capitolo 22
Febbraio
Harry osservava fuori dalla finestra del suo dormitorio la neve che scendeva silenziosa e che cominciava a fermarsi sul davanzale. Harry amava la neve e l’inverno, amava le coperte pesanti, le cioccolate calde, le chiacchiere davanti al camino e i maglioni di Molly Weasley.
“Hey, sei pronto? Chiese Ron chiudendosi il cappotto pesante, seguito da Dean e Seamus che si tenevano per mano.
Quel giorno i due ragazzi compivano il terzo anno di fidanzamento.
All’inizio Harry li aveva presi in giro e, da stronzo qual’era, ci aveva provato con entrambi, poi con il tempo anche Ron ed Hermione si erano messi insieme e Harry era rimasto un pò in disparte, cominciando a divertirsi in giro. Non era certo che avrebbe trovato il vero amore in quella scuola, ormai si era messo il cuore in pace, ma poi era arrivato Draco Malfoy dalla Francia e gli aveva fatto capire quanto il suo comportamento passato fosse disgustoso e l’amore era arrivato anche per lui.
Da quando aveva cominciato a frequentare Draco non si guardava più intorno, aveva smesso di andare a letto con gli altri studenti perché aveva compreso che tutto ciò che
desiderava si chiamava Draco Malfoy.
Ultimamente, però, Draco sembrava più taciturno e sulle sue, non sembrava felice e la cosa stava cominciando a farlo agitare.
Forse i suoi sospetti su un ritorno di fiamma con Philippe erano fondati? Erano tornati insieme?
Draco lo aveva tradito e non aveva il coraggio di ammetterlo?
Il pensiero di perdere Draco fece sospirare Harry e Ron lo guardò confuso.
“Mi stai ascoltando?” chiese Ron guardandolo con un sopracciglio inarcato.
Harry sbattè le palpebre per qualche secondo, mettendo a fuoco l’amico.
“Si” disse, passandosi una mano tra i capelli corvini, alzandosi dal davanzale della finestra e sistemandosi il giubbotto.
Ron lo guardò.
“Davvero va tutto bene? Mi sembri strano…” sussurrò Ron al suo orecchio mentre scendevano le scale per raggiungere la Sala Comune.
“Si, tutto ok, sono solo un pò stanco…” disse Harry sorridendo e la sua attenzione venne catturata da Ginny e Fay che si stavano scambiando un bacio in piedi accanto al camino.
Harry le guardò e fu felice per Ginny, almeno aveva smesso di corrergli dietro inutilmente e sembrava finalmente felice.
Una volta raggiunti da Hermione, che infilò una mano sotto il braccio di Ron, gli amici uscirono dalla Sala Comune per recarsi all’ingresso, dove ad attenderli c’era la Professoressa McGranitt che richiedeva agli studenti i permessi per la gita.
Harry si comportò normalmente, poi quando giunse in prossimità della Stamberga Strillante, si fermò, appoggiandosi alla balaustra di legno e sorrise a Ron ed Hermione che si voltarono verso di lui.
“Io mi fermo qui…” disse il moro ai due amici che sghignazzarono senza chiedere alcunché, conoscendolo ormai bene e così dopo averlo salutato, i due se ne andarono, lasciando il moro a guardare la Stamberga in completo silenzio.
Un lieve rumore di passi, una decina di minuti dopo, lo fece voltare e quando si accorse di Draco che lo fissava con le guance rosse per il freddo, non riuscì ad impedirsi di avvicinarsi a lui, stringergli il volto tra le mani e baciarlo.
Draco rispose con entusiasmo al bacio, permettendogli di entrare nella sua bocca, mentre gli stringeva la vita con le mani coperte dai guanti di lana. I due giovani si baciarono a lungo, stringendosi l'uno nelle braccia dell’altro e riscaldandosi in fretta. Harry spinse Draco contro lo steccato e gemette nel bacio, spingendo i fianchi contro quelli del biondo che ansimò a sua volta. Harry si aggrappò con forza ai fianchi di Draco, poi si staccò dalle sue labbra per baciargli le guance.
“Sono così felice che tu sia qui…” ammise Harry con il cuore che batteva forte nel petto. “Mi sei mancato terribilmente in questi giorni…”
Draco sorrise sentendosi colpevole, poi lo baciò nuovamente e si liberò del suo abbraccio, prendendolo per mano e tirandolo.
“Allora, dove vuoi portarmi?” chiese Draco e Harry si dimenticò di respirare.
Draco era bellissimo, sentiva che ultimamente i suoi sentimenti per lui erano diventati molto più forti, ma quelle paroline magiche sembravano bloccate in gola. Non riusciva a pronunciarle.
Draco glielo aveva già espresso a parole molte volte, Harry adesso voleva ricambiare, ma aveva il terrore di rovinare tutto. E se Draco si fosse reso conto che non lo amava davvero? Se Harry glielo avesse detto e si rendeva ridicolo? Non aveva mai vissuto un’esperienza simile, prima gli sembrava di avere sempre la situazione sotto controllo, adesso, invece, si sentiva vulnerabile.
“Dipende…” rispose Harry. “Se vuoi che sia sdolcinato ti porto a bere un the da Madama Piediburro, altrimenti ci prendiamo un tavolo appartato da Madama Rosmerta e ci beviamo una burrobirra…” disse Harry.
Draco sembrò rifletterci.
“Quindi mi stai dicendo che mi vorresti ubriaco per poterti approfittare di me?” chiese Draco con un sorriso.
“Se posso riaverti nudo nel mio letto allora si, sono colpevole…” disse Harry. “E’ da un pò che non ci vediamo in quel senso. Mi manchi…”
Draco deglutì.
“Mi manchi anche tu, è che…devo studiare, capisci? Se sto con te poi sappiamo benissimo come va a finire…” disse Draco mentre camminavano mano nella mano lungo il viale che li avrebbe portati al villaggio.
Harry fissò in silenzio la neve bianca sotto suoi piedi e sospirò.
“Ti sei stancato di me, vero?” chiese Harry in un sussurro e Draco sbarrò gli occhi grigi e si fermò, tirando verso di sè la mano di Harry che lo guardò ferito e confuso.
“No! Non pensarlo. Mi dispiace, è che… davvero è solo lo studio… appena terminano gli esami e i vari test torno a vederti, ma… al momento non posso….” disse Draco mordendosi il labbro.
“Non hai un momento nemmeno per il venerdì sera? Potremmo andare ad una serata dell’Esercito, ci si diverte molto lì… E possiamo sperimentare…” disse Harry con un sorriso.
Draco avvampò e abbassò la testa, riprendendo a camminare, Harry accanto a lui.
“Possiamo sperimentare anche da soli, non serve la serata dell’esercito… e poi… sbaglio o mi avevi promesso che saresti stato sotto?” chiese Malfoy con un sorriso malizioso mentre entravano nel locale.
Harry avvampò ma non riuscì a rispondere in tempo perché vennero accolti da un cameriere che li fece sedere ad un tavolo appartato, come richiesto da Draco.
“Non vedo l’ora di farmi fare qualsiasi cosa da te, lascio aa te tutto il comando, potrai usarmi per tutte le tue fantasie…” gli disse Harry all’orecchio e Draco si ritrovò a tremare dalla testa ai piedi.
~*~
Draco entrò nel suo dormitorio per cambiarsi per andare a cena che aveva ancora quelle parole in testa e si ritrovò ad avvampare. Il pensiero di avere Harry nudo sotto di lui che lo implorava e gemeva per le sue carezze e i suoi baci, glielo fece venire duro. Con le guance tutte rosse Draco entrò nel suo dormitorio e si cambiò, mandando a quel paese Theo e Blaise che lo stavano prendendo in giro per il suo volto tutto rosso e dopo averlo visto in compagnia di Harry da Madama Rosmerta.
Quando scese a cena in Sala Grande, incrociò immediatamente lo sguardo smeraldo di Harry e gli sorrise dolcemente, sentendo il cuore fare una capriola quando il Grifondoro ricambiò il sorriso.
Draco si estraniò per tutto il tempo della cena, ripensando ai bei momenti passati con Harry e si disse che in realtà gli mancava vederlo la sera e soprattutto gli mancava fare sesso con lui.
Quando uscirono dalla Sala Grande, Draco pensò di mandare un gufo ad Harry, chiedendogli di vedersi una sera di quei giorni.
Era talmente preso dai propri pensieri che quando sentì una mano strattonargli un braccio cacciò un urlo, ma subito una mano si posò sulla sua bocca.
“C’est moi...”
Draco sbarrò appena gli occhi e tutto l’entusiasmo che aveva provato pensando ad Harry, venne spazzato via dalla voce di Philippe al suo orecchio.
Draco fece per voltarsi ma le labbra del suo ex si posarono sulle sue, baciandolo con forza ed ignorando i pugni che il biondo gli stava tirando sulle spalle e sul petto.
Quando si staccarono, Draco era arrabbiatissimo, Philippe invece lo guardava con un sorrisetto compiaciuto.
“Bene, bene, ti ho visto oggi a bere con un amico. C’è qualcosa che mi dovresti dire, mon amour?” chiese Philippe accarezzandogli una guancia e Draco tremò.
“Niente” disse il biondo e Philippe si avvicinò a lui.
“Ma come? Non ci ha provato con te per la scommessa? Forse dovresti dirglielo…” soffiò contro le sue labbra il francese.
“Non mi interessa” disse Draco.
Philippe sorrise.
“E’ questo il tuo problema. Ti sto dando la possibilità di fare sesso con chi vuoi, lo pago pure. Non aspettare troppo, sai che se poi finisce che devo essere io a sverginarti beh… sai come finirebbe…” disse Philippe. “Ed io non voglio farti del male…”
Draco sbarrò gli occhi e Philippe si allontanò da lui, scoppiando in una risata che lo fece tremare da capo a piedi.
"Tic, tac Draco... Ricordatelo" fu l'ultima cosa che gli disse prima di lasciarlo tremante e terrorizzato contro la parete del dormitorio.
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