capitolo 16

Il pranzo di Natale, Ginny e Fay lo passarono insieme in sala Grande insieme a pochi altri studenti. Ginny era felice di poter passare del tempo con la ragazza. Aveva scritto a sua madre e le aveva chiesto se poteva farle un maglione stile Weasley.

Quella mattina le due ragazze si erano incontrate in Sala Comune e avevano aperto i regali davanti al camino.

"È proprio una cavolata, la mia" aveva detto Fay imbarazzata quando le aveva consegnato il pacchetto.

"Anche la mia, tranquilla" aveva risposto Ginny sorridendo e poi in contemporanea avevano aperto i rispettivi regali.

Fay era rimasta stupita quando aveva visto il maglione lilla con una grande F decorata al centro.

"È per me?" Chiese la ragazza portandosi il regalo al petto.

Ginny aveva sorriso e annuito.

"Avevi detto che il tuo colore preferito era il Lilla…" disse Ginny mentre apriva il proprio regalo che si rivelò essere una collana con appeso un ciondolo a forma di sirena.

"Oddio è bellissimo" aveva detto Ginny emozionata mentre afferrava la collana e poi dava le spalle a Fay per farsi mettere la collana al collo.

Fay la strinse poi a sé per la vita, baciandola poi sulle labbra.

"Questo maglione lo indosserò a pranzo oggi. È troppo bello!" Aveva detto Fay tutta felice per poi tornare a baciare Ginny.

~*~

Ginny e Fay erano da poco rientrate dal pranzo di Natale in Sala Grande quando una ragazzina che non avevano mai visto si avvicinò a Fay.

"Tu sei Fay Dumbar?" Aveva chiesto e quando Fay aveva annuito, la ragazzina le consegnò una pergamena e se ne andò via.

"Cos'è?" Aveva chiesto Ginny che teneva la testa appoggiata sulla spalla di Fay.

"Il preside vuole parlarmi…" disse seria la Girfondoro e Ginny sollevò la testa.

"Perché?"

"Non lo so, non ho fatto niente…"disse Fay confusa mentre Ginny si alzava dal divano tendendo la mano alla ragazza.

"Andiamo, ti accompagno…" disse la rossa con un sorriso.

Fay la guardò riconoscente.

Quando raggiunsero l'ufficio del Preside, Ginny fu stupita di non trovarlo solo. Con lui c'era anche una coppia: un uomo alto, corpulento, dagli occhi azzurri e capelli biondi rasati quasi a zero e una donna dai tratti duri, occhi neri come la pece e capelli neri raccolti in uno chignon basso.

Non appena la donna vide Fay si portò una mano alla bocca, strillando e Ginny aggrottò le sopracciglia.

L'uomo si voltò verso il preside.

"È questo che permettete in questa scuola? Che gli studenti possano ridicolizzarsi?!" Urlò l'uomo prima di fissare Fay che fece un passo all'indietro, spaventata.

Ginny era confusa e si fissò a guardare la ragazza, allungando la mano verso di lei, ma Fay l'allontanò, chiudendosi nelle spalle, il viso teso che fissava il pavimento.

"Torni a casa, Gellert. Non puoi più stare qui…" disse la donna.

"Gellert?" Chiese Ginny aggrottando le sopracciglia e guardando Fay che stava piangendo in silenzio.

"È quel mostro che ti sta accanto. Non so che cosa abbia fatto. Ma abbiamo già scelto la scuola cattolica. Inizierai dopo le feste. Magari li riusciranno a raddrizzarti…" disse la donna con tono freddo.

Stava per afferrare il polso di Fay ma Ginny si piazzò davanti al corpo della ragazza e fissò con odio la donna che aveva davanti.

"Fay non va da nessuna parte. Tanto meno via da questa scuola. Qui è felice e ha persone che la supportano, a differenza vostra. Non andrà in nessuna scuola cattolica e nessuno la toccherà perché Fay è perfetta così com'è!" Disse Ginny sentendo il volto scaldarsi.

"Tu chi diavolo saresti, brutta maleducata che non sei altro?" Chiese la donna con tono indignato.

"Una persona che ama Fay per quello che è, a differenza vostra.." disse Ginny guardando la donna dritta negli occhi.

Senza dire una parola, la donna alzò una mano e Ginny voltò la testa di scatto, sentendo la guancia bruciare.

"Non osare toccarla" disse Fay ringhiando.

"Tu torni a casa. Immediatamente." Disse il padre e Fay lo guardò.

"Gradirei che la ragazza resti qui ad Hogwarts. Un aiuto verrà sempre dato, a Hogwarts, a chi lo richiederà…" disse il preside sorridendo a Fay che aveva alzato gli occhi nocciola gonfi di lacrime su di lui.

I genitori di Fay si voltarono verso la ragazza.

La donna guardò prima Ginny e poi Fay.

"Sapevo che non avrei mai dovuto adottare uno del tuo colore. Date solo problemi"

Ginny non ci vide più e urlò.

"Se ne vada! Immediatamente!"

La donna la fulminò con lo sguardo ma l'uomo che era con lei la spinse via, felice di andarsene da quel posto.

Quando furono da soli, Silente si avvicinò alle due ragazze. Fay stava piangendo contro la spalla della rossa.

"Signorina Weasley è stata davvero molto coraggiosa a difendere così la signorina Dumbar. Per questo ho deciso di assegnarle sessanta punti che andranno ad accumularsi ai punto di Grifondoro" disse il preside per poi posare lo sguardo su Fay.

"Signorina Dumbar. Qui sarà sempre libera di essere ciò che é. Sono pronto a cambiarle i documenti scolastici con la.sua nuova identità e posso prenderle un appuntamento con Madama Chips per parlare di quello di cui avrà bisogno per il suo percorso…" disse Silente e Fay singhiozzò.

"Davvero lo farebbe?" Chiese la ragazza guardandolo stupita.

"Assolutamente sì. Appena Madama Chips rientrerà dalle vacanze le chiederò di mettersi in contatto con il San Mungo per tutte le visite di cui ha bisogno…" disse Silente.

"Grazie Preside, di cuore…" disse la ragazza mentre sentiva Ginny stringerle la mano.

"Andate pure. Mi dispiace avervi disturbate oggi che è Natale. Ah, signorina Dumbar, due cose: mi dispiace per il nome che i suoi genitori le hanno scelto, vedendo il tipo capisco cosa possano aver visto da Grindelwald…" disse Silente facendo una pausa di qualche secondo. "Il lilla le sta benissimo, ottima scelta" disse prima di voltare le spalle ad entrambe e le due studentesse poterono tornare alla loro Sala Comune.

~*~

La notte, le due ragazze decisero di dormire insieme. Ginny mosse la bacchetta contro il letto di Fay e pronunciò l'incantesimo Engorgio e il letto da singolo divenne matrimoniale.

Ginny si infilò sotto le coperte e poco dopo Fay la raggiunse stringendosi al suo corpo, posando la testa sulle sua spalla.

"Mi dispiace davvero per oggi" disse Fay imbarazzata.

"Non sei tu a dover chiedere scusa, ma i tuoi genitori. Come si fa ad essere così crudeli? Poi… sbaglio o ti hanno insultata per il tuo colore della pelle? Ma come…?"

Fay sollevò le spalle.

"Non mi trovo più a mio agio con loro da tanto tempo. Mi hanno sempre definita mostro, anche se a casa non ho mai ostentato la mia femminilità per loro sono sempre stata un peso, dicono che senza di loro la mia vita sarebbe stata orribile perché nessuno mi avrebbe voluta per via del colore della mia pelle. Sono stata in orfanotrofio per tre anni prima di trovare loro che decidessero di adottarmi. Poi hanno cominciato a dimenticare il mio vero nome e hanno cominciato a chiamarmi Gellert…" disse Fay.

"Non è il tuo nome?" Chiese Ginny, poi aggrottò le sopracciglia. "Ma poi perché ti chiamano con un nome maschile se sei una ragazza?"

Fay la guardò e si sporse verso di lei.

"Ti sei mai chiesta perché mentre ci baciamo non mi sono mai fatta toccare?"

"Ogni volta!" Disse Ginny sbarrando gli occhi.

"Beh perché…" Fay deglutì. "Non sono nata biologicamente donna. Io… sono nato maschio, ma mi sono sempre sentita una bambina. Mi vestivo già in orfanotrofio con i vestitini. Sono i miei genitori che hanno cominciato a vestirmi da maschio, insistendo che dato che lo sono devo vestirmi in quel modo, ma mi sono sempre sentito forzata. Quando poi ho cominciato a venire a scuola ho chiesto a Madama Mc Clan se potevo avere la divisa di Hogwarts femminile. Per lei non ci sono mai stati problemi…" disse Fay sentendo di nuovo gli occhi pizzicare.

Ginny la strinse a sé, baciandola sulle labbra.

"Ai miei occhi sei una ragazza. Non mi interessa cosa pensano gli altri. Mi piaci così come sei. Non farti più del male però…" disse Ginny accarezzandole i polsi.

Fay deglutì.

"Ora capisci quando ti dicevo che se mi ero tagliata non era per il litigio con te? Ma perché poi mi spoglio, vado in bagno e mi faccio la doccia e mi sento a disagio, cominciando a farmi i complessi. Non mi piace il mio corpo. Lo vorrei come il tuo… sei così bella…" disse Fay stronfinando il naso contro quello di Ginny che sorrise.

"Quando termina la scuola puoi venire a stare a casa mia. Spazio ne abbiamo e di certo i miei genitori non faranno storie. Se vuoi dirglielo tu puoi, ma io ti presenterò come Fay e basta…" disse Ginny e Fay sorrise.

"Grazie" le disse prima di baciarla sulle labbra.

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