❄️15❄️
Blaise e Theo Zabini vivevano in una villetta fuori Black Angel City. Quando arrivarono sul vialetto della casa, il ventitrè dicembre, Draco era a bocca aperta. La villa aveva un ampio giardino privato immenso e mentre Theo faceva gli onori di casa, Draco notò anche la piscina olimpionica.
“Vi trattate bene vedo” disse Draco mentre Theo mostrava la casa agli ospiti: Harry, Draco, Pansy ed Hermione. Con loro erano presenti anche Hawthorne, Hunter, Scorpius e Alexander, il figlio della proprietaria di Queen’s Deli.
“Tanto lavoro e immensi sacrifici. Zero vacanze per anni. Poi è subito arrivato Harper e non volevamo farlo vivere male. Appena abbiamo visto questa casa ci siamo innamorati e dovevamo averla. Alla fine dopo una lunghissima contrattazione siamo riusciti a spuntarla. Non vorremmo vivere da nessun’altra parte!” disse Theo mentre Blaise mostrava ad Hermione e Pansy il suo studio.
Theo inclinò la testa davanti a Draco.
“Ho saputo che sei sparito per due anni…” disse Theo incrociando le braccia davanti al petto.
“Si… io… ero troppo distrutto dal dolore…” ammise Malfoy arrossendo.
"E hai preferito scappare. Non sei venuto nemmeno da me e Blaise a parlarne. Eravamo i tuoi migliori amici"
Draco lo guardò colpevole.
"Ci eravamo allontanati e non ci parlavamo più. Non aveva senso tornare…" disse Draco a disagio mentre Theo scrollava la testa.
"Ma chi lo dice che non avrebbe avuto senso? Bastava una chiamata. Frequento sempre Queen's Deli. Ci potevamo rivedere li. Hai un bambino, avremmo potuto andare al parco tutti insieme" disse Theo con un sorriso. "Ora che sei tornato dobbiamo vederci più spesso! Tutti noi, intesi?" Disse mentre la sua attenzione veniva catturata da qualcosa che stava accadendo alle spalle di Draco.
"Harper! Dove stai andando?"
Il bambino si bloccò voltandosi piano verso il padre che stava uscendo dalla cucina.
Harper si mosse su un piede e l'altro, prima di voltarsi e guardare Alexander che stava cercando di salire al piano superiore.
"Volevo vedere i suoi nuovi giochi" disse il bambino arrossendo e guardandosi i piedi.
Alexander Queen non era ricco quanto gli Zabini e a differenza di Harper lui molte cose che il bambino aveva se le poteva letteralmente sognare, non perché Zora fosse una cattiva madre e non volesse comprarglieli, semplicemente non poteva. Le spese di un locale erano altissime.
"Dove sono gli altri?" Chiese Theo guardandosi attorno.
Alexander alzò le spalle.
"Scorpius è sul divano. Non so dove sono Hunter e Hawthorne. Stavano parlando e poi sono andati via…"
Hermione e Pansy uscirono dallo studio di Blaise, dietro di loro i due bambini appena nominati.
"Potrete salire in camera di Harper dopo cena" disse Blaise mentre il telefono nel suo studio squillava.
L'uomo, che stava chiudendo la porta dell'ufficio, si bloccò, alzando gli occhi al cielo.
"Nemmeno a Natale mi lasciano in pace" disse.
Draco sollevò un sopracciglio, guardando Theo.
"Quella linea è per le emergenze di lavoro. Se non risponde al cellulare lo chiamano li sopra. Ma deve essere successo qualcosa di grave" disse preoccupato Theo mentre Pansy ed Hermione si avvicinavano.
Poco dopo, un Patronus mai visto prima comparve nel salone di casa Zabini. Un cavallo.
Mentre Blaise si portava la cornetta all'orecchio, la voce del primo ministro magico risuonò nella stanza.
"Potter, abbiamo bisogno di lei per un riconoscimento. Venga immediatamente al Ministero. Il prima possibile"
Sia Theo che Draco guardarono Harry, poi Blaise uscì dal suo ufficio.
"Hanno trovato il corpo di Ron"
Draco svenne.
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Il ventinove dicembre vennero fatti i funerali a Ron e il giorno successivo venne fatto cremare dalla famiglia che liberò le ceneri nei pressi della Tana il trentuno dicembre dopo colazione.
Draco piangeva e Molly lo aveva stretto a sé.
"Ricordati cosa ti ho detto" gli aveva detto la donna stringendogli le guance.
Draco era arrossito mentre lanciava un'occhiata ad Harry.
Erano rimasti tutto il pomeriggio e la sera, per festeggiare insieme il nuovo anno.
Harry era stato accanto a Draco per tutta la sera e sia Harry che Molly si erano scambiati più volte delle occhiate.
Allo scattare della mezzanotte, mentre i fuochi d'artificio venivano sparati, Harry aveva preso Draco per i fianchi, lo aveva voltato e lo aveva baciato con passione sulle labbra come imponeva la tradizione.
Draco aveva risposto al bacio, allontanandosi da lui per guardare i presenti in imbarazzo.
Mentre si passava una mano tra i capelli per guardare Molly con sguardo colpevole, Harry si inginocchiò sul prato davanti a lui, mostrandogli una scatolina di velluto blu scuro su cui risaltava una fedina in oro e brillanti.
Fu la reazione di Molly e Fleur, entrambe con le mani sulla bocca, a fare voltare spaventato Draco che quando guardò Harry e lo trovò in posizione, sobbalzò.
"Si!" Disse Draco, seguito da un urletto eccitato, prima di gettarsi tra le braccia del Capo Auror.
I due caddero a terra, Draco che tempestava le labbra e il viso di Harry di baci, la scatolina che cadeva sul prato.
I due si baciarono a lungo, poi Harry gli strinse il viso tra le mani e ridacchiò.
"Non ti ho detto ancora nulla"
"Stavi per chiedermi di sposarti…" fu la risposta di Draco.
Harry boccheggiò, poi arrossì e si guardò attorno.
"Hem…. In realtà… volevo…" si zittì quando notò l'occhiataccia di Draco. "Ok, si, stavo chiedendoti di sposarmi" completò il moro e dopo avergli lasciato un bacio sulle labbra, Draco allungò la mano verso la scatolina… trovandola vuota.
"L'anello!" Gridò spaventato il biondo e dopo cinque minuti di ricerche, l'anello fu al dito di Draco che strinse Harry felice a sé.
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Cominciava un nuovo anno e cominciava una nuova vita, felice, per Draco: Blaise gli aveva comunicato che in seguito al ritrovamento del corpo di Ron, l'assicurazione aveva sbloccato la nuova polizza stipulata per la morte dell'uomo e Draco entro pochi mesi sarebbe diventato milionario.
Harry era felicissimo, ma lo fu un po' meno quando si rese conto che sarebbe stato lui la puttana da mantenere e Draco ne aveva approfittato in camera da letto.
Era stata una bella giornata.
Ron sarebbe stato sempre nel cuore di entrambi, ma dopo anni di segreti e rimpianti, adesso i due uomini erano liberi di vivere la loro vita felici e contenti con il piccolo Scorpius.
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"Che ne pensi di allargare la famiglia?" Aveva chiesto Harry due mesi dopo le nozze.
"Penso che sia una notizia meravigliosa. Vogliamo metterci di impegno? Magari ci vorranno mesi e mesi di prove prima di mettermi incinta!" Aveva detto Draco con un sorriso malizioso, mentre tirava Harry per la cintura della divisa.
L'uomo lo aveva buttato sul letto e i due avevano dato vita ad una delle loro tantissime fantasie erotiche. Draco non pensava di poter trovare un'anima affine come la sua. Harry non aveva imbarazzi di alcun tipo. Tutte le fantasie, anche quelle più porche, venivano puntualmente messe in atto da Harry, e Draco pensava di non poter essere più felice di così.
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Il quarto anniversario del loro matrimonio, Harry e Draco erano riusciti ad adottare una bambina, Charlotte, di due anni.
La piccola era timidissima, riservata e molto intelligente. Scorpius l'aveva adorata dal primo istante in cui era arrivata a casa e, da buon fratello maggiore, era sempre stato gelosissimo della sorella minore.
Nessuno poteva giocare con lei o chi ci riusciva, Scorpius doveva giocare con loro.
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Draco ed Harry erano felicissimi della loro vita e della loro famiglia.
Famiglia che non comprendeva solo Scorpius e Charlotte ma anche Pansy, Hermione, Theo e Blaise con i rispettivi figli, fratelli e nipoti.
Hermione il giorno del compleanno di Pansy le aveva chiesto di sposarla e il matrimonio era stato celebrato sulla spiaggia, cinque anni dopo il ritorno di Draco e Pansy a Black Angel City.
C'erano state lacrime e tante risate.
Harry e Draco erano stati i testimoni. Charlotte, di tre anni all'epoca, aveva lanciato i petali di rose bianche sulla navata, facendo sorridere i presenti.
Molly aveva pianto, così come i genitori di Pansy e di Hermione.
Molly alla fine aveva adottato tutti, anche gli Zabini e obbligava tutti ad andare a cena almeno una volta a settimana.
Era stato alla Tana, mentre Scorpius seguiva Charlotte come un avvoltoio, che il ragazzino ora undicenne, aveva sorpreso Hunter e Hawthorne, ventuno e diciannove anni, litigare ferocemente in giardino….
Prossimo capitolo: Hawthorne
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