❄️10❄️
Una settimana dopo, Draco continuava a pensare ogni momento di tempo libero al momento in cui Harry si sporgeva verso di lui, desideroso di baciarlo. Draco non poteva negare che provasse una attrazione per Harry e che avesse sognato ad occhi aperti come sarebbe andato avanti quel quasi bacio.
Draco sentiva la pelle pizzicare ogni volta che incrociava lo sguardo di Harry, ogni volta che l’uomo gli parlava, che lo toccava per caso…
Ormai era diventata una routine: la sera, dopo aver messo a letto Scorpius, Harry e Draco si trovavano da soli in cucina ad asciugare i piatti.
Draco adorava sentire Harry accanto a lui, adorava sentire il calore che Potter emanava. E poi non riusciva a smettere di pensare alle sue braccia muscolose.
Potter sotto quei vestiti pesanti era decisamente muscoloso.
Si era ricordato di quando, anni prima, forse due tre anni dopo essersi sposato con Ron, avevano passato tutti e tre una giornata in spiaggia.
Harry adorava giocare a pallavolo e Draco, senza farsi notare dal marito, aveva fissato interessato i muscoli che si contraevano, le natiche sode così come le cosce….
Draco si era così tanto eccitato che aveva trascinato Ron in acqua e con la scusa di avere Harry distratto avevano fatto l’amore.
Mentre Ron veniva ansimando il suo nome contro la sua pelle del collo, gli occhi grigi di Draco erano rimasti incollati alla partita sulla spiaggia, su Harry che rideva ed esultava ad ogni punto.
Aveva anche notato delle occhiate di apprezzamento di altri uomini o donne, ma Harry sembrava non averli nemmeno notati.
Quando Ron era andato a prendere da mangiare e dei caffè, Harry ne aveva approfittato per farsi spalmare la crema solare sulla schiena da Draco, poi aveva insistito per spalmargliela a sua volta e Draco aveva sussultato per tutto il tempo, soprattutto quando aveva sentito il fiato caldo di Harry contro il collo.
Se Harry aveva notato che gli era venuto duro prima di gettarsi sull’asciugamano, non l’avrebbe mai saputo, perché Ron aveva deciso di rientrare proprio in quel momento, facendo in modo che Draco pensasse ad altro e non alle mani del migliore amico di suo marito sulla sua pelle sensibile.
Stare con Harry lo faceva sentire al sicuro, una sensazione che gli era mancata del tutto da quando era rimasto vedovo.
Aveva conosciuto Astoria, aveva trovato un lavoro, ma la tranquillità che stava provando vivendo nella casa di Harry, insieme a Scorpius, come una vera famiglia, non l’aveva mai provata, se non appunto tra le braccia di suo marito.
Il suo sguardo cadde sull’orologio. Erano le cinque e mezza, Harry stava per rientrare dal lavoro e nel frattempo Draco stava lasciando raffreddare dei biscotti che aveva appena tirato fuori dal forno.
Draco non era mai stato bravo in cucina, non pensava di esserlo nemmeno in quel preciso momento, ma da quando era nato Scorpius si era dovuto decisamente arrangiare.
Si avvicinò alla finestra e proprio in quel preciso istante si rese conto che Harry stava percorrendo il vialetto di casa, la divisa da Auror addosso.
Draco rimase fermo dietro la tenda ad ammirarlo.
Non aveva mai fatto caso agli altri uomini, ma Harry Potter con indosso la divisa da Auror era sexy e bello da morire.
Si sentì in colpa per un momento, perché il desiderio che aveva cominciato a provare per Harry negli ultimi giorni stava cominciando a diventare pericoloso. Oppure Harry semplicemente gli ricordava il marito defunto, che andava al lavoro con la stessa divisa addosso.
Draco si eccitava sempre quando il marito rientrava al lavoro vestito in quel modo e negli anni passati insieme almeno una volta al mese facevano giochi di ruolo dove Ron, con indosso solo la divisa, doveva perquisire un Draco ladruncolo.
Draco cercava sempre di restare impassibile, ma poi Ron lo palpeggiava sul petto, muovendo le dita sui suoi capezzoli e stringendogli il sesso, “sia mai che tu abbia nascosto qualcosa nei boxer!” e finivano sempre per farlo contro qualche parete o sul pavimento.
Draco adorava vederlo spingere nel suo corpo, i suoi occhi colmi di amore, il viso arrossato, i capelli spettinati, le braccia muscolose ai lati del suo corpo mentre gemeva il suo nome e ansimava oscenità su quanto fosse stretto il suo culo e quanto amasse stare seppellito nel suo corpo. Voleva morirci là in mezzo, glielo diceva sempre. Poi gli stringeva il pene nella mano e lo masturbava allo stesso ritmo delle sue spinte del bacino, facendo boccheggiare Draco che si contorceva tutto.
“Mi scusi signor Agente, non lo farò più” diceva Draco con voce roca, il piacere ad un passo.
A quel punto Ron impazziva del tutto, lo stringeva tra le braccia e gli mordeva il collo.
“Ancora Draco, facciamolo ancora, ruba tutto quello che vuoi, continua a rubare tutto, mi hai rubato il cuore, sarò sempre qui a perquisire il tuo corpo.. ogni giorno della mia vita. Guarda cosa mi fai…” e dopo un paio di spinte Ron raggiungeva il piacere nel suo corpo, riempiendolo di seme bollente.
Draco si lasciava andare ad un lungo gemito di piacere e poi raggiungeva a sua volta l’orgasmo, tra i loro corpi sfiniti, sudati e uniti.
Draco adorava sentire il marito nel suo corpo finché l’erezione non scemava del tutto e allora doveva uscire per ovvie ragioni.
Draco si sentiva sempre terribilmente sporco, non nel senso negativo del termine, Ron non era il tipo da colpevolizzarlo o farlo stare male, Draco dopo quei giochi in cui Ron perdeva il controllo, si sentiva come una puttana che veniva scopata per bene e a volte desiderava davvero giocare in quel modo, ma non glielo aveva mai proposto, perché sicuramente Ron non avrebbe apprezzato il pensiero che Draco potesse fingere o anche solo sentirsi per un’ora in quel modo. Per cui era rimasto un gioco erotico che aveva seppellito in fondo alla sua mente.
Mentre osservava Potter raggiungere la porta di ingresso, però…
Lo vedeva in piedi sul letto, coperto solo dai pantaloni mentre lo fissava malizioso, Draco sdraiato sul letto, mentre affondava le dita nel suo ano bagnato di lubrificante, mentre gli diceva di essere una puttana che aveva assistito ad un crimine e doveva testimoniare, ma aveva paura e voleva la sua protezione.
E Harry gliela dava la protezione, oh! Ma c’era un prezzo molto alto da pagare, Harry voleva solo una cosa in cambio, lo avrebbe protetto in cambio di scopate pazzesche, tipo che Draco avrebbe dovuto farsi trovare già in camera da letto, nudo e già pronto per lui e Harry avrebbe solo dovuto aprirsi i pantaloni e affondare con il suo cazzo nel suo corpo….
Draco sussultò quando il forno trillò, segno che i biscotti erano pronti e Harry superò la soglia di casa.
Draco sentiva il viso andargli a fuoco e fu grato di poter dare le spalle ad Harry mentre lui andava da Scorpius seduto nel seggiolone e lo riempiva di baci.
“Ma ciao tesoro, che bello rivederti, ti sono mancato?”
Draco aprì con un po’ troppa forza il forno, sentendo una gelosia malata scorrergli nelle vene.
Era geloso.
Geloso del rapporto che si era già creato tra Scorpius e Harry.
L’uomo tornava ogni giorno dal lavoro e la prima cosa che faceva era baciare sui figlio, toccargli i capelli, fargli faccine buffe e vocine acute.
Con Draco mai nulla.
Perché non poteva andare anche da lui e salutarlo con un bacio e sussurrargli all’orecchio che gli era mancato e aveva pensato a lui tutto il tempo?
Magari ti dirà pure che vuole davvero trovarti nudo in camera quando rientra dal lavoro.
Draco tirò fuori la teglia dal forno e la posò sulla cucina, mentre schiacciava i fianchi contro il mobile per nascondere la sua erezione ormai formata.
Che vergogna.
Chissà cosa avrebbe pensato di lui Harry, adesso.
Era da solo con suo figlio, a fare biscotti e con un’erezione palese tra le gambe.
Avrebbe pensato che era un depravato con uno strano kink per i biscotti.
Poi l’immagine di Harry che lo imboccava a letto mentre spingeva con forza nel suo corpo sussurrandogli che come prendeva in bocca lui i biscotti nessuno, lo fece gemere.
La mano di Harry sulla sua spalla l’attimo dopo lo fece saltare in aria e l’Auror si allontanò di scatto, spaventato.
“Stai bene?” chiese preoccupato l’uomo fissandolo negli occhi. “Hai il viso tutto rosso”
Draco sbuffò.
“Il calore del forno. Ho appena tirato fuori una teglia di biscotti per far fare merenda a Scorpius…” disse Draco mentre Harry allungava una mano fredda sulla sua fronte.
“Sicuro? Non ti sei preso la febbre dopo ieri? Ti avevo detto di non stare troppo fuori….” Disse Potter mentre Draco socchiudeva gli occhi.
“Sto bene, davvero” disse ma Potter lo afferrò per le spalle e lo fece voltare.
Lo guardò in faccia e poi fece scorrere lo sguardo sul corpo e i suoi occhi si fermarono all’altezza delle sue gambe, notando il rigonfiamento palese.
Sollevò lento lo sguardo sul viso di Draco e la sua espressione cambiò brevemente, qualcosa attraversò lo sguardo di Harry, qualcosa di primitivo che in Harry non aveva mai visto e Draco si morse il labbro, troppo sensibile dopo tutti quei pensieri sconci su di lui.
Harry fece un passo in avanti, lo fissò ancora negli occhi e si sporse in avanti con il viso.
Draco trattenne bruscamente il fiato ma andò incontro alle labbra dell’uomo, sentendo il suo respiro sulle labbra.
“Draco, io…” stava dicendo Harry, ma Draco allungò una mano verso la sua nuca.
Voleva avvicinarlo al suo viso, sentire il sapore e la consistenza delle labbra i Potter, ma la porta di ingresso si aprì, rivelando Pansy.
I due si staccarono immediatamente, Draco mostrando un’attenzione ai biscotti finissima, mentre Harry si passava le mani tra i capelli, fissando Draco con desiderio nello sguardo, prima di posarlo su Pansy.
“Ho interrotto qualcosa?” chiese la giovane e Draco si voltò, notando, per la terza volta, che non si cambiava gli abiti e non tornava più a dormire.
“Sparisci per giorni e poi quando torni ti chiedi se hai interrotto qualcosa” disse Draco incrociando le braccia davanti al petto.
Pansy avvampò.
“Hem io…,” balbettò, lanciando un’occhiata ad Harry che la stava fissando. “Ho incontrato qualcuno”
Draco sbarrò gli occhi.
“Incontrato in che senso?” Chiese Draco confuso.
Pansy giocherellò nervosa con le dita delle mani, tornando a fissare Potter.
“Non mi hai riconosciuta, vero?” chiese la mora avvicinandosi a Potter che aprì la bocca, ma la richiuse.
Le sopracciglia aggrottate mentre la guardava.
“Hem. Dovrei?”
Pansy scrollò la testa.
“So che hai baciato Hermione mentre lei era ubriaca e con il cuore spezzato dopo che Ron le ha detto di essere gay”
Draco sbarrò gli occhi.
“Ron?” chiese Draco.
Pansy sorrise.
“Ma come? Non vi ricordate più? Hogwarts. Serpeverde io e Draco Grifondoro tu, Hermione e Ron”
Draco sbarrò gli occhi.
“Vero! E Theo e Blaise con noi in Serpeverde.” Disse aggrottando le sopracciglia.
“Non ti ricordi di me, quindi?” chiese Pansy ad Harry che dopo qualche istante di silenzio disse: “Eri tu la ragazza con cui si vedeva Hermione?”
Pansy alzò gli occhi al cielo.
“Non so se essere offesa o meno. Si, ero io. Eppure non penso di essere cambiata così tanto…”
Harry la fissò e poi il suo sguardo si indurì.
“Le hai spezzato il cuore” disse.
“Era sempre in compagnia tua e di Ron. Credevo fosse innamorata di lui e lui la ricambiasse”
Draco scoppiò a ridere.
“Cosa? Tu hai lasciato Hermione perché pensavi che Ron fosse interessato a lei?”
Le guance di Pansy divennero rosse.
“Si. Lei lo guardava in un modo in cui non guardava me”
“Era pazza di te. Quando l’hai lasciata era distrutta. Non ha mai avuto nessun altro…”
“Lo so. Ora… so tutto. Voglio renderla felice. Se vedete che sparisco è solo perché mi fermo a dormire a casa sua…” disse imbarazzata.
“Avete già fatto sesso?! E me lo dici così? Ma che razza di migliore amica sei?”
Harry scrollò la testa.
“Ecco perché la vedevo camminare a tre metri da terra ultimamente. Nuovi libri in arrivo un corno” disse Harry ridendo.
“Voglio sapere tutto!” disse Draco.
“Si, ma prima devo farmi una doccia…”
“Siamo stati invitati dagli Weasley questa sera. Ti va di unirti a noi?” chiese Harry mentre Draco si voltava verso di lui, a disagio.
“Davvero?” chiese Draco abbassando lo sguardo.
“Già. Molly era felice di saperti a casa mia. E ha detto che nessuno e niente le impedirà di tirarti le orecchie per essere scappato e averla resa nonna…”
“Non è suo nipote” disse Draco, le guance rosse.
“Credi che le importi? Siamo tutti gay in famiglia. Un figlio non arriverà mai. Se non adottato”
“Tutti?” chiede Pansy sbarrando gli occhi.
“Già. Tutti. Per cui svelta sotto la doccia, non pensare troppo alle tette della mia migliore amica e fatti trovare qui sotto”
Pansy alzò gli occhi al cielo.
“E voi due riprendete dove avete interrotto. A Draco tra poco scoppia l’uccello”
Draco boccheggiò indignato, mentre Pansy usciva fischiettando dalla cucina.
Harry si voltò verso Draco, inclinando la testa.
“A che stavi pensando?” chiese indicando con gli occhi la parte bassa di Draco.
Il biondo gli diede la schiena.
“A nulla. E smettila di guardarmi!”
“Non ci penso proprio, sei troppo bello…”
Draco trattenne bruscamente il fiato, poi Potter si avvicinò al suo orecchio.
“Una parte di me desidera che quell’erezione sia per me. Se non fosse arrivata Pansy me ne sarei occupato volentieri io….”
Potter allungò una mano verso i biscotti, ne afferrò uno che portò alla bocca e ne prese un altro che consegnò a Scorpius che fece versetti felici.
Draco si resse con entrambe le mani al mobile della cucina per non svenire.
Note: arriviamo a 40 stelline?? ⭐⭐
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