La vera Magia

Fandom: Harry Potter
Ship: Harry Potter e Draco Malfoy
Rating: Rosso. Smut.
Numero Parole: 1137
Unica autrice.
4BLUTeam 

Ancor prima di sbloccare il display lui già sapeva che non avrebbe dovuto tenere attiva la suoneria del telefono.

Il momento di incertezza è durato talmente poco che adesso è tutto un movimento frenetico, un caos di pensieri in testa e di vestiti buttati per terra.
Oggi è l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie ed i suoi amici lo staranno probabilmente cercando, ancora fermi nel salone del dormitorio della loro Casata.
Alcuni staranno giocando agli scacchi dei maghi mentre altri staranno mangiando caramelle tutti i Gusti+1, chiacchierando e raccontandosi di dove andranno in vacanza.

E lui è invece finito altrove.

Le spalle gli vengono sbattute rudemente contro la parete fredda e le labbra morbide dell'altro ragazzo gli si appoggiano impudiche sulle sue. Le lingue scivolano insieme ingorde, i rumori della saliva che scende nella gola si trasforma in gorgoglii elettrici mentre i denti che quasi cozzano gli uni sugli altri sono smossi dalla smania di assaggiarsi ancora di più.

Ogni volta che si tratta di lui si sente uno stupido. Lo sapeva che non doveva accettare di vederlo dal primo istante in cui aveva letto quel maledetto messaggio.

Era soltanto una scusa, una misera giustificazione che il ragazzo aveva ideato per poterlo trascinare lontano, nell'unico posto veramente nascosto del castello di Hogwarts.
E la stanza delle necessità non aspettava altro che di poter trasformarsi in un ammasso di colori natalizi e di allegri festoni colorati. Un enorme albero addobbato occupava metà dell'ambiente circostante, mentre l'altra metà...

Non aveva voluto soffermarsi troppo a guardare cosa si era anche creato al centro della camera, quel pensiero indecente che si era trasformato in quell'enorme letto matrimoniale che lo chiamava a gran voce, con tono suadente.
Non poteva neppure incolpare nessun'altro, lo aveva immaginato lui: lo bramava da talmente tanto tempo che la stanza che lo viziava da quando era più piccolo, lo aveva subito accontentato.

Le guance gli si erano colorate di rosso vedendolo, aveva deglutito e si era schiarito la voce pronto per buttare fuori una qualsiasi scusa, ma non aveva avuto modo di pensarci seriamente.
La lingua dell'altro gli era già addosso, pronta a sfinirlo di impazienza.

Il ragazzo la muove sensualmente passando dalle sue labbra all'incavo del collo, sulle clavicole fino a morderlo e assaporarlo in lembi di pelle resa rovente da questo incontrollabile desiderio che sente incendiargli le viscere.
Percepisce i denti che si aggrappano ai bottoni della camicia e li tirano selvaggiamente, talmente brutalmente da cercare di farli saltare uno ad uno.

Dovrebbe bloccarlo, dopotutto entrambi dovrebbero rientrare nel differente dormitorio, e sinceramente ci prova anche ad alzare una mano per farlo ma all'ultimo momento proprio non ci riesce. Quando la mano si appoggia alle spalle dell'altro, stringe la maglia per spingerselo maggiormente vicino, fino a farlo scontrare contro quell'erezione che pulsa contro l'addome, sfacciata.

E non riesce a vedere nient'altro che bianco, come la neve che inizia a scendere dal soffitto, morbida ma allo stessa tempo splendente e refrigerante. Sono fiocchi magici, che non li bagnano ma evaporano al contatto con i lori corpi bollenti.
Bianco come quei fili di capelli talmente chiari da fare sembrare l'altro ragazzo un albino.
Candida come quella pelle che ha sognato di poter toccare e baciare così tante volte negli ultimi mesi da averci perduto il conto.
Ed il senno.

E lo sapeva che non doveva accettare di vederlo e portarlo in quella stanza.

Aveva immaginato di poterlo fare tutte le innumerevoli volte in cui si erano sfiorati con gli sguardi nei corridoi, le volte in cui si erano imprecati contro e detto le peggiori cose per poi finire in qualche angolo buio, nascosti sotto al mantello dell'invisibilità, a baciarsi e toccarsi senza sosta.
Gli occhi che rimandano lo stesso colore dello smeraldo gli si chiudono nel momento in cui la cintura gli viene slacciata e lanciata sul pavimento insieme a tutto al resto. Si sente d'improvviso allo stesso modo di quell'ammasso di vestiti informi per terra: sperduto.

Le iridi si riaprono spalancandosi sorprese quando la bocca rossa dell'altro ingloba totalmente la sua intimità.

E lo sapeva che non doveva lasciarsi sopraffare da quel sentimento.

Sbatte le ciglia varie volte, fissando totalmente in estasi il colore verde dell'albero maestoso di fronte a sé.
Lo guarda fisso cercando di allontanare il pensiero da quello che sta succedendo in mezzo alle sue gambe perché se lo fa potrebbe urlare o venire, o fare entrambe le cose contemporaneamente.

Verde, come quella casacca che è in ginocchio per terra, prostrata a lui. Quanto ha odiato i primi anni quel colore, quanto ha detestato lui ed il suo altezzoso modo di fare.
Quelle frasi beffarde lasciate sempre a metà, quello sguardo superbo, quell'arroganza sbandierata e messa in piazza.

Ed invece questo ragazzo è talmente fragile, incompreso e spezzato, che sentirsi come lui, innamorarsene, era stato un passo inevitabile e già scritto nei loro destini.
Solo nel sesso torna a reclamare il ruolo da unico protagonista e lui glielo lascia fare tutto, gemendo sommessamente quando le dita lunghe si infiltrano al suo interno, arcuandosi e frugandolo con poca grazia.

E non pensa più nemmeno al fatto che lo sapeva che in realtà non aspettava altro che arrivasse quel messaggio.

Si lascia sbattere sul letto mostrando in viso un piccolo sorriso e lasciandosi totalmente andare alla mercé delle sue mani, vedendo riflesso nelle iridi solo del rosso .

Il colore delle palline di natale che rimandano bagliori colorati sulla pelle diafana dell'altro, le lucine che sembrano trasformare la stanza in qualche vecchio locale porno e le guance del ragazzo che sono imporporate dall'emozione di quello che sanno che sta per succedere.

Quando si alza e lo abbraccia, corpo su corpo e pelle su pelle, pentrandolo nel modo selvaggio che tanto profuma di lui, grida seriamente.
Butta fuori tutto il fiato che aveva racchiuso e lasciato fermo in gola.

E prende fiato pensando alla vera motivazione che lo ha spinto a rispondere subito a quel messaggio.

Lui ... lui non aspettava altro.

Lui che nonostante non abbia più una vera famiglia e l'altro che nonostante l'abbia fin troppo, si sono riconosciuti.
Si sono identificati, si sono scambiati la pelle e si sono scelti.

E mentre il culmine del piacere monta inesorabile all'interno dei loro corpi e i respiri affannati si impennano nello stesso momento in cui i semi si riversano, le mani si cercano aggrappandosi disperatamente una all'anima dell'altro.

Ed è quasi Natale, ed il loro mondo è completamente diverso da quello che si immaginano le altre persone quando pensano a loro due, il prescelto ed il dannato, e neppure conoscono la motivazione del perché sia successo che si siano buttati in questo modo incosciente, uno nelle braccia dell'altro.

Potter e Malfoy.
Malfoy e Potter.

Ma se la vita li ha fatti incontrare per una combinazione fortuita, la vera magia sarà cercare di non perdersi mai più.

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