EPILOGO DRACO/CHARLIE

Harry si stava preparando per andare ad allenarsi quando ricevette una visita da parte di Ginny, un pancione più grande di lei.

"Hey..." Disse Harry con un sorriso, aprendo le braccia per stringerla, nonostante il pancione. "Come stai?"

Ginny si strinse nelle spalle.

"Gonfia e pesante... Non vedo l'ora di tornare a casa per un po'..."

Harry annuì accarezzandole le guance.

"Ti va un the?" Chiese Harry raggiungendo la cucina, seguito dalla donna che andò a sedersi su uno sgabello della penisola.

"Sì grazie... Senti... Ti devo parlare..."

Harry si voltò verso di lei.

"Questa frase non porta mai nulla di buono..." disse Harry voltandosi e guardandola preoccupato.

Ginny lo guardò colpevole.

"Ho intenzione di seguire Charlie in Inghilterra..." Disse e Harry si appoggiò con la schiena al frigo.

"Sì ma... I bambini?"

Ginny si passò una mano sul pancione.

"Questi due usciranno prima di Gennaio..." Disse con un sorriso "..e poi so che tu saprai prendertene cura..."

Harry sentì gli occhi inumidirsi e si voltò verso la cucina, contollando il bollitore.

Non riusciva ad ammettere che la sua mancanza sì sarebbe fatta sentire.

Ginny era stata una presenza fissa nella sua vita, così come Charlie e ora non sapeva più a cosa aggrapparsi per vivere.

Aveva perso entrambi....

~*~

Draco entrò al Babylon LA che si sentiva uno schifo.

Raggiunse il bar e andò a sedersi al bancone, ordinando un Fire whiskey.

Quella settimana era stata terribile, tutto quello che voleva fare era piangere e agli allenamenti era tanto complicato cercare di non gettarsi ai piedi di Charlie e chiedergli di non partire e di restare con lui.

Non sapeva più come fare, solo un anno prima il pensiero di giocare nei Fire ed essere allenato da lui sembrava impossibile, finalmente era riuscito a partire per l'America e dopo nemmeno quattro mesi dal suo arrivo Charlie se ne andava.

Draco non aveva sognato di passare solo un mese in sua compagnia, aveva desiderato e sognato di passare il resto della sua vita accanto all'allenatore ma a quanto pare la sua fortuna in amore doveva essere pari a zero.

Il barista gli riempì il bicchiere di vetro e Draco lo afferrò con un sospiro prima di bere il liquido in un unico sorso.

Draco si passò disperato una mano tra i capelli della fronte e picchiò il bicchiere sul tavolo.

"Dammene un altro..." Disse e il barista annuì, servendolo e guardandolo preoccupato.

Al quinto bicchierino però, il barista si rifiutò di servirlo e Draco lo fulminò con lo sguardo.

"Tu non sai chi sono!" Disse battendo nuovamente il bicchiere sul bancone e il barista intrecciò le braccia davanti al petto, sollevando un sopracciglio.

"So bene chi sei, Draco Malfoy... Ma non penso che l'alcool possa esserti d'aiuto in questo momento..."

"Perché, tu si?" Chiese Draco sollevando la testa, sentendola subito vorticare.

"Credo che tu abbia un bel po' di stress accumulato ed io... Conosco un bel modo salutare per sfogarlo..."

Draco lo guardò in silenzio.

"Se aspetti mezz'ora te lo mostro..." Disse con un sorriso malizioso il barista prima di afferrare un bicchiere, passandoci sopra una pezza, simulando un gesto inequivocabile.

Draco sorrise e sollevò lo sguardo ma la sua attenzione non era più concentrata sul barista, ma bensì su un uomo vestito elegante, capelli scuri così come gli occhi, magnetici.

Draco lo fissò e deglutì a vuoto, sentendo la gola secca.

L'uomo sorrise e alzò il bicchiere che aveva in mano una di afferrare il barista per un braccio, dirgli qualcosa e notare nuovamente l'occhiata bollente che rivolse a Draco.

Il giocatore strinse le cosce sentendo l'erezione svegliarsi interessata per quelle occhiate maliziose.

Draco vide il barista versargli altro Whiskey incendiario prima di allontanarsi.

Draco aggrottò la fronte e guardò l'uomo dall'altra parte del bancone prima che questo si alzasse per raggiungerlo.

Draco mosse la testa non appena l'uomo si abbassò su di lui per sussurrargli qualcosa all'orecchio.

"Seguimi in silenzio" gli sussurrò e Draco lo fece ma prima bevve tutto in un sorso il liquore.

Draco osservò quella schiena muscolosa davanti a lui e si chiese perché stesse seguendo un estraneo in un locale è che cosa volesse esattamente da lui.

Voleva sapere dove voleva portarlo e quando lo vide avvicinarsi ai bagni, Draco si morse il labbro pensieroso.

Invece di entrare nei bagni però, l'uomo aprì una porta nascosta dietro una tenda pesante nera e fece cenno a Draco di seguirlo.

Il biondo cercatore si guardò attorno, riconoscendo un lungo corridoio mentre l'uomo lo afferrava per il braccio e se lo premette addosso, passandogli le mani ovunque, eccitando in fretta Draco che gemette e voltò la testa per baciarlo ma l'uomo si scostò in fretta.

"Niente baci..." Gli disse prima di trascinarlo con sè.

Draco riconobbe un sacco di stanze con luci soffuse e tutte senza porta.

Vide delle persone scopare senza minimamente preoccuparsi alla gente che passava davanti o alle altre persone che occupavano la stanza in quel momento.

Dopo aver camminato per un po', Draco si ritrovò in una stanza molto buia, occupata da due coppie e con quattro divanetti sistemati su ogni lato della stanza.

Alcuni ragazzi stavano gemendo e incitandosi ma Draco non ebbe il tempo di visualizzarle che subito venne spinto in ginocchio su un divano e sentì le mani dell'uomo dietro di lui cominciare ad aprirgli i bottoni dei jeans che indossava.

"Faccio io..." Disse Draco allontanando le mani dell'uomo e mormorando un incantesimo Evanesco sussurrato, facendo svanire sia i pantaloni che i boxer che le scarpe.

Sentì subito un rumore di un tappo che veniva aperto e poco dopo rabbrividi sentendo un liquido freddo scivolare nel solco tra le sue natiche.

Sussultò non appena sentì due dita entrare con forza dentro il suo corpo, allargandolo.

L'uomo prese a sforbiciare le dita, lanciando scariche elettriche che partivano dal buco del suo culo fino ad arrivare al suo cazzo che si tese dolorosamente contro il suo ventre piatto.

Poco dopo Draco sentì la punta grossa del pene dell'estraneo premere contro la sua apertura e si rilassò posando entrambe le mani sulla spalliera del divano.

L'uomo fu dentro di lui con un unico colpo di reni e Draco sussultò prima di gemere.

Era grosso e lungo e, in quella posizione si sentì stimolare nei punti giusti.

"Oh sì!" Gemette Draco andando incontro all'uomo che gli strinse i fianchi con entrambe le mani, cominciando a pompare dentro il suo corpo, muovendo i fianchi avanti e indietro, ritirandosi quasi del tutto, lasciando solo la punta a tenergli l'apertura allargata, prima di sbatterglielo tutto dentro, facendo lanciare un grido d'estasi a Draco che gettò la testa all'indietro.

L'uomo gli infilò una mano tra i capelli, strattonandogli la testa mentre teneva il giovane fermo, il rumore delle pelli che si scontravano ad ogni affondo.

Draco serrò gli occhi, costringendosi ad abbandonarsi a quelle spinte brusche nel suo corpo.

Bruciava un po' perché di solito riceveva una preparazione più lunga ma non era brutta o eccessivamente dolorosa.

All'improvviso l'uomo lo gettò sul divano e Draco aprì gli occhi prima di sentirsi voltare sulla schiena, afferrare una gamba e poi venne nuovamente riempito dal cazzo dell'uomo che aveva posato in ginocchio sul divano per bilanciare meglio le spinte.

Draco allungò il braccio sinistro verso l'alto per afferrare con una mano la spalliera del divano per non cadere ad ogni spinta brusca.

L'uomo gli teneva con forza brutale i fianchi scopandolo con forza guardandolo negli occhi per tutto il tempo.

Draco gemette sotto quello sguardo tenebroso e si portò una mano tra le cosce per impugnarsi l'erezione e cominciare a masturbarsi allo stesso ritmo di quell'uomo affascinante.

Draco si inarcò verso l'alto e la punta dell'uomo colpì per l'ennesima volta la sua prostata e Draco venne con un gemito spezzato schizzando sulla maglia che teneva ancora indosso.

L'uomo sopra di lui gli strattonò i fianchi ancora per qualche brusca spinta prima di bloccarsi, le labbra schiuse e i capelli incasinati.

Draco si lasciò andare mollemente sul divano socchiudendo gli occhi.

Stava cercando di riprendere fiato quando fece una smorfia non appena l'uomo uscì dal suo corpo per afferrare il preservativo che gettò in una spazzatura li vicino al divano.

"Ci si vede, Draco" disse l'uomo chiudendosi i pantaloni e Draco sollevò la testa.

"Grazie...?" Disse Draco restando ancora mollemente sul divano, le membra ancora pesanti e un po' intorpidite.

"Chiamami Brian..." Disse l'uomo uscendo da lì.

Draco sorrise ma non sapeva che l'uomo era il proprietario di quel locale e che lo aveva sedotto solo perché gli ricordava molto il suo amato Justin, un artista che per questioni di lavoro si era dovuto trasferire a New York, spezzandogli irrimediabilmente il cuore....

Draco ignorò la gente presente, troppo occupata per accorgersi di lui, e afferrò la bacchetta per lanciarsi prima un incantesimo di pulizia e poi per far apparire sul suo corpo i pantaloni, i boxer e le scarpe.

Con un sorriso felice e soddisfatto uscì dal Babylon LA e dopo aver cercato un vicolo nascosto si materializzò davanti al palazzo nel quale si trovava il suo appartamento, ignaro che in quell'istante, Harry Potter stesse varcando l'ingresso del Babylon e stava richiedendo la dark room speciale situata nel retro.....

FINE SECONDA PARTE. 

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