7. RITORNO A CASA
Charlie rientrò a casa che si sentiva affamato e a pezzi.
Non vedeva l'ora di farsi una doccia bollente, uscire e gettarsi nel letto e risvegliarsi il lunedì successivo.
L'allenamento di quel giorno lo aveva stremato e aveva la gola che graffiava e bruciava per via delle urla.
Aveva passato quasi tutto il pomeriggio a urlare strategie e posizioni sul campo e quello che lo aveva fatto incazzare di più era il fatto che a quei giocatori del Puddlemere fregava poco o niente.
Erano dei mercenari.
Giocavano per squadre che li pagavano più di quanto valevano e durante le partite erano svogliati e poco attenti.
Erano primi in classifica solo perché le altre squadre facevano letteralmente schifo.
Anche l'ultima in classifica del campionato di Quidditch americano era più brava del Puddlemere.
Per quale dannato motivo aveva firmato un contratto di cinque anni con quel team?
Quella squadra era tutta da cambiare, soprattutto il capitano che non spronava o incoraggiava i suoi ragazzi.
Harry era differente.
Harry amava i Fire e anche se non si trovava con alcuni giocatori sapeva cosa dire e come dirlo per invogliare la squadra a vincere.
Nel Puddlemere non c'era un leader, non c'era un amante vero della squadra.
Oliver che era un semplice tifoso venerava la squadra, perché quei giocatori osannati non si impegnavano leggermente?!
Charlie tirò fuori dalla tasca il portachiavi a forma di drago che gli aveva regalato Oliver qualche settimana prima ed entrò nell'appartamento.
Si bloccò quando riconobbe seduto sul divano a leggere un libro proprio Oliver che sollevò lo sguardo e quando lo riconobbe si alzò e lo raggiunse, un sorriso felice è genuino sul volto.
"Ciao" disse Charlie sbarrando gli occhi, facendo cadere ai piedi il borsone.
"Ciao!" Disse Oliver circondando le sue spalle con entrambe le braccia prima di posare le labbra su quelle dell'uomo che gli strinse la vita a sua volta, rispondendo con entusiasmo al bacio.
"E tu che cosa ci fai qui?" Chiese Charlie con un sorriso.
"Il Ministro mi ha detto che potevo uscire prima... E così ho pensato... Visto che mi avevi lasciato le chiavi... Di farti una sorpresa. Ho già preparato la cena. Ho lanciato un incantesimo di riscaldamento sopra..."
"Sto sognando o tu sei davvero qui?"
"Sono qui... Sul serio..." Disse Oliver sollevandogli una mano per farsi accarezzare una guancia.
"Ceno con me e poi te ne vai?" Chiese Charlie scrutandolo a fondo con i suoi grandi occhi blu.
Oliver ricambiò lo sguardo mordendosi il labbro.
"Se vuoi... Posso fermarmi a dormire..."
Charlie lo guardò in silenzio.
"Ho solo un letto..."
"Va bene..."
"Potrei non tenere le mani ferme..." Lo avvisò il rosso stringendo con forza il bordo della sua maglia.
"Non importa..." Disse Oliver avvampando.
"Merlino se mi fai impazzire..." Disse Charlie saccheggiandogli la bocca con passione sempre più crescente.
Spinse il bacino contro quello di Oliver, sentendo come il giovane assistente fosse eccitato.
Oliver si staccò in fretta per prendere fiato e Charlie lo lasciò andare.
"Mi faccio una doccia e poi ceniamo, va bene?" Disse accarezzandogli il labbro inferiore con il pollice e Oliver annuì.
"Io preparo il tavolo..." Disse il moro allontanandosi per prendere un respiro profondo, il cuore che batteva impazzito nel petto.
~*~
La doccia di Charlie durò cinque minuti e quando si presentò in salotto indossava solo un paio di pantaloni della tuta e una canottiera.
Oliver non riuscì ad impedirsi uno sguardo di apprezzamento mentre il rosso si sedeva, un sorriso compiaciuto sulle labbra.
I due mangiarono lentamente, parlando della loro giornata e poi Charlie fece volare i piatti nel lavandino.
Tese una mano ad Oliver e lo fece sedere con lui sul divano, afferrando poi il libro che stava leggendo.
"Di che cosa parla?" Chiese il rosso leggendo la copertina.
"Due uomini che si innamorano nonostante uno dei due sia sposato con una donna e abbia due figli..." spiegò Oliver sollevando le spalle.
"E... cosa ci sarebbe di bello?"
"Il modo in cui è scritto. Come vengono descritti i personaggi, le loro vite passate, la vita di questo uomo normalissimo con una vita tranquilla, con il suo lavoro in ufficio, una moglie che lo ama e con cui sta da quando vanno al liceo, due bambini bellissimi e un chiwawa che fa sempre casino..." raccontò Oliver stringendosi nelle spalle guardando l'orizzonte, perso nei suoi ricordi.
"E? Come diventano amanti?" Chiese Charlie.
"Per caso. Puro caso. L'altro è un medico che non ha mai fatto coming out per paura di essere rifiutato dalla sua famiglia. Questi due si incontrano perché il medico, distratto, tampona sulla moto questo impiegato. Ovviamente scende e lo soccorre. Appena i loro occhi si incrociano sentono che qualcosa è cambiato, sentono le farfalle nello stomaco, i loro sensi sono in allerta e... da quel giorno non smettono di vedersi o frequentarsi."
"E la moglie? Felice di avere le corna?"
"Per ora non sospetta nulla. Lui... continua ad andare a letto con lei, ma sente che non è più attratto da lei come donna. Quando chiude gli occhi pensa solo al suo dottore e si immagina le mani di lui sul suo corpo..." disse Oliver sospirando.
"Aspetta. Cosa c'è di romantico in un uomo che tradoce la moglie, scusa? È uno schifo! Tanto meno con un uomo. Almeno, se accade con un'altra donna la moglie sa che un piccolo margine di competizione può esserci. Ma con un uomo.... La fiducia viene meno... perché leggere un libro che giustifica un tradimento? Tradire fa schifo!" Disse Charlie posando il libro a terra.
Oliver lo guardò in silenzio.
"Lo so. E ho capito che ti stai riferendo al Ministro ma quello che a me piace è come la relazione tra i due protagonisti sta evolvendo. L'impiegato si sente finalmente vivo e davvero innamorato per la prima volta. Con sua moglie credeva di esserlo stato, ma si è reso conto che è innamorato davvero solo adesso, con un uomo. E... quello che viene descritto o che sente il protagonista... è vero..." disse il moro abbassando lo sguardo.
"E...cosa prova il protagonista?" Chiese Charlie allungando una mano verso quella del moro per intrecciare le loro dita.
"Cuore che batte veloce, farfalle nello stomaco, testa scollegata e tra le nuvole, scarsa concentrazione e sospiri ogni volta che pensa al suo amante..."
"Sospiri, eh? Che genere di sospiri?" Chiese Charlie guardando Oliver che lo fissò a sua volta, sbattendo le ciglia dietro la montatura degli occhiali.
Oliver aprì la bocca per rispondere ma non fece in tempo, perché Charlie si era abbassato con il volto sul suo e gli aveva catturato le labbra con le proprie in un bacio fatto di saliva e lingue che si rincorrevano.
Oliver sollevò una mano per stringere tra le dita i capelli del rosso stretti in una coda bassa e gli sfilò l'elastico, permettendo così a quella massa infuocata di circondargli il volto.
Oliver strinse con forza le palpebre mentre cercava di rispondere al bacio e respirare dal naso, ma dopo poco fu comunque costretto ad allontanarsi per prendere una boccata d'ossigeno.
"Cosa stai provando in questo momento, Oliver?" chiede Charlie soffiando contro le sue labbra gonfie. "Farfalle nello stomaco o una sensazione a te nuova? Che nasce dal basso ventre e che ti fa pulsare il sangue nelle vene? Vorresti le mie mani che esplorano il tuo corpo, che ti fanno stare bene? Vuoi sapere che genere di sospiri so farti uscire da queste labbra?" Gli chiese Charlie baciandogli prima il collo per poi ritornare al suo volto dove strinse tra i denti il labbro inferiore di Oliver che si mosse con il bacino contro il divano.
"Ho caldo, tanto caldo..." rispose il castano e Charlie sollevò le mani per sfilare gli occhiali dal volto di Oliver che aprì lentamente le palpebre.
"Non ti servono adesso..." rispose Charlie posando gli occhiali accanto al libro.
Quando si voltò verso Oliver lo strinse tra le braccia e tornò a baciarlo con passione mentre faceva scorrere la mano sul suo petto per poi scendere verso il ventre fino ad insinuarsi sotto la maglia che il castano portava.
Oliver si morse il labbro inferiore mentre abbassava lo sguardo sulla mano del maggiore che gli accarezzava la pelle nuda.
"Dimmi cosa stai provando in questo momento..." gli chiese Charlie all'orecchio prima di stringergli il lobo tra i denti.
"Sto morendo di caldo e ho il cuore che batte all'impazzata..." rispose Oliver mentre rabbrividiva per la mano del rosso che si fermava sul suo cuore.
"Che ne dici di toglierla?" Chiese Charlie sollevando la mano fino a stringere il collo di Oliver che deglutì a vuoto.
La maglia si raggruppò tutta sotto il collo denudandogli il petto.
Oliver lo guardò in silenzio ma sollevò le braccia verso l'alto, permettendo al rosso di sfilargli l'indumento dalla testa, prima di gettarlo ai loro piedi.
Oliver avvampó imbarazzato mentre Charlie faceva scorrere lo sguardo eccitato ed affamato sul suo corpo.
"Sei splendido...." Disse il maggiore accarezzandogli il ventre con la mano.
Oliver aveva una striscia di peluria sottile nera che partiva dall'ombelico per poi morire oltre l'elastico dei suoi pantaloni.
Charlie accarezzò l'interno dell'ombelico del castano, inserendo l'indice al suo interno.
Oliver ebbe un fremito e chiuse le palpebre.
Charlie continuò la sua esplorazione, sollevando la mano verso il petto, anche questo ricoperto da un sottile strato di peluria e gli accarezzò un capezzolo con il pollice, muovendolo in cerchio.
Oliver si mosse a disagio sul suo bacino e Charlie ringhiò dal fondo della gola.
Se si agitava ancora in quel modo, stimolando l'erezione costretta nei pantaloni, sarebbe impazzito.
Sollevò gli occhi azzurri e si accorse che Oliver aveva gli occhi chiusi.
"Guardami, Ollie.." sussurrò al giovane che abbassò lo sguardo per osservare il rosso che tirò fuori la lingua e diede una veloce lappata alla punta del suo capezzolo.scuro che si inturgidì all'istante, mandandogli una scossa al suo bacino, facendolo indurire dolorosamente.
Oliver allungò entrambe le mani per stringere i capelli di Charlie per impedirgli di allontanarsi dal suo petto e il maggiore aprì le labbra per succhiare la punta turgida e sensibile.
"Charlie..." sospirò Oliver sentendo una vampata travolgerlo.
Charlie si spostò sull'altro capezzolo, concedendogli lo stesso trattamento.
Oliver chiuse gli occhi e sentì chiaramente la lingua dell'uomo circondare la punta turgida prima di dare dei colpetti con la lingua.
Oliver gettò la testa all'indietro e gemette sentendo la sua erezione premere dolorosamente contro il tessuto dei pantaloni.
Si portò una mano tra le gambe per darsi un po' di sollievo ma il maggiore lo raggiunse e gliela allontanò, dedicandosi oltre che ai suoi capezzoli anche alla sua erezione.
"Dimmi cosa vuoi..." soffiò il rosso baciandogli il centro del petto.
"Tutto. Voglio tutto. Sto andando a fuoco, ti prego..."
Charlie ruggì e si portò una mano dietro la schiena per sfilarsi la maglia che aveva addosso.
Oliver sbarrò gli occhi notando i gioielli che adornavano entrambi i suoi capezzoli e timidamente allungò una mano per sfiorarne uno con la punta delle dita.
"Non sono fatto di cristallo..." disse Charlie portando una mano dietro la nuca di Oliver per portarlo all'altezza del suo petto.
Il castano avvampó e sollevò lo sguardo.
"Usa la lingua e le labbra..." gli ordinò e Oliver deglutì.
Osservò in silenzio il capezzolo ingioiellato e avvicinò le labbra per dare una timida leccata.
"Mmm" disse Charlie rilassandosi sul poggiaschiena del divano, accarezzando la schiena del castano che sollevò una mano verso la spalla destra del rosso per stringerla sotto le dita e diede nuovamente una timida leccata.
"Va bene così?" Chiese Oliver avvampando quando sentì una mano di Charlie sollevarsi verso il suo petto.
"Fai quello che ti senti..." disse Charlie guardandolo dall'altro e Oliver annuì.
Mentre stuzzicava un capezzolo con la lingua, Charlie gliene strinse uno tra le dita, facendolo mugolare ed inarcare sensualmente verso l'alto, in cerca di un contatto maggiore.
Charlie fece scorrere la mano verso il bordo dei suoi pantaloni per stringergli tra le dita l'erezione.
Oliver gemette ansimando contro il petto del maggiore quando si accorse di qualcosa muoversi.
Sollevò lo sguardo e da dietro la spalla di Charlie vide arrivare un maestoso drago rosso con il dorso dorato muoversi verso di lui, la lingua biforcuta che vibrava.
Oliver osservò affascinato il tatuaggio scorrere in modo sensuale sul suo petto e si ritrovò a gemere mentre Charlie affondava la mano oltre il tessuto dei suoi boxer per stringergli l'erezione nel palmo.
Oliver gemette il nome di Charlie che gli catturò le labbra con un bacio infuocato e gli abbassava i pantaloni.
Oliver si scostò dalle labbra del maggiore per guardarlo negli occhi.
"Sto impazzendo..." disse con voce disperata Oliver e Charlie annuì.
"Permettimi di occuparmene..." disse Charlie abbassando anche i boxer
Oliver sollevò i fianchi e i vestiti fecero la stessa fine della maglia.
"Sei bellissimo..." disse Charlie con un sorriso muovendo il palmo della sua mano su e giù l'erezione di Oliver che si bagnò sulla punta.
Charlie afferrò il liquido con il pollice.
"Ti piace se ti tocco così?" Chiese e Oliver annuì furiosamente, le guance rosse.
Charlie allungò il volto verso di lui e Oliver schiuse le labbra per farsi dare un bacio, ma Charlie gli fece l'occhiolino, prima di abbassare la testa su un capezzolo che prese a stuzzicare con le labbra, la lingua e i denti.
Oliver si voltò verso il petto dell'uomo e afferrò tra le dita un piercing mentre la testa del drago si sollevava e lo fissava.
Oliver morse il collo del maggiore, riempiendolo di baci e leccate mentre sentiva la mano del rosso toccargli punti a lui del tutto sconosciuti.
"Mi fai impazzire, Ollie..." disse Charlie accarezzando con la mano i testicoli del castano che singhiozzò contro la sua pelle, sentendosi andare a fuoco.
Nemmeno nei libri aveva provato sensazioni così forti come quelle che stava vivendo in quel momento con Charlie.
Era tutto nuovo e perfetto..
Charlie aveva il tocco sicuro ma gentile, sapeva sempre cosa toccare e come toccarlo per farlo uscire di testa.
Senti la mano risalire verso il petto di o a fermarsi sul suo volto.
Charlie fece scorrere le dita sulle sue labbra.
Oliver lo fissò in silenzio.
"Succhiale..." ordinò Charlie spingendo le falangi oltre i suoi denti.
Oliver strinse il polso dell'uomo con entrambe le mani e rese a succhiare e leccare l'indice e il medio come se fossero stati un gelato, gli occhi chiusi.
Quando furono bagnate di saliva a sufficienza, Charlie le sfilò dalle sue labbra e gli lanciò un'occhiata di fuoco che fece scattare con forza la sua erezione.
Solo quando sentì le sue dita finire nel solco tra le sue natiche che Oliver si irrigidí tutto e cercò di sfuggire alle sue attenzioni.
"Va tutto bene... voglio farti stare bene...." Lo rassicuro Charlie con il suo tono pacato prima di abbassare il volto e baciarlo con passione.
Oliver strinse i fili color del fuoco di Charlie mentre rispondeva con entusiasmo al bacio.
Essendo completamente concentrato su altro, Charlie inserì un dito dentro la sua apertura con estrema facilità.
"C-cosa?!" Singhiozzò imbarazzato Oliver cercando di ritirarsi, inutilmente.
"Non agitarti, fidati di me, intesi? Solo piacere..." disse Charlie abbassando la testa sul suo petto.
"B-brucia" si lamentò Oliver ma Charlie non demorse e prese a muovere il dito dentro e fuori il suo corpo.
"Perchè non sei abituato. Ti fidi di me?" chiese Charlie guardandolo dritto negli occhi.
Oliver restituì lo sguardo e annuì.
"Si, mi fido di te..." rispose alla fine.
"Bene. Allora forse questo potrebbe farti un pò male o provocarti fastidio..." disse il rosso introducendo due dita nel suo canale vergine che si strinse come una morsa.
"Oddio..." si lamentò Oliver sottraendosi a quell'assalto, ma Charlie gli strinse il petto con la mano libera, introducendo fino in fondo le dita.
Oliver singhiozzò e boccheggiò, sentendo il sudore imperlargli la fronte.
"Va tutto bene..." disse Charlie con un sorriso e Oliver boccheggiò abbassando lo sguardo tra le sue gambe aperte da cui vedeva il braccio dell'uomo.
"Rilassati." ordinò Charlie e Oliver prese un respiro profondo.
Charlie lo osservò mentre cercava con le dita il punto dentro di lui che lo avrebbe fatto urlare di piacere.
Si prese qualche attimo mentre Oliver osservava il suo braccio tra le gambe e si mordeva il labbro.
"Voglio farti stare bene..." disse Charlie piegando le dita dentro il suo corpo e, effettivamente, tutto il moendo attorno ad Oliver scoppiò in una bolla di piacere che lo travolse, lasciandolo senza fiato.
"Charlie!" urlò il ragazzo graffiandogli la mano che teneva ancora sul suo petto.
"Sono qui..."
"E' bellissimo! Ancora, non smettere!" lo supplicò con i suoi occhi dolci Oliver e Charlie sorrise.
"Sono qui apposta, Olly. Voglio farti stare bene..."
Oliver non riuscì a dire o pensare nulla perchè qualsiasi cosa stesse facendo Charlie nel suo corpo si meritava un premio come amante migliore dell'anno.
Forse era solo lui che non avendo mai provato nulla in vita sua gli sembrava tutto nuovo ed entusiasmante.
"Li! Non smettere! Charlie!" lo supplicò Oliver muovendosi contro la mano dentro il suo corpo e Charlie ansimò per l'ennesima volta che il castano continuava a strusciarsi contro la sua erezione così decise di immobilizzarlo con un bacio.
Oliver fece una fatica immensa per ricambiare il bacio, muoversi contro la mano di Charlie e gemere.
All'improvviso, complice anche quello scambio di baci infuocati, il suo corpo si irrigidì tutto e, senza alcuna stimolazione, raggiunse il piacere gridando il nome di Charlie, prima di afflosciarsi come un palloncino sgonfio tra le sue braccia, un lieve tremore e un sorriso estasiato sulle labbra.
Sentì Charlie affondare il naso tra i suoi capelli prima di estrarre le dita dal suo corpo e stringerlo con forza contro il suo petto.
Oliver cercò di prendere una boccata d'aria mentre aveva l'orecchio premuto contro il petto del maggiore, riuscendo a sentire come anche il cuore del rosso battesse forte come il suo.
"Stai bene?" gli chiese Charlie accarezzandogli la schiena nuda con la punta delle dita.
Oliver annuì.
"Tu? Stai bene? Non ho ricambiato... mi dispiace..." disse Oliver sollevando il volto per lasciare un bacio sulla mascella del rosso.
"Mai stato meglio. Tu cerca di riprenderti. C'è ancora il secondo round per sfogarmi..." disse il rosso facendogli l'occhiolino, prima di lanciare un gratta e netta sul suo ventre sporco.
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