6. PRIMI PROBLEMI
La partita era cominciata da pochi minuti che Charlie aveva già notato scorrettezze e falli da parte dei due cercatori.
Charlie si portò il fischietto alle labbra e fischiò, ma i due giocatori non gli diedero peso.
Arrabbiato, continuò a fischiare e a chiamarli, ma sia Harry che Draco sembravano impegnati in una violenta litigata.
All'improvviso vide Draco dire qualcosa a Harry e il moro voltarsi con rabbia verso di lui.
Charlie sbarrò gli occhi azzurri e corse a prendere una scopa per raggiungere i due giocatori.
Conosceva bene quello sguardo.
Harry era stato ferito profondamente.
Solo un argomento lo tormentava in quel modo ed era la sua famiglia.
Draco doveva aver detto qualcosa sui genitori di Harry e il moro, giustamente, si era arrabbiato.
Charlie era salito in sella alla scopa da poco quando all'improvviso vide Harry portare una mano al collo di Draco, la scopa del biondo cadde in un vortice verso il prato, rompendosi in mille pezzi e il ragazzo penzolare nel vuoto.
Porca Morgana, se Harry avesse aperto le dita quel giovane si sarebbe schiantato!
Oh, avrebbe parlato con i dirigenti per via di quel comportamento.
Se Harry credeva di poter fare quel che cazzo voleva solo perché era il Capitano, si era sbagliato di grosso.
Charlie raggiunse, insieme a Jack Sloper e Andrew Kirke, due battitori, i cercatori e subito sollevarono Draco in modo che non potesse cadere nel vuoto.
Draco aveva il volto arrossato e bagnato dalle lacrime e quando Charlie lo strinse tra le braccia per farlo sedere sulla sua scopa, lo trovò zuppo.
"Ma ti é andato di volta il cervello?!" Gli urlò Charlie strattonandolo con rabbia.
Harry cadde all'indietro e nemmeno si mosse per upararsi quando Charlie gli tirò un cazzotto sul torace che lo fece piegare in due.
"Rispondi testa di cazzo! Che cazzo ti passa per quel cervello? Merda? Sei impazzito? Volevi ammazzarlo?!" Urlò Charlie passandosi entrambe le mani tra i capelli.
"Sì. Non si deve permettere di nominare mia madre!" Disse Harry con voce spezzata per via del colpo subito.
Charlie lo ignorò e corse verso Draco che era sdraiato il prato, attorno a lui c'erano tutti i giocatori.
Charlie lo guardò e si accorse che, per la paura, Draco si era fatto la pipì addosso.
Il suo cuore si strinse e mentre si inginocchiava accanto a lui, gli afferrò una mano.
Gli dispiaceva un sacco. Davvero non capiva tutto quell'odio nei suoi confronti. Pensava di durare per sempre in quella squadra?! Ormai non era più agile come un tempo e Draco poteva davvero fare la differenza.
Ma ormai Charlie aveva capito che il problema di Harry era quello di non accettare che gli anni passavano e che la gente che aveva attorno prima o poi si sarebbe stancata di lui.
Ormai Charlie era arrivato ad un punto di sopportazione massima.
Non gliel'avrebbe fatta passare liscia.
Dopo essersi inginocchiato sul biondo, gli strinse dolcemente il volto tra le mani.
"Draco, per favore apri gli occhi" gli disse con dolcezza.
Draco li aprì poco dopo, sbattendoli velocemente e guardandosi attorno.
Quando riconobbe Charlie, i suoi occhi si riempirono di lacrime.
"Mi dispiace" disse, ma Charlie gli coprì le labbra con l'indice.
"Schh. Va tutto bene. Stai tranquillo... Te la senti di tornare negli spogliatoi?"
"Perché?" Chiese Draco con voce acuta. "Io voglio giocare!"
Charlie scollò la testa.
"No, non se ne parla minimamente. Tu adesso ti cambi, ti fai una bella doccia e torni a casa e ti risposi, intesi?" Disse Charlie con fermezza.
Draco negò.
"No, voglio allenarmi!"
"No, torna a casa e prendi qualche pozione per questi lividi che ti si stanno formando..." Disse l'uomo guardandolo negli occhi e Draco si sentì andare a fuoco.
"Va bene..." Disse alzandosi sulle gambe malferme sul terreno di gioco mentre Charlie gli offrì un braccio per appoggiarsi.
Draco lo fece e non appena strinse la mano sui muscoli, Charlie lo vide arrossire appena.
Dopo averlo accompagnato negli spogliatoi, Charlie raggiunse il resto dei giocatori e fissò con rabbia Harry che era appoggiato in modo spavaldo alla scopa, fissandosi le mani come se nulla fosse accaduto.
Fu a quel punto che Charlie lo prese da parte e gli fece una ramanzina:
"Ma si può sapere che cazzo ti prende ultimamente o vuoi continuare a comportarti in questo modo di merda?!" Disse Charlie con il volto arrossato per la rabbia.
Harry alzò gli occhi smeraldo al cielo.
"Che palle che sei!" Disse Harry e Charlie lo fissò con rabbia.
"Se tu pensi che continuando a comportarti di merda possa avere dei favoritismi nei tuoi confronti... Beh... Scordatelo! Ho scelto un nuovo cercatore perché tu stai invecchiando e poi dovresti essere un esempio ed un idolo per quel ragazzo... Invece ti comporti come un coglione!"
"Sei già tu il suo idolo! Non lo vedi come ti guarda quando gli parli? Non ti ascolta nemmeno perché troppo impegnato a sbavare!"
"E allora? Ha buon gusto in fatto di uomini e a te non dovrebbe importare visto che di me non te ne fotte un cazzo no? Posso fare quello che voglio..."
"Non osare andare a letto con lui!" Disse Harry gettando a terra con rabbia la scopa.
Charlie si voltò con un sopracciglio sollevato.
"Quando capirai che a me del sesso fine a se stesso non importa un cazzo, sarà troppo tardi..."
Harry lo fissò imbambolato.
Fece per aprire la bocca per dire qualcosa ma Charlie fischiò la ripresa degli allenamenti e non ci fu più modo e tempo per parlare.
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