2. HERMIONE
Hermione Granger Weasley si alzò alle sei del mattino e dopo essere andata in bagno andò ad aprire la porta della camera dei suoi due figli, Rose di dieci anni e Hugo, di cinque.
"Svegliatevi che dovete andare a scuola!" Disse la donna cominciando ad aprire le tende muovendo la bacchetta.
"Mamma possiamo non andarci per una volta?" Protestò Hugo che andava ancora all'asilo.
"Non pensarci minimamente! Se tra cinque minuti non scendete andate a scuola senza colazione!" Disse la donna prima di lasciare la stanza.
Raggiunse la cucina e con un colpo di bacchetta prese a cucinare la colazione.
Il primo a presentarsi già vestito fu Hugo che sorrise non appena vide il bacon friggere nella padella.
Rose li raggiunse poco dopo stropicciandosi un occhio.
"Non possiamo restare a casa? Solo per oggi?" Chiese Rose guardando la madre.
"Vi verrà a prendere vostro padre, se si ricorda..." disse Hermione allontanandosi.
All'improvviso il camino si illuminò e la donna sollevò un sopracciglio.
Poco dopo uscì dal camino Ron Weasley in persona.
"Papà!" Urlò Hugo lasciando il piatto con la colazione per correre verso l'uomo che si inginocchiò sul pavimento per stringerlo tra le braccia.
"Che ci fai qui?" Chiese Hermione guardando il marito con entrambe le braccia incrociate davanti al petto.
"Passo del tempo con i miei figli..." disse Ron mentre Rose lo raggiungeva e gli riempiva il volto di baci.
"Ti avevo detto di andare a prenderli a scuola..." disse la donna arrabbiata.
"Beh, oggi resteranno con me..." disse l'uomo guardando la donna.
"Dopo la scuola." Ripeté Hermione.
"E dai... per una volta fallo stare qui!" Disse Rose voltandosi verso la madre.
"Dai dai dai!" Disse Hugo cominciando a saltare sul posto e battendo le mani. "Non fare andare via papino, ti prego!"
Ron guardò la moglie che lo fulminò con lo sguardo.
Ron sospirò e mentre la moglie si avvicinava al camino per andare al lavoro, l'uomo si alzò per raggiungerla.
"Aspetta, ti prego... Hermione, dammi una possibilità, mi manchi..." disse Ron affranto posando una mano sul suo braccio.
"Non mi toccare. Dovevi pensarci prima. Parla con il mio avvocato" fu tutto quello che disse la donna prima di salutare i figli e poi svanire tra le fiamme verdi del camino.
Ron si voltò verso i figli che avevano guardato la scena.
~*~
Hermione raggiunse il Ministero che era arrabbiata, tesa e nervosa.
Percorse il lungo corridoio che l'avrebbe portata al suo studio sbattendo i tacchi sul pavimento di marmo.
Oliver Wood, il suo segretario da ormai cinque anni, non appena la sentì arrivare, sollevò gli occhi nocciola dietro la montatura degli occhiali e si mise in piedi, tra le mani una tazza di caffè.
"Buongiorno signor Ministro. Le ho portato il caffè e le ho già preparato sulla scrivania le notizie di oggi. C'è un problema con l'ufficio per la cooperazione magica internazionale. Sono tutti tesi e nervosi..." Disse il ragazzo portandosi una mano sul volto per sollevarsi gli occhiali che stavano scendendo verso la punta del naso.
Hermione mormorò un insulto al Ministro che se ne occupava e poi sfogliò le pagine mentre si portava la tazza alle labbra.
"Mmm" disse sfilandosi il cappotto che andò a posare vicino alla finestra e poi tornò alla sua scrivania.
"Questo può aspettare. Se Cattermole vuole rompere i coglioni lo faccia da un'altra parte. Io oggi non lo incontro o la cooperazione gliela faccio vedere io a suon di calci in culo...." Disse Hermione sistemandosi la donna a tubino che indossava in quel momento.
Oliver sussultò appena ma non disse nulla.
Hermione sollevò gli occhi sul ragazzo e sorrise nel notare la sciarpa azzurra, nera e argento che portava al collo.
Era un grande tifoso del Puddlemere United, lei, invece di Quidditch non ne capiva molto e in più lo odiava solo perché il suo ex marito lo adorava.
Oliver guardò la donna e si morse il labbro.
Hermione lo notò e lo guardò confusa.
"Che c'é?" Chiese Hermione e Oliver arrossì.
"Uhm... Io... Ecco mi stavo chiedendo... Se... Visto che lei si chiama Granger Weasley... Se... È per caso imparentata con Charlie Weasley... L'allenatore del Puddlemere..."
Hermione annuì.
"Si. Anche se per poco" disse. "È il fratello maggiore del mio ex marito..."
"Ommiodio!" Disse Oliver stringendo tra le mani la sciarpa che teneva al collo. "Il signor Weasley è.... Suo cognato? Lo stesso che allena il Puddlemere?" Chiese con le guance rosse.
Hermione sorrise.
"Oliver. Non mi avevi detto che ti interessava tanto..." disse Hermione sorridendo.
"Oh Signora Granger, lei non immagina quanto io adori il Puddlemere United! Sono fan da tipo sempre! Mio padre mi portava allo stadio quando ero un bambino e ho una foto di me neonato con la tuta della squadra. La mia cameretta è sempre stata azzurra, nera e argento!" Disse il ragazzo con un sorriso.
"Io sono negata con il Quidditch e lo sport in generale..." Disse Hermione portandosi una ciocca di capelli che le era caduta sugli occhi.
"Ah, capisco.. Beh... È imbarazzante da ammettere ma Charlie Weasley é il mio idolo! L'ho seguito quando ha allenato i Los Angeles Fire! Ho tutti i ritagli di giornale! Per non parlare di Harry Potter! Wow! Loro due erano perfetti! Ma nonostante tutto sono felice che alla fine il signor Weasley abbia deciso di venire ad allenare il Puddlemere! Abbiamo bisogno di vincere!" Disse tutto elettrizzato Oliver.
Hermione rise di gusto e scrollò la testa.
"Devo preparare la relazione per il Primo Ministro babbano. Ah, può darsi che in mattinata arrivi il mio avvocato Zabini, per favore se non ho impegni fallo passare senza problemi, ok?" Disse Hermione e Oliver divenne improvvisamente serio, afferrando la tazza vuota che Hermione gli stava porgendo.
Hermione adorava Oliver per il suo essere sempre così diligente nel lavoro.
Avrebbe dovuto dargli un aumento di stipendio, se lo meritava.
"Puoi andare..." Disse Hermione mentre afferrava una pergamena.
Oliver fece dietrofront.
Stava per uscire quando Hermione lo fermò.
"Hey, Oliver. Che cosa fai domani sera?"
Oliver si voltò e deglutì.
"Nulla Signora Granger. Perché?" Chiese il ragazzo guardandola confuso.
"Mettiti qualcosa di elegante, ti porto con me in un posto!" Disse Hermione con un sorriso.
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