~6: La Saetta~

AU: Tipo medievale(?), ma con matrimoni gay legali, quindi per niente storicamente accurato, ma chissene

Racconta: una storia

Ship secondarie: Lucissa, Ronmione (accenno)

Contiene: principe scomparso!Draco

Narratrice's POV

«Rose, come mai c'è tutta questa folla davanti a quella casa?» aveva chiesto Draco alla fornaia, notando la fila di giovani davanti ad una casa pochi metri distante dal forno.

«Non hai sentito?
Pare che i sovrani di un regno a 10 giorni di viaggio a cavallo(1) da qui stiano cercando il loro figlio scomparso 14 anni fa, all'età di 3 anni.
Tutti i ragazzi di 17 anni, con capelli biondi e occhi chiari devono recarsi da quei cavalieri per dei controlli.
Dovresti partecipare anche tu caro».

In effetti Draco possedeva tutte quelle caratteristiche, ma non era interessato.

«Non credo servirebbe a qualcosa, e poi io sto bene qui» rispose il giovane, mettendo nella cesta il pane caldo.

«Avete ricevuto notizie sul ritorno di vostro marito?» chiese la donna, prima che Draco se ne andasse.

«Ci sono alte probabilità che ritorni prima di due lune piene(2)» disse il ragazzo prima di andare via.

Mentre camminava vide molti bambini che correvano verso la folla per guardare le armature dei cavalieri.

A lui la faccenda non interessava minimamente.

Era felice con la sua vita, e gli piaceva vivere in quel villaggio.

Non aveva ricordi precisi dei suoi primi anni di vita, ma era molto improbabile che la faccenda lo riguardasse.

E poi, se per qualche strana sorte del destino, fosse davvero lui il principe scomparso, non avrebbe più potuto prendersi cura della locanda, magari il suo matrimonio sarebbe risultato nullo ed avrebbe dovuto lasciare suo marito e la piccola che avevano adottato.

No, non doveva pensarci, era impossibile, e non avrebbe permesso a nessuno di portargli via la sua vita.

Cancellando quei pensieri dalla mente, si era incamminato verso l'ingresso del villaggio, dove si trovava la locanda che insieme al marito aveva aperto, La Saetta.

Ricordava ancora quando avevano acquistato il terreno, quando avevano costruito le stanze ed il locale.

Avevano scelto quel posto, cosicché gli stranieri, stanchi dal viaggio, si sarebbero subito fermati lì per riposare.

Il tutto era accaduto quasi due anni prima, poco dopo il loro matrimonio, avvenuto quando entrambi avevano solo 15 anni(3).

Qualche mese dopo l'apertura avevano scoperto che alcuni viaggiatori che si erano fermati una notte, avevano abbandonato nella loro stanza una bambina di pochi mesi, e l'avevano adottata.

Con loro lavoravano due amici del marito, Ron ed Hermione, che li aiutavano in cucina e con il bestiame.

Purtroppo dopo un anno dal loro matrimonio, suo marito era dovuto partire per una missione ordinata dal re del loro regno, e dalla sua partenza era passato ormai un altro anno.

Un anno passato senza sue notizie, se non una lettera ricevuta sette notti prima, in cui lo rassicurava di stare bene e che sarebbe tornato presto.

La gioia di Draco era immensa, non vedeva l'ora di riabbracciare suo marito.

Così era rientrato, aveva portato i viveri appena acquistati in cucina, e si era messo a preparare il pranzo per gli ospiti.

Aveva lasciato il compito di servire a Hermione, e si era ritirato nelle sue stanze, per dar da mangiare alla piccola.

La bambina aveva quasi 2 anni, o almeno così avevano dedotto.

Non sapevano con precisione quanti mesi avesse quando l'avevano trovata, ma non importava.

Lily, così l'avevano chiamata, cresceva sana e piena di energie.

Riusciva già a camminare e aveva già imparato a riconoscere gli animali della locanda, i loro versi, colori e persone.

Chiamava Draco «Papa» ed esclamava «No!» o «Sì!» quando non voleva o voleva qualcosa(4), ed il ragazzo non vedeva l'ora che suo marito la sentisse.

La giornata era passata senza problemi, se non per qualche capriccio della piccola, che aveva impedito a Draco di accogliere i nuovi ospiti nella locanda la sera.

La mattina decise di rimediare servendo la colazione.

«Buongiorno, cosa posso portarvi?» chiese a due cavalieri che erano appena arrivati.

«Del latte caldo e del pane» disse uno dei due, prima di alzare lo sguardo sul giovane.

Diede un colpo al braccio dell'altro cavaliere, che alzò lo sguardo a sua volta, e Draco si ritrovò addosso due occhi pieni di stupore.

«Signorino, siete già stato al controllo?».

«Se vi riferite a quello per il principe scomparso anni fa, non sono interessato» rispose asciutto Draco.

«Dovrebbe comunque farlo, è un ordine dei sovrani di tutti i regni, che vogliono aiutare il nostro re e la nostra regina.

Le ricerche vanno avanti da anni-».

«Capisco, davvero.

Ma come credete di riconoscere qualcuno dopo 14 anni?».

«Ci sono degli esami e dei controlli che ci permetteranno di riconoscerlo.

La prego, ci segua dopo colazione».

«Solo se poi mi lascerete in pace» sbottò annoiato Draco, prima di andare a prendere l'ordinazione degli altri ospiti.

Quando finalmente anche l'ultimo cliente finì di mangiare, i cavalieri si alzarono dal loro tavolo, e Draco li raggiunse.

«Dove andate Draco?» chiese Ron, che era rientrato proprio in quel momento, dopo aver finito i suoi lavori di routine mattutina.

«Mi hanno chiesto di andare con loro al controllo» rispose annoiato il giovane.

«Aspettate, vengo con voi.

Se vi succede qualcosa, sono un uomo morto» disse Ron raggiungendolo e li seguì fuori.

Con calma raggiunsero la casa dove alloggiavano il resto dei cavalieri, che non era affatto affollata come il giorno prima.

«Non vi faccio perdere altro tempo, seguitemi» disse uno dei cavalieri, portando i due ragazzi all'interno della casa, saltando la piccola fila.

«Bene iniziamo.

Per prima cosa vi devo chiedere di scrivere il vostro nome qui, insieme a quello degli altri che vi hanno preceduto» disse il cavaliere, passandogli una penna(5), ed il ragazzo scrisse velocemente il suo nome sul foglio che gli era stato passato, sotto lo sguardo attento di Ron.

«Ora dovete pungervi il mignolino con questa puntina, e pulire il sangue su questo fazzoletto» ordinò il cavaliere passando tutto il necessario a Draco, che obbedì velocemente.

Fatto quanto richiesto, passò tutto al cavaliere, e lo vide versare alcuni liquidi sul tessuto.(6)

«Abbiamo quasi terminato, dobbiamo aspettare un po' per i risultati del fazzoletto, e poi passeremo ad un ultimo esame».

Aspettarono come richiesto, e quando il cavaliere andò a controllare il fazzoletto, sembrò molto felice, ma la cosa non rassicurò Draco.

«Aspettate un attimo signorino, devo confrontarmi con i miei superiori» detto questo scomparve dalla stanza, lasciando Draco e Ron con l'altro cavaliere, che era rimasto in silenzio per tutto quel tempo.

«Signorino, questo è il nostro comandante, è qui per l'ultimo test» disse il cavaliere, indicando l'uomo che era dietro di lui.

Poi bisbigliò qualcosa all'orecchio dell'altro cavaliere, che uscì dalla stanza.

«Bene, dovete togliervi la maglietta, e mostrami la vostra schiena.

Alla nascita il principe aveva un segno unico nel suo genere, dal quale ha preso il nome(7)» ordinò il comandante.

Draco si guardò un attimo attorno, e sfilò velocemente la maglietta.

Il comandante gli si avvicinò per controllare, e dopo un attento esame, fece segno a Draco di rimettere la maglietta.

«Il cavaliere vi scorterà fuori, potete andare» disse infine, precedendoli.

«Finalmente, sembrava non finire più questa giullonata» esclamò Ron, uscendo, seguito da Draco ed il cavaliere.

Una volta fuori, accadde tutto molto in fretta.

Un cavaliere colpì Ron alla testa, facendolo svenire, e l'altro sollevò Draco, trascinandolo in una carrozza.

«Grazie a tutti voi gentili giovani per l'aiuto, abbiamo finalmente trovato il nostro principe, buona giornata» e detto questo, il comandante fece partire la carrozza, che si allontanò velocemente dal villaggio, scappando dai contadini che cercarono di inseguirla.

Draco tentò più volte di aprire la porta della carrozza, ma questa era bloccata dall'esterno.

E così passò i successivi 15 giorni(8) e le successive 15 notti chiuso lì dentro, preoccupato a morte per la piccola Lily, per suo marito che non lo avrebbe trovato al suo ritorno, e per la tanto amata locanda, tesoro di molti importanti ricordi.

La mattina del sedicesimo giorno di viaggio, il comandante lo aveva avvisato che erano giunti a destinazione.

A testa bassa era sceso dalla carrozza, e aveva seguito docile i cavalieri all'interno del palazzo reale, al quale non degnò neanche uno sguardo.

"Appena abbasseranno la guardia, ruberò un cavallo e tornerò da voi, aspettatemi" pensava.

Sicuramente Ron ed Hermione sarebbero stati in grado di badare alla bimba ed alla locanda, e potevano fare affidamento sulla numerosa famiglia del primo.

Fu costretto ad interrompere i suoi pensieri quando arrivarono al cospetto dei sovrani.

Ci fu un momento di silenzio, poi il comandante, si fece di lato, rivelando così la presenza di Draco, che chinò il capo.

Sapeva che avrebbe dovuto inginocchiarsi, ma non intendeva eseguire tale gesto dopo il modo in cui era stato trattato da quei cavalieri.

Non vide perciò i sovrani avvicinarsi a lui, ma udì i loro passi.

La regina non riuscì a trattenersi, e gettò le braccia attorno al collo del figlio.

Il comandante allora intimò ai suoi uomini di uscire dalla sala, per lasciare i sovrani soli con il figlio appena ritrovato.

«Siete davvero voi, siete di nuovo tra le mie braccia!
Questo è un sogno che si avvera!
Temevo di non trovarvi più!
Oh Draco, oh piccolo mio!» esclamò la donna, stringendolo a se.

Il re si limitò ad appoggiare una mano su una spalla della moglie.

Draco però era rimasto pietrificato da quel gesto improvviso.

Non era abituato a certi gesti da persone che non fossero suo marito, allora alzò il capo per dire qualcosa.

Ma quando incontrò gli occhi pieni di lacrime di gioia della donna, come bolle che risalgono sulla superficie dell'acqua per poi scoppiare, i suoi sfocati ricordi di 14 anni prima riaffiorarono.

Nonostante non ricordasse il volto della donna, sapeva di averla già vista.

Continuò a non muoversi, ma una lacrima solitaria sfuggì al suo controllo, e scese giù per la guancia.

«Bentornato, principe Draco, figlio» si limitò a dire il re.

Una volta che la regina si era calmata, i sovrani avevano spiegato a Draco cosa era successo 14 anni fa.

«Devi sapere che la tua tata aveva un figlio della tua stessa età.
Poco dopo il compimento dei tre anni, il bambino rimase coinvolto in un terribile incidente, e la donna impazzì dal dolore.
Iniziò a trattarti come se fossi suo figlio, non che ci fosse qualcosa di male, ma si era convinta di essere vostra madre e voleva portarvi con se.
Fummo costretti a licenziarla, ma una notte tornò e vi portò via dalla vostra camera.
La ritrovammo due mesi dopo, ma tu non eri con lei.
Ci disse che eri morto, ma degli uomini ci raccontarono di averla vista mentre ti lasciava a degli stranieri.
Abbiamo dato subito il via alle ricerche, ma il nostro regno è vasto e ci sono voluti anni per setacciarlo.
Quando abbiamo compreso che avevi lasciato il nostro regno, abbiamo chiesto aiuto ai nostri vicini.
Finalmente dopo tutti questi anni sei di nuovo con noi» aveva raccontato la regina, abbracciando ancora una volta il giovane.

Poi lo avevano accompagnato nelle sue stanze.

Solo la camera da letto sembrava grande quanto tutta la sala ristoro della La Saetta.

Per non parlare del bagno personale e della cabina armadio.

Lo lasciarono lì, promettendogli di spiegargli meglio come sarebbe stata la sua vita a corte, e poco dopo venne raggiunto da alcuni servitori, che dovevano lavarlo e vestirlo, ma il giovane rifiutò di farsi lavare da loro.

"Questa notte uscirò di nascosto e me ne andrò.
Mi dispiace, ma non posso restare" pensava mentre i servitori gli giravano intorno per aiutarlo a vestirsi.

Lo accompagnarono poi nella sala da pranzo, dove lo attendevano i due sovrani.

«Da domani pomeriggio inizierete a prendere lezioni di etiquette e a studiare, così sarete pronto per la festa in onore del vostro ritorno» lo aveva informato gioiosa la regina, ma Draco non pareva altrettanto entusiasta.

«All'orfanotrofio dove sono cresciuto ho imparato a scrivere, so come usare ognuna di queste posate, e sono in grado di danzare perfettamente.

Venivo favorito dalla governante per via del mio aspetto e modi di fare, per questo ho avuto modo di studiare molto di più rispetto agli altri bambini del villaggio in cui sono cresciuto.
Inoltre sono proprietario di una locanda alla quale devo al più presto far ritorno» rispose freddo Draco.

I sovrani parvero stupiti della risposta del giovane, ma non diedero peso al suo tono distaccato.

Durante il pranzo i due sovrani continuarono a dare informazioni a Draco su come si sarebbe svolta la sua vita da principe, ma il ragazzo ascoltava a malapena.

La sua mente era impegnata a pensare ad un piano per lasciare quel posto.

Il pomeriggio alcuni servitori lo accompagnarono in giro per il castello, e lui prestò molta attenzione alle stanze ed agli immensi corridoi che percorrevano.

Dopo la cena, Draco venne lasciato da solo nelle sue stanze.

Non trovando gli abiti con i quali era arrivato, cercò qualcosa di comodo nell'immensa cabina armadio, ed una volta vestito, in silenzio uscì dalla camera.

Ripercorse i corridoi che gli avevano mostrato i servitori e trovò la via d'uscita.

Con un po' di difficoltà, trovò la scuderia.

Ma una volta arrivato a quel punto si rese conto di non conoscere la strada per il suo villaggio e non poteva di certo rubare uno dei cavalli reali.

"Potrei sempre viaggiare a piedi, ma sarebbe più facile per loro raggiungermi, e se dovessi riuscire a tornare a casa molto probabilmente lui sarà già tornato" pensava, cercando di trovare una soluzione.

Purtroppo la fortuna pare non fosse dalla sua parte, perché venne sorpreso da un cavaliere che pattugliava la zona, che riconoscendolo lo trascinò a palazzo.

Il re e la regina vennero svegliati dai loro servitori e Draco venne condotto al loro cospetto.

«Figliolo, cosa credevate di fare?» aveva chiesto la regina turbata, ma Draco non riusciva a compiacersi per lei.

«Mi pare di avervi già informati del fatto che sono proprietario di una locanda, e devo al più presto farvi ritorno.
Lì c'è la mia vita e non intendo rinunciarvi.
Non volevo neanche fare il controllo!».

Decise di omettere il fatto che avesse un marito e una figlia ad attenderlo per timore che potessero portarglieli via.

«E la tua stupida locanda è più importate dei tuoi genitori?!» aveva esclamato allora il re sorprendendo il ragazzo.

Draco aveva notato che fino ad allora era stata sempre la regina a parlare, il re non aveva mai preso parte alle discussioni, quella era la seconda volta che Draco udiva la sua voce.

«Avevo sperato che una volta passato un po' di tempo qui, non ci avresti più pensato, ma pare che il metodo di vostra madre non stia avendo effetto su di voi.
Forse non vi è chiaro che voi siete il futuro re di questo regno, e cose come una locanda non hanno alcun valore!
Voi dovete restare qui non avete altra scelta!
D'ora in avanti la vostra camera verrà sorvegliata giorno e notte, e ovunque andrete sarete scortato da una guardia.
Che l'episodio di oggi non si ripeta mai più» e con questo, il re era tornato nei suoi alloggi, lasciando la moglie e Draco da soli.

«Credetemi figlio, vostro padre non è crudele, è solo preoccupato per il vostro futuro e per quello del regno.
È solo una locanda, qualcuno se ne prenderà cura, non preoccupatevi» e con questo si era congedata ed aveva raggiunto il marito.

«Solo una locanda?
Solo una locanda?!

La Saetta non è "solo una locanda", è la mia vita!
È casa mia!
È la casa della mia famiglia!
Di mio marito e di mia figlia!

La mia bambina, la mia Lily!
Mi dispiace tesoro di papà!
Non riuscirò a tornare presto da te, ma ti prometto che lo farò!

Amore mio, torna presto dalla nostra piccola, non lasciarla sola.
Mi dispiace, non potrò essere li ad accoglierti tra la mia braccia!

Destino crudele, quando finalmente stavamo per riunirci, dopo questo lungo anno di distanza, ecco che ci viene impedito.

Non passa giorno senza che il tuo ricordo occupi la mia mente, non passa notte che non sogni la sera prima della tua partenza, l'unica notte durante la quale mi hai tenuto stretto a te(9), con il timore che potesse essere il nostro ultimo momento insieme.

Non serve negarlo, lo temevamo entrambi.
Oh mio giovane amore, quante notti a temere di ricevere una lettera dai tuoi compagni di battaglia invece che una tua.

Prenditi cura di Lily fino al mio ritorno, perché ti prometto tornerò al nostro nido, non importa in che modo»(10) aveva singhiozzato tra le lacrime, credendo di essere solo.

«Se vi ama tanto quanto lo amate voi, non credete che potrebbe venire a cercarvi?» disse una voce dal tono cupo.

Dalle ombre della sala emerse un uomo che Draco non aveva mai visto prima.

L'uomo indossava abiti neri, ed i capelli dello stesso colore erano legati con un nastro in una bassa coda.

Draco sentì lo sguardo dell'uomo squadrarlo, gli occhi neri non lasciavano trasparire alcuna emozione.

«Chi siete voi?» aveva chiesto il ragazzo, trattenendosi dall'indietreggiare.

«Sir Severus, la vostra guardia personale.
Non lasciatevi ingannare dal mio aspetto, sono il capitano dell'esercito di vostro padre» aveva risposto l'uomo.

«Vi prego di non chiamarlo tale.
Non riconoscerò mai quell'uomo come mio padre.
Vi prego inoltre di non riferire al re e alla regina ciò che avete appena udito, non voglio mettere la mia famiglia in mezzo a questa storia» aveva ribattuto Draco, facendosi avanti.

«Dritto al punto vedo, ma non preoccupatevi, non sono portato a riferire a sua maestà dei deliri di un ragazzino» aveva detto Severus, con un ghigno.

«Fatevi furbo ragazzo: tra due lune piene si terrà la festa per celebrare il vostro ritorno, se vi comportate bene ed ubbidite a quello che vi viene detto, piano a piano abbasseranno la guardia, e se alla festa vi comporterete come se ormai vi siete adattato alla vostra nuova vita, magari chiamando i sovrani "madre" e "padre", sarete più libero di muovervi» aveva aggiunto.

«Perché mi state aiutando?» aveva chiesto dubbioso.

Ma l'uomo non rispose, si limitò ad accompagnarlo nelle sue stanze, prima di scomparire nel buio dei corridoi.

///////////////

Il giorno dopo Draco partecipò alla colazione come se nulla fosse successo.

Ascoltava distrattamente ciò che gli dicevano re e regina, annuendo di tanto in tanto.

«Come ti avevamo già accennato, si terrà una festa in vostro onore, per celebrare il vostro ritorno.
La festa si avrà luogo tra due cicli di luna piena.
I sarti si occuperanno dei vostri abiti, il maestro di ballo si accerterà che conosciate tutti i balli necessari, e dovrete memorizzare i nomi delle famiglie dei nostri più fedeli alleati» lo aveva informato il re.

"Mi sta praticamente dicendo che non dovrò fare niente per tutto il tempo.
Meglio così, avrò più tempo per studiare le mappe e trovare la strada per tornare a casa" pensava il ragazzo.

Le prime lezioni che ricevette furono quelle di ballo.

Dopo averlo osservato per una settimana, il maestro poté confermare che effettivamente il giovane conosceva tutti i balli principali.

Dopotutto Draco li aveva ballati al suo matrimonio, anche se farli imparare a suo marito era stata un impresa molto ardua ed anche mal riuscita, i suoi piedi doloranti ne erano stati la prova.

Draco sapeva quanto suo marito fosse poco propenso per questo genere di cose, quindi aveva apprezzato i tentativi di quest'ultimo di accontentarlo.

Quanto poteva amarlo?

Da quando si erano conosciuti aveva sempre cercato di assecondarlo e di renderlo felice, lo aveva protetto dagli altri ragazzini che lo prendevano in giro per i suoi modi di fare, per le sue passioni e per la sua voglia di studiare.

Voglia che lo aiutò a superare velocemente le lezioni riguardo gli alleati del regno: erano tutte famiglie di cui aveva già letto nei libri più recenti che Harry gli aveva regalato prima di partire.

Non riuscì a trattenersi dal pensare che se ci fosse stato suo marito al suo posto al momento sarebbe ancora fermo alla prima famiglia.

Non che non fosse intelligente, ma cose del genere non facevano che annoiarlo, era un tipo pratico lui.

Dopodiché aveva ricevuto qualche lezione di etichetta.

In tutto questo, era riuscito a procurarsi una mappa del regno e dei regni confinanti, e la studiava con attenzione: il principale ostacolo, osservò, era uscire dalla città che circondava il palazzo, poi il percorso si faceva più semplice ed una volta varcato il confine avrebbe dovuto viaggiare senza sosta fino al suo villaggio.

Accompagnato dalla sua guardia personale aveva quindi iniziato a girare per il villaggio per capire quale percorso sarebbe stato il migliore da seguire per uscire di li senza attirare troppa attenzione su di se.

Il primo ciclo lunare era così passato.

Iniziarono ad arrivare quindi i sarti, che lo tennero impegnato tutti i pomeriggi, prendendo misure ora qui ora lì.

Con l'avvicinarsi del giorno della festa aumentò il lavoro dei servitori: la sala del palazzo venne addobbata con nastri e fiori preziosi, le candele sui lampadari vennero sostituite, i pavimenti lucidati, nei corridoi i dipinti e le armature spolverati.

Ma la situazione non faceva che innervosire Draco, anche se riusciva a camuffarlo perfettamente, almeno con i sovrani ed i servitori.

L'unico che se ne accorse, forse anche perché doveva stargli appiccicato tutto il tempo, fu Severus.

«Gli avevo promesso che lo avrei aspettato alla nostra locanda, volevo essere il primo a vedere la sua reazione quando avrebbe visto la nostra piccola camminare e chiamarlo papà, ed invece mi trovo costretto a stare in questo luogo» lo sentiva spesso singhiozzare mentre faceva da guardia alla sua camera.

"Non accetterà mai a diventare re così, il regno ne risentirà" pensava l'uomo.

///////////////

Arrivò così il giorno della festa.

I servitori avevano indossato i loro abiti buoni ed avevano iniziato ad accogliere i primi ospiti.

Quando la sala iniziò a riempirsi, i due sovrani fecero il loro ingresso, sedendosi sui loro troni, posizionati sulla cima della grande scalinata, adornata con grandi fiori.

Gli occhi di tutti erano sulla regina, così radiosa, nonostante il suo aspetto austero.

La donna non sospettava minimamente che il figlio non avesse affatto cambiato idea sulla sua locanda.

«Buonasera cari amici.
Mi si riempie il cuore di gioia a vedere con quanto calore siete voi giunti per accogliere il futuro sovrano di questo regno!» aveva esordito la regina.

«Finalmente dopo 14 anni di ricerche, il principe è tornato tra noi!
Vi prego di accoglierlo come si deve!» aveva aggiunto il re, seguito da uno squillo di trombe.

Solo allora in cima alla scalinata fece la sua comparsa Draco, nei suoi abiti nuovi, al suo fianco Severus, che doveva accompagnarlo ovunque.

«Buonasera a tutti.
È un onore per me essere qui e una gioia immensa essermi riunito alla mia famiglia.
Auguro a tutti una buona serata e spero che sia tutto di vostro gradimento» si sforzò di dire, cercando di nascondere quanto stesse odiando la situazione.

Prese così posto accanto al re, sul trono destinato all'erede del regno, da tanti anni rimasto vuoto.

La festa procedeva con calma, una alla volta le famiglie si erano presentate a Draco.

Le danze erano state aperte dal re e dalla regina, che poi aveva trascinato Draco a danzare con lei, prima di passarlo ad un'altra dama.

Draco presto si ritrovò a passare da una fanciulla ad un'altra, e per quanto ballassero bene, non c'era quel divertimento che provava a danzare con suo marito.

Dopo un po' riuscì a sfuggire da quel vortice di mani femminili, ed andò ad accomodarsi sul suo trono.

La serata non sembrava voler terminare presto, e lui si annoiava a morte.

Le feste del villaggio, quelle si che erano divertenti, poteva restare sveglio fino all'alba e non se ne sarebbe pentito.
Ê
All'improvviso la musica si interruppe, e si sentirono le urla di alcuni soldati provenire dall'esterno.

Sembrava stessero inseguendo qualcuno e che quel qualcuno gli fosse sfuggito.

Con un tonfo, il portone della sala si spalancò, ed una figura incappucciata fece il suo ingresso.

Era alto, e dalla statura si poteva dedurre fosse un uomo.

Il braccio sinistro era nascosto sotto il mantello nero, come se stesse stringendo qualcosa al petto, nella mano destra impugnava un enorme spada.

Sotto gli occhi stupiti e terrorizzati degli ospiti, l'uomo si era fatto avanti, giungendo fino ai piedi della scalinata.

«Chi siete e cosa volete straniero?!» esclamò il re, sguainando la sua spada e puntandola verso la fine delle scale.

«Sono qui per riprendermi ciò che è mio e che mi avete portato via» rispose la figura incappucciata con voce ferma, come se il re per lui non rappresentasse una minaccia.

Ad udire quella voce, il cuore di Draco fece una capriola.

L'avrebbe riconosciuta ovunque.

Scattò in piedi e superò il re, scendendo tre gradini.

«Sei tu vero?
Riconoscerei la tua voce anche in mezzo ad una bufera.
Lei dov'è?» chiese, cercando di trattenere l'emozione.

Quanto avrebbe voluto correre tra le sue braccia in quell'istante.

«Si sono io.
Dopo essere venuto a conoscenza di quanto vi fosse accaduto sono partito per trovarvi.
Lei è con me» rispose la figura.

«Severus, accompagnate quest'uomo nelle mie stanze» aveva quindi ordinato il giovane, e l'uomo si era affrettato ad eseguire i comandi ricevuti, capendo subito cosa stesse succedendo, al contrario dei sovrani e dei nobili.

«Cari amici, questa serata è stata davvero meravigliosa, ma purtroppo termina adesso.
Le camere degli ospiti sono a vostra disposizione, i nostri servitori ve le mostreranno.
Vi auguro buon riposo» e detto questo era corso via, seguito dai sovrani, che però non riuscivano a tenere il passo e rimasero molto indietro.

Finalmente raggiunse le sue stanze, prese un bel respiro, ed aprì la porta.

Ed eccolo lì, suo marito.

Stava guardando la piccola Lily che riposava sul grande materasso della camera, ma quando aveva sentito la porta aprirsi la sua attenzione era volata su Draco.

«Harry...» aveva mormorato Draco, avvicinandosi piano.

«Draco...» aveva risposto questi, alzandosi per andargli incontro.

«Oh, amore mio, siete davvero qui» bisbiglia Draco, accarezzando il volto dell'amato.

«Siete cambiato, la vostra altezza ed i vostri muscoli sono aumentati.
E cosa vi è capitato al volto?» chiese notando un'enorme cicatrice che passava sull'occhio destro di Harry.

«L'arma nemica mi ha colpito molte volte, ma ho resistito per tornare da voi.
Somiglia ad una saetta, non credete?» aveva risposto, mentre le dita del suo amante scorrevano su di essa.

«Mi dispiace di non essermi fatto trovare a casa nostra come promesso».

«Non importa, vita mia, ma vi prego concedetemi un bacio, se il mio aspetto non vi ripugna».

«Siete uno sciocco se credete che un segno del vostro coraggio possa disgustarmi.
Amore mio, quanto ho sognato di essere tra le vostre braccia ancora una volta» aveva risposto Draco, prima di far finalmente unire le loro labbra in quel bacio tanto atteso e desiderato.

Le forti braccia di Harry stingevano a se l'esile corpo del marito, mentre le sottili dita di Draco scivolavano tra i ricci scuri del suo uomo, mentre dagli occhi di entrambi calde lacrime di gioia scendevano incontrollate.

Fu così che li trovarono i due sovrani, che finalmente avevano raggiunto le stanze del figlio.

«Cosa significa tutto ciò?!» avevano esclamato, venendo subito zittiti dai due ragazzi.

Tra le coperte, la piccola Lily si agitò un po' prima di tornare a dormire tranquilla.

A malincuore Draco si staccò dalle braccia di Harry, e si avvicinò al suo letto.

«Lily... bimba mia, mi dispiace di averti lasciata sola.
Hai fatto la brava per zia Herm?
Hai fatto la brava con papà?
Mi sei mancata tanto» mormorò, accarezzando piano la guancia della bambina, per poi chinarsi su di lei per lasciare un leggero bacio sulla sua fronte.

«Com'è stato il viaggio?
Siete stanco?» aveva poi chiesto ad Harry, riportando la sua attenzione sul marito, che si era avvicinato al letto.

«Non ho avuto modo di riposare, è vero: appena giunto al villaggio Ron mi ha riferito che vi avevano portato via, e dopo aver preso del cibo e il necessario per Lily, siamo partiti.
Ho viaggiato di notte mentre dormiva, e di giorno ci fermavamo, non ho voluto sottoporla a lunghi viaggi sotto il sole.
Ma non potevo aspettare oltre, Lily piangeva, vi cercava, ed io volevo rivedervi» rispose, sedendosi a sua volta sul materasso accanto a Draco.

Il giovane scoppiò nuovamente a piangere, e si rifugiò tra le braccia del marito, che lo strinse a se, nascondendo il suo volto alla vista dei sovrani, che la giovane coppia continuava ad ignorare.

«Miei signori, non credo che il signorino abbia intenzione di rispondere alle vostre domande per ora.
Perché non aspettate il nuovo giorno per discutere di questa faccenda?» aveva proposto Severus, facendo la sua comparsa sulla porta della camera, con in mano degli abiti da notte che aveva velocemente poggiato su una sedia.

«Tu ne sapevi qualcosa Severus?» chiese il re all'uomo.

«Sapevo solo quanto il principe fosse determinato a tornare al villaggio dove è cresciuto» rispose vago l'uomo.

«Io non capisco, chi è questo giovane?» chiese, ancora sorpresa, la regina.

«Il mio nome, vostra maestà, è Harry e sono il marito di Draco.
Il nostro matrimonio è stato celebrato due anni fa, e insieme abbiamo aperto la nostra locanda La Saetta, ed abbiamo poi adottato Lily.
Un anno fa sono stato costretto a partire per una battaglia ed ho dovuto lasciare la mia famiglia da sola, e sono ritornato 15 giorni fa, solo per trovare mia figlia il lacrime e scoprire che mio marito era stato portato via» rispose Harry secco.

«Quindi non era solo per via della locanda che non volevate restare...» mormorò la donna.

«Lucius caro, lasciamoli soli, parleremo domani con loro, come ha suggerito Severus» aggiunse poi, tirando il marito per un braccio fuori dalla stanza.

Quando finalmente la porta della camera venne chiusa, Draco uscì dal suo nascondiglio e poggiò nuovamente le sue labbra su quelle di Harry.

«Ed io che non volevo coinvolgervi in questa storia» aveva poi sbuffato, accoccolandosi contro il petto dell'altro.

«Almeno adesso non dovrete affrontare tutto da solo» aveva risposto Harry, riempiendogli il volto di baci.

«Vi amo tanto, non ho mai smesso di pensarvi, avevo paura di non vedervi mai più ma sapevo che sareste tornato da me e dalla nostra bambina».

«La paura di non tornare era forte, ma non potevo pensarci, il mio unico obbiettivo era tornare da voi a qualunque costo.
Vi amo troppo per poter anche solo immaginare di non essere nella vostra vita».

«Restatemi sempre vicino».

«Sempre, vita mia».

///////////////

Quella mattina a svegliare Draco fu la piccola manina di Lily che giocava con i suoi capelli.

Draco allora le solleticò i piedini, facendola ridere come una matta, come era solito fare quando vivevano alla locanda.

Poi un braccio aveva avvolto entrambi e la piccola aveva lanciato uno strilletto gioioso quando le labbra di Harry le avevano sfiorato il capo.

«Voglio continuare a svegliarmi così» aveva mormorato Draco, prima che Harry si sporgesse per lasciare un pigro bacio sulle sue labbra.

«No!» sentirono la bimba esclamare vedendo quel gesto.

Per ripicca Harry baciò di nuovo Draco e la bambina tentò di impedirlo con la sua manina, che venne presto intrappolata tra le labbra dei suoi papà, facendola ridere ancora una volta.

«Dovremmo alzarci per la colazione» aveva poi detto Harry.

«Credi che riusciremo a convincerli a lasciarci andare?» mormorò dubbioso Draco.

«Affermativo».

«Come fai ad essere sempre così sicuro di ciò che dici?» gli aveva chiesto ridendo, mentre si alzava imitando il marito.

«Semplicemente non mi piace prendere in considerazione che possa accadere il contrario» aveva risposto Harry raggiante.

Poi qualcuno bussò alla porta e Draco andò ad aprire, ritrovandosi davanti le cameriere che erano solite aiutarlo a vestirsi.

«Abbiamo portato alcuni vestiti che potrebbero andare ai vostri ospiti, signorino» lo avevano informato le ragazze, quindi le aveva fatte entrare.

Spaventate dallo sguardo di Harry, lasciarono che fosse lui a stringere il lacci del corsetto che avevano preso per il loro principe, l'unica cosa per la quale Draco necessitasse del loro aiuto.

«Hai sempre voluto indossare uno di questi, come ti senti adesso?» aveva chiesto scherzando.

Una volta finito di aiutare suo marito, Harry aveva indossato i pantaloni e la camicia di lino che le cameriere avevano portato, ignorando giacche e decori.

Una delle cameriere fece per avvicinarsi a Lily per cambiarla, ma Draco la fermò.

«Vi prego, a lei ci pensiamo noi, potete andare» le aveva detto, e le ragazze aveva lasciato la stanza.

«Devi averle terrorizzate con il tuo aspetto, di solito insistono per aiutarmi a fare la minima cosa» aveva poi detto, ridacchiando, mentre sceglieva cosa mettere a Lily.

«Chissà perché hanno tutti questi vestitini per bambine» si chiese poi, dopo averne scelto uno blu che si abbinava a ciò che indossava, ed era di un colore simile ai pantaloni di Harry.

«Forse erano della regina, o erano per voi.
Quando regalano abiti ai genitori ancor prima che nasca il bambino per non sbagliare regalano sia abiti femminili che maschili» spiegò Harry, ricordando cosa gli aveva raccontato un nobile che aveva conosciuto negli accampamenti.

«Guardala, non sembra una bambolina?» chiese Draco al marito, una volta finito di vestire la piccola Lily.

«Ti piace il vestito Lily?» chiese Harry alla piccola, prendendola in braccio.

Guardando suo marito con la loro bambina che ridacchiavano felici Draco si sentì finalmente completo.

Prese Harry per mano ed uscirono dalla camera, inoltrandosi nei corridoi, per raggiungere la sala per la colazione, dove ad attenderli c'erano il re e la regina.

I due volti nuovi sorpresero la bambina, che smise di parlottare e nascose il faccino contro il petto del papà.

«Lily, hai fame tesoro?» le chiese Harry, ma la piccolina non rispose.

«Dalla a me» gli disse allora Draco, e dopo averla presa in braccio, si andò a sedere, imitato da Harry.

«Buongiorno» avevano salutato contemporaneamente.

«Se i tuoi gusti non sono cambiati, ci sono dei biscotti simili a quelli di Rose e delle crostate di frutta, non sono come le mie ma accontentati» disse Draco ridacchiando.

«C'è anche la tua preferita, la torta alla melassa» aggiunse con finta nonchalance, mentre riempiva il suo piatto di frutta e qualche pasticcino.

«Non vedo l'ora di mangiare la tua, è passato un anno dall'ultima volta» rispose sorridendo Harry, mentre ne prendeva una fetta.

«Io non vedo l'ora di rivederti a lavoro, La Saetta va ampliata, dobbiamo aggiungere almeno altre due stanze ed allargare la sala ristoro».

«Dammi un attimo di tregua» finse di lamentarsi il ragazzo, prima di sentire un risolino provenire da Lily.

«La cosa che più mi ha sorpreso quando l'ho rivista e che si ricordava ancora di me» aggiunse solleticandole il pancino.

«Sarà stata la voce, la portavi ovunque mentre facevi le tue commissioni e le parlavi di continuo per permettermi di accogliere i nuovi clienti senza distrarmi.
Allora Lily, qui c'è il latte della mucca» disse Draco avvicinandole un bicchiere di latte bianchissimo.

«Muu muu?» fece la bambina girandosi a guardare il bicchiere.

«Esatto, della mucca, lo vuoi?».

«Sì sì» rispose la bambina annuendo, cercando di prendere il bicchiere.

Aiutandola a sollevare il bicchiere, Draco la aiutò a mandare giù qualche sorso del liquido.

«Poi c'è un uovo della gallina, lo vuoi l'uovo?».

«Sì sì, ovo ovo» rispose felice.

«Hermione mi ha detto che mangia anche la carne».

«Sì, se è morbida, a piccoli pezzi riesce a mangiarla, ma bisogna controllarla o non mastica bene» gli spiegò Draco mentre imboccava Lily, che finalmente si era girata e non si nascondeva più.

«Bene ora possiamo fare le presentazioni» aggiunse soddisfatto mentre le puliva le labbra.

«Lily le vedi quelle due persone sedute davanti a te?
Sono nonna Narcissa e nonno Lucius.
Saluta da brava» la incoraggiò il ragazzo.

Narcissa sorrise alla bambina, salutandola con la mano, Lucius fece un saluto veloce senza scomporsi.

«Ciao» disse timidamente salutando con la manina.

«Brava.
Ora vuoi un po' di frutta?».

«Vuoi che la tenga io?
Così mangi un po' anche tu?» gli propose Harry, notando che l'altro non aveva ancora toccato cibo.

«D'accordo, grazie» disse passandogli la bambina per mangiare ciò che si era precedentemente messo nel piatto.

«Sir Harry-» fece per dire la regina, ma Harry la interruppe con la mano.

«Vi prego, solo Harry va bene, ho la stessa età di Draco, e voi siete i suoi genitori.
Ed onestamente non sono abituato ad onorifici» ammise imbarazzato, ricordando quante volte lo avevano chiamato così all'accampamento.

Non sembrava affatto la stessa persona della sera prima.

«Oh, d'accordo, perdonatemi.
Il cavallo con il quale siete giunto ieri sera è stato portato nelle scuderie del palazzo» lo informò Narcissa.

«La ringrazio della premura, è stato un lungo viaggio anche per lui, spero non abbia creato problemi» la ringraziò con un sorriso.

«Giù! Giù!» esclamò Lily, che si era stancata di stare seduta.

«Aspetta un altro po' Lily» la riprese Draco, ma la bambina non ne voleva sapere.

«Noo, giù, giù!».

«Voi le mollichine?» le chiese allora il papà, prendendo una fetta di pane.

«'llichine» ripeté la bambina, cambiando idea.

Draco allora staccò dei piccoli pezzi di mollica e li mise sul tavolo davanti a lei, che con le manine li prendeva uno alla volta e li mangiava.

«Se la accontenti subito te ne penti, perché vuole camminare, ma devi seguirla ovunque o si mette a correre e cade» spiegò al marito.

///////////////

«Quindi siete sposati da due anni?» chiese il re ai ragazzi, mentre passeggiavano per i giardini, con Lily che camminava tenendo la mano di Harry, che era costretto a camminare piegato per non lasciarsela sfuggire.

«Si, è così.
Un attimo, i miei bagagli dove sono?» chiese Harry ricordandosi di una cosa.

«Credo che le cameriere li abbiano portati nelle stanze di Draco questa mattina, perché?» rispose la regina.

«Il tuo anello Draco, lo avevi lasciato alla locanda e te l'ho portato.
Mi sono ricordato che durante il giorno lo toglievi sempre per non perderlo mentre lavoravi e quindi ho immaginato non lo avessi addosso quando ti avevano portato via» disse al suo compagno.

«Grazie Harry» lo ringraziò Draco sorridendogli.

«Quindi vi siete sposati a 15 anni, più giovani di noi.
Come mai?» chiese Narcissa curiosa.

«Non c'è un esatto motivo, è successo e basta.
Io ed Harry siamo praticamente cresciuti insieme.
Lui era in orfanotrofio da prima che arrivassi io.
Agli altri bambini non piacevo molto perché la governante mi favoriva e cercavano di farmi molti dispetti.
All'inizio non me ne accorsi neanche.
Poi un giorno vidi Harry inseguire dei bambini con topolino bianco in mano urlandogli contro che erano cattivi e che dovevano lasciarmi in pace, uno spettacolo esilarante.
Volevano mettermi il topo nel letto per farmi spaventare ma Harry li aveva visti.
Poi ho scoperto che mi aveva sempre protetto dai loro dispetti.
Avevamo 4 anni, quando ci siamo parlati per la prima volta, prima di allora non avevo parlato con nessuno che non fosse la governante».

«Mama Viola ti aveva regalato dei dolcetti speciali per averla aiutata a riordinare i libri,e tu decidesti di condividerli con me.
Da allora abbiamo incominciato a parlare, giocare e mangiare insieme.
Poi a 10 anni, quando regalò a me quel pane dolce che a te piaceva tanto per averla aiutata a riparare il recinto delle galline, io lo diedi a te».

«Ed in cambio mi chiedesti un bacio qui» aggiunse ridendo Draco, indicando la sua guancia, imitando l'Harry di sette anni prima.

«Eri tutto rosso e scappasti via imbarazzato quando effettivamente te lo diedi» aggiunse.

«Non me lo ricordare, ero così felice che avrei potuto urlare.
Andai subito a raccontarlo a Ron, e lui faceva finta di capire, ma che poteva capire lui, Hermione l'ha conosciuta solo l'anno dopo».

«Praticamente facevamo tutto insieme, andavamo ovunque insieme, e la gente del villaggio scherzava sempre chiedendoci quando ci sarebbe stato il matrimonio.

Quando iniziai le lezioni di ballo, gli chiesi di venire con me, ed anche se non gli piacciono molto queste cose ed è proprio negato, mi accontentò e si impegnò anche».

«Quando studiavi io facevo da guardia alla porta perché cercavano tutti di disturbarti, e poi passavi tutta la notte a raccontarmi cosa avevi letto.
La prima volta che ti chiesi di sposarmi avevamo 13 anni, quasi 14.
Avevo appena attaccato due altalene sul ramo di quel grosso albero sulla collina dietro l'orfanotrofio, e stavamo li per i fatti nostri»

«E di punto in bianco te ne uscisti con "Ti vorrei sposare. Tu mi vorresti sposare?"».

«E tu mi rispondesti "Chiedimelo tra un anno come fanno i principi nelle storie e ti dirò di sì".
Da qual giorno iniziai a mettere da parte tutti i soldi che guadagnavo dai lavori che facevo per comprare quell'anello e con i restanti dei vestiti nuovi che non fossero di seconda mano dai ragazzi più grandi dell'orfanotrofio.
Chiesi al padre di Ron di accompagnarci con il suo carro vicino al laghetto, e mangiammo lì quello che avevo preparato e poi ti feci la proposta».

«Beh, ho tenuto fede alla mia promessa, no?
In un primo momento non guardai neanche l'anello».

«Già, eri troppo impegnato a strozzarmi.
Eri più rosso tu di me quella volta».

«Te l'ho detto, è solo perché sono più chiaro di pelle e quindi si nota di più!».

«Ci sposammo pochi giorni dopo la mia proposta, c'era praticamente tutto il villaggio a festeggiare, mama Viola e la mamma di Ron prepararono di tutto e di più, chi sapeva suonare qualche strumento improvvisò un orchestra, e io passai l'intera serata a calpestarti i piedi» raccontava Harry, mentre prendeva in braccio Lily che si era finalmente stancata di camminare.

«Credimi, mi sono divertito di più a ballare con te, che con quelle fanciulle l'altra sera.
Però avremmo dovuto finire di costruire la nostra casa prima di sposarci.
Passare le prime notti da sposati ancora in orfanotrofio non credo sia una cosa che la gente farebbe» commentò Draco ricordando come i ragazzi più grandi avessero continuato ad entrare nella loro camera nella speranza di beccarli a fare chissà cosa.

«Ma poi avremmo dovuto rimandare il matrimonio di chissà quanto tempo, e se non fossimo riusciti a sposarci prima della mia partenza?
E se avessi trovato Lily prima di sposarci?».

«E per fortuna non ti piaceva pensare a cosa altro sarebbe potuto succedere>> .

«Ma ormai è successo, pensarci non cambierà il passato.
E comunque avevo quasi finito di costruirla ».

«Mi manca La Saetta.
E ricordi il giorno in cui trovammo Lily?
Dei viaggiatori ci chiesero riparo per una notte, la mattina dopo avevano già lasciato il villaggio ed avevano lasciato una neonata nella camera».

«Cosa avrebbero dovuto dirle in orfanotrofio?
"I tuoi ti hanno abbandonata in una locanda?".
Già sentirsi dire "I tuoi genitori sono stati assassinati mentre cercavano di salvarti" è un duro colpo, ma almeno mostra che ci tenessero a te» sbuffò Harry, dondolando piano la piccola, che piano a piano si stava addormentando.

«Non pensarci amore mio» gli disse Draco, stringendogli la mano.

«Comunque, dopo un anno dal nostro matrimonio, sono stato reclutato per questa battaglia che mi ha tenuto lontano per un anno».

«In breve questa è stata la nostra vita prima di allora» aveva concluso Draco, voltandosi a guardare i sovrani, rimanendo sorpreso da ciò che vide.

Narcissa stava piangendo stringendo il braccio del marito e Lucius non sapeva cosa fare.

«Mi dispiace per ciò che vi ho detto figliolo, non potevo immaginare...» singhiozzò la donna, perdendo tutta la compostezza e la sicurezza che mostrava in giro.

«Non preoccupatevi, vi prego, non potevate sapere, non ve ne avevo parlato.
Non vi porto rancore, madre» aveva aggiunto, e la donna lo aveva abbracciato.

«Non siete per niente interessato a diventare re, non è vero?» aveva chiesto Lucius, arrendendosi all'idea che non lo avrebbe mai convinto a ricoprire quel ruolo.

«Per quanto mi affascini la vita di corte, non poteri vivere in un altro posto che non sia La Saetta, mi dispiace padre» aveva risposto il ragazzo.

«Vostre maestà, se mi posso permettere, perché non, come dire, perché non avete provato ad avere un altro figlio?
Draco per fortuna è vivo, ma se invece non lo fosse stato?».

«Comprendiamo ciò che intendete, ma vedete, non abbiamo mai preso in considerazione l'idea di non vederlo mai più, quindi temevamo che se una volta ritrovato avesse scoperto di avere un fratello o una sorella si sarebbe potuto sentire sostituito» aveva risposto la regina, mentre si asciugava le lacrime con un fazzoletto che il marito le aveva passato.

«Non è ancora troppo tardi sapete?
La madre del mio amico ha avuto 7 figli, l'unica femmina, la più piccola, l'ha avuta intorno alla vostra età(11)».

«In questo modo noi potremmo tornare alla nostra locanda, questo regno avrà il suo successore, e noi avremo una scusa per tornare più spesso a trovarvi» gli diede man forte Draco.

«Sei sicuro che per te vada bene?» chiese dubbiosa la regina: a Draco parve che per la donna fosse più importante il suo parere che quello del marito, che non proferiva parola.

«La scelta è vostra, ma se vi fa sentire più sicura, non preoccupatevi, per me sarebbe una grande gioia».

///////////////

«Visto?
È andato tutto bene alla fine.
Tra una settimana partiamo per tornare al nostro villaggio tutti insieme» aveva detto Harry una volta tornati nelle stanze di Draco per mettere Lily a dormire.

«Sono felice che non abbiano provato a separarci ed abbiano accettato il nostro consiglio» aggiunse Draco, mentre liberava Lily dai vestiti, per poi metterla sotto le coperte.

«In quel caso saremmo scomparsi questa notte stessa e non ci avrebbero trovati mai più».

«Facciamo una passeggiata?
Possiamo chiedere ad una cameriera di controllarla, non dobbiamo andare lontano» aveva proposto Draco.

«Mi piacerebbe molto, ma prima il tuo anello» aveva risposto Harry, infilandolo al dito del marito, mentre accompagnava il gesto con un bacio.

Erano poi andati a cercare una cameriera a cui chiedere di badare a Lily ed erano usciti dal palazzo.

Camminarono tenendosi per mano e senza parlare, come erano soliti fare sin da quando erano diventati amici.

///////////////

«La carrozza è pronta vostre maestà».

«Tornate a trovarci presto figlio».

«Faremo il possibile madre».

«Fate attenzione!» sentirono Narcissa esclamare mentre si allontanavano, Draco e Lily nella carrozza, Harry a seguito sulla groppa di Panacea(12), il suo cavallo dal manto scuro con il quale era arrivato.

Una seconda carrozza con dei doni per Lily li seguiva.

I sovrani avrebbero voluto riempire sette carrozze di doni per la piccola, ma Draco aveva spiegato loro che non sarebbe stato possibile per loro custodire tale quantità di beni.

Al loro arrivo tutto il villaggio si radunò intorno alla locanda per accoglierli: c'era tutta la famiglia di Ron, Hermione, Rose la fornaia, mama Viola con i bambini dell'orfanotrofio, il vicino, e molti altri, proprio come due anni prima il giorno del loro matrimonio.

«Siamo a casa» aveva mormorato Draco, stringendo la mano di Harry, mentre varcavano la soglia della cara La Saetta.

~WolfyFede~

(1)10 giorni di viaggio a cavallo: in poche parole abbastanza lontano, ma è più "breve" se a cavallo, considerando anche le fermate per far riposare i cavalli. I due regni confinano e questo è il tempo limite per raggiungere il confine partendo dal villaggio.

(2)due lune piene: due mesi. Indipendentemente che in cielo il ciclo lunare corrisponda ai mesi o meno. Comunque si è capito che userò spesso questo tipo di linguaggio per indicare il tempo. Magari è strano ma mi piace.

(3)15 anni: magari sembra presto, ma considerando il periodo in cui è ambientata, anche se non è storicamente corretta la mentalità della gente (dubito altamente fossero accettati gli omosessuali, è questo ciò che intendo)... nonna aveva 16 quando si è sposata, ed era subito incinta, e non parliamo del medioevo. Quindi boh, e comunque non hanno fatto niente prima dei 16 anni, come leggerete nella nota 9.

(4)Riusciva già a fare [...]o voleva qualcosa: per il comportamento ed i modi di fare di Lily mi sono inspirata alla mia cuginetta di quasi due anni ed a mia sorella, basandomi sui video di quando eravamo piccole.

(5)penna: interpretatela come vi pare, che sia una penna di uccello, o una penna simile a quella dei giorni d'oggi, alla fine Harry Potter e company poteva benissimo usare le penne come i babbani, eppure usavano ancora le penne di uccello, anche se le chiamavano piume forse? Mi sta crescendo un dubbio, ma al momento non posso controllare.

(6)lo vide versare alcuni liquidi sul tessuto: non ho idea di quali liquidi abbiano versato o cosa stiano combinando, ma non importa.

(7)dal quale ha preso il nome: magari avrete pensato, come fa ad avere ancora il suo nome da principe? Da esperienze personali ho potuto constatare che a tre anni i bambini possono ricordare il loro nome, quindi Draco può benissimo aver risposto a <<Come ti chiami?>> con <<Draco>>.

(8)15 giorni: come avevo detto, la distanza villaggio-confine è di 10 giorni, ma per arrivare al palazzo ne sono necessari altri 5.

(9)hai tenuto stretto a te: mentre leggevo dei manga yaoi, ho visto che spesso per chiede di fare sesso e di fare gli attivi i ragazzi chiedevano "can I hold you?" che letteralmente sarebbe "posso mantenerti?". Ho modificato la traduzione ma il concetto è questo. In poche parole la loro unica e prima volta l'hanno avuta a sedici anni, la sera prima che Harry partisse.

(10)<<Solo una locanda? [...] non importa in che modo>>: temo che leggere le opere di Shakespeare abbia influito in qualche modo su questa parte... ah beh, mi son divertita a scriverla.

(11)l'ha avuta intorno alla vostra età: con questo intende dire che 16 anni fa Molly aveva circa 35 anni come Narcissa al momento. Poi ignoriamo il fatto che Harry come al solito manchi di tatto, hanno appena fatto pace, si stanno scusando con Draco e lui adesso doveva chiedere di produrre un altro marmocchio, ma perdoniamolo visto che lui non ha genitori con cui riunirsi e fare pace e vuole solo aiutare Draco.

(12)Panacea: il nome del cavalo significa "qualcosa che potrebbe sistemare tutto" ed infatti con l'arrivo di Harry la situazione si sistema per Draco, ed Harry è arrivato in groppa a Panacea.

L'idea per questa one-shot mi è venuta leggendo un manhwa intitolato "How did I become the Princess?" (Come sono diventata la principessa?), dalla quale ho preso l'idea per Draco principe scomparso da anni, anche se il resto la storia non ha niente a che vedere con questa one-shot.

Il mio angoletto

Per prima cosa volevo solo chiedere di non fare domande su questa storia, sto scrivendo questa one-shot da durante il periodo di scuola, solo che arrivata al rapimento ad alla riunione della famiglia mi sono fermata sia per mancanza di tempo che di inspirazione. L'ho ripresa solo dopo aver pubblicato l'ultima one-shot, e magari si nota anche la differenza tra la parte scritta prima e quella continuata in questi giorni, anche se l'ho ritoccata qua e la.

Vi chiedo di perdonare il modo in cui ho scritto alcune parti, ma mi sono divertita molto a scrivere questa one-shot, tranne quando è arrivato il momento di mettere un punto, o non sarebbe finita più ed io odio dover scrivere i finali, c'è sempre quel sentimento che il modo in cui stai terminando tutto sia sbagliato, ed infatti non azzecco mai, ma sopportatemi.

Detto questo, spero che questa one-shot sia stata di vostro gradimento, se avete domande scrivete nei commenti, se wattpad collabora risponderò subito.

Vi ricordo che inoltre accetto richieste, ma ho deciso che d'ora in poi saranno tutte storie ambientate nel mondo della Rowling. 

Infatti questa sarà l'ultima one-shot ambientata in un AU particolare.

Questo perché intendo usare gli AU particolari che creo per esercitarmi a scrivere storie originali.

Vi chiedo, per chi non lo avesse fatto, di votare un ultima volta per la prossima one-shot tra quelle proposte.

Con questo vi saluto, buona giornata a tutti.

!VOTAZIONI CHIUSE!

Con un commento indicatemi il numero della one-shot che vi piacerebbe leggere.

La one-shot scelta non sarà la prossima ad essere pubblicata, nell'attesa ne scriverò un'altra che non è in questo elenco.

Nel caso di pareggio tra qualche idea quando chiuderò le votazioni, considererò anche i punti che queste idee avevano ricevuto in precedenza. Purtroppo ho dovuto eliminarne alcune, ma come ho detto, preferisco usare solo l'AU della Rowling, ovvero il mondo magico di Harry Potter.

Questo non vuol dire che non potrò apportare qualche modifichetta o che ogni tanto non possa portare qualche AU particolare.

1. (per quest'AU Ginny è la sorella gemella di Ron, quindi è in classe con Harry e Ron, stanno iniziando il 6 anno, ed hanno tutti 16 anni)

Gli ultimi giorni di scuola Harry, Ginny costringe Harry a fare sesso con lei, e resta incinta. (il rapporto sessuale tra Harry e Ginny non verrà descritto)
Lei vuole abortire e Silente, i Weasley, Hermione sono d'accordo con lei, ma Harry la convince a non farlo regalandole molti soldi, e promettendole che non dovrà avere niente a che fare con la piccola.
Harry poi scopre che Silente lo vuole sacrificare per il bene superiore.
I suoi amici non gli credono, ed appena nasce la figlia, scappa e si rifugia da Voldemort.
Avendo scoperto di essere un Horcrux usa ciò per assicurarsi che Voldemort non lo ucciderà, e inizia a vivere al Malfoy Manor.
Passerà molto tempo li con Draco e scoprirà che forse, non è poi così tanto male averlo tra i piedi.

3. Dopo la guerra Harry si allontana dal mondo magico, interrompendo tutti i suoi contatti, tranne con Hermione, giusto per farle sapere che sta bene.
Draco sta facendo il possibile per riabilitare il suo nome, e sta trasformando il Manor in un Bed e Breakfast per maghi, con il giardino pieno di animali.
Un giorno, su consiglio di un'amica (Herm-coff-coff-ione-coff), va in una fattoria sia per babbani che per maghi per comprare alcuni animali, e li ritroverà la persona che non ha mai smesso di amare in silenzio.
Con la scusa di comprare altri animali, Draco andrà spesso a trovare quella persona.

4. Due anni dopo la fine della guerra.
Harry e Draco sono fidanzati ed abitano insieme.
Harry ha da poco chiesto a Draco di sposarlo, e il biondo aveva accettato.
Harry deve andare ad una festa al Ministero, e si fa accompagnare da Draco per annunciare il fidanzamento.
La festa viene trasmessa in TV su un canale speciale per i maghi, che esisteva da molto.
Lily aveva svelato a Petunia di questo canale.
Quel giorno, forse per la noia, digitò il numero del canale, ed apparse la diretta della festa al Ministero, e dopo tre anni, rivide Harry.
Si rincontreranno? Probabilmente.

5.Harry è fidanzato con Draco, ma un giorno si trova catapultato in un universo parallelo in cui i suoi genitori sono vivi e lui si frequenta con Ginny.

Grazie all'addestramento per Auror si camuffa ed inventa una storia sulla sua vita.
Mentre cerca di capire come tornare indietro osserva l'altro se stesso e la sua famiglia.
Un giorno viene scoperto, e racconta la verità, e dopo un po' di tempo riesce a tornare da a casa sua, dal suo Draco, che non capisce come mai all'improvviso il suo ragazzo abbia deciso di ripeterli fino allo sfinimento quanto per lui sia importante.

!VOTAZIONI CHIUSE!

Le chiuderò quando avrò voglia :')

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