~2: Sotto Amortentia~
Richiesta da:Call_Me_Miry_Granger
(ho modificato un po' il titolo che mi hai consigliato, a mio parere suona meglio così. È uscita molto lunga, spero non ti dispiaccia)
AU: mondo magico della Rowling
Racconta: una storia
Ship secondarie:?
~È il quinto hanno per Harry e i suoi compagni.
A breve, ci saranno anche le vacanze Natalizie, anche se, con l'Umbridge in giro, non si prospetta un buon tempo, per questo, la maggior parte degli studenti, tornerà dalla propria famiglia per la festività.
Era l'ora di pozioni per i serpeverde e i grifondoro, che dovevano distillare l'Amortentia, il più potente filtro d'amore, quando la folle idea di un cuore innamorato da il via alla storia che sto per raccontarvi.
Che tema azzeccato, l'Amortentia, per il cuore in tempesta di Draco.
Eh già, Draco è innamorato, innamorato di Harry, Harry Potter, il Prescelto, ed è certo che quest'ultimo non ricambi i suoi sentimenti.
Mentre Severus spiegava i corretti passaggi per preparare la pozione nel migliore dei modi, a Draco viene la brillante idea di usare l'Amortentia su Harry, così da farlo innamorare di lui, per poter godere, almeno per un po', dell'amore tanto agognato del corvino.
Mentre gli altri iniziavano a preparare i loro ingredienti, Draco era già a metà del suo lavoro.
Il giorno dopo, quando la pozione è pronta per essere valutata dal professore, Draco ne mette da parte qualche fiala.
A fine lezione, il serpeverde si affretta a versare il contenuto di una fiala nel bicchiere di Harry.
Quest'ultimo, certo che sia tutta una messa in scena per farlo preoccupare per niente, beve il suo succo di zucca, senza preoccuparsi, ignorando le proposte dei suoi amici di far controllare il bicchiere.~
Narratrice's POV
<<Harry, ti prego, fa controllare quel bicchiere, potrebbe averti messo chissà quale pozione, potrebbe essere pericoloso!>> insiste ancora la bruna, cercando di convincere l'amico a seguire i suoi consigli, ma lui è fermamente convinto della sua idea.
<<Hermione, è tutta una messa in scena per farmi preoccupare, come tutte le altre volte.
O ti devo ricordare di tutte le volte che mi ha sfidato ad un duello, fatto scherzi stupidi, erano tutte cavolate, per farmi preoccupare per niente?>> le ripete di nuovo, prima di bere il contenuto del bicchiere, precedendo la risposta della grifondoro.
<<Visto, non è successo niente.
Ora, se mi è concesso, vado in bagno>> dice poggiando il bicchiere, ed alzandosi, allontanandosi prima che l'amica possa ribattere.
Dal tavolo dei Serpeverde, Draco aveva osservato tutta la scena, e quando finalmente Harry aveva bevuto il contenuto del bicchiere, dentro di sé il suo cuore aveva fatto una capriola.
Lo vede alzarsi bruscamente, zittendo l'amica, e dirigersi fuori dalla Sala Grande.
Appena il corvino esce dalla Sala, Draco si scusa dai suoi amici, e si affretta a seguire il Grinfondoro.
La pozione avrebbe fatto effetto a breve, e doveva essere il primo a trovarlo, altrimenti qualcuno avrebbe potuto scoprire il suo piano.
Lo vede entrare nei bagni, e lo segue.
Si ferma davanti ad un lavandino, fingendo di lavarsi le mani, e dopo un po', Harry esce da una delle cabine.
Draco incontra lo sguardo di Harry riflesso nello specchio e si volta a guardarlo.
I loro sguardi si incatenano, e Draco si sente intrappolato.
Se la pozione non avesse fatto effetto, Potter avrebbe potuto insospettirsi della sua presenza.
Il corvino gli si avvicina velocemente, fermandosi a poca distanza da Draco, che è paralizzato, e non riesce a muoversi.
"Fa che abbia funzionato, fa che abbia funzionato".
Questo è il pensiero che circola per la testa del biondo.
<<Draco... >> bisbiglia Harry, con il volto a pochi centimetri di distanza da quello del biondo.
<<Se ti dicessi che voglio baciarti, mi prenderesti per pazzo?>> domanda, senza interrompere il gioco di sguardi.
<<Ti direi che lo voglio anch'io>> risponde la serpe, soddisfatto e felice, che la pozione abbia funzionato.
<<Quindi posso?>>.
Invece di rispondere, Draco prende il volto di Harry, e fa scontrare le sue labbra con le proprie.
Quanto tempo aveva passato a sognare quel momento.
Le labbra di Harry erano calde, un po' screpolate, ma allo stesso tempo, morbide.
E Draco avrebbe fatto il possibile per non scordare mai quella sensazione.
La risposta di Harry al bacio è quasi immediata, e il corvino porta le sue mani ai fianchi del biondo, per avvicinarlo a sé.
Le labbra di Draco erano perfette, lisce, morbide.
Harry non capiva perché all'improvviso si sentisse attratto dal biondino, e sentisse quest'urgenza di baciarlo, ma non aveva alcuna intenzione di separarsi da lui, voleva solo godersi quel momento.
Dopo attimi che parvero secoli, i due interrompono il bacio per riprendere fiato, ma non si allontanano.
<<Quello era il mio primo bacio>>ammette il grifondoro, un po' imbarazzato.
<<Ma davvero?
Non l'avrei mai detto.
Baci bene per un novellino>> ridacchia la serpe, imbarazzando ancora di più il corvino, prima di ricominciare a baciarlo.
Draco vuole godersi la compagnia del moro finché può, ma sa anche che deve tenera la cosa nascosta.
Nella foga dell'idea di usare l'Amortentia, non ha pensato a come fare per stare con Harry senza destare sospetti.
Deve anche ricordarsi di dargli la pozione, altrimenti l'effetto sarebbe svanito.
Non importa, ci avrebbe pensato durante la prossima lezione, ora doveva solo assicurarsi che Harry non ne avrebbe parlato con nessuno.
<<Harry, adesso abbiamo lezione.
Mi raccomando non dire a nessuno di tutto questo, non capirebbero.
Se lo dicessi a qualcuno, entrambi finiremo in guai molto grossi>> gli dice, pregando che funzioni.
<<Certo Draco, capisco.
Quando possiamo rivederci?>> gli chiede, quasi con tono supplichevole.
<<A fine lezione, incontriamoci di nuovo qua>> gli risponde Draco.
Harry annuisce.
Saluta Draco con un bacio, e lo segue fuori dal bagno, imboccando poi il corridoio a destra, mentre l'altro girava a sinistra.
Fine lezione
Harry è il primo a raggiungere il bagno, spinto anche dalla pozione, che lo fa sentire, a sua insaputa, come se non potesse vivere senza il biondo.
Pochi minuti dopo, l'entrata del bagno viene attraversata dal biondo, che sorride alla vista del corvino che li va incontro, per poi lasciargli un veloce bacio sulle labbra.
<<Mi sei mancato>>.
<<Ma ci siamo separati solo per un'ora>> ridacchia il biondo.
Sotto sotto, sa che sono parole provocate dall'Amortentia, ma si è ripromesso di non pensarci, e di godersi quei momenti, dato che non dureranno per sempre, come invece vorrebbe.
<<Stavo pensando ad un luogo dove incontrarci di nascosto, ma non ho trovato niente.
Tu hai qualche idea?>> chiede Draco ad Harry.
<<C'è una stanza, chiamata Stanza delle Necessità, che si adatta ai bisogni di chi la cerca.
Potremmo andare la>> risponde Harry, senza pensarci troppo.
<<Non potrebbe trovarci qualcuno?>> chiede il biondo, curioso, ed Harry nega.
<<A meno che non sappiano che stanza hai chiesto, non può essere aperta mentre sei dentro>> gli spiega il Grifondoro.
<<Allora è perfetta.
Dove si trova?>> chiede Draco.
<<Settimo piano, vicino all'arazzo di quella che insegna ai troll a ballare, o come si chiama>>.
<<Vuoi andarci un po' adesso?>> propone il Serpeverde, ricevendo subito una risposta positiva.
<<Però non possiamo farci vedere mentre andiamo>> aggiunge.
Senza dire una parola, Harry tira fuori dalla tasca il mantello dell'invisibilità rimpicciolito, e lo fa tornare a dimensioni normali.
<<Era di mio padre, Silente me lo ha ridato il primo anno>> racconta Harry, prima di coprire se stesso e Draco.
<<Bello!>> esclama Draco affascinato.
In silenzio i due escono dal bagno, e raggiungono velocemente la Stanza delle Necessità.
Harry ci passa tre volte davanti pensando ad un luogo comodo e rilassante, e la porta compare.
<<Entriamo>> dice, aprendo la porta.
La stanza, a parere di Harry, ricorda molto la sala comune, con un camino, e poltrone e poltroncine intorno, ed un tappeto davanti.
Draco si avvicina al camino, che si accende, mentre Harry richiude la porta, e piega il mantello, poggiandolo su una poltroncina.
Harry si butta sul divano di fronte al camino, e Draco gli si siede accanto, accovacciandosi sul petto dell'altro.
<<Domani, dopo le lezioni, incontriamoci direttamente qui, va bene?
Così stiamo insieme prima di dover fare i compiti>> propone Draco, ed Harry annuisce.
<<Facciamo un gioco?>> chiede Harry.
<<Per conoscerci meglio>> aggiunge, fissando le fiamme del camino.
<<Che tipo di gioco?>> domanda curioso il biondo, a cui non dispiace l'idea di conoscere meglio la persona che ama.
<<Facciamo una domanda alla volta, e rispondiamo entrambi, tipo, il tuo colore preferito, tu dici il tuo, io dico il mio>> spiega il moro, abbassando lo sguardo sul volto di Draco.
<<Va bene ci sto.
Inizi tu però>> dice, alzandosi dal petto del moro, sedendosi sulle ginocchia, per guardarlo meglio in faccia.
<<Ehm, il tuo colore preferito?>> domanda imbarazzato, facendo ridacchiare il biondo.
<<Verde smeraldo, come quello dei tuoi occhi>> risponde infine.
<<Il mio è il grigio delle nuvole di tempesta.
Mi piacciono i temporali.
I tuoi occhi hanno un colore simile, sai, grigi ma con sfumature celesti, sono particolarmente belli>> svela il grifone, sorridendo al biondo, con una leggera sfumatura di malinconia.
<<Grazie...
Tocca a me... Vediamo, stagione preferita!>> esclama Draco.
Nei giorni successivi
Harry e Draco hanno continuato a vedersi ogni volta dopo la fine delle lezioni nella Stanza delle Necessità, passando il tempo a farsi domande, a scambiarsi qualche bacio, e a coccolarsi sul divano davanti al camino.
Draco aveva scoperto nuove cose su di Harry, e viceversa.
Un paio di volte, Harry aveva anche chiesto a Draco dei consigli per le pozioni, e lui lo aveva aiutato a memorizzare qualcosina.
La Umbridge continuava indisturbata il suo lavoro di inquisitrice, ed Harry dava le sue ultime lezioni di difesa contro le Arti Oscure, prima dell'inizio delle vacanze di Natale.
Draco sa che a breve ci saranno le vacanze natalizie, e che potrà usare l'Amortentia fino all'ultimo giorno di scuola, perché allora avrebbe finito le scorte, e comunque non avrebbe potuto dare la pozione ad Harry, quindi con la scusa, che tanto tra poco ci sarebbero state le vacanze, passava più tempo possibile con lui, cercando di non pensare a quando sarebbe arrivato il momento.
Una notte riuscì anche a convincerlo a dormire con lui nella Stanza delle Necessità, ed Harry riuscì ad inventare una scusa per non raccontare la verità ai suoi compagni.
Una volta, si incontrarono dopo gli allenamenti, e si fecero il bagno insieme, con i boxer addosso, e Draco ne approfittò per provare a domare i capelli del corvino, fallendo miseramente.
Tre giorni prima dell'inizio delle vacanze, ultima lezione dell'ES
<<Ragazzi, questa è la nostra ultima lezione, per adesso.
Ci rivedremo l'anno prossimo, voglio che ognuno di voi si eserciti con le formule e i movimenti degli incantesimi, dato che non possiamo praticare magia al di fuori di Hogwarts.
Quando torneremo, faremo un ripasso generale prima di andare avanti.
Bene, vi auguro buone vacanze ragazzi>> saluta tutti Harry.
Tutti ricambiano i saluti, e piano a piano vanno via quasi tutti.
Ron ed Hermione lasciano Harry solo con Cho, credendo che al ragazzo piacesse la corvonero e volesse parlarci da solo.
Il realtà il grifone non se ne accorge nemmeno, preoccupandosi di prendere le sue cose.
Si accorge della presenza della ragazza solo quando si gira verso lo specchio dove ha messo la foto dell'Ordine della Fenice che gli ha regalato Sirius, per andare a riprendersela.
<<Se Cedric avesse saputo queste cose, gli non sarebbe successo niente di tutto questo>> singhiozza la ragazza.
<<Oh, Cedric le conosceva, lui era molto bravo, ma Voldemort era più bravo>> le risponde, prima di prendere la foto ed andarsene (tié sdrunzetta).
Penultimo giorno di scuola prima delle vacanze, nella Stanza delle Necessità con Harry e Draco
<<Perché ti piaccio, Draco?>> aveva chiesto Harry quel pomeriggio, del penultimo giorno di scuola, con occhi socchiusi, che si godeva le carezze dell'altro.
Era sdraiato sul divano, con la testa sulle gambe di Draco, che passava le mani tra i ricci di Harry.
A quella domanda, Draco si blocca.
<<Sai, mi hanno sempre detto che non avrei mai avuto degli amici, una famiglia, persone che tenessero a me.
Adesso invece, ho degli amici, una famiglia, che mi vogliono bene per quello che sono, non per il nome che porto ho per quello che ho fatto quando avevo un anno.
Ma a parte loro, a tutti gli altri piaccio perché sono il famoso Harry Potter, il ragazzo che è scampato a Voldemort.
Tu sei diverso da loro, so che non ti piaccio solo per il mio nome, dato che prima di adesso, mi prendevi in giro per la storia del prescelto.
È come se per te, io sono un ragazzo normale, il cui nome viene gonfiato da ciò che gli accade, e la cosa mi sembra ti dia fastidio>> gli spiega, aprendo del tutto gli occhi, fermandosi ad osservarlo.
<<È quello che sei no?
Un ragazzo a cui accado tante cose, cose che non puoi controllare.
Quindi, a mio parere, sei un ragazzo normalissimo, a cui accado cose, come a tutti, un po' più particolari, di questo non c'è dubbio, ma non è quello che conta.
Mi piaci perché sei un Grifondoro casinista, un eroe nel vero senso della parola, perché ti preoccupi per gli altri, per la loro sicurezza, prima di pensare alla tua, e vuoi evitare agli altri le tue esperienze, e per questo lotti.
Non come quei montati di testa, che lo fanno solo per la fama, e se c'è un pericolo, non si preoccupano per gli altri, ma si affrettano a salvarsi il culo, abbandonando chi è in difficoltà.
Mi piaci perché sei tu, solo tu.
A me piace l'Harry con cui passo qui questi momenti, quello che mi coccola, mi piace la tua persona, non la figura da Prescelto che tutti ti appioppano, mi piace Harry, non Potter.
Mi piaci, perché tu hai un futuro davanti, circondato da persone che ti amano veramente, ed un po' ti invidio per questo.
Io sono costretto ad indossare una maschera continuamente, perché così mi è stato detto.
Non sono libero di fare una scelta, non posso mostrarmi per quello che sono.
Sin dal mio concepimento è stato deciso che dovrò sposare una purosangue per portare avanti il nome dei Malfoy, si dalla mia nascita è stato scelto per me, il lato dal quale schierarmi.
È non posso oppormi, perché non ho nessuno che mi possa aiutare, quindi fingo a testa alta che tutto vada bene>> gli confida a bassa voce.
<<Ma perché ti sto dicendo questo, tanto tra poco sarà tutto finito, ed io continuo ad illudermi, come uno stupido>> dice alzandosi dal divano.
Afferra il mantello e si dirige alla porta.
<<A domani Harry, buona notte>> lo saluta, chiudendo la porta dietro di se.
Harry è rimasto bloccato sul divano, con lo sguardo fisso sulla porta dalla quale è appena uscito Draco.
Si alza, prende le sue cose, ed esce anche lui dalla stanza, ancora confuso.
///////////////////
<<HARRY! HARRY! SVEGLIATI HARRY!>>.
<<Oddio Harry, come stai? Ti agitavi, sudavi.
Hermione è andata a chiamare la McGonagall.
Come ti senti amico?>> chiede Ron preoccupato.
<<Ron, tuo padre, al ministero, e-è stato attaccato, sta sanguinando, è ferito gravemente.
Ron devo dirlo a Silente...>> farnetica Harry, alzandosi dal letto, cercando di uscire dalla stanza.
<<Harry, che stai dicendo, dove vai!>> lo segue l'amico fuori dalle stanze.
<<Signor Potter, cosa sta succedendo?!>> gli domanda la McGonagall appena arrivata, affiancata da Hermione.
<<Professoressa, il signor Weasley è stato attaccato, sta perdendo molto sangue, rischia di morire, la prego, devo dirlo a Silente>> cerca di spiegarsi il ragazzo.
<<Weasley, raduna i tuo fratelli, e raggiungeteci nello studio del professor Silente.
La parola d'ordine è sorbetto al limone>> ordina la professoressa, spingendo Harry fuori dal passaggio del quadro della Signora Grassa, seguendolo, insieme ad Hermione.
Velocemente raggiungo la statua del gargoyle.
//////////////(Non mi va di riportare la chiacchierata, sappiate solo che segue il libro, e quindi adesso Harry e i Weasley si trovano a Grimmuald Place un giorno prima dell'inizio delle vacanze, il signore Weasley è in ospedale)/////////////
<<Non vi preoccupate ragazzi, Arthur starà bene, a San Mungo hanno i migliori medimaghi>> cerca di rassicurarli la signora Weasley a cena.
<<Si ragazzi>>, <<non disperate>>, <<guardate il lato positivo>>, <<abbiamo iniziato le vacanze in anticipo>> cercano di scherzare i gemelli, riuscendo a strappare qualche sorrisetto malinconico.
<<Su sbrigatevi, finite tutto, e andate a lavarvi, e filate a letto>> lì ammonisce Molly.
Tutti annuiscono, finendo in silenzio il proprio piatti, alzandosi un ad uno.
<<Buonanotte ragazzi>>.
<<Notte mamma/signora Weasley>> la salutano i ragazzi.
<<Notte Harry>> saluta Sirius, dal salotto.
<<Notte Sir>> ricambia il ragazzo.
I ragazzi si dirigono ognuno nelle proprie stanze, Harry in quella che condivide con Ron, che già si è appisolato sul suo letto.
Harry si cambia, e si infila sotto le coperte.
Ma non riesce a prendere sonno; tutti li accadimenti di quel giorno lo hanno scosso molto.
Si rigira tra le coperte pensando alle parole del biondino.
L'Amortentia fa ancora effetto, ma quelle parole lo hanno colpito.
Pensando ancora al biondino, Harry prende sonno.
Il giorno dopo
Questa mattina l'umore di Draco è letteralmente a terra.
È l'ultimo giorno che potrà passare con Harry, e sperava così tanto che questo momento non sarebbe arrivato.
Si veste con una lentezza incredibile, e si dirige a colazione, accompagnato dagli altri Serpeverde.
A colazione, però, si accorge che il posto del Grifondoro è vuoto, come quello degli amici del corvino e dei Weasley.
Poi arriva la notizia: il signor Weasley era stato attaccato ed ora era in ospedale, e la sua famiglia era stata fatta tornare a casa d'urgenza.
Ed ovviamente Potter e Granger erano andati con loro.
Draco si sente morire.
Voleva tanto salutare il moro a dovere, e non lasciarlo con quelle parole dette ieri.
Ora invece, ha perso l'ultima occasione di baciarlo, stringerlo a sé e accoccolarsi sul suo petto.
Non ha più fame.
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Il primo pensiero di Harry quella mattina, ancora sotto l'effetto della pozione, e che non potrà rivedere il biondino come avevano programmato.
Poi sente la signora Weasley chiamarli per colazione, e dopo essersi cambiato velocemente, scende in cucina, e prende posto a tavola, accanto ad Hermione.
Molly gli serve un piatto di uova e bacon, e lui inizia a mangiare, ascoltando distrattamente quello che gli dice l'amica.
"Chissà come sta Draco" sta pensando, mentre mangia.
Quando tutti finiscono di fare colazione, la signora Weasley li manda in giro per la casa, per decorarla con le decorazioni Natalizie.
Anche Sirius aiuta, più allegro del solito.
Mentre stanno sistemando le decorazioni, l'effetto della pozione inizia a svanire, ma Harry non se ne accorge, e per l'ora di pranzo, l'effetto scompare del tutto.
Ma non se ne accorge nessuno, ed Harry non ci fa caso.
La giornata passa velocemente, i ragazzi che si divertono con alcune novità dei gemelli, li adulti che discuto delle loro cose, e prima che ci si faccia caso, è arrivata l'ora di cena.
Cenano tutti insieme, lodando la cucina di Molly, e poi ognuno si rifugia nelle proprie stanze.
Sarà la calma della notte, il silenzio, ma appena Harry poggia il capo sul cuscino, tutti i ricordi dell'ultimo periodo, i momenti passati con Draco, gli tornano in mente.
Tutti i baci, le carezze, le coccole e le chiacchierate, affiorano come bolle nella mente di Harry, che si alza a sedersi, scioccato.
"Ma com'è successo?
Com'è potuto accadere tutto questo?" pensa allibito.
Gli tornano in mente le parole dell'amica.
E se gli avesse veramente messo qualche pozione nel bicchiere?
Ricorda di essere corso in bagno dopo aver zittito l'amica, e li si era ritrovato il biondo di fronte, e che poi si erano baciati.
Poi si erano incontrati ripetutamente nei giorni successivi.
La mente di Harry incomincia a ripercorrere tutti quei momenti, come a cercare qualche ricordo che gli desse fastidio, ma non trova niente del genere.
Anzi, si ritrova a piacergli quella versione del biondino, così rilassato.
I ricordi della notte passata a dormire insieme, e quelli del bagno fatto insieme dopo gli allenamenti lo fanno arrossire.
La sensazione di quella pelle liscia e morbida sulla sua, le mani che gli strofinavano i capelli, e gli schizzi giocosi.
Oppure quella del calore del biondo accucciato nel letto contro il suo petto, il suo respiro caldo sul suo collo.
Il colpo finale arriva quando gli tornano in mente le parole del biondo durante il loro ultimo incontro.
Lui piace a Draco, ma lui?
Cosa prova per il biondo?
Dopo aver rivisto tutti quei ricordi, dopo aver conosciuto il vero Draco, non crede di essere in grado di odiarlo ancora.
Che gli piacesse anche a lui?
Non è possibile!
A lui non piace il furetto, eppure il ricordo delle labbra del biondo sulle sue, la sensazione di quelle mani sottili nei suoi capelli, il ricordo del suono della sua risata...
"Cosa mi prende?
Mi sto innamorando di Malfoy?
Non è possibile, io-noi ci odiamo!
Ma lui non mio odia.
Ha detto di odiare la figura del Prescelto.
Di tutte le persone che potevano piacergli, gli piaccio io.
Tra poco sarà tutto finito, ed io continuo ad illudermi, come uno stupido.
Si riferiva al fatto che non avrebbe più potuto darmi la pozione e quindi non poteva più vedermi, non è vero?
Ha detto che non ha nessuno che lo aiuti a ribellarsi alle scelte dei sui genitori.
Potrei aiutarlo io...
Ma perché ci sto pensando, sicuramente quando tornerò dalle vacanze non mi rivolgerà più parola, e crederà che voglia prenderlo in giro.
Ma perché me ne preoccupo?
Non mi importa mica, giusto?
D'accordo, chi vogliamo prendere in giro, mi importa eccome se incomincerà ad ignorarmi.
È mi importa anche di lui.
Potrei aiutarlo, e non sarebbe più costretto a comportarsi da aristocratico con la puzza sotto il naso.
Ma non accetterà mai il mio aiuto crederà che mi sento in colpa perché non ricambio.
Ma io ricambio?
Argh, perché è così difficile.
Non sono sicuro che mi piaccia quel furetto, però non posso neanche dire di odiarlo, o di non trovarlo carino, attraente.
Vorrei tanto poterne parlare con qualcuno, ma non posso, qui tutti odiano Draco, e non capirebbero il perché delle sue azioni".
Harry vorrebbe urlare, non ci sta capendo più niente.
Non riesce a capire se ricambia i sentimenti del biondo, non riesce a capire perché esista gente come i Malfoy, che limitano la libertà del proprio figlio.
Si ristende sul letto, stanco, con la testa pulsante.
La stanchezza ha la meglio, ed Harry si addormenta pensando al biondino, mentre, ad Hogwarts, il protagonista dei suoi pensieri, cerca ancora di prendere sonno.
///////////////////
Nei giorni che precedevano il Natale, i ragazzi visitarono il signor Weasley che era fuori pericolo di morte, ed addobbarono la casa, accompagnati da Sirius che canticchiava <<Tu scendi dalle stelle, o Fierobe-e-ecco>>, e chiarirono i disguidi causati dal discorso degli adulti che avevano origliato.
La notte, però, Harry non riusciva a prendere subito sonno, perché ogni volta pensava al biondino, che era solo ad Hogwarts, ed era arrivato alla conclusione, che doveva smettere di mentire a sé stesso.
Draco gli piaceva, e gli mancavano i momenti passati da soli nella Stanza delle Necessità.
Continuava a sentire l'urgenza di parlarne con qualcuno, ma aveva paura della loro reazione.
Poi c'era un piccolo problema, ovvero che il Grifondoro si era convito che il biondo non lo avrebbe accettato perché non gli avrebbe creduto.
Ogni volta finiva con il ripetersi che finché non avrebbe parlato con il Serpeverde non avrebbe potuto saperlo, e si addormentava, ma il dubbio tornava sempre.
Natale
Il giorno di Natale, Harry si svegliò con un leggero malumore, al pensiero che il suo-ahem che il Serpeverde stesse passando il Natale solo ad Hogwarts, ma non lo diede a vedere.
Scartò i suoi regali insieme a Ron.
Fu sorpreso di trovare un quadro (molto agghiacciante) da parte di Dobby, che lo ritraeva.
Dopo aver lasciato sfogare una Molly rattristata dal comportamento del figlio Percy, pranzarono tutti insieme, prima di andare a San Mungo per salutare il signor Weasley.
Li incontrano anche il loro ex professore, Lockhart, e conobbero i genitori di Neville.
Poi tornano a casa.
Harry però non riesce a stare calmo.
Mentre gli altri erano nella sala da pranzo, lui va nel salotto, dove c'è l'albero tutto addobbato, che copre l'arazzo dell'albero genealogico della famiglia di Sirius, e si butta sulla poltrona.
Neanche si è seduto che si rialza, e si mette a camminare per la stanza.
<<Qualcosa ti disturba, Harry?>>.
<<Sirius, no, cioè si, ma no, niente di che, e solo una sciocchezza, cioè, non è proprio una cosa da niente, ma...>> blatera il ragazzo, colto di sprovvista.
<<Harry, lo sai che con me puoi parlare, riesco a vedere che c'è qualcosa che non va>> dice l'adulto, avvicinandosi al ragazzo.
<<Sirius, credo di essermi innamorato>> ammette il ragazzo a testa bassa.
<<Ma è magnifico, chi è la fortunata?>> chiede il padrino.
<<È questo il punto, non è una lei è un lui, e sono sicuro che questa persona non vi piacerà>> risponde abbattuto Harry.
<<Harry, non mi importa che sia un ragazzo o una ragazza, a te piace, sei felice, questo è quello che voglio.
Ora, chi è il fortunato?
Sai se ricambia o è interessato?>> domanda ancora, sorridendogli.
<<Beh, si, ricambia.
Diciamo che l'ho scoperto in un modo complicato, non sto a spiegarti.
Ecco, è un Serpeverde del mio anno, i suoi genitori lo costringono ad indossare una maschera, e non ha nessuno che lo aiuti, quindi si comporta come uno che si crede superiore, però io so che non è così, e credo che siate imparentati>> risponde vago il ragazzo.
<<Beh, è già una buona cosa che ricambi, no?
Che è una serpe me ne dovrò fare una ragione.
Hai detto che mi è parente, ed è della tua età.
Hmm, non mi viene in mente nessuno, a parte...
Harry, non credevo avessi un debole per i biondi>> conclude il suo ragionamento Sirius, con ghigno sulle labbra.
<<In realtà non lo sapevo neanche io, credo di averlo per gli occhi grigi.
Sirius, non sei deluso?>> chiede titubante il giovane Grifondoro.
<<Harry, ma perché mai!
E un po' strano, certo.
Mi hanno sempre raccontato che voi due vi odiavate, e non ho la più pallida idea, di come siate passati dall'odiarvi all'amarvi, ma da quello che mi hai detto, lo conosci meglio di me.
Io non posso importi chi amare, posso solo sperare che tu sia felice>> lo rassicura l'adulto.
<<Ha detto che mi ama per quello che sono, e che odia quando gonfiano il mio nome e mi trasformano in un fenomeno>> svela il giovane al padrino.
<<Adesso sta a te aiutarlo, aiutalo ad essere se stesso Harry>> dice Sirius, abbracciando il figlioccio.
<<Purtroppo dovrò aspettare la fine delle vacanze per parlargli>> dice malinconico il giovane.
<<E chi lo dice?>> ammicca l'animagus, incominciando a frugarsi fra le tasche.
<<Cosa intendi dire?>> chiede curioso il figlioccio.
<<Questa è una passaporta di emergenza per andare ad Hogwarts, ti porta sulla strada per Hogsmade, tu devi solo raggiungere la scuola, e il tuo biondino.
Va a prendere il mantello, non devi farti vedere.
Farò portare le tue cose da Ron a fine vacanze.
Ora tu, non perdere altro tempo>> gli spiega, mostrandogli una penna biro babbana.
<<Ma tu come farai?>> chiede dubbioso Harry.
<<Non preoccuparti, ora corri a prepararti, e porta il mantello>> lo sprona Sirius, ed Harry sfreccia fuori dal salone, dritto nella camera.
Si mette delle robe più pesanti, afferra il mantello, e torna dal padrino.
<<Bene, afferrala e stringi forte.
Buona fortuna ragazzo>> gli augura il padrino.
<<Grazie Sir>> riesce a dire Harry, prima di sentire uno strappo all'ombelico e venir risucchiato.
In pochi secondi si ritrova sul punto indicato da Sirius, e si affretta ad indossare il mantello.
Il più veloce possibile, raggiunge l'imponente struttura del castello, ed entra.
Riesce ad entrare nella sala grande senza far rumore, e si guarda intorno.
Come previsto i tavoli delle casate sono quasi completamente vuoti, se non per un paio di studenti a casata.
La Umbridge deve aver pensato che fosse meglio spendere il suo tempo al di fuori da Hogwarts, forse ad organizzare qualche altra regola con il ministro, infatti i professori sembrano più rilassati.
Ma ad Harry non importa.
Il suo sguardo si concentra sul tavolo dei Serpeverde, e li lo vede.
Seduto per conto suo, con lo sguardo perso, che giocherella con il cibo nel piatto, ecco il protagonista dei suoi pensieri negli ultimi giorni, Draco Malfoy.
Lo vede sbuffare e alzarsi, per poi uscire dalla sala.
Harry si affretta a seguirlo, mentre pensa a come fare per parlargli.
Decide che per prima cosa deve portarlo in un luogo appartato, e ha anche un idea per come fare.
Sperando che funzioni, Harry lo raggiunge, e gli prende la sciarpa.
<<Chi è stato?>> domanda il Serpeverde, mentre cerca di riprenderla.
Ma Harry inizia ad indietreggiare, ed ad allontanarsi.
Draco prova ad appellare la sciarpa, ma niente.
Così cerca di afferrarla, e senza accorgersene, inizia ad inseguirla.
Ad un certo punto Harry fa cadere la sciarpa a terra, e Draco si affretta a raccoglierla.
Poi davanti a lui, compare un portone.
<<La Stanza delle Necessità...>> bisbiglia il biondo.
Harry apre la porta, e si affretta a spingerci dentro il Serpeverde, un po' spaventato.
<<Questo scherzo non è divertente!>> esclama il biondo.
<<Ma non è uno scherzo>> gli risponde Harry, mentre si sfila il mantello.
<<Harr-Potter, cosa ci fai qui?
Non eri con il tuo amichetto?>> dice cercando di sembrare il più menefreghista possibile.
<<È così che mi accogli?
Neanche un bacino?>> lo stuzzica il grifone.
<<Come-cosa, di cosa stai blaterando Potter?
E non ti avvicinare!>>.
<<Dovresti sapere meglio di me, Draco, che quando gli effetti dell'Amortentia finiscono, i ricordi restano.
Si, ricordo tutto, tutte le nostre chiacchierate, tutti i baci, tutto di tutto>> inizia a parlare Harry, ignorando l'ordine di non avvicinarsi.
<<Cosa-no, non doveva andare così-io...>> balbetta il biondo, accorgendosi dell'errore.
<<Ci ho pensato a lungo, da quando sono andato via per via dell'attacco al signor Weasley.
Non c'è stata una notte durante la quale non ti abbia pensato.
Non sai quant'è stato frustrante non poterne parlare con qualcuno, per capirci qualcosa.
Non riuscivo a capire, capire perché quello che avevi fatto non mi desse fastidio, perché mi mancasse la sensazione del tuo corpo sul mio, delle tue labbra sulle mie, delle tue carezze, le tue risate.
Non potevo parlare con gli altri, sarebbe stato un casino>> continua Harry, avvicinandosi sempre di più a Draco, che immobile ascolta quella confessione.
<<Non mi odi?>> chiede Draco, guardando Harry negli occhi.
<<No, al contrario, sono giunto ad una conclusione del tutto opposta alla tua affermazione.
Mi sono innamorato di te, Draco.
Del te che ho conosciuto in questa stanza.
Del vero te, non del Malfoy freddo e strafottente che sei costretto ad essere la fuori>> risponde il moro, passando un braccio sulla vita del biondo, e l'altra mano, ad accarezzare il volto stupito del biondo.
<<Non sto sognando, vero?
Dimmi che non è tutto un brutto scherzo>> chiede Draco, quasi in modo disperato, portando le mani ad accarezzare il volto del grifone, che agita piano il capo.
<<Sono venuto qui per parlarti, credevo che non mi avresti accettato, perché magari avresti creduto che fosse solo perché mi sentivo male per te, ed avevo paura che avresti ricominciato ad ignorarmi.
Ma ti giuro che mi piaci veramente>> gli racconta Harry, un po' imbarazzato, provocando una risatina al biondo.
<<D'accordo, non sto sognando, sei proprio tu>> ridacchia Draco.
<<Hey, cosa intendi con questo?>> domanda giocoso Harry, prendendo il biondo per la vita con entrambe le mani.
<<Mi sei mancato>> aggiunge il biondo, guardandolo felice negli occhi.
<<Anche tu.
Vogliamo riprovarci, questa volta, senza pozioni, e intermezzi vari?>> propone sorridendo il moretto.
<<Non credevo sarebbe mai arrivato il giorno in cui me lo avresti chiesto>>.
Questa volta è Harry a fare la prima mossa, e ad unire le sue labbra con quelle di Draco, che ricambia subito.
Si separano per prendere fiato, prima che Draco ritorni all'attacco, iniziando un altro bacio, spingendo Harry a sedersi sul divano, con lui sopra.
<<Ma come sei arrivato qui?>> gli chiede il Serpeverde dopo un paio di baci.
<<Il mio padrino si è accorto che ero un po' agitato e mi ha chiesto di parlargliene.
È andato tutto bene, e quando ha capito che eri tu, non ha detto niente, se non che mi voleva felice.
Non è mancata la battutina che non sapeva che avessi un debole per i biondi, ma io gli ho risposto che il debole lo ho per gli occhi grigi.
Fatto sta che gli ho detto che per parlarti avrei dovuto aspettare la fine delle vacanze, e lui mi ha dato una passaporta, e mi ha detto di raggiungerti subito.
Ed eccomi qui.
Non lo conosci di persona, però è tuo parente>> gli spiega.
<<Mio parente?>> chiede stupito la serpe.
<<Si, ma sua madre lo ha cancellato dall'albero genealogico, dopo che a sedici anni è scappato di casa.
Era un Grifondoro, ed era il migliore amico di mio padre.
Tua madre è sua cugina dalla parte del padre.
Me lo ha raccontato lui.
Adesso è ricercato, perché credono sia un criminale, ma non è così>> gli spiega.
<<Sirius Black?
Il tuo padrino è Sirius Black?
È mi ha accettato, nonostante sappia chi siano i miei genitori?>> chiede stupito.
<<Si, ha detto che se mi piaci c'è un motivo, ed io ti conosco meglio di lui, quindi non può giudicare>> racconta Harry.
<<Sta sera dormiamo qui?>> chiede il Grifondoro.
<<Vorresti?>> chiede Draco.
<<Si, tanto nessuno sa che sono qui.
Dovrò avvisare Silente.
Domani>> decide Harry.
Come se la stanza li avesse sentiti, compare un letto a due piazze, con dei pigiami, e spazzolini nuovi, ed una porta che è quella del bagno.
<<Pare che la stanza sia d'accordo>> ridacchia il grifone, e va a prendersi un pigiama, passando l'altro alla serpe.
Si cambiano e si lavano, e si infilano sotto le coperte.
<<Draco, ti ricordi quando mi hai detto che non hai nessuno che ti aiuti a ribellarti ai tuoi genitori?
Sappi che adesso puoi contare su di me>> gli dice sorridendogli.
<<Grazie Harry>> gli risponde, stampando un altro bacio sulle labbra del corvino, prima di accoccolarsi nel petto dell'altro, ed addormentarsi felice.
<<Buona notte, Draco>> dice prima di addormentarsi a sua volta.
Il giorno dopo
Quando Draco si sveglia, si accorge di essere solo nel letto, ma il materasso accanto a lui è ancora caldo.
Si mette a sedere e si guarda intorno, un po' disorientato.
<<Buongiorno Dray, dormito bene?>> gli chiede Harry mentre esce dal bagno.
<<Dray?
Si, ho dormito bene>> gli risponde.
<<Bene, perché la colazione è pronta.
Mi son fatto portare la colazione da Dobby, direttamente qui, così non dobbiamo andare in Sala Grande>> gli spiega, indicandogli un tavolo dall'altra parte della stanza.
<<Dobby lavora qui?>> chiede, mentre si alza, e va verso il tavolo.
<<Si, Silente lo paga.
Mi ha anche fatto un regalo per Natale, un quadro, inquietante, ma non importa>> gli racconta, mentre si siede al tavolo, difronte a Draco.
<<Più tardi vado a parlare con Silente, devo chiedergli dei chiarimenti, che mi voglia vedere o no, poi ritorno qui>> lo informa.
<<Devo anche avvisare Felpato che sto bene>> continua.
<<Felpato?>>.
<<È il soprannome del mio padrino.
È un animagus, e la sua forma è quella di una cane.
Mio padre era un cervo, per questo il mio patronus ha la forma di un cervo>> gli racconta.
/////////////////////
<<Professore, dobbiamo parlare, e questa volta mi deve ascoltare>> dice Harry appena entra nello studio del preside.
<<Harry, credevo fossi a Grimmuald Place, cosa ci fai qui, ragazzo?>> domanda con fare distratto.
<<So che devo fare le lezioni di Occlumanzia con il professor Piton, e so per quale motivo mi sta evitando.
Però devo chiederle un favore.
Mi deve promettere che non ne parlerà con nessuno>> inizia il ragazzo.
<<Farò quello che posso Harry>> risponde calmo il preside.
<<Deve fare in modo che Draco Malfoy sia al sicuro e lontano dal padre.
A fine anno, voglio che vada a vivere in un luogo sicuro, con Sirius a Grimmuald Place potrebbe andar bene, e dove io possa contattarlo senza correre rischi>> spiega Harry.
<<Mio caro ragazzo, come mai quest'improvviso interessamento alla sicurezza del signorino Malfoy?>> chiede curioso il preside.
<<La situazione è difficile da spiegare, ma è il mio ragazzo e voglio che sia al sicuro.
Sirius sa già della situazione, è l'unica persona al corrente di questo>> risponde Harry, senza imbarazzo.
<<Beh, questa è una cosa inaspettata, ma credo che si possa fare.
Dovrà parlare con il signorino Malfoy e vedere se è d'accordo.
Se accettasse a vivere con il signor Black, dovrà essere al corrente che non potrà lasciare la casa per nessun motivo, e non potrà essere in contatto con nessuno.
Quando Voldemort sarà sconfitto, potrà ricollegare tutti i contatti che interromperà in questo periodo>> spiega Silente.
<<Sarai al corrente che adesso dovrai impegnarti il doppio nelle lezioni con il professor Piton, per proteggere anche il signorino Draco, ma confido che ne sei al corrente.
Se non devi dirmi più niente, puoi andare Harry>> lo congeda il preside.
<<Arrivederci professore>> lo saluta Harry, lasciando lo studio.
Adesso deve solo parlarne con Draco, ma ha un buon presentimento.
////////////////
Le vacanze sono finite.
Gli studenti sono rientrati, ed Harry adesso sa che dovrà affrontare i suoi amici.
Ha parlato con Draco dell'idea di farlo vivere con il padrino, e dopo un po' di dubbi, anche Draco si era convinto che fosse una buona idea.
Gli ha anche raccontato dell'ES, e delle lezioni segrete, e lui gli aveva promesso di aiutarlo ad evitare l'Umbridge.
In quel periodo avevano praticamente vissuto nella Stanza delle Necessità, mangiando, studiando, coccolandosi, e si erano organizzati per fare in modo che ogni giorno, dopo pranzo, potessero vedersi un'oretta nella Stanza.
<<Harry!>> si sente chiamato il corvino.
<<Miseriaccia amico, perché sei scomparso così d'improvviso!?>> chiede subito il rosso.
<<Ehm, cose.
Dovevo parlare con Silente, ed organizzarmi per le lezioni di Occlumanzia>> cerca di giustificarsi.
Il rosso sembra crederci, l'amica un po' di meno, ma riesce subito a sviare il discorso.
//////////////////
Le lezioni con Piton sono un disastro.
L'uomo ha subito preteso che il ragazzo riuscisse a respingere i suoi attacchi, ma Harry inesperto, aveva difficoltà.
L'unica cosa che aveva imparato a fare, era nascondere alcuni ricordi, così che Piton non li vedesse.
Ma faticava a farlo con quelli del periodo in cui si trovava sotto l'effetto dell'Amortentia.
Infatti un giorno, Piton vide una scena di un loro incontro, durante il quale i due stavano ridendo per qualcosa, e poi Draco dava un bacio a stampo al grifone.
Harry in preda dal panico, uscì di fretta dallo studio del professore.
Mandò un gufo a Draco, chiedendogli di incontrarlo nella Stanza delle Necessità, e si diresse li.
Poco dopo arrivò anche Draco, ed Harry gli raccontò quello che era successo.
<<Sicuramente ha capito che c'è qualcosa.
È dubito che se ne dimenticherà.
Non facciamo niente per adesso.
Se alla prossima lezione ti chiede qualcosa, tu digli la verità.
È un po' duro, ma è il mio padrino.
Probabilmente farà finta che non li vada bene, ma lo conosco.
Probabilmente poi vorrà parlarmi, ma non preoccuparti>> lo rassicura il biondino, lasciandogli un bacio.
Infatti come previsto dalla serpe, Severus non si è dimenticato di quello che ha visto.
<<Potter, esigo delle spiegazioni sul ricordo dell'ultima volta>> ringhia appena il ragazzo mette piede nello studio.
<<Immaginavo>> sospira lo studente, prima di bloccare la porta, e di insonorizzate la stanza.
<<Ho raccontato a Draco dell'incidente, e mi ha detto che posso fidarmi.
Per farla breve, io e Draco stiamo insieme da Natale, anche se la cosa ha inizio molti giorni prima.
Finora non ha visto nessun ricordo, perché di solito riesco a nasconderli.
Ma per quelli del primo periodo è un po' difficile perché ero sotto Amortentia.
Quello spezzone di ricordo che ha visto era di uno dei nostri incontri di quel periodo che mi è sfuggito.
Ho già informato Silente di tutto questo, e ne è al corrente anche Sirius, ed adesso anche lei.
Solo voi tre.
Con Silente ci siamo messi d'accordo che una volta finito l'anno, Draco andrà a vivere con Sirius, finché non finisce questa guerra.
In realtà nessuno a parte lei è a conoscenza della parte dell'Amortentia, e le sarei grato se non ne facesse parola con nessuno, per evitare disagio a Draco>> riassume Harry, per cercare di spiegare al meglio la situazione al professore.
<<Tu con il mio figlioccio>> ripete il professore.
<<Eh già, chi l'avrebbe mai detto>> cerca di sdrammatizzare il grifone.
<<Sarà meglio per te Potter che Draco non venga mai a lamentarsi da me>> lo minaccia il professore.
<<Signor si, signore.
Tutto chiaro>> risponde Harry.
<<Incominciamo la lezione Potter, e vedi di impegnarti>>.
//////////////////////
Cho e la sua amichetta Marietta, hanno fatto beccare l'ES, e Silente è stato costretto a lasciare la scuola.
Ma grazie a Draco, che ha mandato Dobby ad avvisare Harry, la Umbridge non è riuscita a beccare gli allievi di Harry, e non sa chi sono i partecipanti, perché Hermione è riuscita a bruciare la pergamena con i nomi, prima dell'arrivo della donna.
Sul volto delle traditrici, la scritta spione fatta da brufoli farà bella mostra per un po'.
//////////////////////
Quel pomeriggio Harry sonnecchiava sul divano, con Draco che riposava sopra di lui quando nel sogno, vede Sirius venir torturato da Voldemort.
Si sveglia di scatto, svegliando anche il compagno, che lo guarda preoccupato.
<<Draco, Voldemort ha Sirius, lo sta torturando perché prenda una cosa per lui, sono al Ministero>> farnetica il ragazzo.
<<Harry, calmati!>> gli ordina Draco, preoccupato.
<<Devo raggiungerlo, è in pericolo>> continua terrorizzato.
<<Harry, pensaci, potrebbe non essere vero, dovresti controllare se è ancora a casa sua>> cerca di farlo ragionare il biondo.
<<Cerca i tuoi amici, e trova un modo per intrufolarti nello studio dell'Umbridge, è l'unico camino libero dai controlli.
Trova un modo per tenerla lontana, io proverò a rallentata di più, in caso cerco di avvisarti>> gli consiglia, e lui annuisce.
<<Va bene, d'accordo.
Grazie>> lo saluta velocemente con un bacio, prima di precipitarsi a cercare i suoi amici.
Draco si alza a sua volta ed esce dalla stanza, iniziando a dirigersi verso l'ufficio dell'Umbridge, quando gli vengono in mente le parole dell'ultima lettera del padre.
Il Signore Oscuro stava progettando un piano per far credere a Potter che qualcuno a lui caro fosse in pericolo così da attirarlo in una trappola.
Doveva avvisare Harry, ma dove potrebbe essere adesso il ragazzo?
Draco alza il passo iniziando quasi a correre, e si ritrova davanti alle stanze del padrino.
Severus fa il doppio gioco, quindi forse sa cosa fare!
Bussa con insistenza alla porta, e dopo un po' viene finalmente aperta.
<<Severus, mi serve il tuo aiuto.
Non so dove sia Harry, ma credo che Tu-Sai-Chi li stia per tendere una trappola.
Gli ha fatto avere una visione in cui torturava Black, ed ora Harry sta cercando di contattarlo dal camino dell'Umbridge per vedere se è vero o meno, ma credo che non andrà bene, e cercherà di raggiungerlo lo stesso, al Ministero, ha detto>> spiega velocemente all'adulto.
<<Ragazzino insolente.
Va a cercare Potter, e vedi che non si ficchi in altri guai, io devo avvisare delle persone>> gli dice.
<<Va bene professore>> risponde, ed esce dallo studio.
Sente dei botti e rumori provenire da una delle torri.
Sono le torri opposte all'ufficio della Umbridge.
Draco decide di andare verso le esplosioni, dove sicuramente troverà la professoressa.
///////////////////////
Harry e i suoi amici hanno raggiunto il Ministero, ma quando raggiungo il posto, trovano uno spettacolo non previsto.
Un gruppo di Mangiamorte sta combattendo contro alcuni componenti dell'Ordine della Fenice.
Sotto consiglio di Hermione, il gruppo inizia a colpire i Mangiamorte di nascosto, per aiutare quelli dell'Ordine, senza farsi beccare.
Dopo un po', quasi tutti i Mangiamorte sono fuori gioco.
Bellatrix cerca di scappare, ed Harry la insegue.
Arriva Voldemort, ma per sua sfortuna, anche Silente li ha raggiunti.
/////////////la scena è quella del film, quindi non continuo col il duello, ho solo spiegato la diversa versione. In poche parole, non muore Sirius//////////
I ragazzi e tutti quelli che hanno combattuto al Ministero si trovano nello studio di Silente.
<<Paciock, signorine Weasley e Lovegood, potete andare.
Anche voi amici miei>> i nominati lasciano la stanza.
<<Sirius, se vuoi restare, così possiamo discutere di quella faccenda.
Allora ragazzi, siete stati molto imprudenti.
Per fortuna non vi è successo niente di grave...>> stava iniziando a dire Silente, quando si sentono dei rumori dall'entrata, come se qualcuno stesse correndo, e quel qualcuno entra nella stanza.
<<Harry!>> esclama Draco senza fiato, quando vede il ragazzo.
<<Mi hai fatto preoccupare a morte, per le mutande di Merlino.
Come stai?
Tutto bene?>> gli chiede preoccupato.
<<Sto bene, Dray, non preoccuparti.
È tutto passato, nessuno è ferito gravemente>> lo rassicura il ragazzo, sorridendogli.
<<Mi hai fatto preoccupare un sacco, stupido Grifondoro.
Per fortuna mi sono ricordato della lettera di mio padre, ed ho avvisato Severus.
Mi sono ricordato che fa il doppio gioco, quindi ho pensato che avrebbe saputo cosa fare>> gli racconta.
<<Grazie>> gli dice, prima di baciarlo.
<<HARRY/AMICO!>> esclamano i due Grifondoro.
<<Ah, già è vero.
Non ve lo avevo detto.
Io e Draco stiamo insieme da Natale, e per quello che sono tornato prima a scuola>> gli svela con un sorrisone.
<<Beh ragazzi, parlerete dopo di questo.
Adesso, Draco, alla stazione, verranno a prenderti Sirius e.... >>.
WolfyFede_00
Il mio angoletto
Buon Capodanno!
Auguri a tutti!
Questa One-shot è lunga 7550 parole circa, spero che vi piaccia.
La fine è un po' affrettata perché l'ho appena finita.
Io credevo che avrei fatto massimo 4000 parole, ed invece.
Spero che vi piaccia lo stesso.
Scusate se c'è qualche errore grammaticale, ma non ho avuto modo di rivederla.
Ancora auguri di buon Capodanno!💚💚💚
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