8.
DRACO MALFOY
Draco rientrò ad Hogwarts che aveva le gambe che tremavano per l'emozione. Che cosa diavolo era appena successo?
Potter lo aveva davvero baciato? Ed era serio quando gli aveva detto di non aver baciato nemmeno lui un ragazzo e che voleva fare pratica? Con lui?
Draco aveva il cervello del tutto scollegato e gli sembrava di volare anziché camminare.
Sentiva le guance rosse e bollenti e non vedeva l'ora di raccontare tutto quello che era successo a Theo.
Trovò il suo migliore amico seduto sul suo letto a baldacchino. Il biondino sollevò gli occhi azzurri su di lui e Draco gli si avvicinò, tutto felice per il pomeriggio appena trascorso.
"Allora? Com'è andata?" chiese Theo guardando il suo migliore amico sedersi accanto a lui.
Draco sorrise emozionato, sospirando.
"Siamo andati a bere un the da Madama Rosmerta, Potter mi ha restituito la mia vecchia bacchetta e poi siamo tornati al castello..." raccontò tutto emozionato Draco,. talmente in fretta che Theo dovette assottigliare lo sguardo per comprenderlo.
Quando si emozionava, Draco era solito cominciare a parlare a raffica e si faceva fatica a comprenderlo.
Theo guardò intensamente Draco e sollevò un sopracciglio.
"Tutto qui?" chiese Theo incuriosito.
Le guance di Draco divennero subito rosso fuoco e incandescenti mentre abbassava lo sguardo.
"In realtà... no." disse cominciando a giocherellare con la manica della camicia che indossava sotto il maglione.
"No? Che avete fatto?" chiese incuriosito Theo sorridendo.
"Noi...ecco, in realtà Potter... mi ha accompagnato al castello e prima di lasciarmi andare via mi ha baciato..."
Theo sbarrò gli occhi e prese a saltellare sul letto, mentre gli afferrava una mano nella sua, costringendolo a smettere di torturare il maglione e guardarlo in faccia.
"Cosa significa che ti ha baciato? E tu?"
Draco lo guardò un secondo negli occhi e poi distolse lo sguardo.
"Io... io l'ho respinto..." ammise Draco, sentendosi un completo idiota.
"Tu... cosa?" chiese scioccato Theo guardando il suo migliore amico con gli occhi azzurri sbarrati, sul volto era dipinta una maschera di incredulità.
Draco avvampò ancora di più. Ora che lo aveva raccontato ad alta voce si sentiva un cretino.
"Ho avuto paura, ok? Ti ho detto prima di uscire che non avevo mai baciato nessuno prima quindi l'ho respinto..."
Theo guardò l'amico scioccato ma poi capì e lo strinse in un abbraccio.
"Non devi avere paura comunque. Devi solo lasciarti andare e fare fare a lui piuttosto. Che ti ha detto Potter?"
Draco sollevò le spalle.
"Ha detto di capirmi e che anche per lui sarebbe la prima volta che bacia un ragazzo..."
"E?" chiese Theo curioso.
"Ha detto di mandargli un gufo quando mi sentirò pronto per fare pratica con lui..."
Theo sorrise e strinse in un abbraccio l'amico.
"Vedrai che andrà tutto bene..." lo rassicurò Theo mentre si staccava dall'abbraccio e posava una mano sul ventre ingrossato.
Draco sorrise e posò a sua volta una mano sul ventre dell'amico.
"Sono felice che il bambino stia bene. Quando mi hai raccontato che avevi preso la mia pozione della fertilità mi sono spaventato..." ammise Draco.
"Non devi avere paura, Draco. Tu sei meraviglioso e le tue invenzioni sono meravigliose. Dovresti andarne fiero..."
Draco scrollò la testa.
"No che non ne vado fiero, guarda che cosa ti ho fatto. Sei un uomo incinto! Gli uomini non possono restare incinti!" disse Draco amareggiato.
Theo gli strinse le mani nelle proprie.
"A me non da fastidio, anzi. Io ne sono felice. E' stata una mia decisione di prendere la tua pozione. Non mi hai obbligato, sapevo a cosa andavo incontro ed ora eccomi qui!"
"Non ti ho rovinato la vita?" chiese Draco guardando preoccupato l'amico.
"Niente affatto! Me l'hai migliorata!" disse sorridendo Theo sporgendosi in avanti per abbracciare Draco.
Proprio in quell'istante la porta del dormitorio maschile si aprì e comparve Blaise.
Il Serpeverde però non degnò i due ragazzi di uno sguardo.
Theo ci rimase parecchio male e abbassò lo sguardo.
Draco lo fissò in silenzio e, con orrore, si accorse di un succhiotto enorme sul collo di Zabini.
HARRY POTTER
Harry era sdraiato sul suo letto a baldacchino e aveva un braccio piegato dietro la testa. La mente riviveva per l'ennesima volta l'incontro vissuto con Draco Malfoy a Hogsmeade.
Harry lo trovava delizioso oltre che bellissimo. Anche la sua goffaggine la trovava adorabile e Harry avrebbe volentieri passato il tempo a baciarlo sulle guance e avrebbe riso dei versi disgustati del Serpeverde.
Ripensò a quando lo aveva respinto dopo aver cercato di baciarlo.
Come poteva Draco Malfoy non aver mai baciato nessuno? Non aveva avuto una relazione con la Parkinson?
Erano stati insieme al Ballo del Ceppo e Harry lo aveva visto molto intimo con la Serpeverde.
Che fingesse? Malfoy aveva poi ammesso che gli piacevano i maschi...
Quindi la Parkinson era una copertura?
Malfoy si vergognava di essere gay?
Harry sospirò. Poteva in parte capire. Nemmeno lui sarebbe riuscito tanto facilmente a presentarsi mano nella mano con un ragazzo in Sala Grande e tanto meno con Draco Malfoy.
Più che altro... Che cavolo avrebbe raccontato poi a Ron?
Era stato qualche anno con Ginny Weasley prima che lei lo lasciasse per andare a giocare a Quidditch come professionista.
Harry non pensava di essere davvero gay, però Draco aveva un qualcosa che lo attirava moltissimo. Fantasticò a lungo sulle labbra morbide e piene del Serpeverde e Harry si eccitò in fretta mentre si immaginava con il biondo stretti in un abbraccio a scambiarsi baci infuocati.
Malfoy non aveva mai baciato nessuno e Harry si era offerto di fargli da insegnante.
Peccato che fossero ormai passate alcune settimane da quando si erano visti e Malfoy non gli aveva scritto quando sarebbe stato disponibile.
Harry ormai non faceva altro che osservare la finestra del dormitorio, aspettandosi di vedere entrare un gufo, ma non accadde, così quando fu costretto ad andare agli allenamenti di Quidditch per l'imminente partita contro Tassorosso con l'umore sotto i piedi. Nello spogliatoio i ragazzi cercarono più volte e in più modi di attirare la sua attenzione ma Harry era in un mondo tutto suo.
Perché Malfoy non gli scriveva?
Non voleva sperimentare con lui?
Si vergognava talmente tanto di non aver mai baciato che non aveva il coraggio di baciare per la prima volta lui?
Oppure era Harry il problema?
Forse il fatto che il suo acerrimo nemico si fosse offerto di fargli da insegnante non piaceva a Draco e per quel motivo non gli aveva mai scritto.
Depresso a quella prospettiva, Harry ignorò quasi tutto l'allenamento, rispondendo a monosillabi quando qualche giocatore gli chiedeva qualcosa. Voleva tornarsene nel suo letto a deprimersi. Dopo Ginny pensava che avrebbe finalmente trovato una distrazione piacevole per fare nuove esperienze e invece la sua vita era rimasta ferma. All'improvviso, per evitare che un bolide lo facesse cadere dalla scopa, Harry notò qualcuno in piedi sugli spalti di Serpeverde. Si avvicinò con la scopa e riconobbe i capelli platino di Draco.
Con un sorriso felice si voltò notando il luccichio del boccino d'oro e dopo una lunga rincorsa lo afferrò, dando fine alla partita e all'allenamento. Quando Potter si voltò nuovamente verso gli spalti, Malfoy era sparito.
Più felice, entrò nella doccia del Capitano fischiettando un motivetto allegro, ignorando le occhiate stranite di Ron che aveva rischiato di farsi male durante la partita, senza che Potter nemmeno se ne accorgesse. Quando raggiunse il dormitorio, il suo cuore perse un battito quando notò una lettera sul suo cuscino. Corse senza pensarci e si sedette sul letto.
Aprì la busta con mani tremanti prima di sorridere come un ebete.
"Ciao, sei libero stasera? Se si, ti aspetto nella Stanza delle Necessità dopo cena."
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