4.
DRACO MALFOY
Sono un coglione.
Quella era la frase che da almeno un quarto d'ora Malfoy si stava dicendo mentalmente.
Come poteva inciampare in una sedia?
Cosa aveva fatto di male per meritarsi tanta goffaggine?!
Aveva aperto il libro di storia della magia e stava prendendo appunti velocemente mentre il professore, un fantasma calvo dagli occhi sempre assonnati, parlava con voce bassa e lenta, causando sonnolenza a parecchi studenti, tra cui Weasley e lo stesso Potter accanto a lui. Draco, quando si era accorto di essere seduto accanto al Salvatore del Mondo Magico era arrossito, soprattutto per il modo in cui era inciampato.
Aveva sentito le risate di Weasley e della Granger, mentre Potter non gli aveva nemmeno chiesto se volesse una mano o se stesse bene.
Amareggiato, Draco aveva cominciato a prendere appunti, chiedendosi come avrebbe potuto chiedere a Potter di uscire insieme.
Era un pensiero assurdo, dato che ovunque Potter andasse aveva gente che lo fermava. Poi il moro, a differenza sua, aveva un sacco di amici e Draco lo aveva visto ridere e scherzare con alcuni di loro durante la cena dello smistamento.
Alla fine della lezione gli chiedo se ha intenzione di uscire con me, sicuro! Sorrise leggermente mentre continuava a scrivere sulla pergamena che aveva davanti.
Il Consiglio dei maghi nell'Europa medievale l'aveva letta quell'estate quando non sapeva che cosa fare e, annoiato, aveva deciso di aprire un libro a caso. Quando la lezione terminò, Draco venne chiamato da Theo che lo prese per un braccio prima di infilarsi lo spigolo del banco nelle parti intime.
"Ti devo parlare!" Disse il ragazzo e Draco osservò Potter con Weasley e la Granger andarsene via senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
"Che succede?" Chiese Draco, che c'era sempre per il suo amico.
"Devo dire a Blaise che aspetto suo figlio!" Disse Theo e Draco lo guardò.
"Non puoi!" Disse, serio.
"Come no? Sono incinto!" Disse Theo.
"Si, ma... Non è una cosa che puoi dire come se nulla fosse! Ti prenderanno in giro e diventerai lo zimbello di tutta la scuola!" Lo ammonì Draco mentre si dirigevano alla seconda ora di lezione, Trasfigurazione.
"Ma tu sei un genio! I giornali magici di medicina dovrebbero parlare di te e delle tue meravigliose invenzioni!" Disse Theo che continuava a non capire perché Draco fosse sempre così restio.
"La mia non è una meravigliosa invenzione! Non so nemmeno io che cosa ho fatto!"
"Hai dato la possibilità anche alle coppie omosessuali di poter avere dei figli tra di loro senza dover usare una madre surrogata! Sai quante famiglie faresti felici? Pensa a quelle donne sterili o che cercano da anni un figlio ma non possono averne!" Stava cercando di convincerlo Theo ma Draco si bloccò al centro del corridoio.
"Finiscila!" Lo sgridó. "Non sono un genio e quella pozione è stato solo un esperimento andato male. Se dici di aspettare un figlio, vai in infermeria e parla con Madama Chips, lei potrà dirti se la cosa che porti in grembo è sana o meno..."
Theo aprì la bocca ma la richiuse immediatamente, gli occhi pieni di lacime.
Draco incrociò il suo sguardo e quando vide l'amico ferito per le sue parole sospirò, portandosi una mano tra i capelli platino.
"Scusami, non volevo essere brusco ma... Non sono un eroe o un genio! Io sono un mostro, sono un Mangiamorte e i Mangiamorte non fanno mai qualcosa di bello! Davvero, Theo. Vai da Madama Chips. Quel bambino potrebbe essere malato... La tecnica di concepimento è nuova e non conosco i rischi...."
Theo annuì e tese una mano verso il suo migliore amico.
"Mi accompagni?" Gli chiese stringendo le loro dita insieme.
Draco sorrise felice.
"Ma certo!" Fu tutto quello che disse prima di entrare nell'aula di Trasfigurazione.
HARRY POTTER
Harry era seduto in Sala Grande a studiare per un test di pozioni con Dean Thomas e Seamus Finnigan quando Thomas alzò lo sguardo notando Malfoy entrare nella sala.
"Psss" chiese a bassa voce avvicinandosi ai due ragazzi, attirandone l'attenzione. Indicò con il mento il Serpeverde.
I due giovani seguirono il suo sguardo, aggrottando le sopracciglia.
"Beh?" Chiese Seamus con un filo di gelosia nel tono di voce.
"Per me Malfoy è gay..." Disse in un sussurro e Harry sollevò un sopracciglio.
"Ma non sta con la Parkinson del suo stesso anno?" Chiese.
"Quella che ti voleva far arrestare l'anno scorso quando ti sei intrufolato ad Hogwarts? Vedo che ti ricordi..." Sussurrò Seamus con un sorriso.
"Le puttane sono sempre quelle che tengo a mente.." disse Harry prima di abbassare lo sguardo sulla sua pergamena.
Sospirò. Doveva scrivere ventidue centimetri di compito per Pozioni, non si avvicinava nemmeno a due.
"Comunque non hai risposto alla domanda..." Lo incalzò Dean.
Harry sollevò la testa dal libro per guardare l'amico.
"Quale domanda?" Chiese Harry sollevando un sopracciglio.
"Ho chiesto se secondo voi Malfoy è gay..."
Harry sollevò lo sguardo e vide il Serpeverde sistemarsi il completo nero che indossava mentre le guance gli andavano a fuoco, gli occhiali che gli scivolavano di traverso sul naso.
Potter lo osservò a lungo in silenzio. Sapeva che Malfoy era un Mangiamorte ma se non avesse assistito all'uccisione di Silente e ai vari processi contro di loro, Harry ne avrebbe dubitato tantissimo. Come poteva il Signore Oscuro fidarsi di un ragazzo così impacciato? Durante l'inizio della lezione Malfoy era inciampato e per poco non era finito per rompersi la testa contro lo spigolo del banco. Aveva sussultato, preoccupato ma non aveva mosso un muscolo. Che diavolo avrebbe dovuto fare?
"Perchè pensi che sia gay?" Chiese Harry.
"Beh, per come si muove! Guardatelo! Appena cammina inciampa!"
Harry assottigliò lo sguardo.
"Semmai è un imbranato cronico, ma da qui a dire che sia gay proprio no! E sai che cosa? Non mi interessa. Così come non mi interessa passare altro tempo qui con voi due!" Disse Harry arrabbiato afferrando le pergamene e i libri.
Seamus diede una gomitata arrabbiata al compagno.
"Hey, ma io che cosa c'entro adesso?" Chiese l'irlandese arrabbiato.
"Nulla, Seamus, nulla" disse Harry scavalcando la panca del tavolo di Grifondoro.
Uscì dalla Sala lanciando un'occhiata a Malfoy. Mentre percorreva il corridoio che lo avrebbe portato alla scalinata principale, si ricordò che aveva una cosa che era appartenuta a Malfoy e voleva restituirgliela. Attese che le scale finissero di muoversi per correre verso la Torre di Grifondoro. Sorpassó il quadro della Signora Grassa e trovó Rob ed Hermione seduti davanti al camino. Si avvicinò ai due e fece una faccia schifata.
"Ma voi due non dovevate studiare?" Chiese Harry guardandoli.
I due ragazzi si staccarono appena, interrompendo il bacio appassionato che si stavano scambiando, ma restando comunque stretti in un abbraccio, Hermione seduta sulle gambe di Ron. I due studenti sollevarono lo sguardo su Potter.
"Potremmo dire lo stesso di te. Perché sei già qui?" Chiese Ron guardandolo confuso mentre Hermione si sistemava i capelli con una mano.
"Perché mi sono innervosito..."
Hermione lo guardò.
"Sei sicuro di stare bene? Ultimamente sei sempre teso e nervoso...."
"Sto benissimo. È la gente che si diverte a farmi innervosire..."
"Cosa è successo?" Chiese la ragazza guardando il migliore amico negli occhi.
Harry sospirò.
"Battute poco consone. Magari te ne parlerò un'altra volta..." Disse Harry guardando Ron prima di voltarsi.
"Ma che gli ho fatto?" Sentì Ron chiedere alla sua ragazza mentre Harry raggiungeva il dormitorio maschile.
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