17.
HARRY POTTER
Harry sbarró gli occhi.
"Cosa? Vieni qui! Parliamone!" Disse Harry afferrandolo per un braccio.
"Lasciami stare!" Disse Draco con rabbia. "Se mi tocchi ancora una volta giuro che ti crucio!"
"Guarda che io non ho detto assolutamente niente su di te, anzi! Non mi vergogno del tuo passato. Semmai sei tu che sei sparito completamente! Io ti ho scritto in queste settimane, ti ho aspettato fuori dalla Stanza delle Necessità e tu non ti sei mai presentato!"
Draco sbarró gli occhi.
"Non avevo tempo. Theo era a termine con la sua gravidanza, non potevo lasciarlo solo! Ho già passato la notte con te a San Valentino..."
Lo sguardo di Harry si incupì.
"Quindi non vuoi più vedermi..." Disse mogio.
Draco incrociò le braccia al petto.
"Hai detto ai tuoi amici che non ci pensi minimamente a portarmi a letto. Cosa dovrei pensare, io invece?"
Harry alzò la testa e guardò il compagno confuso.
"I miei amici hanno chiesto se ti ho scopato e non è vero! Io e te abbiamo fatto l'amore. Ti ho detto che ti amo e tu hai detto che ami me, quindi è ovvio che io e te non abbiamo scopato e poi... Non ne abbiamo mai parlato..." Disse afferrandogli la mano e parlando con tono dolce. "Non abbiamo mai discusso se dire o meno ai nostri amici che stiamo insieme..."
Draco sollevò le spalle.
"Io non ho alcun problema..." Disse il biondo e Harry sospirò.
"Vedi...si chiama vita privata perché è, appunto, privata. Sono stato fin troppo sotto i riflettori e per un po' voglio poter vivere la mia vita tranquillo, senza gente che mi parla alle spalle. Quando sono stato con Ginny, lei mi ha usato solo come Prescelto e Salvatore del Mondo Magico, appena terminata la guerra ha preferito lasciare tutto per andare a giocare nelle Holyhead Harpies! Se fosse stata davvero interessata a me mi sarebbe stata vicina. Ecco perché adesso voglio stare tranquillo e non dire le cose come stanno. Perché voglio proteggere te da della pubblicità negativa e me perché non voglio vedere i fatti miei più intimi e privati sbattuti in prima pagina sulla Gazzetta del Profeta.
E poi... ho anche paura a dire la verità a Ron..."
Gli occhi di Draco si fecero lucidi e Harry strinse la mascella, avvicinandosi a lui. Gli strinse la vita con il braccio libero e posò le labbra sulle sue in un gesto tenero e affettuoso.
"Ti amo però, Draco. Questo è vero e non lo rinnegherò mai. Ti amo sul serio..."
Draco pianse mentre sorrideva e poi nascondeva imbarazzato la testa sulla sua spalla.
"Dillo ancora..." sussurrò contro la pelle del suo collo, facendolo rabbrividire.
"Ti amo, ti amo, ti amo"
Draco si sollevò e gli circondò il viso con entrambe le mani.
"Non ti vergogni di me?"
"Assolutamente. Ti amo e voglio stare con te..." disse Harry guardandolo.
Draco gli passò una mano tra i capelli della fronte.
"Sento che c'è un ma..."
Harry abbassò la testa e sospirò.
"Mi perdoni?" Chiese Harry guardandolo con occhi da cucciolo.
Draco sollevò gli occhi al cielo esasperato.
"Ok, ma se osi dire una cosa del genere davanti a me ti stacco le palle" disse sorridendo Draco prima di circondare le spalle con entrambe le braccia e baciarlo sulle labbra.
DRACO MALFOY
"Ti amo Draco. Ti amo sul serio e sono pronto a presentarmi mano nella mano con te in Sala Grande se lo desideri! Non mi vergogno di te, anzi. So di essere stato uno stronzo a dire quelle cose, ma tu non sai il terrorismo psicologico che mi fa Ron! Nel mio dormitorio ci sono una coppia di amici che sta insieme. Uno dei due è stato fidanzato con sua sorella e lui adesso lo insulta dicendo che il suo compagno è solo un passatempo perché in realtà è etero. Cosa pensi che dica di me? Io non voglio essere maltrattato. E non voglio nemmeno sentire cose orribili su di te e sul tuo passato. Io ti ho perdonato, lui no. Ha perso un fratello in guerra per mano di un Mangiamorte..."
"Penso che io non soffra per questo? Certo che sì! Ma non l'ho ucciso io suo fratello. Io... Io ho solo scagliato crucio quando ero sotto imperio per mano di Voldemort. Era tutto quello che facevo. Non ho mai scagliato una maledizione mortale su nessuno. Mai. Hai visto come mi è andata quando ho tentato di lanciarti un crucio!" Disse Draco alzando la voce e stringendo i pugni, gli occhi lucidi. "Non sono nemmeno riuscito ad uccidere Silente!"
Harry guardò triste Draco e poi sollevò la mano sana verso la guancia del Serpeverde per accarezzargliela.
"Lo so."
Draco lo guardò, aggrottando le sopracciglia confuso quando il pianto di un neonato li fece voltare verso il letto di Theo.
Madama Chips chiuse con la magia le tende e davanti a loro comparve Theo seduto sul letto con un piccolo fagottino.
Draco, emozionato, si allontanò da Harry per avvicinarsi al suo migliore amico che stava piangendo in silenzio mentre osservava il neonato.
Draco si sporse verso il suo migliore amico e quando vide il colore della pelle di Harper, il suo sguardo si fece di ghiaccio.
"Scusatemi. Ho una questione in sospeso!" Disse uscendo velocemente dall'infermeria.
Corse per i corridoi scolastici fino a raggiungere la Sala comune di Serpeverde. Entrò tenendo salda tra le mani la bacchetta di biancospino che Harry gli aveva restituito e cercò con sguardo omicida Blaise.
Non essendo presente nella stanza, raggiunse il dormitorio come una furia, sbattendo la porta mentre entrava nel dormitorio. Quando vide le tende del baldacchino di Blaise chiuse, si avviò con furia verso di esso, strinse tra le mani le tende del baldacchino e le tirò via.
Fu stupito di trovare Blaise seduto sul letto mentre studiava. Vederlo nel letto completamente solo bloccò per un attimo la sua rabbia.
"Che vuoi?" Chiese Blaise guardandolo.
"Tu adesso mi segui. Vieni con me in infermeria."
"Perché?" Chiese Blaise.
"Perché Theo ha messo al mondo tuo figlio!"
Blaise deglutì, ma non si mosse.
"Non è figlio mio..." Disse Blaise abbassando lo sguardo sulla pergamena. Draco notò le sue mani tremare.
"Tu seguimi. Poi ne parliamo di chi è quel bambino..." Disse Draco sentendo la rabbia montare.
"No." Ripeté Blaise senza guardarlo in faccia.
A quel punto, Draco, spazientito, puntó la bacchetta alla gola del suo compagno di casa e lo fissò con occhi minacciosi.
"Tu mi stai bene ad ascoltare. Theo ha partorito un bambino e ti assicuro che quel bambino è figlio tuo. Ora hai due possibilità. Scendere con me senza fare storie oppure rendere quel bambino orfano..."
Blaise deglutì.
"Va bene, vengo con te! Ma abbassa la bacchetta!" Disse infastidito.
Quando raggiunsero l'infermeria, Draco si bloccò sulla soglia vedendo Harry tenere tra le braccia il figlio del suo migliore amico. Come un perfetto cretino sorrise felice
mentre Harry ricambiava il sorriso.
Blaise si avvicinò al neonato, lo guardò inizialmente con sguardo disgustato e poi si portò una mano sulla bocca, scioccato.
"Ha la bocca di mia madre..." Disse in un sussurro.
Harper guardò Blaise scioccato mentre Harry guardava prima Draco poi Theo che annuì con la testa.
Potter consegnò il neonato a Blaise che lo strinse tra le braccia, scoppiando in un pianto di gioia mentre Theo faceva lo stesso.
Blaise accarezzò una guancia del bambino e sollevò gli occhi su Theo.
"Lo hai concepito quando sei venuto a trovarmi, vero?" Chiese Blaise avvicinandomi.
Theo alzò le spalle.
"Non capisco. La pozione l'ho presa prima della guerra..." Disse guardando Draco.
"Io te l'avevo detto che non era sicura usarla... Ma non mi hai voluto ascoltare.." disse il biondo avvicinandosi a Potter.
"Quindi ha fatto effetto un mese dopo?" Chiese Theo sbarrando gli occhi.
"E che ne so io? Se hai partorito a marzo significa che lo hai concepito a giugno...."
Theo e Blaise si guardarono.
"Quando sei stato da me per due settimane..." Mormorò Blaise sedendosi sulla sedia.
Draco lo guardò confuso.
"Due settimane?"
Theo avvampò e abbassò lo sguardo mentre Blaise annuiva.
"Avevi detto che ci eri stato una sola volta!" Disse Draco.
Blaise sospirò e cominciò a raccontare.
"Ammetto di essermi approfittato della paura di Theo quando lo abbiamo fatto la prima volta. Pensavo: tanto moriremo, oppure riuscirò a scappare, non lo rivedrò mai più... Così ho ceduto e abbiamo fatto l'amore la notte prima della battaglia. Poi ci siamo persi di vista ma mia madre mi ha detto che avevano catturato e condannato al bacio del Dissennatore il padre di Theo che sarebbe venuto a stare da noi visto che non aveva più nessuno. Io.. volevo dimenticare. Non volevo far soffrire Theo perché sapevo già da tempo che provava qualcosa di forte, ma io avevo paura di dare un nome allo stomaco che mi si attorcigliava ogni volta che pensavo a quella notte. Mia madre non è di grandi vedute. Lei pensa solo a legami di convenienza. Ha più volte cercato di farmi mettere con le figlie dei suoi amanti ma a parte sesso non riuscivo a farci. Quando ho saputo che Theo veniva a stare da me ho cercato di annegare i miei pensieri nell'alcool. È stato proprio in quel momento che Theo mi ha sorpreso. In lacrime e ubriaco stravaccato sul divano. L'ho baciato io quella volta e abbiamo finito per fare l'amore sul divano, per la seconda volta. E... E poi non abbiamo più smesso. La notte entravo di nascosto nella sua stanza, facevamo l'amore e poi me ne andavo, sentendomi in colpa. Non volevo illuderlo, ma sapere che c'era solo un muro a dividere me e lui mi faceva impazzire. Così ho cominciato ad entrare la notte nella sua stanza e abbiamo sempre fatto l'amore. Poi Theo è tornato a casa ed io sono partito per la Svezia insieme a mia madre. Qui sono stato con varie donne, tutto pur di dimenticarti. Poi ti ho rivisto... Non riuscivo a stare nella stessa stanza con te, mi sentivo in colpa. Ti avevo usato per tutta la tua permanenza a casa mia, desideravo di nuovo poterti baciare ma sapevo che non potevo. Se ci avessi provato ti avrei costretto di nuovo a fare l'amore con me. Così ho preferito andare con delle ragazze. Speravo che magari facendoti vedere che non mi importava più nulla tu ti saresti allontanato, avresti trovato un ragazzo migliore di me... E poi mi hai detto che aspettavi un figlio. Pensavo fosse una cazzata per vedere come avrei reagito, non ti ho creduto. Un uomo non può restare incinto... Però... Adesso..." Disse guardando il neonato che adesso si trovava tra le braccia di Theo. Allungò un dito per accarezzargli la punta del naso.
"Adesso voglio prendermi le mie responsabilità. Voglio tornare a frequentarti se vuoi, voglio poter frequentare questo bambino... Dargli il mio cognome..."
Draco guardò Theo che stava piangendo.
"Ok" disse in un sussurro.
Blaise, che stava giocherellando con un anello che teneva al dito, se lo sfilò e lo consegnò a Theo.
"Accetta questo anello. Prendilo. Questo è il simbolo del mio impegno verso di te e verso il bambino..."
Theo scoppiò a piangere mentre allungava la mano verso Blaise che infilò l'anello di famiglia al suo dito. I due studenti si sorrisero e poi Blaise si sporse verso di lui per baciargli le labbra.
Theo divenne tutto rosso mentre Harry allungava una mano verso quella di Draco, sorridendosi complici.
Il giorno dopo, all'ora di cena, Harry e Draco entrarono insieme in Sala Grande tenendosi per mano.
Quando si separarono per raggiungere i rispettivi tavoli, si scambiarono un bacio sulle labbra che fece parlottare tutti gli studenti. Harry e Draco si sorrisero complici e felici.
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