15. 🔞
DRACO MALFOY
Il mattino seguente, Draco aprì gli occhi e si accorse immediatamente che c'era qualcosa che non andava.
Quella non era la sua stanza. Mosse leggermente una gamba e il retro del suo polpaccio colpì qualcosa. Sentì qualcuno mugolare alle sue spalle prima che il suo petto venisse stretto da un braccio muscoloso. Draco gemette e spinse il bacino all'indietro, avvampando quando sentì che era nudo sia lui che il suo amante.
"Mmm... Dammi qualche secondo per realizzare e riprendiamo da dove abbiamo interrotto stanotte..." Borbottò Harry dietro di lui.
Draco sorrise, felice, e premette la testa contro il cuscino sotto di lui mentre si sistemava meglio sotto il piumone, sollevandolo fino al mento, coprendo così anche il braccio di Harry ancora attorno al suo petto.
Harry premette il viso contro il centro della schiena di Draco e il biondo sentì la barba pizzicare la pelle della schiena.
I due giovani rimasero immobili in quella posizione a lungo. Draco credette di essersi pure addormentato quando sentì Harry premere l'erezione dura nel solco tra le sue natiche. Il biondo Serpeverde sbarró gli occhi.
"Vedo che ti sei ripreso..." Disse Draco sentendo le guance avvampare per l'eccitazione.
"Te l'ho detto che avevo bisogno di qualche secondo..."
Draco sorrise e voltò la testa. Harry sollevò la propria dalla spalla del Serpeverde e i due si scambiarono un bacio a stampo.
"Voglio fare l'amore con te..." Disse Draco.
Harry sorrise e gli strofinò il naso nell'incavo tra il collo e la spalla.
"Anche io..." Disse il moro e Draco sollevò una mano verso la testa di Harry, affondando le dita lunghe tra i capelli corti della fronte per portarglieli all'indietro, mostrando così la cicatrice a forma di saetta e gli occhi smeraldo.
Draco mosse le dita verso la fronte e toccò quella cicatrice che lo aveva sempre affascinato. Che cosa sarebbe successo? Il braccio gli avrebbe fatto male? Si sarebbe connesso di nuovo con Voldemort? Non Appena i suoi polpastrelli entrarono in contatto con la cicatrice di Potter, Draco trattenne rumorosamente il fiato, aspettandosi di trovarsi insieme al signore oscuro, invece non accadde assolutamente nulla.
Draco guardò Harry negli occhi e si accorse che il loro aveva gli occhi lucidi. Senza pensarci, Draco spinse Potter sul materasso e lo abbracciò mentre univa insieme le loro labbra. Si baciarono in modo lento e delicato, sussurrandosi parole di conforto mentre le mani di entrambe vagavano sul corpo dell'altro, aggrappandosi per non affogare nel dispiacere.
Draco afferrò la mano di Harry che gli stava accarezzando il fianco e se la portò alle labbra per baciargli il dorso. Solo in quel preciso istante si accorse della cicatrice argentea che la deturpava. Confuso, la fissò meglio e sbarró gli occhi quando lesse la frase: "Non devo dire bugie"
"Che diavolo è?" Chiese Draco e Potter sospirò.
"Un regalo della Umbridge..." Disse piano Harry.
"La... Perché diavolo dovresti avere una scritta sulla mano?"
"Ricordi quando ha creato tutte quelle regole a scuola e ce l'aveva con me perché dicevo che Voldemort era tornato?"
Draco annuì.
"Mi ha punito e ho dovuto scrivere sul foglio la frase. Mi ha dato la sua penna. Ma non era una piuma normale, per scrivere dovevo usare il mio sangue, ecco perché ho la cicatrice..."
Draco non disse nulla, si limitò ad accarezzare la cicatrice con le dita. Guardò Harry in silenzio e lo abbracciò con forza, posando la testa sulla sua spalla. Harry gli sollevò il viso e i due tornarono a baciarsi lentamente. Draco, illanguidito dai baci e dalle carezze, si sedette sul bacino del Salvatore del Mondo magico, guardandolo dall'alto.
Draco prese ad oscillare i fianchi, strofinando le natiche contro l'erezione del Grifondoro che sospirò stringendogli con entrambe le mani i fianchi.
Draco mormorò qualcosa e il lubrificante volò tra le sue mani. Aprì velocemente il tappo con dita tremanti e ne versò abbondantemente sull'asta dura del Grifondoro.
Quando fu soddisfatto, sollevò i fianchi e indirizzò l'erezione del moro contro la sua apertura. Si caló lentamente su di essa, forzando i fianchi verso il basso. Boccheggiò quando la sua apertura fece un po' di resistenza e Potter gemette, preoccupato di fargli male.
Draco lo fissò negli occhi e solo rilassandosi riuscì a forzare la punta del membro di Harry nel suo corpo. Non poteva negare che un po' bruciasse, ma aveva davvero bisogno e voglia di fare l'amore con Harry che non si sarebbe fermato per un po' di bruciore che sarebbe passato entro pochi minuti. Portò le dita lubrificate al petto e prese ad accarezzarsi i capezzoli, stringendoli e roteandoli tra le dita. Il gesto lo fece tremare per il piacere e tutto il suo corpo ebbe uno spasmo, i muscoli interni ebbero delle contrazioni.
Harry allungò entrambe le mani per accarezzargli e stringere i fianchi prima e il membro poi. Fu mentre Harry lo masturbava dolcemente che Draco riuscì a sedersi sulle sue gambe, sorridendo soddisfatto.
"Sei meraviglioso" disse Harry con voce roca e Draco lo prese come un complimento e prese ad oscillare i fianchi avanti e indietro, dolcemente. I due giovani si guardarono in faccia tutto il tempo anche quando Draco preso dalla passione più cieca prese a muoversi con velocità sul membro di Harry che poco dopo venne urlando il suo nome e riempiendo il canale del biondo con il suo sperma bollente.
Anche Draco raggiunse il piacere, grazie alla mano di Potter che lo stava masturbando alla stessa velocità del suo bacino. Tremando dalla testa ai piedi, Draco collassò sul Grifondoro che gli strinse un braccio attorno ai fianchi, non preoccupandosi di uscire dal corpo caldo di Draco, nemmeno quando il suo membro perse vigore.
I due giovani restarono immobili a recuperare i loro respiri e ad aspettare che il battito dei loro cuori rallentasse le pulsazioni.
"Draco... Penso di amarti sul serio" ammise Harry sollevando la mano dal fianco per accarezzargli i capelli.
Draco sorrise radioso.
"Ti amo anche io...." Rispose il Serpeverde, non curandosi che il sole ormai era alto nel cielo ed entrambi dovevano essere già a lezione.
HARRY POTTER
Harry scese in Sala Grande per la colazione insieme a Ron ed Hermione con la quale si erano incontrati in Sala Comune.
Dopo aver sentito da Ron i dettagli più intimi della serata trascorsa con Hermione durante San Valentino, Harry faceva fatica a guardarla negli occhi.
Dean e Seamus erano più attaccati che mai e a parte gli allenamenti di Quidditch Harry non aveva altri metodi per sfogarsi.
Draco era letteralmente sparito dopo la loro prima volta insieme nella Stamberga strillante, Harry aveva cercato più volte di attirare la sua attenzione, gli scriveva in continuazione lettere per incontrarsi, lo aspettava per ore sotto il mantello dell'invisibilità al settimo piano davanti alla Stanza delle Necessità, ma Draco non si presentava mai.
Quando erano in Sala Grande durante i pasti, Draco non sollevava mai lo sguardo per incrociare il suo, parlava sempre con Theo e i due sembravano sempre preoccupati.
Harry era disperato e non sapeva più che fare. Più volte lo aveva visto in Infermeria la sera e con lui c'era sempre Theo Nott. Che facevano sempre in infermeria? Draco stava male? Era stato troppo brusco quando avevano fatto l'amore a San Valentino e per quel motivo non lo voleva più vedere? Si stava per caso curando?
Harry ripensò ai momenti passati con Draco. Non gli sembrava di avergli fatto del male, oppure di averlo ferito volontariamente.
Perché non ne parlava con lui? Si vergognava per caso? Pensava lo avrebbe rifiutato se gli avesse chiesto aiuto?
Harry sospirò mentre entrava in Sala Grande e subito il suo sguardo cercó il tavolo dei Serpeverde ma di Draco nemmeno l'ombra. Non c'era neppure Theodore Nott. Possibile che fossero ancora in infermeria?
Harry avrebbe dovuto indagare. Ma come avrebbe potuto riuscire ad entrare in infermeria? Doveva farsi cadere dalla scopa mentre si allenava a Quidditch?
Sconfitto, andò a sedersi al tavolo di Grifondoro e accanto a lui si sedettero Dean e Seamus.
Mentre il tavolo si riempiva di cibo per fare colazione, Harry prese delle uova strapazzate.
Ron, che era seduto dall'altra parte del tavolo, gli stava passando il piatto con salsicce e fagioli quando Draco Malfoy entrò correndo in Sala Grande. Era da solo.
Dean, accanto a lui, gli tirò una gomitata, rischiando di fargli cadere il piatto addosso.
Il suo urlo spaventato fece voltare verso di lui Draco, ma Harry non se ne accorse dati che Malfoy era alle sue spalle.
"Allora? Come va con Malfoy? Sei riuscito a portartelo a letto?"
Harry arrossì e abbassò lo sguardo sul piatto da portata e riflettè in silenzio mentre si serviva di salsicce. Non voleva sbandierare ai quattro venti la serata di San Valentino. Era una cosa privata e personale e poi con Draco non aveva mai parlato di rendere ufficiale la loro relazione. Per il momento avevano raggiunto una tregua, non erano più nemici, ovviamente ma nemmeno amici.
Erano amanti, forse.
Harry cercò di ignorare la dichiarazione, ricambiata, che aveva fatto a Malfoy la mattina dopo San Valentino. Erano questioni che dovevano gestire da soli e Harry non aveva affatto intenzione di sbilanciarsi troppo, per cui:
"Assolutamente no. Non è nelle mie intenzioni..." Disse, chiudendo il discorso.
Harry vide Ron sorridere maligno mentre guardava alle sue spalle e Harry sbarró gli occhi, voltandosi.
Non c'era nessuno.
"Cosa stai guardando?" Chiese Harry a Ron che spostò gli occhi azzurri su di lui.
"Niente, stavo solo pensando..." Disse rivolgendosi a Dean. "Ti ricordo che anche Harry ha avuto una relazione con mia sorella. Se tu hai deciso di andare con Seamus, ignorando il tuo passato, non significa che Harry debba fare lo stesso. Tanto meno con uno come Malfoy. Dico bene, Harry?" Chiese Ron guardando l'amico dagli occhi smeraldo che deglutì.
Odiava doversi dividere tra amicizia e amore. Voleva bene a Ron e il sol pensiero di perderlo di nuovo, così come era successo durante la ricerca degli Horcrux, gli faceva molto male.
Sospirò mentre abbassava lo sguardo sulle uova, infilzandole con i rebbi della forchetta in modo pigro e svogliato.
"Dici bene..." mormorò, mogio.
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