13. 🔞

DRACO MALFOY

Draco si era appena infilato nel letto in infermeria quando sollevò le gambe ed inserí una mano nei suoi boxer.

Fare un pompino a Potter lo aveva eccitato come non mai in vita sua e Draco non fu affatto stupito di trovarsi duro e bagnato.

Mosse la mano libera verso il petto per pizzicarsi un capezzolo e sospirò, socchiudendo gli occhi e voltando leggermente la testa sul cuscino per osservare quello che le sue mani stavano facendo.

Si morse il labbro inferiore per non urlare non appena si accarezzò la punta serica e sensibile con il pollice. Mosse con forza il pugno su e giù l'asta ed era ad un passo dal raggiungere il piacere quando sentì la porta dell'infermeria aprirsi.

Terrorizzato di essere beccato sul fatto, Draco si mosse rapidamente su un fianco, fingendosi addormentato.

Madama Chips fortunatamente non si avvicinò ai letti, si limitò a passare davanti ad essi e a controllare che stessero dormendo prima di lasciare la stanza.

Draco sospirò felice ma rimase fermo e immobile a lungo finché, una volta accertato che la donna fosse realmente andata via, tirò fuori nuovamente l'erezione dai pantaloni e con pochi movimenti del polso raggiunse il piacere che finì per macchiare le lenzuola del letto in cui si trovava.

Con uno sbuffo infastidito, allungò la mano verso il comodino e dopo aver afferrato la bacchetta, lanciò un Gratta e Netta.

Soddisfatto, e con un sorriso che gli sollevava gli angoli della bocca, cadde in un sonno profondo senza sogni.

~*~

Quando la mattina dopo venne dimesso, Draco notò Madama Chips togliere le bende dal volto di Potter.

Draco fu costretto a scappare via letteralmente perché, il sol pensiero di quello che aveva fatto durante la notte approfittando della momentanea cecità del Grifondoro, lo fece scoppiare a ridere.

Prima di colazione riuscì a raggiungere la Sala comune di Serpeverde e il dormitorio maschile che divideva con Blaise e Theo.

Si preoccupò molto per il suo migliore amico perché per la prima volta da quando erano rientrati, lo aveva lasciato solo proprio con l'ultima persona che in quel momento Theo voleva vedere.

Dopo essere entrato nella stanza del dormitorio però, Draco notò il letto di Blaise vuoto e con le lenzuola ben tirate, segno che non aveva passato la notte nel dormitorio mentre Theo, coperto con solo una camicia, stava montando una culla bianca.

Quando vide Draco entrare, sorrise mentre muoveva la bacchetta su un carillon con le apine che prese a suonare e roteare sulla culla.

"Non è bello?" Chiese Theo accarezzandosi con la mano il ventre ingrossato.

"È molto carino" disse Draco sorridendo e Theo sospirò.

"Sto aspettando la nascita del bambino da un momento all'altro. Se è stato davvero concepito durante la guerra ho la scadenza la settimana prossima..." Disse Theo.

Draco sbarró gli occhi.

"Madama Chips non mi ha detto nulla quando sono uscito! Quando cavolo pensavi di dirmelo?!" Chiese Draco un po' offeso.

"Quindi nascerà a San Valentino?" Chiese Draco sorridendo felice.

Theo sollevò le spalle abbassando lo sguardo sul ventre che accarezzò.

"Sai già come chiamarlo?"

Theo sorrise intenerito.

"Harper.." disse sicuro.

"Sai già che è una femmina?" Chiese Draco stupito.

"In realtà il nome Harper vale per entrambi i sessi. Così non mi interesserà se nascerà maschio o femmina. L'ultima volta ho chiesto alla

Chips di non rivelarmi il sesso se l'avesse scoperto..."

Draco sorrise e strinse l'amico tra le braccia. Proprio in quel momento entrò Blaise che si diresse verso il suo letto per cambiarsi. Quando si accorse del lettino si bloccò, lo guardò con gli occhi sbarrati e poi spostò lo sguardo su Theo e Draco.

I tre si fissarono in silenzio per qualche secondo finché Blaise non fu il primo ad interrompere quel gioco di sguardi andandosi a chiudere in bagno.

HARRY POTTER

Mancava una settimana a San Valentino, la giornata degli innamorati, e Harry già non ne poteva più di sentire Ron ed Hermione amoreggiare. Per carità, era felice per loro ma se si sommavano pure Dean e Seamus, Harry era giunto al punto di scappare letteralmente dalla Sala Comune di Grifondoro e andava a studiare in Biblioteca.

L'ultimo compito di Trasfigurazione era difficile e Harry rimpianse l'assenza di Hermione. Per quanto ci si impegnasse, non riusciva a capire quello che doveva fare.

Scocciato chiuse i libri e fece per andarsene quando all'improvviso qualcosa in fondo all'aula attirò la sua attenzione: la chioma biondo platino di Draco Malfoy risaltó tra il legno dei mobili della biblioteca e Harry si immobilizzò. Si guardò attorno per un attimo e quando si assicurò che Malfoy fosse da solo, strinse i libri al petto e si avvicinò al tavolo del Serpeverde.

Draco, sentendosi osservato, sollevò lo sguardo e tirò su gli occhiali che erano scivolati sul naso con un dito. Le sue guance si tinsero di rosa.

Per Harry fu impossibile non fissargli sfacciatamente le labbra e non pensare a quello che gli aveva fatto in infermeria.

"Ciao" disse infine Harry restando in piedi davanti al tavolo al quale era seduto Draco.

"Ciao" disse Draco avvampando.

"Disturbo?" Chiese Harry facendo scorrere lo sguardo sul tavolo del Serpeverde che stava studiando a sua volta.

"No, stavo ripassando..."

Harry si strinse il libro addosso e chiese: "Tu hai fatto trasfigurazione?"

"Non ancora. Sto rileggendo il tema di Erbologia ma avevo intenzione di iniziare adesso. Perché?" Chiese il Serpeverde.

"Ti va di farlo insieme?" Chiese Harry con tono speranzoso. "Non ho capito nulla"

Draco annuì e liberò la metà del tavolo dai suoi libri.

Harry si sedette alla sedia accanto a lui e solo in quel momento Harry si accorse che era seduto al tavolo più isolato della biblioteca.

Harry aprì il libro di trasfigurazione e la pergamena su cui doveva svolgere il tema mentre Draco sistemava il compito di Erbologia.

Quando anche il Serpeverde mise da parte Erbologia per dedicarsi a trasfigurazione, Draco gli spiegó con calma e invidiata tranquillità quello che non aveva capito e Harry si diede dello stupido. Come aveva fatto a non capire un procedimento così semplice?

Una volta compreso, rilesse il testo sul libro e fece una smorfia. La spiegazione sul libro era assurda e gli appunti che aveva preso durante la lezione con la McGranitt erano illeggibili.

Anche Draco aveva cercato di decifrarli ma dopo un po' di tempo si appoggiò allo schienale della sedia.

"Rune antiche sono più semplici da decifrare rispetto alla tua calligrafia!" Lo aveva preso in giro e Harry era avvampato.

I due non parlarono mentre ricopiavano il tema di trasfigurazione ma Harry fu più svelto e rimase fermo ad ammirare Draco scrivere lentamente e con una calligrafia da fare invidia ai professionisti.

Potter aveva il mento appoggiato sulla mano e osservava in silenzio il profilo di Draco che non si era accorto del suo sguardo. Amava il modo in cui Draco si portava la piuma alle labbra mentre rileggeva qualcosa sul libro di testo. Harry cercò di ignorare i suoi maledetti ormoni che sembrano essersi risvegliati tutti insieme, ma ogni volta che il suo sguardo si posava sulla piuma avvolta dalle labbra di Malfoy, Harry non poteva non ripensare a quando quelle labbra erano addosso a lui.

Sentendosi indurire velocemente tra le gambe, Harry si portò una mano a sistemarsi il cavallo dei pantaloni ormai troppo stretti e poi, con completa calma, mosse lentamente la mano dal suo ginocchio verso quello di Draco.

Il biondo Serpeverde sembrò non accorgersi di nulla così Harry prese a tracciare delle linee immaginarie sulle sue cosce. Senza pensare, si ritrovò ben presto con le dita vicino all'inguine di Draco.

Alzò appena lo sguardo su Draco che stava ricopiando gli appunti tranquillo, le guance rosso fuoco le uniche che tradivano quello che stava vivendo e provando in quel momento.

Dopo essersi accertato che non vi fosse nessuno, Harry allungò la mano verso il membro di Draco, trovandolo duro contro il palmo.

Harry, facendo finita di nulla, strinse il membro di Draco nella mano per poi cominciare ad aprirgli i bottoni dei pantaloni.

Draco, accanto a lui, trattenne il fiato, fissando la pergamena che aveva davanti, la piuma stretta tra le labbra. Harry riuscì a sorpassare il primo ostacolo dei pantaloni e toccò con la punta delle dita la forma dell'asta del compagno Serpeverde.

Continuando a fare finta di nulla, e con uno sguardo del tutto annoiato, Harry infilò due dita nell'elastico dei boxer per abbassarli, liberando l'erezione di Malfoy.

Lentamente la strinse in una mano e accarezzò nel palmo la punta serica e già umida di umori.

Harry si prese tutto il suo tempo a toccare Draco.

Il biondo dopo qualche minuto di dolce tortura, spinse i fianchi in avanti aprendo le gambe, per quanto i pantaloni della divisa glielo permettessero, per godere maggiormente di quelle carezze.

Harry spostò lo sguardo sul biondo che boccheggiò e chiuse gli occhi grigi dietro le lenti degli occhiali.

Le sue guance e il suo collo presero una tonalità rosso scuro e pochi istanti dopo Harry sentì il dorso della sua mano colpito dal piacere bollente del compagno.

Stimolò a lungo l'erezione del Serpeverde finché non rimase senza vigore tra le sue dita.

Lanciò un Gratta e Netta sui pantaloni del suo amante e mentre Draco si portava entrambe le mani a chiudersi i pantaloni, Potter si avvicinò al suo orecchio.

"Hai ragione. Gli amici non si comportano così. Ma io e te eravamo nemici fino a nove mesi fa... Ora sei... Il mio non-amico speciale..."

Draco lo guardò in faccia mentre si sistemava gli occhiali che gli erano scivolati sul naso e sorrise.

DRACO MALFOY

Il pomeriggio del giorno prima di San Valentino Draco era in Infermeria seduto al capezzale di Theodore Nott.

Il ragazzo, su suggerimento di Madama Chips, era stato messo a completo riposo in attesa dell'imminente parto.

Secondo ciò che Theo aveva detto e i vari calcoli delle gravidanze classiche, Theo avrebbe dovuto partorire nella settimana di San Valentino quindi per non destare sospetti era stato fatto trasferire in infermeria.

Draco e Theo stavano parlando della festa degli innamorati quando Nott abbassò la testa sul suo ventre e lo accarezzò con entrambe le mani.

"Stai male?" Chiese Draco preoccupato che non si staccava dall'amico da quando Theo era stato spostato.

"No. Stavo solo pensando..." Disse Theo con un sorriso.

"A cosa?" Chiese Draco preoccupato.

"Al parto. Sono terrorizzato" disse sollevando gli occhi azzurri sul suo migliore amico.

"Beh.. sono sicuro che la Chips sarà in grado di darti delle pozioni miracolose per il dolore... Magari ti addormenteranno e quando ti risveglierai sarai papà!" Disse Draco prima di sbarrare gli occhi. "Oddio padre!" Disse scioccato.

Lui non ci pensava proprio ad avere figli. In quanto maschio sapeva che non poteva restare incinto ma aveva lo stesso creato quella pozione. L'aveva creata per gioco, per passare il tempo e per non passarne ulteriore in compagnia del signore Oscuro.

Theo sorrise dolcemente.

"Non ti potró mai ringraziare abbastanza per quello che hai fatto... sono così felice.."

Draco sorrise, amaro. Lui continuava a non essere entusiasti di quella pozione. E se gli avesse fatto del male?

I due amici si guardarono negli occhi ma vennero interrotti immediatamente da Madama Chips che spingeva un carrello su cui c'erano pozioni colorate.

"Signor Malfoy, l'orario di visite è terminato..." disse la donna e Draco annuì prima di salutare il suo migliore amico.

Quando raggiunse il dormitorio nei sotterranei, trovó un gufo appollaiato sul comodino accanto al suo letto, una busta stretta nel becco.

Curioso, Draco l'afferrò e osservò il volatile sparire.

Chi gli aveva scritto? Si chiese mentre apriva velocemente l'involucro della lettera trovandoci dentro un bigliettino bianco.

Ti va di passare del tempo con il tuo non-amico domani sera? Ti aspetto al settimo piano dopo cena!

Draco sorrise e si portò il biglietto al naso. Chiuse gli occhi inspirando il profumo del Grifondoro e poi sospirò sognante. Che cosa doveva fare? Theo avrebbe potuto partorire da un momento all'altro. Sospirò, sedendosi sul letto, la mente piena di pensieri.

~*~

Il giorno di San Valentino, Draco era in infermeria a trovare Theo. Quando il biondino venne a sapere dell'invito di Potter e che il suo migliore amico aveva intenzione di non andare, si alzò a sedere sul letto e lo fissò con rabbia.

"Draco Lucius Malfoy! Tu stasera andrai a quell'appuntamento!"

Draco lo guardò con le guance rosse e deluso.

"Ma se poi partorisci? Chi starà qui con te?" Chiese Draco scioccato. "Chi ti terrà stretta la mano?"

Theo lo guardò.

"Ti pare che penserò a te mentre mio figlio nascerà?" Disse Theo sorridendo. "E poi hai detto tu che Madama Chips mi addormenterà... Quindi non mi servi... Vai dal tuo... Come hai detto che ti chiama? Ah. Vai dal tuo non-amico!"

Draco sollevò gli occhi al cielo sbuffando ma durò poco perché si alzò in piedi e salutò il migliore amico con un bacio sulla guancia.

Dopo aver cenato in Sala Grande, Draco decise di raggiungere il suo dormitorio per cambiarsi e fu stupito nel trovare Blaise nella stanza mentre premeva una ragazza contro la colonna del baldacchino.

Draco rimase imbambolato sull'uscio, non aspettandosi di trovare qualcuno nella stanza. Vide chiaramente la mano di Blaise sotto la gonna della studentessa mentre le succhiava i capezzoli e questa gli graffió la schiena gemendo ad alta voce. Fu proprio lei, quando aprì gli occhi, a notare Draco, infatti urlò e cercò velocemente di coprirsi il petto con la camicia bianca della divisa mentre Blaise si voltava verso di lui.

"Che cazzo stai facendo? Te ne vai?" Chiese Blaise adirato per essere stato interrotto.

Draco avvampó imbarazzato e corse verso l'armadio. Afferrò dei vestiti e poi si diresse in bagno dove si chiuse a chiave.

Quando uscì, quasi un'ora dopo, le tende di Blaise erano chiuse e da esse non proveniva nulla.

Fortunatamente doveva aver lanciato un incantesimo silenziante.

Mentre saliva le scale per raggiungere il settimo piano, Draco pensò amaramente come Theo fosse in infermeria in attesa di partorire un figlio mentre il padre se la spassava con delle ragazze, ignorandolo del tutto.

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