7.
Draco, a quelle parole, si portò entrambe le mani sul volto e scoppiò in un pianto disperato. Era diviso tra due fuochi: non sapeva cosa fare! Il cuore gli diceva una cosa, ovvero quello di dargli una seconda opportunità, la mente, invece, gli suggeriva di andarsene immediatamente, andare al ristorante giapponese ed ingozzarsi di sashimi e crocchette di pesce.
"Ti prego, non voglio vederti in questo stato, mi dispiace da morire" disse Harry piangendo a sua volta, un braccio che gli circondava le spalle, la fronte posata contro la tempia di Draco. "Potessi tornare indietro farei di tutto per non vederti soffrire. Io voglio conoscerti meglio, senza bugie, dammi solo una opportunità, ti scongiuro" disse Harry tirando su con il naso.
"Non cambia nulla, tu resti sposato lo stesso ed io non voglio essere la seconda scelta di nessuno." disse Draco avvilito.
"Tu non sei la mia seconda scelta. Mia moglie.. anche lei ha una storia con un altro uomo, lo sa dall'inizio che sono gay. Quei bambini che vedi sullo scivolo.. sono stati uno sbaglio. James... È stato concepito quando entrambi eravamo ubriachi. Siamo finiti a letto per sbaglio, lei è rimasta incinta e abbiamo deciso di sposarci. Ma è sempre stato un matrimonio di convenienza. I miei suoceri sanno che io sono gay..."
"L'altro ragazzino invece? Anche lui lo hai fatto quando eri ubriaco?" Gli chiese Draco.
"No. Non esattamente. Diciamo che lo abbiamo quasi cercato. Volevamo una bambina, ma è nato Albus..." Disse Harry con un sorriso.
"Quindi sei attratto dalle donne...ho ragione io" disse Draco, scrollando la testa.
"No. Non mi hanno mai attratto le donne. Mi eccitano gli uomini, come devo fare per fartelo capire?" Chiese Harry con disperazione, prima che il bambino moro con gli occhi smeraldo, copia identica di Harry, arrivasse piangendo.
"Che cosa è successo?" Chiese Harry guardando il figlio che stava piangendo disperato, mentre cercava di asciugargli le lacrime che gli scendevano sulle guance arrossate.
"James mi ha spinto e mi ha fatto cadere dall'altalena!" Disse Albus prima di bloccarsi, notando Draco che lo stava guardando.
"Resta qui" gli disse, indicando la panchina, prima di avviarsi verso il parco e cominciare a gesticolare, una volta davanti all'altro figlio maggiore.
"Tu sei un amico del mio papà?" Gli chiese Albus guardandolo.
Draco spostò l'attenzione sul bambino.
"Già..." Rispose.
"La mamma dice che papà vuole stare con gli amici maschi ed è per questo che è sempre così triste..." Continuò Albus. "Anche io sto con i miei amici, ma non sono triste..."
"Forse è triste perchè vorrebbe stare piú tempo con i suoi amici.." disse Draco con un sorriso.
"Io odio quando devo tornare a casa, anche io preferisco stare con i miei amici!" Disse Albus prima che arrivasse Harry con l'altro figlio maggiore.
"Ragazzi, lui è Draco, Draco, loro sono i miei figli, Albus e James.."
"Ciao Draco!" Disse Albus sorridente mentre James si limitó a guardarlo in silenzio.
"Draco ha preso il posto dello zio Charlie?" Chiese James.
"Non.. non lo so..." Ammise Harry, guardandolo.
"Beh, io non lo voglio. Tu devi stare con la mamma!" Disse James prima di scappare.
"Perchè scappa?" Chiese Albus guardandolo.
"Vuole andare a casa.." disse Harry prima di sorridere a Draco.
"Fammi sapere cosa decidi, va bene? Quando vuoi, scrivimi o chiamami..." Gli disse Harry lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra prima di allontanarsi con Albus che gli stringeva la mano, mentre osservava Draco seduto alla panchina.
☎
Draco aveva finito di correggere il nuovo libro di Theodore Nott dopo un mese e mezzo di contrattazioni con l'autore. Non lo sopportava. Se non fosse che lui non era il proprietario e Nott non garantisse guadagni enormi per l'azienda, l'avrebbe licenziato. Ma, a quanto pare, anche i lettori sembravano impazienti di leggere la nuova opera scritta dall'autore del bestseller dell'anno precedente.
Draco si stava passando una mano sul volto e sugli occhi stanchi per essere stati troppo a contatto con il computer, quando bussarono alla sua porta dell'ufficio.
"Avanti" disse, mentre salvava una copia del libro corretto sul suo Cloud.
"C'è una donna che mi chiede di poter parlare con te..." Disse Astoria.
"Non ho alcun appuntamento oggi, dille di passare domani e fissale un appuntamento.." disse Draco.
"Non posso..." Disse la giovane e Draco alzò lo sguardo su di lui.
"Perché?" Chiese Draco guardandola confuso.
"È la moglie di Harry" disse, spalancando gli occhi.
"Mi stai prendendo in giro?" Chiese Draco, impanicato.
"Purtroppo no, sono seria..." Disse la donna guardandolo preoccupata.
"Oh cazzo" fu tutto quello che disse Draco. "Cosa vuole secondo te?" Le chiese l'uomo preoccupato.
"Non ne ho idea. Hai detto che sua moglie sa che lui si vede con altri uomini, forse vuole solo conoscere l'uomo del quale suo marito è interessato..." Disse Astoria stringendosi nelle spalle.
"Mi sto sentendo male" disse Draco.
"Vedrai che andrà tutto bene, se hai bisogno di me, chiamami...." Lo tranquillizzò Astoria con un sorriso.
"Portami un the. E un tranquillante e un sonnifero, già che ci sei..."
"Ma smettila..." Disse Astoria ridendo, prima di uscire.
Draco stava guardando nervoso fuori dalla finestra del suo ufficio quando bussarono alla porta.
"Avanti" disse.
"Permesso? Sono Ginny Weasley.." disse la donna e Draco si voltó, aggrottando le sopracciglia.
"Weasley? Credevo fosse la signora Potter" disse Draco.
"Tecnicamente lo sono, ma non mi sono mai considerata tale.." disse la donna, caschetto e rossetto rosso. "Posso sedermi?" Chiese indicando la sedia di fronte alla scrivania del biondo.
"Certo si accomodi" disse Draco restando in piedi davanti alla finestra.
"Grazie, ma dammi del tu, ti prego. Non voglio che tu mi veda come una minaccia. Sono qui perchè Harry mi ha parlato di te e voleva che io e te ci incontrassimo..."
"Beh è la prima volta che una moglie va ad incontrare l'amante del marito..." Disse Draco, acido.
"Se Harry ti sentisse definirti in quel modo si arrabbierebbe. Tu non sei l'amante di nessuno, puoi essere benissimo il compagno di Harry, io non ho intenzione di oppormi. Harry, come me, ha il diritto di avere una relazione stabile, solo una cosa chiedo: nessun divorzio finchè James e Albus non diventano grandi e possibilità di far frequentare i figli con il padre, per il resto, a me va bene, vivetevi pure la vostra relazione..."
"È uno scherzo? Non puó essere d'accordo!" Disse Draco stupito da quel discorso.
"Draco, so che la situazione può, ai tuoi occhi, essere assurda, ma ti giuro che io appoggio Harry e qualsiasi sua scelta sentimentale. Gli sono rimasta vicino sin dall'inizio. Harry è sempre stato gay, lo so io è lo sa la mia famiglia. Ha avuto una relazione per anni con mio fratello, chiedo solo di non mettermi contro i figli o allontanarli da me che sono la loro madre.." disse Ginny guardandolo e Draco la fissò impassibile.
"Non sono quel tipo di uomo che allontana i figli dai genitori..." disse Draco. "Non sono discorsi nemmeno da fare con me, quei bambini sono figli vostri, ovviamente hai tutto il diritto del mondo e tutto il tempo che vuoi di vederli..."
Ginny sorrise, felice.
"Capisco perché Harry ti vuole. Domani sera sei invitato a cena a casa nostra!" disse la donna con un sorriso mentre si alzava dalla poltrona davanti alla scrivania, pronta a lasciare l'ufficio.
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