Capitolo 6
A pomeriggio il Ministro della magia in persona mi fece visita in ufficio, e malgrado le mille moine, non mi consentì ancora di riprendere il mio lavoro.
Quando sentii bussare per la seconda volta nel giro di dieci minuti, imprecai a denti stretti, ma feci entrare chiunque ci fosse lì dietro con tono scocciato.
Tirai un sospiro di sollievo quando vidi che era solo la mia segretaria.
"Signora Jones tutto bene?" le chiesi, notando la sua cera pallida.
"Signor Potter non volevo disturbarla, ma vede, qualcuno ha cercato di entrare qui al Ministero chiedendo di lei e mi creda, non vuole davvero sapere chi sia, ma non si preoccupi, lo hanno fermato in tempo."
Ero alquanto confuso ed anche abbastanza preoccupato, non capivo tutta questa agitazione, chi mai poteva essere così sgradito da bloccargli l'accesso al Ministero?
E poi, quando il telefono prese a vibrarmi in tasca, compressi benissimo chi si fosse presentato.
"Grazie signora Jones per avermi avvisato, scenderò subito, lei vada pure."
Non appena la donna richiuse la porta, risposi immediatamente al telefono.
"Non dirmi che sei così idiota da essere qui Malfoy."
"Merlino Potter, ma qui avete tutti quanti dei problemi, va bene che non sono il massimo, ma tenermi così in ostaggio non mi sembra il caso."
"Dimmi dove diavolo sei" sbuffai spazientito, non potevo crederci che lo avesse fatto davvero.
"Nei corridoi dove ci sono i camini per i trasporti, e sbrigati, ho almeno una decina di bacchette puntate contro. Stupidi auror."
Buttai giù il telefono pensando ad un modo per salvargli la pelle. Dopo la battaglia di Hogwarts Draco era sparito dalla comunità magica, ed ora aveva deciso di ripresentarsi, esattamente all'interno del Ministero, mossa poco furba.
Presi quella che mi sembrò l'unica possibilità per toglierlo dai guai dall'armadio dove lo custodivo gelosamente, e mi recai verso gli ascensori.
Al piano terra del Ministero vi era un lungo corridoio contenente decine e decine di camini magici che consentivano ai dipendenti di poter viaggiare tramite la metropolvere.
Ed infatti lo trovai li, con le mani legate da un fascio di luce e alcuni miei colleghi che lo circondavano minacciandolo con le bacchette.
"Harry meno male sei qui! L'ho beccato mentre cercava di prendere l'ascensore, continua a dire che ti sta cercando, che faccio? Lo metto in una cella nei sotterranei? Vuoi interrogarlo?"
Ignorai bellamente le domande del mio collega, per guardare Malfoy, che terrorizzato da tutte quelle bacchette mi stava supplicando con lo sguardo di intervenire.
"Andate via, me ne occupo io."
Gli auror presenti si guardarono fra di loro spaesati, non sapendo se darmi ascolto o meno.
"Andate ho detto, lo farò allontanare immediatamente, voi tornate alle vostre occupazioni."
Per fortuna mi obbedirono senza più replicare, e nel giro di pochi minuti, Draco venne liberato e rimanemmo soli.
"Sei un tale testa di cazzo lo sai? Cosa diavolo ti salta il mente?!"
Si massaggiò i polsi un po' arrossati per essere stati legati, poi sfoggiò il suo classico sorriso sghembo che mi fece venire voglia di tirargli un pugno in faccia.
"Passavo di qui, volevo solo portarti uno spuntino, non pensavo si creasse tutto questo casino."
"Dobbiamo andarcene da qui" risposi fulminandolo con lo sguardo "Tieni indossa questo."
Gli lanciai il mantello dell'invisibilità che afferrò al volo.
"Copriti bene e seguimi."
Lo vidi sparire sotto il tessuto, e quando mi fui assicurato che nemmeno le scarpe si vedessero, mi incamminai verso l'ascensore per raggiungere il mio ufficio.
"Sei un pessimo attore lo sai Potter?"
"Stai zitto Malfoy."
•••
Era di una bellezza disarmante, con quei pantaloni neri eleganti ed un dolce vita bianco che risaltava ancora di più il pallore della sua pelle.
"Ti ho portato uno spuntino" mi disse ancora mentre si guardava intorno.
Passata l'incazzatura, mi trovai in imbarazzo, le scene del video della scorsa sera erano ancora davanti ai miei occhi, ed ora trovarsi nella stessa stanza con lui era alquanto difficile.
E poi c'era il discorso del contratto scaduto, volevo sapere perché fosse rimasto.
"Tu non mi porti mai uno spuntino..."
Draco sorrise, poi si passo' una mano fra i capelli, spostando il ciuffo lungo indietro.
Volevo morire, solo quel gesto mi stava facendo impazzire, e Merlino, dovevo darmi un contegno.
"Passavo di qui ed ho deciso di portarti qualcosa da mangiare, ma se disturbo me ne vado subito..."
E no che non disturbava, ma diamine, non potevo farmi accorgere di avere un grande e grosso problema in mezzo alle gambe. Cercai di nascondermi meglio sotto la scrivania.
"Scusami, non volevo essere scortese, siediti pure se ti va..." risposi indicando la sedia di fronte a me.
"In realtà pensavo...ti andrebbe un caffè? Puoi staccarti 5 minuti?"
E lo avrei preso volentieri un caffè, ma non potevo assolutamente alzarmi da quella sedia, l'erezione era ormai troppo evidente.
"In realtà io..."
"Stai nascondendo qualcosa Potter?"
Malfoy si avvicinò alla scrivania ed io stavo andando nel panico: come glielo avrei spiegato che mi era venuto duro solo guardandolo passarsi una mano tra i capelli?
"Non sto nascondendo nulla, sono solo pieno di lavoro e..."
Ma a quel punto Draco estrasse la bacchetta dai pantaloni e fece scomparire la scrivania. Ormai nulla ci divideva, ed io era lì, seduto sulla sedia davanti a lui, con le gambe leggermente divaricate ed un rigonfiamento ben evidente.
"Ce ne vuole per nascondere tutto quel ben di Dio..."
"Smettila Malfoy, non è il momento di scherzare."
Ma Draco non sembrava volesse smettere, anzi, avanzo' sempre più vicino.
"Sono stato io a ridurti così? O stai pensando ancora a ieri notte?"
Divenni viola in faccia.
"Andiamo lo so benissimo che hai guardato, e ti è anche piaciuto..." disse prima di inginocchiarsi davanti alle mie gambe.
Il suo viso ora era alla stessa altezza di quella della mia erezione, mi impegnai per cercare di non muovermi nemmeno di un millimetro.
Avevo il fiato corto ed ero estremamente eccitato, ed avere Malfoy in ginocchio in mezzo alle mie gambe non aiutava.
"Ti è caduta la lingua Potter? Sei stranamente silenzioso." sussurro' il biondo facendo scorrere le mani lunghe le mie cosce fino a fermarsi sull'inguine.
Volevo essere toccato, volevo che il biondo facesse qualsiasi cosa purché mi togliesse da quella situazione così frustrante.
Sentivo il cazzo pulsare, mi faceva male da quanto era diventato duro e costretto nei pantaloni. Si vedeva benissimo la forma visto i jeans attillati, perché si, indossavo vestiti babbani a lavoro.
E anche Malfoy dovette accorgersi della piccola chiazza umida che si era formata sulla mia patta.
"Ti prego..."
"Oh non pregarmi solo perché sono in ginocchio Potter..."
Mi stava portando al limite, avevo un incredibile bisogno di venire, e quasi cacciai un urlo quando il Serpeverde appoggiò il volto sulla mia erezione e inizio' a strusciare prima le guance, e poi le labbra sul rigonfiamento.
A quel punto non riuscii più a stare fermo, e presi a muovere il bacino contro il volto dell'altro per darmi un po' di sollievo.
"Sei proprio un Grifondoro impaziente lo sai?" asserì Draco, prima di alzarsi e sussurrarmi nell'orecchio "Ma temo dovrai aspettare sta sera per ottenere ciò che vuoi."
Fu li che venni, non riuscendomi più a trattenere.
Draco indietreggio' facendo ricomparire la scrivania al suo posto, insieme al cibo che mi aveva portato. Poi se ne andò, con mantello di nuovo in mano e col suo solito ghigno fra le labbra.
E santissima merda, ero appena venuto nei pantaloni come un adolescente.
•••
Passai il resto del pomeriggio ossessionato dall'orologio appeso alla parete di fronte la scrivania. Osservavo le lancette spostarsi in modo lento, come se sapessero che stavo aspettando il momento per andarmene.
Poi, quando finalmente arrivarono le ore 19, e non avevo nessuna scusa per trattenermi in ufficio, la voglia di andare a casa venne sostituita dal panico.
Avevo paura di aver frainteso tutto, che forse Malfoy non aveva fatto nessuna allusione sessuale, ed io ero solo un povero illuso.
Essendo consapevole che comunque sarei dovuto rientrare a casa, decisi di farmi forza ed uscire dal Ministero.
Arrivato a casa, mi sarei aspettato di sentire il solito profumino delle cena pronta, invece quella sera nessun odore di cibo mi accolse.
Malfoy era seduto sul grande tappeto del salotto, indossava dei jogger neri ed una maglietta blu scuro decisamente attillata. Per terra, tutte intorno a lui, erano posizionate delle vaschette che contenevano un mix di cibo cinese e sushi.
"Hey..." Malfoy mi accolse col suo solito sorriso sghembo "Spero ti piaccia la cucina orientale."
Mi accomodai di fianco lui, stendendomi sul tappeto e beandomi del profumino invitante che fino a poco fa non avevo avvertito.
"Ne vado pazzo" risposi agguantando il contenitore con il riso alla cantonese.
Mangiammo per un po' in un silenzio confortevole, fino a quando il biondo decise di prendere parola.
"Allora, come è stato il tuo pomeriggio a lavoro, è passato veloce o come si dice, è stato...duro?"
Sobbalzai a quella parola. Le immagini di Draco col volto in mezzo alle mie gambe esplosero in superficie come un fuoco d'artificio. Scossi la testa, cercando di cancellarle dalla memoria, ma capii in fretta che mi fosse impossibile quando lui era lì, davanti a me, mentre succhiava degli spaghetti di soia che piano piano scomparvero all'interno della sua bocca.
"Ehm..." Tossii, cercando di tenere un tono di voce normale "È andata bene, ho avuto parecchio da fare, ma cose di tutti i giorni, non vedo l'ora di riprendere ad uscire, l'ufficio non fa per me."
"Io fossi in te preferirei stare seduto dietro una scrivania piuttosto che andarmene in giro a rischiare la vita" rispose lui sincero.
"Ho perso la cognizione di cosa sia pericoloso e cosa meno, o forse non l'ho mai avuta."
Malfoy sorrise "A Hogwarts eri uno stronzetto impertinente lo sai? Ficcavi sempre il naso dappertutto, eri odioso."
Scoppiai a ridere, perché infondo non stava dicendo che la verità.
"Però è grazie a me se siamo tutti salvi."
A quel punto il Serpeverde abbassò lo sguardo, quasi volesse sottrarsi da quel discorso.
Capii che non era facile per lui trattare quell'argomento, per cui decisi di lasciare perdere, ci sarebbero state altre occasioni per parlarne, e non aveva voglia di rovinare quella che sembra una bella serata.
"Tu cosa hai fatto oggi?" chiesi, e vidi nei suoi occhi un moto di sollievo per aver cambiato argomento.
"Nulla di che, ho fatto un sacco di shopping in realtà, mi piacciono i negozi di vestiti babbani."
Mi venne da ridere perché non riuscivo proprio ad immaginarmi Draco Malfoy entrare ed uscire dalle boutique di moda.
"Ti faccio ridere?" mi chiese offeso.
"No scusami, è che non pensavo facessi shopping nei negozi babbani."
"Me ne intendo di moda Potter."
Ad osservare la sua faccia seria non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere. Vidi il volto di Malfoy diventare rosso per la rabbia, e in un secondo me lo trovai addosso.
Mi atterrò sul tappeto, le sue gambe ai lati dei miei fianchi, e le mani che mi spingevano le spalle verso terra.
"A me non fai ridere sai?" mi disse.
Ed anche io smisi subito, perché averlo sopra di me mi aveva all'improvviso elettrizzato.
Poggiai con calma le mani sulla sua schiena, per poi farle scendere lungo i fianchi. Malfoy si morse appena le labbra ed io non potevo farmi sfuggire un'occasione del genere.
Ribaltai la situazione, costringendo lui di schiena e sovrastandolo col mio peso.
I suoi occhi erano bellissimi, di solito di un grigio ghiaccio che mi mozzava il fiato, ma in quel momento erano davvero scuri, e poteva significare solo una cosa.
"Non guardarmi con quella faccia Potter..."
"Quale faccia?"
"Quella di uno che sta per baciarmi."
"È quello che ho intenzione di fare..."
Fu a quel punto che distolse lo sguardo, per poi allungare il volto verso il mio collo, e poggiarvi sopra le labbra, leggere, morbide, a lasciare baci umidi.
"Non mi sembra il caso" sussurrò, il respiro freddo mi fece rabbrividire "Si possono fare tante cose lo stesso, anche senza baciarci."
"Ci siamo già baciati una volta" precisai.
"Quello non conta, era solo un gioco..."
Non capii dove volesse andare a parare, ma in quel momento la mia mente era offuscata da lui che mi mordeva il collo e le sue mani che si erano insinuate sotto la maglietta.
Se questo era il pegno da pagare per non essere baciato andava bene così.
Mi levai la maglia e tolsi anche la sua. Lo avevo già visto a petto a nudo al locale, ma averlo così a mia disposizione era tutta un'altra cosa.
Le sue mani furono ben presto sui miei pettorali, tastavano la mia pelle alla scoperta di nuove sensazioni. Scesero fino all'addome per poi incagliarsi sul bordo dei jeans.
Osservai con attenzione quel percorso trattenendo il fiato, perché non mi ero ancora abituato alle sue mani su di me.
Poi, con sguardo spavaldo, mi slacciò i pantaloni.
Non ebbi neanche il tempo di realizzare quello che stava succedendo, perché insieme ai jeans si portò via anche i boxer.
Mi trovai così, completamente nudo, a cavalcioni su Draco Malfoy.
Cercai di non pensare all'assurdità di quella situazione, e sinceramente non me ne frega niente, perché il ragazzo sotto di me mi stava letteralmente mangiando con lo sguardo.
"Avvicinati" mi suggerì, ed al momento non capii, perché ero praticamente sopra di lui, cos'altro avrei potuto fare?
Ma poi le sue mani si posarono sui miei fianchi spingendomi in avanti, facendo arrivare il mio bacino all'altezza del suo volto.
Trattenni bruscamente il fiato quando Malfoy si umidi' le labbra e poi le posò, calde e bagnate sulla mia punta.
"Cazzo" non potei fare a meno di imprecare.
La sua lingua studio' attentamente ogni parte, soffermandosi poi sul forellino più del dovuto. Avvertii la sua bocca avvolgermi, inglobando completamente l'apice, per poi scendere giù in lungo.
Era una visione celestiale, Draco che muoveva il collo e la testa per prendere quanto più poteva la mia erezione attraverso le sue labbra oscene.
Si, perché in quel momento, quello era l'aggettivo che si meritava. Non resistetti molto prima di afferrare in una presa stretta i suoi capelli e iniziare a muovere il bacino.
Mugugnò qualcosa che vibrò direttamente sulla mia erezione, e lo vidi fermare i suoi movimenti, spalancando semplicemente la bocca, invitandomi a fare quello che volevo.
E lo feci. Gli scopai la bocca nel peggiore dei modi, affondando in quell'antro fino ad arrivargli in gola, e lui era lì, che mi guardava famelico, con gli occhi un po' lacrimanti per l'abuso.
Quando avvertii una nota di calore invadermi il basso ventre, capii che dovevo fermarmi o sarei venuto all'istante, e per quanto desiderassi liberarmi fra quelle labbra rosse, non era quello che volevo.
Mi scostai, la mia erezione ormai gonfia e arrossata richiedeva ancora attenzioni, e presto l'avrei soddisfatta.
Finalmente finii di spogliare anche Draco, che impaziente come me mi diede una mano.
Era perfetto, bellissimo, con la pelle candida accaldata dal momento, ed il suo cazzo meraviglioso che giaceva sul suo stomaco già bello gonfio.
Si sdraiò nuovamente sul tappeto, desideroso, in attesa di una mia mossa.
"Girati" gli ordinai.
"Che intenzioni hai Potter?" mi chiese, ma la luce nei suoi occhi mi fece capire che avrebbe accettato qualsiasi mia proposta.
"Tu girati, mostrami quel bel culo che ti ritrovi, e giuro che ripagherò quella meravigliosa succhiata di cazzo nel migliore dei modi."
Lo vidi tremare alle mie parole, ma obbedì in fretta. Appoggiò le braccia sul divano, poi tirò indietro i fianchi.
Mi avvicinai subito, famelico. Malfoy aveva appoggiato il mento sulla sua spalla per potermi guardare. Misi le mani sui suoi glutei, tastandone la morbidezza, poi, quando meno se lo aspettava, ne schiaffeggiai uno.
Sentii lo schiocco sulla sua pelle, che subito divenne rossa.
"Porca puttana Potter, ma che cazzo..."
Gliene tirai un'altra, non facendolo finire di parlare.
Draco urlo', ma dalla mia posizione potevo osservare perfettamente la sua erezione farsi ancora più dura, sinonimo che questa cosa gli stesse piacendo. Non avevo dubbi.
Levigai la sua pelle arrossata con cura, avvertendo il calore dei miei schiaffi sotto le mani.
"Merlino santo Harry, giuro su qualsiasi cosa che se non mi scopi immediatamente faccio tutto da solo!"
Harry. Doveva essere davvero allo stremo per non essersi accorto di avermi chiamato per nome, ma io volevo giocare ancora un po'.
"Quanta impazienza, Draco...Non ho ancora finito con te."
Gli separai le natiche con le mani, esponendolo completamente a me. Quel buchetto rosa grinzoso era così appetitoso ai miei occhi che non ci misi molto a tirargli una lappata con la lingua.
Sentii il biondo imprecare, così andai avanti, muovendo la lingua di piatto contro la sua apertura fino a quando decisi di infilarla proprio dentro.
Malfoy non riusciva a stare fermo, prese a muovere il bacino contro il mio volto, chiedendo di più, ed io lo accontentai, penetrandolo con un dito.
"Merda."
Mi piaceva sentirlo perdere ogni inibizione, era completamente nelle mie mani, come un panetto di burro che si lascia malleare per preparare un dolce.
Gli schiaffeggiai la mano quando prese a toccarsi per darsi un po' di sollievo. Volevo farlo io, io volevo farlo godere.
Infilai un secondo dito per allargarlo meglio, non tanto però, volevo fargli sentire quanto grossa fosse la mia erezione a causa sua, e poi presi a masturbarlo con la mano libera.
"Oh sì, così..."
Malfoy era al punto di non ritorno, lo sentivo dalla punta che gocciolava nella mia mano. Lo scopai per bene con le dita mentre la mia presa ferrea sul suo membro lo portò al limite.
Quando raggiunse l'orgasmo sentii il suo orifizio contrarsi attorno alle mie dita. Lo accompagnai con la mano fino a quando mi resi conto che era diventato troppo sensibile per sopportare il mio tocco.
Era esausto, lo vedevo da come era rimasto accasciato contro il divano, ma io non ero ancora sazio.
Mormorai un incantesimo di protezione, quella era una delle tante cose che avevo imparato diventando Auror, pronunciare piccoli incantesimi senza utilizzare la bacchetta. Quello di protezione era estremamente utile poi, mi evitava l'utilizzo del preservativo, e mi proteggeva ugualmente dalle malattie veneree.
Lo vidi guardarmi perplesso, ma non mi sembrava quello il momento per spiegargli il mio trucchetto.
Non gli lasciai tempo per riprendere fiato, mi misi in ginocchio dietro di lui e con una spinta decisa lo penetrai. Le mie mani erano strette ai suoi fianchi, il suo busto spalmato sul divano.
"Merlino benedetto Potter, tu la delicatezza non sai proprio cosa sia."
"Stai zitto che ti piace."
Lui voltò la testa e mi guardò sorridendo: "Avanti, fammi vedere quello che sai fare."
Non aspettavo altro, il mio bacino si muoveva con spinte decise. Era stretto, lo sentivo avvolgermi l'erezione alla perfezione, quasi fosse fatto apposta per me.
Gli feci sollevare il busto, la sua schiena contro il mio petto. Lo strinsi fra le mie braccia baciandolo sul collo, sulla mandibola, ma quando arrivai a sfiorare le sue labbra si scostò di nuovo.
Non insistetti, mi limitai ad assaporare la sua pelle la dove mi era concesso, poi avvolsi di nuovo il suo membro con la mano, per donargli ancora piacere.
"Potter non...Non ti fermare..."
Mi sembrò quasi una supplica che accolsi con piacere. Lo penetrai con più forza, masturbandolo con la mano, i suoi mugolii nelle mie orecchie erano come miele fuso.
Poi lo sentii irrigidirsi, contrarsi nel mio corpo, sentii il suo buco pulsare e poi venne per la seconda volta.
A quel punto non ce la feci più, mi fu difficile trattenermi ancora, così, con qualche altra mossa del bacino, mi riversai completamente dentro di lui.
•••
Recuperai due cuscini ed una coperta e ci stendemmo ancora sul tappeto con il camino acceso a riscaldarci.
Eravamo ancora nudi, e completamente a nostro agio. Malfoy aveva le palpebre pesanti, lo vedevo che stava facendo fatica a rimanere sveglio, ma io avevo ancora una cosa da chiedergli, che fino a quel momento era passata in secondo piano.
"Posso farti una domanda?"
Lui sollevò appena la testa facendomi un cenno di assenso, poi si mise sul fianco, la mano a sostenere la nuca.
"Perché sei rimasto qui? Lo so che il tempo era scaduto ed hai pagato per rimanere altri giorni..."
Giurai di vederlo arrossire, non volevo metterlo in imbarazzo, ma necessitavo una risposta. Lui era sempre così enigmatico, non mi permetteva mai di scrutarlo fino in fondo, fuggiva via.
Tornò a stendersi sulla schiena prima di rispondermi.
"Non mi andava di trovare un'altra persona, sto bene qui, con te..."
Il mio cuore prese a battere furioso nel petto perché quella era una confessione che non mi aspettavo.
Questa volta fui io a posizionarmi sul fianco, avevo bisogno di guardarlo.
"Puoi rimanere qui quanto vuoi se ti va, ma pagherò io per te, non devi spendere i tuoi soldi..."
Malfoy sorrise, ma quel sorriso non raggiunse i suoi occhi, che mi parvero malinconici.
"Grazie ma, è troppo tardi, sono stato già comprato da un altro cliente."
Balzai seduto sul tappeto , la sala mi sembrava all'improvviso troppo stretta, ed una morsa allo stomaco mi fece comprendere che non ero pronto a sentire quelle parole.
"Vuol dire che te ne vai? E quando me lo avresti detto?"
"Non te lo avrei detto...."
"Cioè mi sarei svegliato una mattina e non ti avrei più trovato qui?"
La sua non risposta la interpretai come una affermazione. Mi passai una mano fra i capelli con fare disperato, perché sapevo non avrebbe dovuto importarmene, ma invece mi importava eccome.
"Quando te ne vai? Almeno questo merito di saperlo" chiesi con un po' di coraggio.
Si girò verso di me, a guardarmi negli occhi per la prima volta.
"Domani mattina."
Mi sentii vuoto. Volevo tenerlo ancora con me ma non ne avevo nessun diritto, e questa cosa faceva tremendamente male.
"Ok allora, ultima colazione insieme?"
Lui annuì, e poi con una mano mi spostò una ciocca di capelli che mi era caduta davanti gli occhi.
"Non ti avrei mai fatto del male lo sai?"
Rimasi in silenzio, il mio cuore perse un battito a quelle parole.
"Che vuoi dire?"
"Che non era mia intenzione fare tutto quello che ho fatto, avevo solo paura..."
"Lo so, adesso lo so."
Mi sembrò più sollevato dopo questa confessione, rimasi a guardarlo per quelle che mi parvero ore, fino a quando si addormentò.
Mi svegliai con il sole in faccia per non aver chiuso le persiane la sera prima, e notai subito che il posto accanto a me fosse vuoto.
Col cuore in gola recuperai i boxer che erano volati sul tavolino da caffè e li indossai. Un profumo di cibo appena preparato invase le mie narici e sorrisi per essere stato così stupido. Non se n'era ancora andato.
Arrivai in cucina ed il tavolo era già pronto, un bel piatto di uova e bacon mi stava aspettando insieme ad una terza di caffè fumante, il tutto apparecchiato per uno.
Mi sentii sprofondare di nuovo, la casa era silenziosa, diedi un'occhiata in bagno nella speranza fosse sotto la doccia, ma quando la vidi vuota capii cosa fosse successo.
Ritornai in cucina. Mi aveva promesso una colazione e me l'aveva preparata.
Mi sedetti sulla sedia, pronto a sorseggiare il caffè, e fu li che notai un post it bianco.
Mi dispiace.
Scusate per il capitolo molto lungo, ma non mi piaceva l'idea di dividerlo in due. Detto ciò direi che si commenta da solo: in quanti state odiando Draco? Non prendetevela troppo con lui, c'è sempre una motivazione dietro ogni sua decisione.
TPWK.
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