Capitolo 2
Era una situazione strana, dovevo ammetterlo. Molto strana.
Malfoy era seduto di fronte a me sul tavolo della cucina mentre sorseggiava del the completamente a suo agio nel completo elegante che indossava.
Io invece era un fascio di nervi, e la gamba che traballava senza sosta ne era la prova.
"Nervosetto Potter?"
Sbuffai infastidito, passandomi su una mano nei capelli. In che guaio mi ero cacciato?!
"Senti Malfoy, te lo dico chiaramente: non era una cosa che volevo fare, sono stato quasi obbligato. Di certo non mi aspettavo di trovarmi te davanti la mia porta, per cui non complichiamo le cose più del necessario."
Draco sembrò ascoltarmi interessato, per cui decisi di proseguire.
"Ci ho ripensato,non voglio obbligarti a stare qui contro la tua volontà, per cui sei libero di andartene, non mi interessa dei soldi. Ma se decidi di rimanere, ognuno per la sua strada ok?! Io non intralcerò la tua quotidianità e tu non intralcerai la mia. Farò come se non esistessi fino a che non te ne andrai, e faremo finta che tutto ciò non sia mai successo. Ok?"
Draco annuì flebilmente continuando a sorseggiare il suo the.
Era una situazione davvero assurda, ci eravamo sempre odiati, sin dal primo anno ad Hogwarts, ed ora stavamo bevendo del the.
Se fossi stato coerente con me stesso, avrei accomodato Malfoy fuori dalla mia vita immediatamente, ma siccome non lo ero, continuai a fissarlo.
Anche se non avevo avuto dei genitori ad insegnarmi la buona educazione, sapevo che non si fissavano le persone, eppure non riuscivo a togliere gli occhi di dosso al biondo.
Avrei voluto fargli molte domande, ma non volevo mostrarmi nemmeno così interessato, per cui...
"Quindi dimmi cosa vuoi fare, se decidi di andare la porta è da quella parte..."
A quel punto il Serpeverde si alzò dalla sedia, poso' la tazza nel lavandino e si giro' a guardarmi..
"Dov'è la mia stanza?"
•••••
Malfoy sembrava aver compreso perfettamente il mio discorso, dato che negli ultimi tre giorni non ci eravamo quasi mai incrociati per casa.
Io uscivo presto al mattino e ritornavo a casa la sera tardi, giusto per essere sicuro di non trovarmelo tra i piedi. E di solito così era, ma non quella sera.
Un profumino invitante mi accolse appena aprii la porta di casa, trovando Malfoy indaffarato ai fornelli.
"Cosa diavolo stai facendo?!"
Il biondo si voltò col mestolo in mano: "Preparo la cena Potter, non ho intenzione di morire ancora di fame!"
"Il frigorifero è pieno, non muori di fame!"
"Il frigorifero è pieno di cibo preconfezionato, non posso mangiare sempre quella roba!"
Sollevai gli occhi al cielo ma mi sedetti ugualmente, notando la tavola apparecchiata per due.
Draco mise sul tavolo quello che doveva essere un arrosto servito con del purè, e mi accorsi che il mio stomaco stava iniziando a brontolare, era da tempo che non facevo un pasto come si deve.
Iniziammo a mangiare in silenzio, il biondo era impeccabile anche quando mangiava, e questo mi fece sorridere.
"Cos'hai da ridere?"
Mi pulii la bocca col tovagliolo prima di rispondere.
"Nulla di importante, ti stavo osservando. Posso farti una domanda?"
Draco mi guardò scettico ma annuì.
"Perché questo lavoro? Cosa fai esattamente?"
Avrei messo la mano sul fuoco che Malfoy fosse arrossito in quel momento, ma rispose ugualmente alla domanda.
"Ho dovuto abbandonare il mondo magico Potter, non c'è più posto lì per me. Questo lavoro mi permette di avere soldi facili e mantenere il mio tenore di vita. Vuoi sapere cosa faccio? Credo tu possa immaginarlo..."
Mi si secco' la gola in quel momento, così mandai giù un abbondante sorso di vino rosso.
"Ti fai pagare per scopare le persone? Sei una specie di puttana quindi?"
Draco rise: "Non mi definisco una puttana, mi faccio pagare per qualsiasi cosa vogliano o abbiano bisogno, e si, a volte capita anche del sesso."
Mi sistemai meglio sulla sedia, non capivo perché improvvisamente mi sentivo scomodo a stare seduto.
"Va bene allora, prenditi questi giorni come se fossero delle ferie, io non ti chiederò di fare niente."
•••
I giorni che seguirono furono più o meno delle fotocopie, con la differenza che Draco mi faceva sempre trovare la cena pronta.
Cenavamo in silenzio, avvolti nei nostri pensieri, erano rari i momenti in cui uno dei due tirava fuori qualche futile argomento per smorzare l'aria di tensione che aleggiava intorno a noi.
Avevo deciso di non dar spazio ai miei pensieri, non avevo ancora capito come sentirmi a riguardo. Non sapevo come digerire il fatto che Draco Malfoy in persona stesse vivendo sotto il mio stesso tetto.
Pieno di questi pensieri che mi stavano mandando in fumo il cervello, quella sera decisi di rientrare a casa prima dal lavoro.
Non avevo avuto il coraggio di dire ai miei amici chi era il ragazzo che avevo "comprato", e loro continuavano a tempestarmi di domande che ignoravo di proposito.
Aprii la porta col solito buon profumo di cibo ad accogliermi, appoggiai il cappotto sull'attaccapanni, e avrei volentieri lanciato le chiavi nello svuota tasche sul mobiletto, ma queste mi sfuggirono inevitabilmente dalle mani cadendo per terra.
Chiusi gli occhi per un secondo, per poi riaprirli lentamente, perché non era possibile che stesse succedendo veramente.
Malfoy era ai fornelli come al solito, i capelli bagnati, probabilmente era uscito da poco dalla doccia. Indossava una semplice t-shirt bianca che gli andava un po' larga, tanto che la spalla destra era completamente scoperta, e poi sembrava di essersi dimenticato di continuare a vestirsi.
Un paio di boxer neri perfettamente aderenti svettavano su quella pelle diafana, e santissimo Merlino, perché stava cucinando in questo modo?!
I capelli stavano un po' gocciolando bagnandoli la maglietta dietro la schiena. La postura dritta si intravedeva anche dietro quel tessuto fine, il collo niveo, le clavicole pronunciate, e la schiena...
Malfoy aveva decisamente una bella schiena, ed ogni volta che si muoveva, la maglietta si sollevava facendogli scorgere qualcosa di ancora più piacevole.
Avrei tanto voluto dire che non stavo guardando, che i miei occhi non erano rimasti incantati a fissare quelle rotondità, ma non fu così, ed il biondo se ne accorse beccandomi in flagrante.
Distolsi al volo lo sguardo, consapevole di essere arrossito.
"Cosa guardi Potter?"
La sua voce era irritante, estremamente irritante.
"Niente!"
"Non si direbbe..."
"Io non...Potresti andare a vestirti per favore?!"
A quel punto Draco scoppio' a ridere: "Non hai mai visto un culo in vita tua verginello? Ah già, tu sei abituato a quella cosa flaccida che si ritrova la Weasley!"
"Io non..." sono verginello, avrei voluto ribattere, ma Draco se n'era andato in camera, a mettersi un paio di pantaloni sperai.
Mi sfregai le mani sulla faccia esasperato perché veramente?! Avevo appena fatto la figura dell'idiota.
Era un culo per la miseria!
Si ma che culo penso' subito la mia mente perversa.
Malfoy rientro' con un paio di pantaloni della tuta che non aiutarono lo stesso visto che lo fasciavano alla perfezione, ma mi imposi di smetterla di guardare.
E non so per quale motivo, anzi, forse iniziavo a capirlo, quelli sarebbero stati dei giorni davvero lunghi.
••••
Il sabato era il mio giorno preferito della settimana: niente sveglia e zero programmi, assolutamente niente di niente per tutto il giorno.
Mi svegliai intorno alle 10 molto rilassato, e la prima cosa che mi venne in mente fu che dovevo assolutamente preparare del caffè: non mi sarei mai svegliato senza.
Ma una volta arrivato in cucina, l'aroma di quella bevanda ed il gorgoglio della caffettiera, mi accolsero come in un abbraccio.
Malfoy era già li con le tazze in mano, anche lui apparentemente riposato.
Bevemmo il caffè in silenzio, non ero un gran chiacchierone al mattino, e per Draco non sembrava un problema.
Stavo già pensando al disagio di quella giornata, e a cosa fare per poter sfuggire dalla presenza del biondo, quando suono' il campanello.
Mai suono fu così soave per le mie orecchie. Mi precipitai alla porta, grato a chiunque ci fosse la dietro per avermi sollevato momentaneamente da quell'impiccio, ma cambiai subito idea quando mi ritrovai i miei amici davanti.
"Harry!!!"
Hermione era sempre agitata, era lì con dei sacchetti di carta in mano che cercava di entrare in casa.
Avrei voluto tanto richiuderle la porta in faccia.
"Ragazzi ma che sorpresa! Che ci fate qui?!"
Ron sollevo' un sopracciglio: "È sabato amico, facciamo sempre colazione insieme il sabato..."
Mi maledii mentalmente per essermene dimenticato. Merlino, ed ora chi spiegava a quei due la presenza di Malfoy in casa mia?!"
"Ma certo che non me ne sono dimenticato" cercai di temporeggiare "Ma questa mattina ho davvero molto da fare, ho il lavandino della cucina che perde e..."
"Potter, ti dispiace se uso prima io il bagno?"
E quindi perfetto, le mie ottime doti di recitazione volarono via come foglie al vento.
Hermione caccio' un urlo mollando i sacchetti dalle sue mani, che Ron prese al volo, e sfoderò la bacchetta dalla tasca dei pantaloni.
"COSA DIAVOLO CI FA LUI QUI?!"
Hermione quando si arrabbiava faceva davvero paura.
"Cosa ci faccio io?! Cosa ci fai tu qui lurida Mezzosangue!" rispose il biondo, anche lui bacchetta alla mano.
"Ok, per favore, cerchiamo di calmarci e mettete via quelle bacchetta!" ma nessuno mi ascoltò.
"Non osare parlarle così!!!"
Ron, che sembrava inebetito fino a due secondi fa, dovette realizzare in quel momento cosa stava succedendo.
"Te lo ripeto Malfoy, cosa ci fai qui?!" richiese Hermione furente.
"Sono qui perché sono stato pagato per starci, ecco perché!"
A quel punto la bocca della ragazza si spalancò dallo stupore, lasciando scivolare lungo il fianco le braccia.
"Tu?! Tu sei...Non ci posso credere!!! Harry?! Perché non lo hai restituito!!"
"Suvvia, modera i termini stupida di una Granger, non sono un dannatissimo cane da passeggio!"
"No che non lo sei! Sei molto peggio!! Tu non dovresti nemmeno respirare l'aria che respiriamo noi! Tu dovresti..."
"Ok adesso basta" la interruppi "Hermione non sapevo fosse lui quando l'ho scelto, altrimenti sai benissimo non lo avrei fatto. Gli ho già detto che può andarsene quando vuole, che non mi interessa dei soldi, ma a quanto pare ha un senso del dovere che non gli permette di farlo, per cui, rimarrà qui. Quando sarà il momento se ne andrà e tutti ci dimenticheremo di questa cosa."
Nessuno osava parlare, nemmeno Malfoy. Aveva piano piano abbassato lo sguardo e la testa gli sembrava essersi incassata tra le spalle, come se fosse...ferito?
Stavo per riprendere parola quando il ragazzo decise di abbandonare la scena allontanandosi dal gruppo.
"Vai a vestirti dai, stai un po' con noi oggi, hai bisogno di staccare" disse allora Ron.
Annuii, il pensiero di stare in casa mi spaventava. Mi vestii in fretta, non curandomi molto di cosa indossare.
Uscii dalla camera fermandomi davanti a quella del biondo. Avrei voluto bussare, avvisare che sarei uscito, ma sembrava tutto silenzioso, magari si era addormentato, così lasciai perdere.
••••
Rientrai a casa che era mezzanotte passata, avevo trascorso la giornata evitando di pensare a quello che era successo, ma non potevo stare fuori per sempre.
Le stanze erano buie, le luci dei lampioni illuminavano appena le pareti, ed io ero ancora troppo scombussolato per andare a dormire, così decisi di uscire a prendere una boccata d'aria sulla terrazza.
Lo vidi subito, appoggiato alla ringhiera mentre osservava il cielo stellato. Era avvolto in una coperta, ed il venticello fresco gli scompigliava appena i capelli.
"Non riesci a dormire?"
Draco sobbalzò, probabilmente non mi aveva sentito rientrare. I suoi occhi grigi mi scrutarono attentamente, come se stesse pensando a qualcosa da dire, ma poi distolse lo sguardo dal suo e riprese ad osservare il cielo.
Mi sentii mortificato. "Mi dispiace, per come ti hanno trattato i miei amici oggi..."
"Solo i tuoi amici?" non si girò neanche, continuando a darmi le spalle "Neanche tu sei stato molto gentile."
Il peso di quelle parole mi fecero quasi soffocare dai sensi di colpa, così mi avvicinai, affiancandolo alla ringhiera.
"Hai ragione, mi dispiace..."
Il biondo sollevò le spalle indifferente "Sono io che dovrei scusarmi con te in realtà, la Granger non ha tutti i torti. Ha ragione quando dice che non sono degno di respirare la tua stessa aria, ho commesso molti errori..." poi si voltò a guardarmi per la prima volta "Ma non lo farò, a dir la verità mi piaceva darti il tormento ad Hogwarts..."
Rimasi un attimo in silenzio, soppesando le parole appena sentite, poi il labbro superiore iniziò a tendersi verso l'alto, fino a quando un sorriso comparve sulla mia bocca.
Avrei voluto dire qualcosa ma Draco riprese a parlare.
"Non voglio intralciare la tua vita e creare più problemi di quanti già ne hai."
"Chi ti dice che ho problemi?!"
A quel punto fu Malfoy a sorridere: "Andiamo Potter, hai pagato uno sconosciuto per tenerti compagnia, non deve andare così bene la tua vita..."
Sospirai. "In realtà è stato un regalo, ma si, la mia vita fa decisamente schifo, ed io non sto facendo niente per migliorarla."
Rimanemmo fermi a guardarci, col verso di qualche animale notturno in sottofondo.
"Non voglio crearti altri problemi" riprese il biondo "Ho preparato la borsa, domani mattina me ne vado, e farò in modo di restituirti i soldi. Ora se non ti dispiace vado a dormire, sono stanco."
Lo vidi allontanarsi, ancora avvolto nella coperta. Dovetti contare fino a 10 per avere il coraggio di fare quello che stavo per fare.
Ero un Grifondoro, i Grifondoro sono coraggiosi, ed io di coraggio ne avevo dimostrato abbastanza negli ultimi anni.
Ma quello che se n'era andato e mi aveva chiesto scusa inconsapevolmente era Draco Malfoy in persona, colui che anni fa mi avrebbe venduto volentieri al Signore Oscuro, ma che quando ebbe occasione di farlo stette in silenzio.
Quindi contai, ed arrivai fino a dieci prima precipitarmi in casa per raggiungerlo.
Il biondo stava aprendo la porta della sua camera quando lo fermai.
"Non te ne andare."
Non ero sicuro che mi avesse sentito, lo avevo detto talmente a bassa voce che ero convinto di averlo solo pensato. Ma Malfoy si giro' verso di me..
"Come hai detto?"
"Ho detto non te ne andare, rimani" risposi ora più convinto.
Draco sembrava incredulo delle mie parole. "Non me lo ha mai detto nessuno di rimanere."
Sentii il cuore stringersi, perché conoscevo benissimo quella sensazione, sapevo cosa volesse dire non essere voluto, e nessuno si meritava di provare una cosa simile, nemmeno Malfoy.
"Te lo sto chiedendo io" risposi prima di allontanarmi ed entrare in camera mia.
Quindi sembra esserci stata una tregua fra i due, cosa ne pensate?
Mi sono dimenticata di dirvi che l'intera storia è scritta sotto il punto di vista di Harry.
Vi ringrazio tanto per le visualizzazioni e sarei molto più contenta se lasciaste anche una stellina⭐️
TPWK
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