Capitolo 14
Passai il Natale alla Tana come di consueto, e nulla fece convincere Draco ad unirsi a noi per il pranzo o almeno di raggiungerci nel pomeriggio.
Era terrorizzato dall'essere invaso da così tanti Weasley. A me dispiaceva saperlo solo nel suo appartamento, per cui una volta finiti i festeggiamenti lo raggiunsi a casa sua. Accendemmo il camino e passammo la serata seduti sull'enorme e soffice tappeto, mangiando dolcetti e sorseggiando vino.
Gli regalai una bellissima agenda dorata dove poter segnare ogni suo pensiero, lui invece il biglietto per il Love on tour di Harry Styles. Buttai la mia dignità sotto i piedi perché quando si trattava di quel cantante io non avevo più una, e mi misi a urlare peggio di una fangirl.
Non so proprio dire come sia cominciato il tutto, ma una volta che ripresi a lavorare Draco si trasferì a casa mia e ci rimase. A me non dispiaceva trovarlo sul divano ogni sera, e lui non sembrava intenzionato ad andarsene.
Soprattutto perché era alle prese con organizzare il Capodanno. Voleva a tutti i costi festeggiarlo alla grande, e alla grande si intende invitando Ron ed Hermione, Blaise e Theo ed anche Pansy.
Rimasi basito per molti giorni perché mai nella mia vita avrei pensato di festeggiare la fine dell'anno insieme a dei Serpeverde, ma Draco era così entusiasta che non me la sentii di dire no.
Dovetti però oppormi alla sua idea di festeggiare in un locale. Odiavo l'idea di stare in mezzo al caos, con la musica che ti stordiva le orecchie e la gente ubriaca. Offrii casa mia per una serata più intima e decisamente più tranquilla, e dopo avergli promesso dell'ottimo sesso in cambio accettò. Non che avessi bisogno di una promessa, me lo sarei portato a letto comunque.
Fu così che dopo cinque giorni passati a comprare cibo e alcol, ora ci trovavamo seduti al tavolo nel mio salotto. Non poteva esserci situazione più imbarazzante.
Draco era agitato perché ci teneva a far bella figura coi suoi amici, ed ogni volta che portava qualcosa in tavola chiedeva mille volte se fosse buono o se facesse schifo. Ron ed Hermione parlavano solo con me e con Pansy, mentre Blaise e Theo facevano i piccioncini innamorati non calcolando nessuno.
Immaginavo potesse andare così, alla fine è questo quello che succede quando metti insieme persone che in comune hanno ben poco.
Per fortuna c'era l'alcool, e dopo molti bicchieri buttati giù l'aria divenne meno tesa, tanto che iniziammo a parlare dei vecchi tempi a Hogwarts.
Blaise aveva tirato fuori l'argomento ippogrifo, e di quanto Draco si fosse spaventato davanti a quella creatura magica.
"Non avevo paura idiota! Ma quella bestia enorme mi ha ferito, pensavo seriamente mi volesse staccare un braccio!"
"Era solo un graffietto da niente" gli risposi prendendolo in giro " E se avessi fatto meno il gradasso non ti avrebbe nemmeno sfiorato."
"Io non ho fatto il gradasso!"
"Oh andiamo" riprese Blaise "Sappiamo benissimo che volevi solo attirare l'attenzione di Potter!"
Fu lì che Draco gli tirò un calcio sotto al tavolo intimandolo di starsene zitto, ma io ne volevo sapere di più per cui lo incitai a parlare.
"Malfoy ti sbava dietro da una vita Harry, ma non si è mai fatto avanti visto il tuo evidente odio sin dal primo giorno" gli spiegò Theo lasciandolo letteralmente a bocca aperta.
Draco era diventato tutto rosso e se avrebbe potuto si sarebbe nascosto sotto al tavolo, le mani a coprirgli il volto.
"Non è che proprio ti odiassi..." provai a giustificarmi.
"Hai rifiutato la mia amicizia al primo anno non provare a negarlo."
All'improvviso mi sentii in colpa per un gesto stupido compiuto molti anni fa. Forse se non avessi dato ascolto alle voci che mi erano state riferite su di lui, le cose sarebbero andate diversamente.
"Mi dispiace" mi sentii di dire.
"Lo so" rispose lui, lasciandomi poi un piccolo bacio sulla mano.
"Come siete carini, vi shippo troppo!" esclamò Pansy guardandoli con occhi a cuoricino.
Avrei voluto risponderle ma Hermione intervenne troncando sul nascere quello che volevo dire.
"Ma anche Harry al sesto anno aveva un'ossessione per Draco, lo seguiva ovunque, parlava sempre di lui, ho anche creduto che gli piacesse e probabilmente non mi sbagliavo!"
Fu il mio turno di diventare rosso perché non c'era bisogno di dirlo davanti a tutti, ma poi sentii Draco di fianco a me scoppiare a ridere e mai suono fu più bello alle mie orecchie.
"Hey mancano solo venti minuti alla mezzanotte!" esclamò poi Pansy, portando tutti ad alzarsi dal tavolo.
Recuperammo lo spumante per il brindisi ed i calici di vetro per poi affrettarci sul balcone, ma Draco mi fermò.
"Vieni con me."
Lo guardai stupito, perché mancava davvero poco per festeggiare e gli altri stavano già urlando ed accendendo qualche stellina, ma lo seguii comunque.
Mi trascinò fino a raggiungere il bagno e mi fece entrare chiudendo poi la porta a chiave. Mi appoggiai con la schiena su di essa guardando Draco davanti a me che mi osservava famelico, le pupille dilatate coprivano quasi interamente il grigio dei suoi occhi.
"E così hai sempre avuto una cotta per me..." lo stuzzicai.
Si morse il labbro inferiore prima di avvicinarsi ed appoggiarsi completamente al mio corpo.
"Stai zitto e baciami."
Lo accontentai, perché come potevo rifiutare una richiesta del genere. Le sue labbra erano sempre così invitanti, il suo odore mi inebriava la mente, e non feci altro che stringermelo addosso ancora di più.
"Sei la cosa più bella che ho" gli dissi, riprendendo per un attimo fiato.
"Stai flirtando con me Potter?" mi rispose, con quel ghigno stampato in faccia che mi faceva impazzire.
"Sempre."
"Non c'è bisogno, sono già tuo."
E mi spinse via dalla porta, tirandomi per il colletto della camicia. Si appoggiò al ripiano del bagno, di fianco al lavandino, per poi sedersi sopra, ed io ne approfittai per infilarmi in mezzo alle sue gambe.
"Tra quindici minuti è mezzanotte lo sai?" gli chiesi, portando le mani dietro la sua nuca per incastrarle fra i suoi capelli.
"Lo so, infatti si dice aspetta la mezzanotte e trova uno che ti fotte."
"Ma non era chi non scopa a Capodanno non scopa tutto l'anno?"
Fece spallucce "Il fine è sempre quello" rispose per poi slacciarmi il bottone dei jeans e tirare giù la cerniera.
"Come siamo impazienti" dissi, ma in realtà lo ero anche io, perché il solo sfioramento delle sue mani mi aveva fatto eccitare.
"Ti prego sto impazzendo, non voglio aspettare che rimaniamo soli, ti voglio adesso..."
E chi ero io per potermi rifiutare. Lo feci alzare per aiutarlo a sfilarsi i pantaloni e slip che caddero lungo le gambe fermandosi appena sotto le ginocchia e lo feci voltare. Gli sollevai appena la camicia per baciare la sua schiena candida e lasciare piccoli morsi sui fianchi che tanto mi facevano impazzire.
Poi risalii sul collo, sentendolo mugugnare quando gli lasciai un lieve succhiotto sulla parte destra. Mi inumidii un dito, conscio che non avessimo molto tempo, ma non avevo nessuna intenzione di penetrarlo senza prepararlo almeno un po'.
Eppure quando infilai un dentro il suo orifizio, lo trovai già morbido, rilassato, e alquanto allargato.
"Mi sono preparato da solo mentre facevo la doccia, non volevo perdere tempo" mi confessò girandosi per guardarmi in faccia.
"Non è mai una perdita di tempo per me prepararti, ma in questo caso, possiamo approfittarne allora."
Lo baciai di nuovo, aiutandolo ancora a sedersi sul pianale. Gli tolsi una scarpa per poter sfilare una parte del pantalone, in modo da farmi circondare il bacino con le sue gambe.
"Non usare l'incantesimo di protezione ti prego, voglio sentirti."
Lo accontentai, perché anche io morivo dalla voglia di sentire le sue carni bollenti intorno a me. E fu così che mi abbassai i boxer, e con una mano ben salda sulla sua schiena lo penetrai.
Era sempre così esilarante entrare dentro di lui, vedere le espressioni del suo viso cambiare, contorcersi dal piacere. Perché Draco era uno spettacolo, e quando godeva lo era di più. Ed io mi impegnai a farlo venire nel più rumoroso dei modi, chiusi in quel bagno, mentre le campane suonavano per dare il benvenuto ad un nuovo anno.
•••••
Il mese di gennaio si rilevò lungo e faticoso, i Goblin avevano iniziato ad avere problemi con la Gringott in quanto non pagavano i loro debiti con regolarità, ed i folletti ogni volta minacciavano una rivolta. Mi ritrovai spesso a fare da intermediario fra le due fazioni e questo voleva dire viaggiare per tutta l'Inghilterra, Irlanda e Scozia.
Mi capitava spesso di rimanere fuori anche per tre notti di seguito, ed il più delle volte erano partenze improvvisate, il che voleva dire avvisare Draco mentre ero già in viaggio.
Anche se non lo dava a vedere, avevo intuito quanto gli pesasse questa situazione. Nonostante vivessimo insieme il tempo trascorso come coppia scarseggiava, e le rare volte che ero a casa ero talmente stanco da non dedicargli le giuste attenzioni che meritava.
Lo vedevo insofferente, sempre chiuso in casa, a dipendere da ogni mio gesto. Dopo la festa di Natale era andato in giro per la Londra magica a cercare un posto di lavoro qualsiasi, ma nessuno sembrava ancora prenderlo sul serio.
Mi sentivo in colpa, avrei voluto aiutarlo in qualche modo, non farlo sentire un peso, eppure ero sicuro che non sarebbe servito a niente.
Quella sera rientrai a casa più tardi del solito, dopo che passai tre ore in ufficio con Hermione a scrivere un rapporto da consegnare al Ministro il giorno dopo.
Quando entrai in casa ero tutto stranamente silenzioso, anche la tv ero spenta, e non trovai Draco seduto sul divano a guardare qualche telefilm.
L'orologio appeso al muro in salotto segnava le 22 passate da poco, pensai fosse andato a dormire perché particolarmente stanco, ma il letto con le coperte tirate alla perfezione mi confermò che di Draco non c'era nessuna traccia.
Iniziai a preoccuparmi, così una volta tolto il cappotto, sfilai il telefono dalla tasca dei jeans e lo chiamai. Rispose al secondo squillo.
"Hey..."
"Draco santo cielo, dove sei finito?! Sono rientrato ora è non ti ho trovato, stai bene?"
"Sì, scusa avevo da fare, sono a casa mia..."
Cercai di non pensare al fatto che mi stesse raccontando una bugia, e che la sua voce mi parve fredda e distaccata.
"Oh...Ok, l'importante è che tu stia bene, mi sono spaventato...Torni domani?"
Non so se fu solo una mia impressione, ma i secondi che passarono per avere una risposta mi parvero infiniti, ed io sentivo solo il mio cuore rimbombarmi nelle orecchie come impazzito.
"No, starò qui se non ti dispiace, ho lasciato delle cose in sospeso da sistemare che ho rimandato da troppo tempo..."
Ingoiai il groppo che avevo in gola prima di rispondere: "Va bene allora, se ti va posso sempre passare da te quando finisco di lavorare, domani dovrei liberarmi prima."
"Sì, ok, buona notte Harry."
Riagganciò, e insieme al suono della sua voce se ne andò anche quel velo di serenità che solo lui sapeva trasmettermi. C'era qualcosa che non andava e presto avrei scoperto cosa.
••••
Dopo una notte insonne, neanche i tre caffè che bevetti nell'arco della mattinata mi aiutarono a riprendermi.
Ron si era accorto che non stavo bene, ed aveva anche compreso che non ne volessi parlare, per cui sbrigò da solo la maggior parte del lavoro senza farmi domande e gliene fui grato.
Passai la giornata a controllare in ogni istante l'orario, perché troppa era la voglia di mollare tutto e correre da Draco per capire cosa stava succedendo.
Mi sentivo stupito, in realtà lo sapevo che era colpa mia, che si era allontanato perché lo avevo trascurato troppo. Mi ripromisi che non lo avrei più fatto, che una volta chiarito gli avrei dedicato tutto il tempo del mondo, e che il lavoro ogni tanto poteva aspettare.
Fu con questa nuova motivazione che a metà pomeriggio abbandonai il Ministero e mi precipitai da lui.
Quando mi aprí la porta però, tutti i buoni propositi vennero a meno: Draco aveva gli occhi rossi e gonfi di chi avesse passato le ultime 24 ore a piangere, e dietro di lui, due grandi valige blu giacevano sul pavimento.
Ero confuso, e soprattutto senza parole.
"Cosa sta succedendo?" fui in grado di chiedere dopo che mi accomodai sul divano.
Draco era di fianco a me, lo sguardo fisso sul pavimento, come se avesse paura a guardarmi negli occhi, mentre con i denti si torturava il labbro inferiore.
"Dobbiamo parlare."
Quelle due parole non mi erano mani piaciute, non preannunciavano mai nulla di buono, ma mi feci forza e con una mano gli accarezzai lentamente una guancia, mi struggeva vederlo in quelle condizioni.
"Parla allora, ti ascolto."
Dopo un profondo sospiro si voltò verso di me, incrociando per la prima volta il mio sguardo.
"Mi dispiace dirti tutto così di fretta, ma io sto male Harry, non riesco ad andare avanti in questo modo. Tu hai il tuo lavoro, la tua vita, ed io invece non sono nessuno...Mi sento sempre a disagio, passo le mie giornate a fare nulla, la comunità magica fa finta che non esisto, non ce la faccio più..."
Cercai di trattenere le lacrime, dovevo essere forte e sostenerlo, non crollare davanti ai suoi occhi perché in quel momento aveva bisogno di me, anche se le sue parole mi avevano toccato nel profondo.
"Draco io ci sono sempre per te, ti chiedo scusa se nell'ultimo mese sono stato molto impegnato ma non ti volevo abbandonare. La supereremo insieme, ti aiuterò te lo prometto..."
"Me ne vado Harry, parto sta sera..."
Il tempo che realizzai il significato delle sue parole, il mio cuore fece un tuffo nel petto che temetti mi si fosse fermato all'improvviso.
"Che vuol dire che parti? Cosa..."
"Ho bisogno di ritrovare me stesso, devo capire cosa voglio fare della mia vita, e non è certo stando sul divano di casa tua che lo farò. Non è colpa tua Harry, tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata in vita mia, e non sai quanto mi è difficile lasciarti andare, ma devo farlo, per me ed anche per te."
"Mi stai lasciando?"
Fra tutto il discorso che mi aveva fatto, quella era l'unica frase che mi rimbombava in testa.
"Non voglio costringerti ad aspettarmi, non è giusto, non so neanche dove andrò, quanto tempo starò via, se mai ritornerò..."
A quel punto mi avvinghiai a lui, affondai il volto nel suo petto e gli strinsi le braccia intorno al collo.
"Il tuo posto è qui Draco, e quando lo capirai io sarò qui ad aspettarti."
"Non fare promesse che non puoi mantenere..."
Sollevai il capo per guardarlo negli occhi, quei meravigliosi occhi color ghiaccio che avrei voluto guardare per sempre, avrei voluto dirgli che non sarei andato da nessuna parte senza di lui, che sarei rimasto sempre qui in attesa, ma fu lui ad interrompermi.
"Harry...io ti a..."
"Non dirlo ti prego."
Gli posai due dita sulle labbra per farlo tacere, perché non era giusto. Se ne stava andando, non potevano essere quelle le ultime parole.
"Non adesso ti prego, me lo dirai quando resterai, ed io ti risponderò la stessa cosa."
Posò le labbra sulle mie, uno sfioramento delicato, morbido.
"Vieni con me" sussurrò all'improvviso, mentre prese a torturarsi il labbro inferiore coi denti.
Sentii un vuoto nello stomaco pronto a risucchiarmi dentro. Avrei voluto, tantissimo, lo avrei seguito in capo al mondo, ma non era così semplice.
"Non posso...Ho un lavoro, i miei legami qui, e non è scappando con te che risolveremo nel cose..."
Abbassò lo sguardo, improvvisamente interessato alle sue scarpe, poi sospirò e riprese a guardarmi negli occhi.
"Chiedimi di restare allora, chiedimelo ed io lo farò..."
Scossi la testa, perché per quanto avrei voluto che rimanesse con me, non avrei mai potuto fargli questo.
"Non è la cosa giusta Draco..."
"Ti prego..."
"Non posso chiederti di restare, sarebbe da egoista, ed io non voglio esserlo. Devi pensare a te adesso, per il noi ci sarà tempo, non voglio arrivare al giorno in cui mi odierai perché ti ho obbligato qui. Sei libero Draco, fai le tue scelte per una volta nella vita."
"Quindi siamo le classiche persone giuste ma nel momento sbagliato?"
Sorrisi, perché effettivamente era così.
"Vai, viaggia, vivi, fai esperienze...E se deciderai di ritornare" continuai " Faremo come se fossimo due sconosciuti, ricominceremo da capo, un nuovo Harry ed un nuovo Draco..."
Lui annuì e poi mi bacio' di nuovo, ed io lo strinsi ancora, pronto ad immagazzinare ogni ricordo di lui, per la paura che una volta che se ne fosse andato, mi dimenticassi qualcosa.
We can meet again somewhere, somewhere far away from here.
Tra qualche giorno l'epilogo.
TPWK
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