Capitolo 16~... Ti Amo?

POV HERMIONE GRANGER:

Ci smaterializzammo davanti a un ingresso buio e polveroso.
Lucius si era zittito, e sgranava gli occhi ogni volta che vedeva i Dissennatori.

Mi strinsi a Draco, e lui spostó il suo sguardo nei miei occhi.

Dio quanto ero persa di lui, ma dovetti riaprire gli occhi e spostarmi alla realtà, perché si stavano aprendo quei cancelli neri come la pece.
Entrammo tutti con a capo la McGranitt, che impugnava la bacchetta stringendo la bolla che avvolgeva Lucius.

La nebbia si propagava in quella prigione che tanto mi sconvolgeva, e le sbarre magiche erano nulla a confronto dello stress mentale e della paura che provocava quel posto.

Mi sdraiai sul letto, spostando i boccoli color caramello dal viso.

Flashback:

Le sbarre si chiusero con un tonfo. Lucius strinse la testa tra le mani, e cacció un urlo terrificante che aizzó i tre Dissennatori di guardia. Attraversarono le sbarre e volteggiarono intorno all'uomo, che cadde in ginocchio, stremato.

I miei occhi lacrimavano dal terrore, la McGranitt mi guardó e mi strinse la spalla come gesto di supporto.

Draco fissava impotente colui che considerava un padre arrendersi lentamente e accasciarsi al suolo freddo e tetro di Azkaban.

Feci qualche passo in avanti verso Draco. Dagli occhi argentei e nebbiosi del biondino sgorgava una lacrima che si fermó sul bordo del mento, prima di cadere sul suo collo pallido.

Mi misi di fianco a lui e mi strinsi a lui, poggiai la testa sulla sua spalla. Per poi allontanarmi e smaterializzarmi.

Ripensando a quello che era successo poche ore prima rabbrividii.

Ora Draco si stava lavando, l'acqua scrosciava, e il rumore mi costrinse a chiudere gli occhi. Poggiai le mani sulla pancia, spostandomi al centro del letto. Sentii dei passi, mentre il rumore dell'acqua si bloccava, e un peso sul letto mi fece intendere che lui era lì. Serrai gli occhi, mi sentivo imbarazzata. Una goccia d'acqua cadde sulla mia fronte, scivoló sulla tempia per poi andare sulla mia guancia. Un bacio caldo e umido si posó sulla guancia, e quando questo contatto finì, mi sentii vuota. Lui sussurró:<< La missione non è finita, da domani dobbiamo impegnarci.. >>

Aveva ragione, nonostante questo inconveniente causato da Lucius, dovevamo comunque trovare il medaglione.
Domani sarei uscita presto, mentre lui dormiva, e avrei provato a fare alcuni grandi incantesimi, più potenti di un semplice Accio. Sarebbe stato difficile, ma ci sarei riuscita, ero sicura di questo.

Mi svegliai qualche ora dopo, guardai fuori dalla finestra e notai che era ormai buio. Sentii rumore di padelle, e corsi giù in cucina. Mi fermai alla porta, affascinata dal ragazzo che stava diligentemente preparando delle lasagne italiane per cena.

Si giró e sorrise, quando sorrideva senza quell'insopportabile ghigno che lo aveva sempre caratterizzato, era un dio greco.
Mi avvicinai, mi alzai in punta di piedi e lo baciai velocemente, per poi aiutarlo a finire.

                
                           *********

Dopo mangiato guardammo un film, ma dopo un'ora passata a fissare il vuoto mi voltai verso Draco e notai che dormiva, scossi leggermente la sua spalla, lo aiutai ad alzarsi e ad andare in camera. Mi sedetti sul letto non ricordandomi che Draco era appoggiato a me, quindi mi cadde addosso. Ero così stanca che nemmeno mi interessava, avrei pensato al risveglio a come alzarmi senza turbare il suo sonno.

Chiusi così gli occhi.

Tic tic. Tic tic. Perché c'era questo rumore mentre sognavo di fare l'amore con Draco?
Tic tic. Era normale che mentre facevamo questo si sentisse sto tic tic?
TIC TIC. Il rumore era insistente, aprii gli occhi e mi accorsi di essere bloccata da qualcosa. O per meglio dire, da qualcuno. Mossi il braccio dolorante, spostando la gamba del ragazzo addormentato. Rotolai di lato, facendo attenzione a non fare movimenti bruschi che avrebbero potuto svegliarlo. Spensi la sveglia che stava diventando insistente, avrebbe potuto fare danni.

Quasi caddi dal letto in quelle contorsioni, ma riuscii ad alzarmi. Andai in bagno a prepararmi, e una volta pronta uscii.

Indossavo una gonna che arrivava appena sotto al ginocchio, era nera ed elastica, una T-shirt blu con sfumature azzurrine e bianche.
Una felpa e una giacca del medesimo colore rosa pallido mi coprivano dalle temperature fredde di New York.

Mi diressi a piedi verso la campagna.
Non andai alla fermata per andare lontano, come molti potevano immaginare, ma andai in quelle distese di grano, perfette per esercitarsi.

Iniziai a lanciare Accio potenti.

<<Accio Potentiali->>

Sentii le gambe e le braccia stringersi in corde solide, e una mano tapparmi la bocca.

Ero fritta.

Alzai lo sguardo verso la persona che mi aveva intrappolata e sgranai gli occhi.

Non potevo crederci.

Non lui.

Non ora.

Non era possibile.

Mi tiró uno schiaffo e la vista si appannó.

Ciao a tutte/i,
Sono sparita per un beeel po',ma ho deciso che non potevo abbandonare così una storia che magari aveva appassionato qualcuno.
La mia tecnica di scrittura migliora di capitolo in capitolo.
Ma ora parliamo di questo nuovo pezzo che si aggiunge al puzzle.
Vi è piaciuta la parte di Lucius? Ho sempre immaginato così una persona che viene rinchiusa ad Azkaban. In mezzo ho messo quella quotidianità, dei passaggi che sembrano inutili ma che servono a far capire come si stia consolidando il rapporto tra i due.
Scusate per la parte finale, in cui non svelo il nome dell'assalitore, ma la suspence è importante!

Ipotizzate chi sia l'assalitore! Sono curiosa di sapere cosa ne pensate.

Alla prossima,
Mari

Ps. Spero di pubblicare al più presto un nuovo capitolo, per Natale voglio impegnarmi e fare sognare qualcuno!

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