Capitolo 13~La Memoria Dimenticata

POV HERMIONE GRANGER:

Sfogliavo pagina dopo pagina, quella biblioteca faceva quasi invidia ad Hogwarts.
Adoravo il profumo dei libri, mi calmava e mi ispirava.
Malfoy era seduto su un divano verde vellutato, aveva sulle ginocchia un libro che poteva avere come minimo 800 pagine.
Io ero qualche metro più in là, su una sedia, con un libro in mano, a osservarlo attentamente.
Per un attimo, un'idea folle passó per la mia mente.
Mi alzai di scatto avvicinandomi a Malfoy.
Urlai sottovoce:<<MALFOY! Ho avuto un'illuminazione! Folle, ma la migliore che abbiamo. Ascoltami!>>.
Il Furetto platinato annuì, anche se l'espressione era seccata, notavo una curiosità nei suoi occhi e mi affrettai a spiegare la mia teoria.
<<Noi non sappiamo se il Medaglione esista ancora, anche se Silente lo dà per certo, ma potremmo provare a cercarlo.
Ti spiego meglio.
Ovviamente se usassimo un semplice Accio, non succederebbe nulla, sicuramente è ben nascosto da qualche parte. Ma se noi riuscissimo a studiare un Accio più potente, in modo da ingrandire la possibilità che arrivi tra le nostre mani, sarebbe perfetto! Che dici, proviamo? >>.
Ad ogni mia parola, il suo sguardo intenso si illuminó, vidi il suo viso avvicinarsi al mio.
Troppo.
Io stavo iniziando a provare qualcosa, ma non sapevo se lui era certo o era solo uno scherzo sciocco...
Chiusi gli occhi.
Per fortuna nell'ala della biblioteca in cui ci trovavamo non c'era nessuno.
Sentii il suo respiro caldo sul viso, le sue mani si posarono delicatamente, una su un fianco, e l'altra sulla guancia. Le sue labbra morbide sfiorarono le mie, per poi passare a un bacio intenso, mozzafiato, letteralmente.
Appoggiai le mani sul suo collo, giocherellando con i suoi capelli biondi.
Aprii lentamente gli occhi, mentre le nostre labbra continuavano a goocare tra di loro.

E accadde.

Incontrai di nuovo i suoi occhi ghiacciati, ma stavolta dipinti di gentilezza.
Stavo conoscendo un Draco Malfoy molto diverso da quello di Hogwarts.
Era dolce in molti momenti.
Staccó le sue labbra, le sue mani, mentre io facevo lo stesso.

Chiesi una sola cosa.

<<Cosa siamo adesso?>>

POV DRACO MALFOY:
Le sue manine delicate si poggiarono sul mio collo, mentre ci baciavamo intensamente.

Ci staccammo, e aprì la bocca.
Immaginai che ora sarebbe scappata, invece, inaspettatamente mi chiese: << Cosa siamo adesso? >>.
Rimasi in silenzio per un attimo.
Nemmeno io lo sapevo.
Fino a una settimana prima, avrei giurato che non provavo nulla, mentre ora...

Flashback:
Draco correva in salotto.
Aveva nove anni, compiuti da poco.
Lucius era seduto sulla poltrona, leggeva la Gazzetta del Profeta.

<<Draco, smettila. >>

Il bambino lo guardó male, e continuó a correre alzando le braccia in aria.
Lucius scattó in piedi.

<<MOCCIOSO, SMETTILA IMMEDIATAMENTE.
O PUNIZIONE! >>
Tiró fuori la bacchetta, e pronunció un incantesimo oscuro.
<<Pesiaviris>>
Draco sentì un peso forte schiacciarli il petto.
Il cuore iniziava a farli male.
<<Papà, ti prego.
Ho male al cuore. >>

Lucius avvicinó il viso a quello del bambino.
<<Sciocco. Tu, da oggi, non hai un cuore. Sarai di ghiaccio, nessuna emozione in pubblico, e nemmeno a casa. >>.
Rise freddamente, togliendo il maleficio.
Uscì dalla stanza, lasciando il bambino a respirare affannosamente.
Narcissa Malfoy lo trovó così al sul ritorno. E pianse davanti allo specchio del bagno, una volta riaccompagnato il figlio nella cameretta.

<< Si. Noi siamo qualcosa. >>

Risposi di getto. Io avevo un cuore, mio padre era uno sciocco che si nascondeva dalla verità.
L'espressione di Hermione era impagabile. Da un lato, felice, dall'altro, confusa.
<<Noi siamo infinito>>

Aveva gli occhi lucidi.
Dentro scoppiavo di gioia.
Dopo anni, ero riuscito a far fuoriuscire la parte che avevo segregato nell'angolo più buio della mia anima tormentata.

Ero al settimo cielo.

Tornammo a casa.
Non avevamo ancora parlato da quella mia frase.
Notai lo sguardo attento della Granger posarsi sul tavolo.

C'era una lettera.

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