Capitolo 10~ Una Mattinata Di Scoperte
Ciao a tutti/e!
È la prima volta che scrivo lo spazio autrice all'inizio del capitolo.
Quando ho iniziato a scrivere questa storia, pensavo di farla breve, solo una ventina di capitoli. Siamo già al decimo, quindi mi sa che allungheró. Quindi ci saranno molti più capitoli, non so bene quanti. Ne farò quanti ne servono!
Ci vediamo giù!
POV DRACO MALFOY:
Guardai l'orario sull'orologio a parete che c'era sopra la porta della mia stanza.
La lancetta dei secondi si muoveva spedita, e se aguzzavo l'udito sentivo quel tic tac.
Tic tac..
Tic tac..
Notai che tra qualche secondo sarebbe arrivata l'ora di alzarsi. 07:59:54 secondi.
Scostai le lenzuola, e mi alzai. Dopotutto, era ottobre, iniziava a essere freddino...
Uscii dalla porta e appoggiai l'orecchio alla porta del bagno della Granger. Sentii uno scroscio d'acqua e intuii che si stava preparando.
Andai nel mio bagno, mi vestii con calma, decisamente alla babbana. Nel mio armadio ad Hogwarts sicuramente non avevo una camicia floreale tipo Hawaii e nemmeno dei jeans al ginocchio chiari.
Mio dio, mio padre probabilmente si stava rivoltando nella tomba. Mia madre no, lei mi amava senza limiti. E per fortuna è ancora viva, mi aspetta al Manor.
Purtroppo Silente non mi ha permesso di spiegare a mia madre il tutto.
Ok basta pensare. Indossai una felpa nera, e uscii. Bussai alla porta del bagno della Granger, ma niente. Bussai più forte, quasi facendomi male alle nocche, quando una voce dietro di me mi fece sobbalzare.
<<Malfoy? Esattamente, che diavolo stavi facendo? Bussavi ai fantasmi?
Io sono pronta, ora andiamo.>>. Mi guardó come se fossi pazzo, e si diresse verso le scale. Solo allora mi accorsi del suo abbigliamento.
Spalancai la bocca, aveva un top bianco molto succinto e una gonna a balze celeste, molto corta. Probabilmente si accorse che la stavo fissando, perché si voltó sensualmente, e sorrise sfacciata.
<<Chiudi la bocca, maiale. Ci entrano le mosche. >> e se ne andó giù per le scale con i suoi tacchi estivi bianchi.
Scossi la testa contrariato. Insomma così avremmo attirato troppi sguardi.
Sentii un urlo terrorizzato dal basso. Era lei.
Corsi a perdifiato e la vidi in salotto seduta sulla poltrona, con una mano al petto, mentre respirava affannosamente. Nell'altra mano c'era una lettera.
Domandai schiettamente:<<Che c'è? Il fidanzatino Weasley ti ha lasciato? >>.
Scosse la testa senza aprir bocca.
Se non reagiva rispondendo a tono alla mia provocazione era qualcosa di veramente grave. Mi avvicinai e le strappai la lettera di mano, accomodandomi sul divano accanto.
Era da Hogwarts.
Miei cari ragazzi,
Vi scrivo perché prima che iniziate le ricerche sul medaglione, bisogna essere prudenti.
Quindi avrete una copertura.
Voi siete Emily Carter e John Walraight. Avete entrambi 20 anni e siete venuti a convivere qui da poco. Abitavate nel New Jersey, in cui siete nati.
Buona fortuna, Emily e John!
Minerva McGranitt
Mandai mentalmente a quel paese la McGranitt, e la Granger era ancora sconvolta.
La sua voce tremava mentre lo diceva.
Gli occhi erano terrorizzati.
<< E-e quind-di noi-i dovremmo essere.... FIDANZATI?!>>. Ora la voce non le tremava più. Era irata, e strinse le sue mani in due pugni. Se la McGranitt fosse stata lì, sarebbe stato difficile trattenere la Granger dal tirarle un pugno.
<<... e insomma, non puó fare così, Malfoy? Mi stai ascoltando? >>.
Annuii con lo sguardo, ma non ascoltavo veramente i suoi sproloqui. Mi alzai di scatto e le dissi:<<Andiamo a cercare un supermercato. Muoviti. >>.
Borbottó qualcosa tipo: Delicato come la merda.
Le intimai di smetterla e di seguirmi.
Trovammo fuori un paesaggio campagnolo fantastico.
C'era una strada sterrata davanti alla nostra casa, e di fianco a noi c'erano due case. Di fronte, dall'altro lato della strada, c'era una fattoria.
Meno male che era vicino a New York eh? Alla fattoria c'era un enorme cartello con scritto New York, verso destra. Invece c'erano due cartelli con delle frecce verso sinistra. Indicavano un supermercato e la farmacia. La Granger aveva delle borse in mano e un carrello.
<<Magia. >>. La guardai stupito. Che diavolo diceva?
La Granger sbuffó, e mi spiegó:<<Idiota! Intendo per le borse e il carrello ho usato la magia.>>
Scossi la testa contrariato... Quando avrebbe smesso di chiamarmi idiota? Io non la chiamavo più sanguesporco dalla fine della guerra. Solo Granger.
Dopo 10 minuti di battibecco riuscimmo a partire.
Il sole era già alto, e la Granger stava sudando. Decisi di farle uno scherzetto per passare il tempo, e pronunciai sottovoce "Aguamenti" si ritrovó zuppa, con i capelli di solito boccolosi, tutti appiattiti e bagnati.
Scosse le mani per asciugarle e si voltó lentamente verso di me.
<<TU.... BRUTTO FURETTO CHE NON SEI ALTRO! COME TI SEI PERMESSO DI RENDERMI COSÌ.. IMPRESENTABILE! >>. Si asciugó velocemente con la bacchetta, mentre io ridacchiavo come un cretino.
Mi guardó un attimo per poi sorridere compiaciuta e continuare la strada tutta impettita. Arrivammo al supermercato, e notai che molte persone si voltavano verso di me ridendo sottovoce.
Quando arrivammo a casa, con tutte le nostre compere, filai in camera mia e mi guardai nel primo specchio che trovai.
Cacciai un urlo.
<<GRANGER! CHE CAZZO HAI FATTO?! IO TI AMMAZZO! >>.
POV HERMIONE GRANGER:
Malfoy se lo merita questo piccolo scherzetto innocente... Colorarli i capelli di fucsia e mettere una barbetta lilla... Ahhh, musica per le mie orecchie.
Così la smette di farmi scherzi.
Sentii un urlo e lui che mi chiamava dicendomi che mi ammazzava.
Sospirai. Mi ero dimenticata degli effetti del DOPO quella vendetta.
Ovvero la rabbia compulsiva. Spiegato meglio, vuol dire che l'oggetto o comunque la causa della tua rabbia non ti permette di controllarti. Non rispondi delle tue azioni e puoi distruggere tutto.
Malfoy ne soffriva in quel momento mi sa.
<<OH ciao Malfoy! Che bel look che hai oggi!>>. Mentre mi gridava contro tolsi l'effetto Barbie Girl.
<<Prego. >> e me ne andai a fare colazione in salotto.
Malfoy si era dimenticato che non eravamo lì per farci scherzi, ma per una cosa seria.
Decisi che non avrei più risposto alle sue provocazioni inutili.
Mi raggiunse dopo qualche minuto, prese i cereali e il latte sempre guardandomi in cagnesco e io feci la cosa che fece strabuzzare gli occhi al sopracitato.
Porsi una mano a Malfoy.
Non reagì subito, così mi spiegai meglio. <<Almeno per questa missione, tregua. Cerchiamo di collaborare. Te ne prego Malfoy. >>
Quasi fosse in trance, strinse la mia mano.
E in quel momento accadde.
Provai una sensazione di calore in tutto il corpo. Come quando avevo 11 anni. Da Ollivander.
<<Prego signorina! Provi questa! >>.
La ragazzina strinse tra le mani la bacchetta. Una sensazione di calore la avvolse e capì che si. Era quella giusta.
<<Signorina, questa bacchetta è fatta di legno di vite, nucleo di corde di cuore di drago, lunga 10 pollici e tre quarti. Molto flessibile. È sua. Lo sento anche io. Si ricordi, la bacchetta sceglie il mago, non è mai il contrario. E la sua bacchetta, ha scelto una streghetta intelligente. Arrivederla! >>.
Il mio ricordo finì. Perché provavo quella sensazione a stringere la mano di Malfoy?
Ci lasciammo di scatto. Anche lui era sconvolto.
Facemmo velocemente colazione e salimmo sulle scale per osservare assieme le camere e i bagni.
I nostri sguardi si incontravano più volte, e io non capivo cosa significavano....
Hey a tutti tutte!
Dovevo pubblicare ieri mattina, sorry. Ma non avevo revisionato bene e non mi convinceva. Quindi ho riscritto tutto. Ed ecco il risultato! Nel prossimo capitolo descrivo le camere, lo giuro! Servirà visto cosa ci faranno... **fa la faccina 😏**.
Ciaooo! Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo così lungo!
Mari😘
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