INFERMERIA
Hermione sentí un dolore lancinante pervaderle il braccio .
Per fortuna in quel momento Harry , Ron e Blaise le si materializzarono di fianco.
Lei venne presa in braccio da Harry mentre Ron e Blaise presero Draco.
L'ultima cosa che vide furono tre figure che si materializzavano poco più in là .
Due ne sorreggevano un'altra .
Poi il buio più totale.
Quando riaprí gli occhi una luce bianca la accecó.
Dopo un po' si abituó e si rese conto di essere sdraiata su un lettino probabilmente in infermeria e attorno a lei erano state tirate delle tende.
Alzó il braccio per spostarle ma una fitta al braccio la fece urlare.
- Signorina Granger ! Non si deve affaticare ! - strilló Madama Chips avvicinandosi al letto della ragazza e richiudendo le tende.
- Perché sono qui ? - chiese Hermione un po' spaesata.
- Si ricorda di quando siete andati a salvare la singora Malfoy ? - chiese Madama Chips in risposta.
- Si . Ora ricordo . Qualcosa di freddo mi ha colpito il braccio e poi ha cominciato a bruciarmi - rispose Hermione.
- Si . La cosa che vi ha colpito il braccio era un coltello e vi ha riaperto la ferita signorina Granger - spiegó Madama Chips.
- Dov'è Draco ? - chiese dopo qualche minuto di pausa la riccia ricordandosi quanto accaduto.
- Nel letto di fianco al suo -
- È ... è vivo ? - chiese di nuovo Hermione con l'ansia che le annodava lo stomaco.
- Si ma ... è in coma - rispose Madama Chips con sguardo d'apprensione.
- I-in coma ? -
Hermione:
non credevo alle mia orecchie, non poteva essere in coma, Draco in coma ? No non era possibile.
Madama Chips annuí ed io riuscì a tenere a stento le lacrime.
Non volevo piangere . In fondo non era morto. Si sarebbe potuto risvegliare da un momento all'altro dal coma , come avrebbe potuto non svegliarsi più .
Basta Hermione togliti queste idee dalla testa . Si risveglierá e tutto tornerà come prima. Cercavi di farmi forza ma la cosa risultava molto difficile.
- Ora deve dormire . Nel pomeriggio i suoi amici verranno a farle visita e domani potrà uscire - mi disse Madama Chips.
- Posso vederlo ? -
Le parole mi uscirono dalla bocca prima che potessi trattenermi. La mia voce era diventata debole, quasi rotta.
- Magari domani . Ora dorma - mi ripeté l'infermiera e scostando le tende mi lasció di nuovo da sola con i miei pensieri e le mie preoccupazioni.
Il giorno dopo Hermione poté finalmente uscire dall'infermeria.
Quando scese dal suo lettino vide che le tende del letto accanto al suo erano tirate.
Le venne la tentazione di scostarle e guardare all'intero ma si trattenne , non poteva ora, avrebbe avuto il tempo anche lei di vederlo.
Appena uscí dall'infermeria i suoi amici la abbracciano e la portano nella sala comune Grifondoro.
Parlarono per un po' poi Hermione disse di essere stanca e con Ginny andó in camera.
Appena entrata peró si buttó sul letto e tutta la tristezza e l'angoscia che prima aveva cercato di nascondere, le piombarono addosso come un masso.
Non riuscí più a trattenersi e scoppió a piangere.
Ginny che capí senza bisogno di spiegazioni la abbracció piu forte che poté e cercó di rassicurarla.
Quando finalmente Hermione si calmó un po' andarono a dormire entrambe esauste .
La mattina dopo ad Hermione non venne ancora permesso di andare a lezione .
- È ancora troppo debole - le aveva detto il giorno prima Madama Chips.
Data la situazione Hermione decise di andare in infermeria .
Voleva a tutti i costi vedere il suo ragazzo.
Arrivó davanti alla porta ma non ebbe il coraggio di entrare .
Madama Chips e la signora Malfoy stavano parlando appena fuori dalle tende sempre chiuse.
Ad un tratto Narcissa si giró e la vide , Hermione rimase per un attimo immobile poi distolse lo sguardo e si sedette sulle sedie appena fuori dalla porta.
Dopo un po' dall'infermeria uscí Narcissa .
- Hermione - le disse - Vuoi vedere Draco ? -
- Se è possibile ... -
- Certo entra - le disse Narcissa e la giudó fino al letto del figlio .
Quando Hermione superó le tende e vide il volto del suo ragazzo cominció a piangere silenziosamente.
- Vi lascio soli - disse Narcissa e poi uscí.
Hermione si sedette sulla sedia accanto al letto e prese la mano di Draco. Era fredda e sembrava che il sangue non vi scorresse più.
Presa dal terrore Hermione si avvicinó al petto del ragazzo e ci poggió sopra l'orecchio. "Grazie al cielo batte ancora" pensó.
Cominció a pensare a tutto quello che avevano costruito insieme e a quanto era cambiato il loro rapporto in quell'anno. Subito si ritrovó a pensare a come avrebbe fatto senza di lui, senza il suo Draco, senza quegli occhi azzurro ghiaccio che tutte le volte che si incastravano con i suoi la mettevano a nudo davanti a lui. Si rese contó solo in quel momento che non era mai riuscita a nascondere a Draco i suoi sentimenti e cominció a chiedersi se, anche quando era arrabbiata con lui per la questione della Parkinson, lui avesse letto nei suoi occhi quella voglia matta di perdonarlo e di far tornare tutto come prima. Senza neanche accorgersene Hermione cominció senza rendersene conto a parlare con il ragazzo steso accanto a lei - Ti prego non mi lasciare. Io ti amo. Non voglio pederti Draco. Non voglio ... - e appoggiando la testa sul lettino chiuse gli occhi.
Quando li riaprí si rese conto di essere in infermeria.
"Devo essermi addormentata" pensó.
Guardó l'orario, erano quasi le 5 ma non aveva voglia di andarsene.
Proprio in quel momento Narcissa aprí le tende.
- Come stai ? -chiese.
- Bene grazie. Le dispiace se rimango io a dormire qui stanotte ? - domandó un po' incerta la Grifondoro.
- No affatto. Anzi ti ringrazio. Domani devo andare via presto per andare a trovare mio marito ad Azkaban quindi mi fai un grande favore - rispose Narcissa poi le sorrise ed uscí.
Il resto del tempo passó tranquillo.
Harry , Ginny e Ron andarono a farle compagnia, stettero un po' insieme e poi tornarono nei dormitori.
Hermione allora si sistemó per la notte: trasformó la scomoda sedia in una confortevole poltrona, strinse leggermente la mano di Draco e poi sprofondó nel mondo dei sogni.
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