CAPITOLO 2
Il ballo iniziava alle otto di sera con un rinfresco, eppure, Ginny aveva iniziato a prepararsi da ore; non sapevo bene se si impagnava tanto per impressionare Harry, quando lui le chiese di andare al ballo la sua espressione non fu delle migliori. Non le serviva nemmeno impegnarsi per impressionare piacere ai ragazzi, molti la gurdavano anche durante gli allenamenti di quidditch quando era sudata e tutta scompigliata.
Quando mancava un'ora all'evento iniziai a prepararmi ascoltando qualche consiglio della mia amica, misi delle scarpe col tacco non molto alto, raccolsi i capelli come meglio riuscii e indossai un paio di orecchini d'argento di mia mamma
Una volta pronte e uscite dalla sala comune indossammo le nostre maschere, ebbene si: si trattava di un ballo in maschera. La trovavo un'idea carina ma anche un po' banale sapendo quanti se ne facessero tra i babbani, un'estate di qualche anno prima andai ad un ballo in maschera con una mia cugina, ma Ginny mi spiegò che non erano molto comuni tra i maghi infatti erano tutti un po' elettrizzati al parteciparvi.
Entrata nella Sala Grande perfettamente addobbata, notai che io e Ginny avevamo attirato non pochi sguardi e la cosa mi metteva molto a disagio, non mi piaceva attirare l'attenzione su di me ma la maschera mi faceva sentire meno esposta.
Infastidita da quegli sguardi trascinai Ginny da Harry che faceva il terzo in comodo con Ron-Ron e Lav-Lav, come si nominavano a vicenda il che mi dava il voltastomaco.
Ron mi squadrò più volte nonostante la sua accompagnatrice fosse lì di fianco a lui. Prima dell'estate avevamo provato a far nascere qualcosa tra di noi senza molti risultati soprattutto per colpa mia: all'inizio provavo attrazione nei suoi confronti e mi sentivo bene con lui perché era capace di farmi ridere e stare bene, ma ben presto capii che era una piccola cotta da ragazzini non destinata ad evolversi in qualcosa di più profondo.
Da quando la nostra breve relazione terminò, nulla fu mai come prima e per varie settimane soffrii molto per questo; ci comportavamo in modo distaccato e poche volte condividevamo qualcosa.
"Allora Hermione, dov'è il tuo accompagnatore?" La voce di Lavanda mi riscosse dai miei pensieri, la ragazza sapeva benissimo che ero sola e voleva sminuirmi davanti agli altri.
"Lavanda un vecchio detto babbano cita meglio soli che male accompagnati ma te lo dico così tanto per eh" Le indicai con un cenno del capo Ron che squadrava un gruppo di ragazze che passava.
"Io vado a prendere qualcosa da bere" Mi allontanai quando la coppietta iniziò a bisticciare, Harry e Ginny fecero lo stesso salutandomi e dirigendosi verso la pista da ballo.
Presi un bicchiere di quello che mi sembrava Acquaviola e guardai intorno a me;
era tutto sommato una bella festa, organizzata da un gruppo di Corvonero e alcuni Tassorosso.
Le candele a mezz'aria erano di un colore dorato quella sera e su ognuna si trovava il nome di un caduto in guerra; la trovai una bella idea per ricordare chi aveva sacrificato la propria vita lottando per la pace ma non potei fare a meno di intristirmi scorgendo tra di esse il nome di Fred e del professor Lupin.
Il primo aveva ancora tutta la vita davanti a sè, un negozio che andava alla stra-grande e molti progetti, mentre, il secondo aveva appena avuto un figlio... povero Teddy.
Fui distratta dalla vista di Neville che ballava con dimestichezza in mezzo alla pista, attirando l'attenzione di qualche ragazza, e non potei non sorridere... ne aveva passate tante e si meritava di divertirsi. La guerra l'aveva cambiato, si era finalmente visto quanto coraggio grifondoro facesse parte di lui. Persa in quella scena non mi accorsi del ragazzo vicino a me intento a servirsi da bere.
"Festa noiosa, non è vero?" Era più un pensiero detto ad alta voce che una domanda rivolta a me.
"Le persone si stanno divertendo" Feci un'alzata di spalle, scrutando gli studenti che ballavano e chiacchieravano animatamente.
"E tu?" Si voltò verso di me ma io non sependo bene cosa rispondere aspettai che continuasse a parlare. "Balliamo?" Mi porse la mano e di certo non mi aspettavo che il discorso avrebbe preso quella piega, altrimenti sarei scappata via prima che me lo chiedesse.
Lo osservai mentre ancora teneva una mano alzata incitandomi con lo sguardo a stringergliela e a seguirlo; mi sembrava famigliare ma con la maschera argentea gran parte del viso era coperto.
"Non so ballare" Dissi sperando che non avrebbe insistito.
"Non sarai poi così male, basta che segui i miei movimenti"
A quelle parole gli afferrai la mano, esitante, e mi trascinò in pista proprio durante un lento: appoggiò le mani sui miei fianchi e mi attirò a se, almeno quel ballo non sarebbe stato molto impegnativo.
Mi feci cullare dalla musica e dai movimenti ripetitivi finchè, non so come, i nostri volti finirono con l'essere pericolosamente vicini. Non sapevo cosa fare, avevo l'impressione che fossi come una calamita e lui il magnete che mi attirava a sè senza nemmeno il bisogno di toccarmi.
Quando le nostre labbra furono a pochissimi centimetri le une dalle altre il mio cervello cominciò a elaborare ciò che stava accadendo: Ci stavamo per baciare! E come per uno stupido scherzo del destino cominciai a rendermi conto chi fosse, il ragazzo di fronte a me, proprio in quel momento.
Ragazzo biondo ed incredibilmente alto, occhi grigi e glaciali...
Miseriaccia, stavo per baciare Draco Malfoy!
"Ehm io devo...si beh, io... devo andare" Farneticando parole qua e la mi allontanai velocemente fino ad uscire dalla Sala Grande.
Con lo stomaco in subbuglio e la testa che girava incominciai a camminare velocemente per i corridoi fino ad uscire per prendere una boccata d'aria fresca sulla riva del Lago Nero, dove mi tolsi le scarpe e iniziai a camminare avanti e indietro cercano di realizzare cosa stava succedendo.
"Si può sapere che ti è preso?" Sentii la voce di Malfoy in lontananza così mi voltai e lo vidi avvicinarsi, col viso ancora coperto dalla maschera color argento.
Trascorsero alcuni attimi senza che risposi alla sua domanda.
"Stai bene?" Mi si parò davanti con aria confusa. Senza il suo solito ghigno e la sua aria di superiorità nei miei confronti non mi sembrava nemmeno la stessa persona, non ero abituata a parlarci educatamente senza litigare.
"Non dovevamo ballare insieme, ci stavamo addirittura per baciare!" Esclamai perentoria, più a me stessa che a lui.
"Hai un ragazzo?" Alzò un sopracciglio e per un attimo il tono sembrava preoccupato, a quanto pare nonostante non mi aveva ancora riconosciuto."Mi hai riconosciuto" Mormorò, probabilmente notando come lo guardavo. "Mi hai riconosciuto e non ti sono piaciuto...?" Cercò di capire.
"Cosa? No! Cioè non è ciò che è successo" Ma in che situazione mi ero ritrovata...
"Beh, ma così non siamo pari tu sai chi sono ma io non so chi sei tu"
Cercai di prendere velocemente una decisione: tenere la maschera, andarmene e lasciare che i momenti passati al ballo fossero solamente un ricordo per entrambi o toglierla cosicchè realizzasse che ero una ragazza normale e non una 'razza inferiore' come mi considerava lui durante i nostri litigi.
Decisi di toglierla e dimostrargli che potevo essere una buona compagnia, nel farlo vidi lo stupore protagonista del suo viso.
"Gr-Granger?!" Fece un passo indietro, probabilmente stava provando le stesse sensazione che provai io venendo al Lago Nero.
"L'unica ed inimitabile" Dissi ironica per sdrammatizzare ma temendo comunque la sua reazione.
Vedevo nel suo sguardo una lotta interiore, probabilmente ragionava sulle convinzioni della sua famiglia riguardo alle persone come me e su quello che realmente pensava lui o perlomeno questo era ciò che speravo: che in tutti quegli anni quei pensieri non fossero realmente suoi ma solo il frutto della manipolazione -fin dalla tenera età- da parte del padre.
Tolse anche lui la maschera e dopo essersi ripreso il suo sguardo si posò su un ciuffo ribelle che ricadeva sul mio viso, avvicinò la sua mano...
"Cosa sta succedendo qui?" Una voce fastidiosa quanto la persona a cui apparteneva ci interruppe e il biondo ritrasse bruscamente la mano...
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