CAPITOLO 17


Passai i due giorni successivi rinchiusa in un appartamento con Jacob cercando il più possibile di non farmi ingannare e ammaliare dal suo fascino e dalla sua grande capacità di manipolare le persone. Era capace di simulare le emozioni ma non riusciva a fare a meno di mentire per ogni minima cosa; come persona mi aveva incuriosito e non poco, lo caratterizzava un modo di fare superbo ed estremamente furbo.

Sembrava non sentire mai il bisogno di dormire: girovagava sempre vigile per le stanze controllando che non cercassi di scappare -come se potessi dato che aveva scagliato una serie di incantesimi che mi impedivano di smaterializzarmi-. Era capitato che uscisse a fare chissà cosa e durante quelle poche ore d'assenza, il primo giorno di pringionia, avevo controllato e ricontrollato ogni minima stanza cercando un punto debole da sfruttare per scappare. Dovetti ammettere a me stessa -imprecando- che oltre ad essere estremamente bravo nella pratica delle arti magiche era sempre un passo avanti.

"Principessa!" Il soggetto dei miei pensieri irruppe nell'appartamento, lasciandosi cadere sul divano beige in cui mi ero seduta da più di un'ora arresa all'idea che non ci fosse via di fuga.

"Ti ho portato questo, spero ti piaccia" Disse con aria premurosa, anzi, finta aria premurosa porgendomi una busta con un hamburger e una Coca Cola. "Devo ammetterlo questa roba babbana non è male" Proseguì dopo aver notato che lo stavo ignorando.

"Smettila di ignorarmi, sai che non ti riesce bene" Cominciò a scorrere con le dita lungo il mio braccio e la differenza delle nostre temperature corporee mi fece venire la pelle d'oca. "Non lo vedi che effetto ti faccio?" Mi sussurrò all'orecchio.

Mi alzai repentinamente lanciandogli la busta col cibo sulle gambe, ormai l'appetito mi era più che passato.

"Mi fai schifo" Dissi freddamente. "Questo è l'effetto che mi fai" Non ero abituata a rivolgermi in tono così cattivo nei confronti di qualcuno ma lui portava alla luce una parte di me che desiderai ardentemente rimanesse nascosta, o persino non esistesse. Potei notare qualcosa nei suoi occhi mutare, non vi era più il solito divertimento ma qualcosa di estremamente diverso; non era dolore, ma rabbia e ciò significava solo una cosa: pericolo. Io continuai però imperterrita nel mio monologo troppo presa dalle emozioni.

"Ti credi tanto intelligente, tanto superiore ma non capisci che quello che stai facendo non ti porterà a nulla? Puoi tenermi rinchiusa per sempre ma non sarò mai tua! Mi continueranno a cercare ed io continuerò a cercare un modo per allontanarmi da te. Non so perchè vuoi fare questo a tuo cugino ma è solo un piano da malati!"

Non mi sarei sfogata in quel modo, non gli sarei mai andata contro così se avessi saputo che non avrebbe avuto la solita reazione divertita che aveva alle mie provocazioni. Al posto del divertimento sul suo volto ci fu solo aggressività, freddezza e tanta rabbia repressa; quello che seguì mi fece scoprire un altra facciata di quel ragazzo: l'imprevedibilità.

Riuscì a bloccarmi contro il pavimento e, mentre sotto di lui cercavo di dimenarmi e liberarmi dalla sua stretta, mi immobilizzò. Mi preparavo mentalmente a quello che stava per farmi, nonostante mai ci si poteva preparare ad una cosa del genere.

Cominciò ad incidere con uno sguardo rivestito d'odio la cicatrice provocata dalla madre; non urlai come la prima volta, non che fosse meno doloroso -lo era molto sia a livello fisico che mentale- ma dalla mia bocca non usciva nemmeno un sussurro.

Ci provavo. Ci provavo a urlare. Provavo a muovermi ma era come avere un macigno che mi bloccava ogni parte del mio corpo.

"Sei un mostro" Riuscii a sussurrare stremata, una volta che si rialzò.

"No, tu lo sei" Disse indicandomi il braccio con un cenno del capo, dopodiché uscì dall'appartamento sbattendo la porta.

Nonostante non fossi più immobilizzata non ebbi la forza di muovere un solo dito. Stavo lì sdraiata sulle piastrelle fredde del salotto guardando ferita da quell'umiliazione la scritta sanguinante.

Sentii il rumore di un giro di chiave nella serratura della porta d'ingresso, sobbalzai e sapendo che Jacob non apriva mai manualmente le porte, sperai fosse Malfoy o Harry che mi avevano trovato. Varcò la soglia della porta una donna di non più di venticinque anni, bionda e dall'aspetto frivolo e mi sentii subito stupida per quello che avevo appena pensato.

Anche se Harry, Malfoy o chiunque altro mi avesse trovato era improbabile avessero la chiave o comunque non l'avrebbero mai usata.

"Ehi bellezza, stai buona che non ho voglia di rovinarmi le unghie" Si sedette sul divano e tirò fuori dalla borsetta un'iphone dalla cover fucsia.

"E tu chi saresti?"

"Qualcuno con un aspetto decisamente migliore del tuo" Mi squadrò. "e la tua babysitter a quanto pare" Sbuffò.

Fu come se non sentii quelle parole, la mia attenzione venne catturata da un oggetto che sporgeva dalla sua borsa: la mia bacchetta! Quella sarebbe stata la mia opportunità di scappare.

Pensai ad un modo per mandarla fuori dai giochi per un po' così feci finta di andare in un'altra stanza. Era troppo concentrata a digitare qualcosa sul telefono per accorgersi di me, sicuramente non era una purosangue. Acchiappai la prima cosa che mi capitò sottomano, una lambada, e mi avvicinai di soppiatto alle sue spalle; i nostri sguardi però si incontrarono nel riflesso della TV.

Non le lasciai il tempo di realizzare quello che stavo per fare che la colpii forte per poi prendere la mia bacchetta; in sua assenza mi sentivo così impotente che riaverla di nuovo tra le mani mi fece sentire subito più forte.

Uscii il più velocemente possibile in strada, andando in qualche vicolo per smaterializzarmi dato che Jacob aveva incantato l'intera palazzina.

Mi smaterializzai alla Tana sperando di trovare ancora tutti sani e salvi. Il paesaggio cambiò totalmente: le strade grigie di Parigi scomparirono e al loro posto trovai colline e distese di campi e boschi. Cominciai a correre il più velocemente possibile con la costante ansia di trovarmi quel pazzo alle spalle.










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Heeeey!
Sto scrivendo questo capitolo senza 3G quindi devo pubblicarlo domani
(Lo sto scrivendo oggi 02/11/15)
Sono soddisfatta, soprattutto il finale, credo mi sia venuto abbastanza bene. Non so fino a quanti capitoli arriverò ma anche se arrivassi a 30 capitoli o 400 capitoli ci sarà lo stesso un sequel U.U
Poi per quanto riguarda le altre storie non so se continuare, ho un blocco su quelle.
Che ne dite se nei commenti mi scrivete il momento dell'intera storia che vi è piaciuta di più?
Andate a fare copia e incolla del pezzo che più vi è piaciuto e scrivetelo nei commenti, sono curiosa!!!
Nel prossimo vi dirò il pezzo che è piaciuto a me
Alla prossima

{CORRETTO IL 24/01/16}

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