CAPITOLO 1
Ormai si stava avvicinando l'inverno e con esso anche il giorno del famoso ballo oppure dell'occasione per ogni ragazza di conquistare un bel fusto come dicevano quelle due oche di Lavanda e Calì.
Mi facevano un po' pena con il loro modo superficiale di affrontare la vita, non pensavano ad altro che a cose frivole nonostante non fossero più ragazzine del primo o del secondo anno. Insomma dopo una guerra come quella appena passata pensavo che saremmo tutti maturati un po' di più, eppure...
A me personalmente non interessava molto questo ballo ma Ginny ci teneva particolarmente e mi aveva obbligato a parteciparvi, la definiva un'ottima occasione per socializzare ed avere bei ricordi dopo la scuola. L'indomani sarebbe stato il fatidico giorno ed a me e alla mia amica rimaneva soltanto un pomeriggio per trovare il vestito perfetto in cui ci saremmo sentite a nostro agio, in fondo una donna sicura di sé ha sempre fascino.
Eravamo in un negozio di Hogsmeade, il quinto per la precisione; avevo un dolore lancinante ai piedi per il troppo camminare e cominciavo veramente a perdere la pazienza.
"Ginny, ci sei? È da mezz'ora che sei lì dentro in silenzio" Sbuffai ormai spazientita con le braccia incrociate e il piede che picchiettava nervosamente sul pavimento.
"Questo vestito non si chiude Herm, eppure è la taglia giusta... credo di essere ingrassata"Mormorò allarmata.
"Ma non dire sciocchezze, con tutti gli allenamenti di quidditch durante gli anni scorsi, hai un fisico invidiabile. Vado a prenderti una taglia in più"
Mentre camminavo spedita verso il reparto grandi occasioni, pieno di abiti coloratissimi ornati di strass, vidi poco lontano il solito gruppetto delle serpi; continuai nella direzione del reparto con passo deciso e testa alta.
Tra gli sguardi non curanti o sprezzanti di alcuni di loro, Zabini mi salutò di buonumore. Da qualche tempo avevamo instaurato un rapporto quasi di amicizia; più volte ci eravamo ritrovati a condividere uno dei tavolini in legno della biblioteca della scuola, a studiare e confrontarci. Poteva essere considerato l'esempio vivente del detto non giudicare un libro dalla sua copertina, non era come molte altre serpi nonostante avesse comunque i tratti distintivi della sua Casa.
"Ciao Granger, anche tu qui per il vestito?" Si avvicinò di qualche passo.
"Per ora sto aiutando Ginny, io non ho trovato ancora nulla" Indicai il camerino in lontananza.
"Capisco, noi siamo qui per Pansy. Non immagini quanto sia pignola in fatto di abiti" Sbuffò in direzione della ragazza, troppo concentrata a esaminare un lungo vestito blu notte, per accorgersi di quello che aveva appena detto l'amico. "A proposito, salutami la Weasley" Fece un sorrisetto.
Una voce che avrei fatto volentieri a meno di sentire, ci interruppe.
"Ma guarda un po' chi abbiamo qui... Mezzosangue che combini?" chiese con quel solito ghigno fastidioso stampato in faccia.
Quel soprannome -Mezzosangue- nel corso degli anni avevo iniziato sempre meno a preoccuparmene, oramai sapevo bene che quella stupida parola veniva usata più per abitudine che per altro e non volevo lasciare che uno stupido aggettivo mi definisse soprattutto perchè a volte la usavano pure per Harry, solo perchè la madre era una nata babbana.
"Mi stai chiedendo che faccio in un negozio di vestiti? Ti facevo più intelligente" Lo sbeffeggiai divertita.
"Credi di essere divertente Granger?" Alzò un sopracciglio ed io non curante feci un segno di saluto a Zabini, allontanandomi.
"Perchè sei solamente una noiosa secchiona!" Lo sentii dire in lontananza.
"Si si si, ciao Malfoy" Tagliai corto scuotendo la testa. Quanto poteva essere infantile quel ragazzo.
Nel mentre che tornavo da Ginny il mio sguardo cadde su un vestito verde smeraldo a dir poco stupendo: era in stile imperiale con una fascia di strass che risaltava la vita.
Avevo appena trovato il vestito perfetto per me.
Era ormai giunta l'ora di cena ed eravamo tutti radunati in Sala Grande illuminata come ogni sera da centinaia di candele sospese a mezz'aria, che rendevano l'atmosfera ancora più magica. Durante la cena continuavo a sentire una sensazione strana come quando si ha l'impressione di essere osservati, così decisi di cercare la fonte di tale sensazione.
Vagai con lo sguardo per le tavolate fino a quando esso non si incatenò a un paio di occhi grigi e glaciali. Cosa diavolo aveva Malfoy da fissare? In un certo senso i suoi occhi su di me, mi mettevano in soggezione e sentivo le guance surriscaldarsi.
Si voltò senza tanta fretta verso una delle serpi alla sua sinistra che gli stava parlando e che finora aveva ignorato, dopo aver lanciato una rapida occhiata infastidita alla mia destra dove si trovava Harry. A quanto pare il mio amico aveva notato il mio disagio ed aveva intimato a Malfoy di voltarsi.
"Cosha avefa da guarhare il fureffo?" La figura buffa di Ron attirò la mia attenzione.
"Ron ma che schifo chiudi quella boccaccia!" Lo rimproverò la sorella. "Oggi abbiamo incontrato il gruppetto di Malfoy" Proseguì dopo averlo guardato in modo disgustato.
"E...?" La spronò Harry.
Lei raccontò brevemente che come al solito il biondo aveva cercato di provocarmi, la ragazza parlava come se io non fossi nemmeno lì con loro. Un tempo Malfoy sarebbe pure riuscito nel suo intento e saremmo finiti a litigare pesantemente e magari gli avrei pure messo le mani addosso, come il pugno che gli avevo dato al terzo anno. Ora invece sentivo che era inutile odiarci e trattarci male così a caso, oramai i tempi di guerra erano passati.
"Ragazzi sono stanca, vado a letto. Ginny mi raggiungi dopo?" Chiesi alzandomi.
"Certo!" Disse distrattamente troppo occupata nel rendere partecipe di qualche pettegolezzo i due ragazzi.
Una volta che fui quasi vicina alla torre dei grifondoro sentii dei rumori alle mie spalle così mi fermai per controllare se ci fosse qualcuno dietro di me: i corridoi erano deserti ma sentivo di non essere sola e questo cominciò a mettermi ansia. Una volta che mi rigirai verso le scale, mi trovai davanti un'alta figura bionda.
"Malfoy ti sei bevuto il cervello? Mi hai spaventata a morte!" Mi misi una mano sul cuore che batteva all'impazzata; i corridoi di Hogwarts la sera non erano mai stati molto rassicuranti.
Il biondo però ignorò bellamente le mie parole, continuando a scrutarmi altezzoso.
"Ti stavi per caso prendendo gioco di me con i tuoi amichetti, Granger?" Chiese in tono intimidatorio. Teneva le mani nelle tasche dei pantaloni scuri e se ne stava lì con aria sicura di sé.
"Pensi davvero di essere così importante? Non crederti il centro del mondo, Furetto"
"Porta rispetto stupida sanguemarcio" Si voltò sparendo nell'ombra, furioso.
Ouch, quella parola mi faceva un'effetto in più a differenza di mezzosangue. Era carica d'odio e veniva usata esclusivamente per persone come me a differenza di mezzosangue che ormai usavano erroneamente un po' per tutti coloro che non erano purosangue.
"Dovresti cambiare un po' le battute, sembri un disco rotto" Lo schernii prima di entrare nella sala comune, allontanando i pensieri negativi dalla mia mente decisa ad avere l'ultima parola.
Ehi! Spero che come inizio vi piaccia! Questa FF l'avevo scritta quando ero più piccola e quest'anno ho cercato di sistemarla come potevo.
Alla prossima!
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