3- Nuovo arrivato


24 febbraio 2000

Era una giornata di fine febbraio e il tempo era come al solito -in quel periodo dell'anno- nuvoloso e umido; avevo invitato Harry a casa per aiutarmi con gli ultimi mobili da montare dato che Draco era al lavoro e non vedevo l'ora di, finalmente, terminare di sistemare la nostra nuova casa.

Nuova, si fa per dire. Avevamo completamente ristrutturato la Villa Rowle, la casa rimasta abbandonata dalla morte della mia famiglia. Ci era voluto più di un mese anche con l'uso della magia, era davvero in pessimo stato quando siamo arrivati.

Vedendo il risultato finale ne era definitivamente valsa la pena di tanta fatica; il lampadario di cristallo nell'atrio era tornato al suo antico splendore e le scalinate in marmo erano di nuovo lucide.

La cucina era accogliente e ricordava molto la Tana, piena di utensili e pentoloni. Ci passavo molto tempo a sperimentare nuove ricette e insegnare qualcosa a quel fannullone di Malfoy.

Il salone invece -che un tempo ospitava balli e serate di gala- era talmente grande che l'avevamo diviso in due parti, con in entrambi un caminetto.

Da una parte si trovava un'immenso tavolo in legno di noce e un'enorme libreria. Quando io e Draco eravamo soli raramente mangiavamo lì, eravamo soliti starcene sui divanetti poco più in là o in cucina. Veniva usato principalmente quando invitavamo gente o quando il biondo doveva lavorare a qualche caso.

L'altro lato invece era molto più accogliente, c'era un tavolino basso e tre divani che lo circondavano. Sopra il camino scoppiettante c'era un ritratto della mia famiglia ormai scomparsa e molte foto con Draco e i nostri amici.

C'era anche un mobiletto in vetro con varie bottiglie di Firewhisky pregiati a cui Draco teneva particolarmente e un giradischi.

Oh quel giradischi...

Era capitato che sola in casa iniziavo a ballare e lasciarmi andare sulle note di qualche canzone babbana. Una sera Draco era tornato prima del dovuto, non l'avevo nemmeno sentito arrivare; mi aveva trovato a ballare su un divanetto con di sottofondo Anything, Anything dei Dramarama.

Aveva osservato per un bel po' in silenzio prima di far notare la sua presenza con un colpo di tosse e una risatina. Volevo sotterrarmi.

Altre volte invece era capitato che lui stesso mi trascinasse in mezzo al salone, mi prendeva per i fianchi e iniziavamo a muoverci lenti su dolci note di qualche canzone d'amore.

"Finalmente abbiamo finito" Harry interruppe quel flusso di pensieri, asciugò il sudore dalla fronte dopo aver finito di montare l'ennesima libreria pronta ad ospitare tutti i miei tesori. "Beh direi che ora hai una villa da invidiare Herm" Sorrise guardandosi intorno.

"È proprio come l'avevo immaginata" Sospirai. "Sai come sarà bello a Natale? Sarete tutti invitati, ovviamente" Sorrisi scompigliandogli i capelli.

Avevamo appena passato le feste tutti insieme alla gigantesca villa che Zabini si era comprato. Ormai sarebbe diventata tradizione, ogni anno ci saremmo trovati tutti con i vari parenti.

C'erano stati i Weasley, i Granger, il padre di Luna, la buffa ed energica nonna di Neville. Persino la mamma di Blaise era venuta, austera e distinta quanto Narcissa; gli unici a mancare all'appello erano stati appunto quest'ultima e i genitori di Pansy.

"Abbiamo appena festeggiato capodanno e già non vedo l'ora di Natale" Rise e si sistemò gli occhiali.

Sorriso che si tramutò in un espressione preoccupata quando lanciai un urlo strozzato, tenendomi al bordo del tavolo per non accasciarmi a terra.

"Che hai? Che ti succede Herm?" La voce di Harry mi arrivava ovattata, concentrata com'ero sulla sensazione di bagnato che mi colpiva le gambe. Guardai ai miei piedi e trovai il pavimento bagnato.

"Harry..." Borbottai. "Mi si sono rotte le acque" Presi un profondo respiro e puntai nuovamente i miei occhi nei suoi.

"Cosa ti si sono rotte? Adesso?! Oh mio Dio"

"Non andare nel panico, sono io quella che sta per partorire" La mia voce risuonò particolarmente acuta nella stanza. "Dobbiamo... dobbiamo andare al San Mungo"

"Non puoi smaterializzarti nelle tue condizioni e il San Mungo è lontano. Io... io non ho usato la macchina per venire qua" Cominciò a balbettare.

"Fatti venire una cazzo di idea Harry!" Sbraitai in preda alla seconda contrazione.

"Polvere Volante!" Si illuminò guardando i due camini nel salone e i due piccoli recipienti contenenti la polvere in questione. "Vieni ti aiuto" Mi prese sotto braccio avvicinandosi a uno dei caminetti spenti.

"No aspetta, aspetta..."

"Che succede?"

"Devi prendere la borsa che avevo preparato per l'ospedale, ho tutto lì dentro. È sotto il letto in camera" Sbiascicai piegata in due.

"Ma... possiamo sempre tornare a prenderla-"

"Harry, cazzo!" Mi lasciai andare a termini poco educati davanti all'espressione di panico e confusione del mio amico.

Non avevo mai visto Harry Potter correre così velocemente, nemmeno durante la guerra e in tutte le nostre avventure. Ci aveva messo pochissimi secondi ed in men che non si dica ci trovavamo in ospedale.

"Harry devi chiamare Draco al telefono, velocemente" Dissi sofferente. Volevo averlo al mio fianco.

Eh si, Draco Malfoy aveva un telefono. Avevamo deciso tutti che sarebbe stato più veloce comunicare usando questo mezzo babbano invece dei soliti gufi.

Il ragazzo annuì e si allontanò di poco per chiamare il biondo.

"Malfoy? Mi senti?"
"Si Sfregiato, mi avete preso per fesso. Non ci vuole tanto ad usare questi aggeggi"
"Si si ora c'è altro di cui dobbiamo parlare. Devi venire subito al San Mungo!"
"Cos'è successo? Hermione e il bambino stanno bene?!"
"Sta per nascere tuo figlio Malfoy, devi sbrigarti a venire"
"C-cosa? Ma è troppo presto, com'è possibile?!"
"Ma che ne so io, mica se lo può tenere dentro perché non è la data prevista"
"Arrivo subito"

E così fece, dopo nemmeno dieci minuti era già lì. Erano tutti lì, ad aspettare il nostro bambino.

"Amore, sono qui" Draco si precipitò al mio fianco a stringermi la mano.

Il travaglio durò ore e il parto fu doloroso quanto stancante. Avevo insultato così tanto Draco che mi ero sentita in colpa per giorni, ma nonostante questo lui era felicissimo.

Quando finalmente mi misero in braccio quel piccolissimo bambino che aveva un tenerissimo ciuffetto biondo ribelle piansi dalla gioia. Lo stesso fece la serpe.

"Benvenuto piccolo Scorpius Malfoy" Mormorai, girandomi a guardare Draco.

Aveva gli occhi che brillavano mentre  si voltava a guardarmi a bocca aperta. Avevo deciso di seguire la tradizione della sua famiglia e dargli il nome di una costellazione che trovavo bellissima.

Scorpius...

Poco dopo entrarono tutti a vedere il piccolino, stranamente anche Ron si presentò quel giorno, con un'aria cupa che cercava di non dare a vedere.

Quello fu il primo di interminabili giorni di gioia.

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