1- Aerei e genitori arrabbiati
One-shot
L'estate dopo la fine dell'ultimo anno.
Sistemai attentamente le ultime magliette nella valigia che dalla fine della scuola non avevo ancora disfatto completamente, e osservai la camera d'albergo che aveva ospitato me è Draco nelle ultime settimane.
Era molto accogliente, si trovava all'ultimo piano di un lussuoso hotel babbano che il mio ragazzo non si era fatto problemi ad affittare nonostante il prezzo e quanto ne fossi contraria.
Dopo aver lasciato Hogwarts ci eravamo tutti sentiti molto spaesati, non sapevamo cosa fare e dove andare; eravamo stremati da mesi di studio e da anni di brutti avvenimenti... così ci era sembrata una buona idea prenderci del tempo solo per noi due, riposarci e fare progetti. Chiuderci nella nostra bolla insomma...
Eravamo due giovanissimi ragazzi appena usciti dall'adolescenza e già in attesa di un figlio... o una figlia, dovevamo riflettere su ciò che avremmo fatto d'ora in avanti.
"Sei pronta?" La voce di Draco riecheggiò nella camera interrompendo il flusso di pensieri.
"Dovrei chiedertelo io piuttosto" Sorrisi divertita nel notarlo nervoso.
"Sono nato pronto Granger" Disse prendendo in mano la mia valigia. "Insomma, devo solo conoscere i tuoi. Perché dovrei essere nervoso" In quel momento però il biondo sembrava cercare di rassicurare più se stesso che me.
"Oh è quello che mi chiedo da un po' di giorni infatti, i miei sono due persone normalissime e a modo. Sono io che dovrei avere l'ansia anche solo di avvicinarmi a Malfoy Manor" Scossi la testa sorpassandolo. "La tua valigia è già giù?"
"Scusami signorina ho dei genitori normalissimi e a modo ma io con dei babbani non ci ho mai parlato per più di 5 secondi" Sbuffò chiudendo la porta della camera.
"Come no? E Gregory?" Lo guardai con la coda dell'occhio mentre chiamavo l'ascensore.
"Scusami?" Entrò al suo interno, guardandomi con un sopracciglio alzato. "Il barista?"
"Si, mi sembrava foste diventati molto... amici" Sorrisi divertita ricordandomi di quando l'avevo beccato al bancone del bar dell'hotel a farsi dare consigli dal bar-man.
"Ti ho detto di non tirare più fuori questa storia" Le gote gli si colorarono di rosso mentre cercava di non incontrare il mio sguardo.
"Non devi vergognarti, hai solo chiesto come si cambiano pannolini" Cercai di non ridere.
"Ero brillo, Hermione. Non sapevo cosa stavo dicendo" Mi fulminò con lo sguardo.
"Mmh, va bene va bene. Comunque ripeto, non devi preoccuparti... sii te stesso e vedi che gli piacerai"
"Me stesso?" Mise su un ghigno in perfetto stile Malfoy avvicinandosi pericolosamente. Le porte dell'ascensore si aprirono in quell'istante, così riuscii a sfuggire in tempo alla presa di quella subdola serpe.
"Te stesso ma con le mani a posto, e magari un po' più..."
"Un po' più?" Mia spronò a continuare.
"Gentile? Cioè non tirare fuori ne le tue stupide battutine sui babbani ne le tue lamentele" Riferendomi a tutte le volte che doveva usare oggetti ed elettrodomestici vari; non faceva che sbuffare e rischiava di far esplodere tutto.
"Posso anche provare a non lamentarmi, per le mani a posto non ti prometto nulla però" Fece l'occhiolino, provocandomi le farfalle nello stomaco.
Passò la valigia al tassista, per poi aprirmi lo sportello del taxi nero.
"Poi è normale che mi lamenti, ho quasi rischiato la vita con uno stupido tosta pane"
"Malfoy, dobbiamo davvero ritirare fuori questa storia?" Alzai un sopracciglio e il biondo si zittì.
"E poi scusami..." Sbuffò lui dopo vari minuti.
"Cosa c'è ancora?" Mi voltai vedendo arrivare l'ennesima lamentela.
"Perché dobbiamo prendere l'aereocoso e farci ore di viaggio quando con un passaporta-" Lo interruppi bruscamente dandogli una gomitata.
"Cosa? Non sai dove hai messo il passaporto?" Pronunciai quelle parole con un tono di voce più acuto del dovuto, mentre incrociavo lo sguardo stranito del tassista che ci osservava di sbieco dallo specchietto.
"Sei stupido o cosa?" Sibilai.
Eh si, Draco Lucius Malfoy, uno dei ragazzi più intelligenti della sua generazione non era poi tanto sveglio... non gli era ancora entrato in testa che non poteva parlare di magia davanti alle persone normali.
"E poi, prendiamo un aereo perché sono esperienze che tu devi fare e che a me manca fare"
"Ti manca rischiare la tua vita volando a chilometri di altitudine su un marchingegno che solo Salazar sa non cadrà a pezzi?"
"Se succederà potrai rinfacciarmi di non aver usato altri modi per viaggiare" Lo presi in giro per fargli salire l'ansia.
"Se saremo ancora vivi" Mormorò brusco, tornando a guardare fuori dal finestrino.
"Comunque è normale che io sia un po' in ansia. Sono colui che ha ingravidato la loro unica figlia a nemmeno 20 anni, tuo padre mi ucciderà me lo sento" Sbuffò quasi tra se e se. "E lei cos'ha da guardare? Si concentri sulla strada" Sibilò al signore al volante.
"Si dargli questa notizia li... sconvolgerà, ma... lo accetteranno ne sono sicura"
Arrivammo, a differenza delle previsioni fatte dalla serpe, sani e salvi all'aeroporto di Melbourne in Australia. Sentivo l'ansia crescere in me, era da più di un anno che non vedevo i miei genitori. Ancora non avevo ridato loro la memoria e ora si sarebbero visti piombare in casa una figlia a malapena maggiorenne, incinta e col ragazzo...
"È tutto ok?" Malfoy mi osservava con lo sguardo premuroso, portò una mano calda ad accarezzarmi la guancia. "Andrà tutto bene" Disse tra un tiro di sigaretta e un altro, bruttissimo vizio che gli era venuto.
La casa dei miei genitori era esattamente come l'avevo immaginata; conoscevo bene i gusti di Jean e Oliver John Granger.
Fiori, fiori ovunque, muri di un tenue color panna, siepe impeccabile e una grande panchina sulla veranda all'entrata.
Avvicinai il dito esitante al campanello. Sentii la mano di Draco poggiarsi sulla mia spalla e stringere lievemente, cercando di infondermi più sicurezza.
Il campanello rimbombò e con esso il mio cuore perse un battito; mi sembrava di sudar prima caldo e poi freddo, agguantai bruscamente la mano del ragazzo accanto a me e la strinsi nervosa.
"Andrà tutto bene-" Riuscì a pronunciare lui prima che la porta si aprì dinanzi a noi.
Una bellissima donna dai boccoli bruni e dagli occhioni color del miele ci osservava sorridente. Indossava ancora il camice da dentista, quindi sia lei che papà avevano appena finito di lavorare.
"Salve, posso aiutarvi?" Al suono della sua voce così rassicurante quasi non scoppiai in lacrime, mi dovetti anche trattenere dal lasciarmi andare tra le sue braccia.
"I-io..." La mia voce tremava, sentivo gli occhi di Draco addosso e nella mia mente lo imploravo di aiutarmi.
"Si, buongiorno. Abitano qui i signori Granger?" Sembrò leggere i miei pensieri perché continuò a parlare lui al posto mio, con voce sicura.
Usammo la scusa di essere due studenti in cerca di un posto dove fare uno stage, così con estrema gentilezza ci invitò ad entrare.
"Oliver, abbiamo una visita" Urlò verso il corridoio.
"A quest'ora?" Sentimmo una voce maschile borbottare. Sorrisi immaginandomi i suoi occhi roteare verso il cielo e la sua camminata stanca che si avvicinava.
"Caro non fare il maleducato" Lo riprese la donna con una finta aria arrabbiata. "Questi due giovanotti cercano un posto dove poter..."
Non seguii più il discorso che si era creato, pensavo bensì a quando tirar fuori la bacchetta e pronunciare l'incantesimo che avrebbe fatto tornar loro la memoria.
"Ora" Sentii sussurrare dal mio ragazzo.
Senza pensarci due volte tirai fuori la mia bacchetta e la puntai verso i due che si voltarono confusi.
"Signorina ma cosa sta-" Interruppi mio padre pronunciando il contro incantesimo.
I loro occhi si annebbiarono per qualche secondo, mia madre quasi perse l'equilibrio con un giramento di testa così li facemmo sedere sui divanetti del salotto.
"Avrà funzionato?" Sussurrai in preda all'ansia.
"Sicuramente, sei bravissima con gli incantesimi. Signore?" Passò una mano davanti allo sguardo perso del signor Granger.
"Mamma?" Dissi con un groppo in gola. I suoi occhi annebbiati tornarono alla normalità e si posarono su di me, riconoscendomi.
"Amore ma... che ci fai qui, non dovresti essere a scuola?" Disse confusa.
Calde lacrime di gioia rigarono le mie guance mentre abbracciavo sia lei che papà. Quanto mi era mancato il profumo al cocco di mia mamma e il dopobarba di mio padre. Mi sentivo a casa.
Passammo il resto del pomeriggio a spiegare cosa avevo fatto loro per proteggerli e cosa era successo per tutto quel tempo in cui mi avevano dimenticata, non riuscivano a capacitarsi del fatto che per più di un anno per loro io non ero esistita.
"Oh la mia povera bambina" Mi spettinò i capelli mio papà mentre mia mamma cucinava la cena. "Deve essere stato così doloroso, ancora non ci credo. Questi ultimi mesi sembrano sbiaditi come un sogno che non si riesce a ricordare lucidamente" Disse pensieroso.
"Draco giusto?" La donna decise che era ora di chiudere quella brutta discussione e concentrarsi sul biondo seduto a tavola, a disagio. "E così sei il ragazzo di mia figlia..." Sussurrò più a se stessa che a lui. "Cioè... mia figlia ha un ragazzo" Il suo tono di voce si fece estremamente più felice.
"Dai mamma" Arrossii sotto lo sguardo della serpe divertita.
"Ho sempre pensato saresti finita con Harry, sai?" Si girò a guardarmi sorridendo.
"Potter?" Draco aggrottò le sopracciglia.
"Ehm noi..." Cambiai discorso. "C'è qualcosa che dovremmo dirvi..." Mormorai sedendomi accanto al ragazzo, non guardandoli assolutamente negli occhi.
"Cosa?" Mio padre alzò un sopracciglio ed incrociò le braccia cercando di sembrare, invano, minaccioso nei confronti di Draco. Mia madre invece poggiò in mezzo al tavolo una teglia di lasagne, ma nel suo sguardo notai che aveva già capito qualcosa.
"Noi..." Presi un grande respiro. "Noi due..." Sotto il tavolo strinsi la mano della serpe, anzi quasi gliela stritolai facendolo mugugnare di dolore.
"Allora? Suvvia parla cara" Mi incitarono loro.
"Noi due aspettiamo un bambino" Dissi tutto d'un fiato.
"Cosa?!" Mio padre si alzò repentinamente, facendoci sobbalzare tutti. "Aspettate nel senso che..."
"Nel senso che nostra figlia è incinta, Oliver" Sbottò mia mamma sedendosi e portandosi una mano alla bocca, sconvolta.
"Ma com'è successo?" Sussurrò incredula.
"Beh..." Tirai un calcio sotto il tavolo a Malfoy prima che si facesse definitivamente uccidere dai miei genitori.
"Cioè, siete così giovani" Continuò la donna.
"Hermione Jean Granger" Ci interruppe mio padre. "Non ti facevo così irresponsabile, così ingenua... e tu brutto-" Fece per avvicinarsi a Draco ma mia madre lo fermò.
"Caro non mi sembra il caso, devi calmarti. Non li vedi? Sono spaventati non puoi-"
"Spaventati? Ora vedrai come lo spavento a quello, guarda cosa ha fatto alla mia bambina" Non aggiunse altro e uscì dalla cucina.
"Voi... voi mangiate" Mormorò la Jean indicando la teglia di lasagne. "Vado a farlo calmare"
"Mamma..." Mi alzai ma lei si allontanò.
"No Hermione, facci... metabolizzare tutto" Disse seguendo il marito al piano di sopra.
Mio padre si chiuse nel suo silenzio la maggior parte del tempo durante le due settimane che seguirono, tentando in tutti i modi di evitare Draco. Mia madre invece dopo l'arrabbiatura iniziale aveva cominciato a abituarsi all'idea che sarebbe diventata nonna, stava persino iniziando a instaurare un legame con La serpe.
Draco Lucius Malfoy si stava affezionando a mia madre... chi l'avrebbe mai immaginato.
Lo capii quando una notte non trovandolo accanto a me, lo trovai bensì in cucina a bere un tè con lei; rimasi così nel corridoio a guardare la scena e mi si scaldò il cuore.
"Li fai spesso questi incubi?" Mormorò premurosa porgendogli la tazza rossa fumante.
"Io... da quello che ricordo mi sembra di averli sempre fatti" Rispose tremante. "Però a volte sono più... violenti, più paurosi"
"E vedi Colui che non deve essere nominato giusto?"
"Lei come fa a saperlo?"
"Non conosco benissimo il vostro mondo ma... Hermione mi ha raccontato molto di quest'uomo e del male che ha fatto"
"Non è solo lui... sono tutti loro, anche i miei-" Il ragazzo non terminò la frase che scoppiò in lacrime, mia madre posò là proprio tazza e lo strinse tra le sue braccia.
Li capii che il mio arrogante, sicuro di sè e spavaldo ragazzo soffriva ancora molto per tutto quello che aveva passato e rivedeva in Jean Granger la figura materna gentile che non aveva mai avuto con Narcissa Malfoy.
L'ultimo giorno in Australia era un caldo mattino di fine agosto; Malfoy era lì bellissimo e ancora tra le braccia di Morfeo.
Con le dita tracciai il contorno del suo viso, fino ad arrivare alle labbra. Avevo davvero il ragazzo più bello che io abbia mai visto, pensai istintivamente.
La pelle candida come la luna con ciocche di un biondo chiarissimo che ricadevano spettinate sulla fronte.
"Granger, non mi starai mica fissando mentre dormo?" Un ghigno sostituì la faccia angelica che la serpe aveva quando dormiva.
"Io? Ma ti pare" Ritrassi la mano e arrossii di botto.
Era capace di farmi sentire continuamente come se fosse la prima volta che mi svegliavo al suo fianco, o la prima volta che lo baciavo, o che mi toccava. Era capace di farmi provare costantemente mille emozioni.
Mi alzai e indossai la prima cosa che mi capitò in mano, una delle numerose magliette nere del biondo.
"Che fai? Torna a letto dai" Mugugnò allungando il braccio per cercare di prendermi.
"Dobbiamo prepararci Draco. Abbiamo un volo da prendere, un appartamento da sistemare. Devo prepararmi per affrontare il corso di Medimaga e tu quello di Auror" Cominciai ad elencare a raffica tutti i nostri futuri impegni, finché non sentii due mani stringermi i fianchi e labbra fredde depositare teneri baci sul mio collo.
"Shh, rilassati" Sussurrò facendomi il solletico dietro l'orecchio con la punta del naso.
"Non abbiamo tempo per..." Mi fece voltare e sempre tenendomi per i fianchi cercò di trascinarmi verso il letto. "Sono seria, il volo è fra 3 ore" Lo allontanai sorridendo alla sua espressione scocciata. "Non fare quella faccia, quando arriviamo a Londra di tempo ne avremo" Gli feci l'occhiolino prima di sgattaiolare fuori dalla camera.
Saaaalve!
Allora ho preferito pubblicare qui invece di fare una storia a parte perché non so quante one-shots verranno fuori.
Spero vi piaccia questo inizio, cosa ne pensate?
Tra una one-shot e un'altra potrebbero passare giorni/mesi/anni, per non confondervi all'inizio scriverò quando avviene :).
Alla prossima!❤️
(Potrebbero esserci errori o imprecisioni)
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