CAPITOLO 1




La luce filtrava dalla finestra e piccoli passi che si avvicinano alla camera da letto mi destarono dal mio profondo sonno, ma ero ancora troppo assonnata per alzarmi così mi rigirai tra le morbidissime coperte celesti.

"Mamma! Mamma!" Una testolina bionda fece capolino nella stanza, nel suo pigiamino a fiori e iniziò a saltare sul letto tutta felice.

"Natasha piano, mamma sta ancora dormendo" La sgridò gentilmente Draco, facendo il suo ingresso e intimandole di scendere dal grande letto a baldacchino. Sentendolo riprendere la piccola mi aspettai ancora qualche attimo di pace, ma invece iniziarono a cantare la canzoncina del compleanno.

Spostai le coperte e vidi la mia bambina di sei anni -l'ultima dei quattro- e mio marito che teneva in mano una torta al cioccolato con molte candeline da spegnere. Soffiai su di esse facendoli applaudire e non riuscii a smettere di sorridere, ero così felice della vita che stavo vivendo e della famiglia che mi ero costruita con la persona che amavo.

"Oh, grazie mille. Siete fantastici!" Dissi ancora lievemente assonnata, prendendo la piccola in braccio.

"Io di più ovviamente" Scherzò Draco, baciandomi e provocando una serie di versi schifati.

"Ew, che schifo!" La piccola si coprì gli occhi e uscì velocemente facendo ridacchiare me e mio marito; osservai il numero di candeline sulla torta, compivo 38 anni.

"Stiamo invecchiando caro" Mormorai scuotendo la testa. "Mi sembra che gli ultimi anni siano volati..." La serpe, ormai un uomo forte, mi prese la mano.

"Gli anni più belli della mia vita" Esclamò facendomi sorridere. "E poi dentro di noi saremo sempre quei due ragazzini che si innamorarono a scuola" Mi fece l'occhiolino. "Ora ti lascio preparare, tra poco arrivano i Potter. Questa la porto con me" Uscì dalla camera con la torta in mano, che scrutava goloso.

Andai verso il bagno e mi osservai allo specchio: da anni avevo iniziato a portare i capelli più corti rispetto a prima ed erano molto più gestibili, alcuni segni del tempo iniziavano a comparire attorno agli occhi e li toccai con un dito ma in generale, per avere quattro figli da gestire -cinque contando anche loro padre che a volte sapeva ancora essere infantile-, stavo più che bene.

Una volta che fui pronta scesi le scale della Rowle House e andai in cucina dove da pochi minuti Draco e Harry stavano parlando di lavoro, come al solito, mentre il biondo preparava del caffè.

"Hermione! Buon compleanno!" Una volta che il mio amico notò la mia presenza si precipitò ad abbracciarmi. "Stavo giusto parlando con Malfoy di quella missione che-"

"Eh no!" Esclamai dirigendomi verso il salotto che dava sul giardino -da dove sentivo provenire la voce di Ginny- "Oggi non voglio saperne nulla delle vostre missioni" Dissi risoluta.

"Ok capo" Ridacchiò in tutta risposta lui.

Attraversai il salone e uscii dalla porta finestra laterale che si affacciava sul giardino -che a mio parere era il gioiello della casa-, che ero riuscita a sistemare con l'aiuto di Ginny, dato che Draco non aveva ne pazienza ne il pollice verde.

Avevamo creato un piccolo paradiso in cui i nostri figli passavano interi pomeriggi e dove spesso io e Draco trascorrevamo il nostro tempo dopo il lavoro. Vicino alla porta finestra avevamo posizionato un grande tavolo con delle sedie, coperto da un gazebo in legno; avevamo piantato moltissime tipologie di fiori in modo che ci fosse una grande varietà di colori ad illuminare la villa: c'erano begonie, gigli, rose, cespugli di lavanda e margherite . Quando ci eravamo sistemati in quella casa avevo piantato vari alberi di pesco e di ciliegio attorno alla proprietà, mentre, più in la c'era un piccolo orto.

"Auguri vecchietta!" Corse ad abbracciarmi la rossa.

"Grazie, Ginny. Delicata come al solito" Scossi la testa. "E poi ho solo un anno più di te, carissima" Calcai l'ultima parola sorridendo e mi accomodai su una delle sedie.

Guardai Natasha che giocava con Rose, la figlia di Ginny e Harry. La bambina era tutta sua madre con lunghissimi capelli rossi e una spruzzata di lentiggini sul naso ma portava piccoli occhiali che ricordavano il padre, aveva solo un anno in più di mia figlia ed erano molto unite.

"Sono bellissime non è vero" Pensò ad alta voce Ginny, sedendosi al mio fianco. "Dobbiamo goderci questi anni in cui non vanno ancora ad Hogwarts"

"Hai ragione, non sai quanto mi mancano gli altri" Sorrisi pensando a Kimberly e Nicholas, la villa era troppo silenziosa senza di loro.

"Scorpius invece?"

"L'ultima volta che ci ha scritto era in Norvegia, sai com'è... una volta che inizia a studiare una nuova specie di drago non torna più per settimane" Alzai gli occhi al cielo.

"Oh, so bene cosa vuoi dire" Disse riferendosi al fratello Charlie che fin da giovane aveva la stessa passione. Uscirono dalla villa, Draco e Harry, con varie cose da mangiare degne di un brunch: la torta, frutta, succhi, caffè, tramezzini, croissants...

"Ragazze, venite a mangiare!" Urlò mio marito in direzione delle bambine che corsero a sedersi a tavola. Per tutto il pasto parlammo dei tempi di scuola, dei nostri figli e vari aneddoti divertenti.

Parlammo di Kimberly e Nicholas che avevano in tutto e per tutto ereditato il caratteraccio da serpe di mio marito; entrambi se non fosse per gli occhi di ghiaccio assomigliavano molto a me. Il più grande, Scorpius, aveva invece i capelli biondi come il padre e Natasha e a scuola aveva fatto una vera strage di cuori.

"Un penny per i tuoi pensieri?" Mio marito era appoggiato allo stipite della porta della cucina, mentre riponevo i piatti da lavare nel lavandino.

"Pensavo alla nostra famiglia" Sorrisi.

"Perfetta" Si avvicinò a baciarmi la guancia.

"Se non fosse per i guai che combina Kimberly, si" Lo guardai con un sorrisetto.

Alzò un sopracciglio e mi guardò interdetto, Kim era la sua protetta; ogni sua bravata la giustificava con un -È una serpe, Hermione,  io ero peggio-.

"È solo un'adolescente cara" Ruotò gli occhi al cielo.                                                                                     

"Adolescente si si, dirai così anche quando ci presenterà un ragazzo?" Ghignai sapendo bene che quello era un tasto dolente.

"Un ragazzo? Chi?! È una bambina, è troppo piccola per queste cose!"

"Ah, ora è una bambina?" Incrociai le braccia al petto ridacchiando. "Natasha è una bambina lei no, e comunque io ti direi di prepararti perchè potrebbe presentartene uno da un momento all'altro" Sghignazzai, sapendo bene che tra Kim e James -il figlio maggiore dei Potter- c'era del tenero. Mi guardò perplesso e mi seguì mentre uscivo dalla cucina.

"Tu sai qualcosa che non so, Granger" Disse sospettoso, puntandomi col dito e alzai le braccia con fare innocente.

La sera decidemmo di scrivere una lettera a Nicholas e Kimberly per farli tornare da scuola nel fine settimana e andare a trovare la loro nonna Narcissa, nella casa che avevano i Malfoy in Francia dove era andata a vivere anni prima. Capitava che ogni tanto passassimo un fine settimana da Narcissa o dai miei genitori, da quando avevano dato la possibilità agli studenti di lasciare la scuola dal venerdì sera alla domenica.

"Dovremmo scrivere anche a Scorpius" Disse Draco.

"Va bene, ma non so se lascerà i suoi amati draghi, anche se è per vedere sua nonna" Sorrisi scuotendo la testa.

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