Capitolo 19: cuore di pastafrolla
"E la tua ragazza ideale, Echo?" con un sorriso malizioso Chara le si era avvicinata osando di più e circondadola con un braccio per tirarla a sé.
La piccola con una smorfia imbarazzata era arrossita per quel contatto, senza evitarlo.
"Ecco.. " sentiva il respiro dell'altra all'orecchio, la sua mano sul suo fianco la teneva premuta a sé.
Echo per poco non era in braccio a Chara
Le sarebbe bastato lasciarsi andare per appoggiare la testa al petto della ragazza
Il suo piccolo cuore batteva frenetico.
Sentiva il calore sugli zigomi bruciare, si morse il labbro spostando il viso dalla parte opposta di Chara, i suoi occhi la stavano divorando.
Non si era mai sentita più a disagio.
"Sì?" la invitò a continuare la più grande mettendole i capelli dietro all'orecchio con una carezza.
"Mh!" la ragazzina rabbrividì per quel contatto inaspettato.
Echo era sicura sarebbe esplosa di imbarazzo. Le sue guance rosse stonavano totalmente con i suoi capelli e il resto della sua pelle bianca.
Si sentiva cosi stupida, sapeva come il colore sulla sua faccia fosse palese, ma non poteva fare nulla per nasconderlo, poteva solo girarsi dall'altra parte.
Sentì Chara ridacchiare e perse il fiato al solo pensiero di come si stesse comportando in modo imbranato, ma d'altronde a Chara piacevano le ragazzine come lei...
"Mi piacciono le ragazze… più grandi."era riuscita ad ammettere dopo quella che sembrava un'eternità
"Ah ah...poi?" la più grande con una smorfia divertita l'aveva invitate a continuare.
"Poi.."
Nonostante Echo fosse girata, il suo imbarazzo era palese, e il suo volto bordeaux.
Chara si accomodó meglio sulla panchina e, lasciando a Echo il tempo per continuare, ne approfitiò per tirarla a sé.
Era leggerissima.
"Ecco, poi le ragazze..." la sua voce tremava.
Chara la trascinó sulle proprie gambe, approfittandone per circondarla con entrambe le braccia, abbracciandola da dietro.
Echo nel panico rimase immobile, lasciando che ciò che stava accadendo accadesse.
Il suo respiro acceleró.
"le ragazze dark.." ugioló provando a non fare caso alla situazione per continuare il proprio discorso.
Il respiro caldo di Chara le colpì il collo dandole i brividi, con una scossa si strinse a sé. Sentì la ragazza appoggiare il mento alla sua spalla è le sue labbra sfiorarle l'orecchio.
Sentiva il suo respiro sulla pelle e i brividi investirla. Le braccia di Chara la stringevano intorno alla pancia, sentiva il seno morbido contro la propria schiena.
Chara si stupì di quanto fosse capace di diventare bollente quella ragazzina. Aveva quasi caldo a stringerla.
Ora da qualsiasi lato si girasse poteva vedere bene il suo volto rosso e la sua espressione confusa.
"Ah sì? Ti piacciono le darkettone?" Chara rise a quella rivelazione.
Era inaspettato quanto prevedibile.
Quale ragazzina piccola ed innocente non voleva una ragazza cattiva?
Ma l'idea che un fiocco di neve come Echo fosse attratto da quello stile oscuro che lei vestiva era alquanto bizzarra e piacevole.
Chara pensò che forse non era solo un caso, sembrava proprio si stessero cercando.
L'angelo voleva cadere per il proprio demone e il demone non vedeva l'ora di macchiare il proprio angelo. Quell'idea simile a qualche racconto epico le strappò un sorriso.
"S-sì..." rispose la piccola, tremando.
Chara le soffió dolcemente sul collo per vederla abbassare la testa, mentre la pelle d'oca la investiva.
Si morse il labbro arrossendo ancora di più, tutto quel contatto con Chara la stava eccitando, era così imbarazzata, sarebbe scappata via se avesse potuto, ma le braccia la tenevano stretta.
Il respiro affannoso, la costringeva a tenersi rigida pur di non farsi vedere in volto,
'Aaaaaaaaaahhh, sto per morire.
Non sono abituata, è troppo aaaah e mi sta abbracciando aaaah. Muoio. Morisco. Decedo. Aaaaah Fuggi. Dì qualcosa! Sembri scema se stai zitta Aaaah i brividini!' i pensieri di Echo correvano in cerchio alla ricerca di una fuga da quella situazione estenuante.
"Mi piace.. la musica rock!" riuscì a sputare Echo con voce stridula pur di rendere normale quella situazione, ma l'altra rise senza alcun contegno.
Con un espressione offesa Echo si girò verso di lei, sfidando il proprio imbarazzo,
"Ehi! Che ti ridi?" tuonó minacciosa quanto un gattino, con le guance ancora rosse e una piccola rughetta tra le sopracciglia a rendere il suo sguardo severissimo.
Chara con un ghigno approfittò della sua vicinanza per sporgersi quel centimetro in più perché i loro nasi si sfiorassero. L'espressione minacciosa di Echo si disintegró lasciando spazio a tutto il suo imbarazzo.
"Uno scricciolo come te che ascolta musica rock... Sei adorabile." con un sorriso le lasció un bacio veloce sulla guancia, abbastanza vicino alle labbra.
Echo sgranó gli occhi prima di tornare rigida e girarsi facendosi piccola piccola.
'AAAAAAHHHHHHH OMMIODDIO AAAAAAHHH AIUTO AAAAAH MI HA QUASI BACIATO. OMMIODDIO. ORA SVENGO. ORA MI ESCE SANGUE DAL NASO. FATEMI SPARIRE, MI ESPLODONO LE EMOZIONI ADDOSSO. AAAAH' il cervello dell'albina ormai era a puttane mentre rimaneve immobile e zitta con lo sguardo basso, arrossendo sempre più.
Chara stava godendo di ogni attimo di silenzio.
Amava come fosse sempre tutto sotto controllo, per lei era facile osare.
Osava; osava nei gesti piccoli, con le carezze, con gli abbracci tra una discussione e l'altra, osava con lo sguardo, con le parole.
Osava perche sapeva quanto piacesse, quanto potere avesse il suo osare sulle proprie vittime.
Echo cuoceva tra le sue braccia, poteva sentire il suo cuore battere, talmente andava veloce, lo sentiva nel leggero tremolio di quel corpo schiacciato contro il suo, la inebriava la consapevolezza di come quella piccola ragazza pendesse da ogni sua parola, di come le sarebbe bastato dire un semplice e vuoto 'ti voglio' per farla bagnare, o 'sei dolcissima' per farla sciogliere. Amava tutto quello.
Così decise di iniziare la sua piccola tortura.
"Echo… sei davvero calda. Tutto bene?" un sorriso bastardo, il suo tono di voce per nulla preoccupato le sussurro all'orecchio dandole i brividi.
"S-si!" gemette la ragazzina sprofondando.
"Perché non mi vuoi guardare?" si finse dispiaciuta, lasciandole un innocente bacio sotto l'orecchio.
"Amh.." Echo sgranó gli occhi sentendo la propria voce fuggire così per un bacio.
Subito cercò di parlare per evitare che il silenzio rendesse ancora più imbarazzante quel verso che le era sfuggito.
"Non è che non ti voglio guardare..." provó a girarsi, ma scrutando gli occhi freddi della ragazza una morsa al cuore la costrinse ad abbassare lo sguardo e terminare quell'impresa
"Mh, e allora cos'è tesoro?" un'altro piccolo bacio dietro all'orecchio. Echo dovette stringere i denti per obbligarsi a stare zitta, ma nonostante quello la pressione era troppa, stava tremando come una foglia.
Sentiva un torpore caldo schiacciarla, bruciandole il ventre, il fiato sermpre più pesante.
Come poteva Chara farla sentire così? Non stava succedendo assolutamente niente, eppure il suo corpo bruciava fuori dal normale.
Echo non era molto pratica di tutte quelle sensazioni, ma sapeva che solo la volta che aveva fatto l'amore con Taylor si era sentita così, anche se per Taylor non era stato amore.
Echo rimase in silenzio.
Un altro bacio sul collo e le labbra di Chara che la accarezzavano, contro la sua pelle bianca, scesero fino all'incavo del collo e la spalla per lasciarle un'altro bacio. Echo sta volta tremó violentemente per la scossa, facendo si che la più grande la stringesse di risposta.
Chara sorridente continuò.
" Vuoi guardarmi, ma non ci riesci, vero?" le facilitò il gioco. Echo chiuse gli occhi dall'imbarazzo annuendo, ammetterlo ad alta voce sarebbe stato troppo per lei.
Il sorriso della grande si aprì, né approfittó per premere le proprie dita a sentire i fianchi della ragazzina.
Era molto magra, sentiva le ossa del suo bacino sotto i leggings, con piacere strinse la presa causando un'altra scossa al corpo della ragazzina.
"Perché non ci riesci?" continuò prendendola in giro, passando di nuovo le labbra dal suo collo al suo orecchio, lentamente, lasciando l'ennesimo bacio sotto al lobo.
"Mh!" non riusci a trattenersi.
Echo respirava affannosamente, gli occhi lucidi e il calore tra le gambe, la testa pesante.
Avrebbe voluto alzarsi e correre via, ma sarebbe caduta in ogni caso con quelle gambe di pastafrolla.
"Ah, è per i miei baci? Allora smetto." Chara stronza si allontanò dal suo orecchio, mollando la presa sul corpo della piccola ed appoggiandosi con la schiena alla panchina.
Se Echo avesse voluto le sarebbe bastato alzarsi per liberarsi di lei.
"No.." si oppose, la sensazione piacevole che la ustionava si affievolì. Inghiottì la saliva rendendosi conto di ció che aveva detto in modo tanto affrettato e stridulo.
"Cosa?" per Chara era fin troppo divertente.
Con volgarità pensava già a come la ragazzina si stesse bagnando per tutte quelle attenzioni, a come Echo si sarebbe masturbata ripensando a quel momento, a come l'avrebbe masturbata lei più avanti ricordandole del loro prima appuntamento.
Lo immaginava bene; si sarebbe fatta dire tutto, avrebbe costretto Echo ad ammettere di quanto si stesse eccitando, di come fosse bagnata e desiderasse le sue dita su di lei.
Deglutì la propria voglia per calmarsi.
La visione di Echo a novanta sembrava impressa nella sua mente, la desiderava troppo.
Echo schiava di quelle sensazioni, sapeva che il gioco era tutto di Chara, sapeva che il suo intento era quello di farglielo ammettere .
E a lei piacevano quei baci, le piacevano quelle sensazioni calde di cui si vergognava, le piaceva il modo in cui Chara non nascondesse il suo interesse e al contrario la stringesse sempre più a sé.
Aveva imparato dopo la sua ex, che alcune ragazze adoravano sentirsi pregare, quasi quanto lei adorasse venir amata. Aveva imparato a dare ciò che volevano e a provare piacere nel accomodare il controllo altrui. Il suo cervello lo aveva imparato bene, era stato plasmato con cura e ora Echo non poteva conoscere altro modo di amare e lasciarsi amare se non quello di dare e pregare per ricevere.
"Non smettere… per piacere." la voce della ragazzina ridotta ad un sussurro, detta ad occhi chiusi, con quel fuoco che le divorava dentro, che nell'ammettere di volerlo bruciava atrocemente.
Chara si morse il labbro fino a sentire il sapore del sangue.
Aveva un enorme debole per le ragazzine che la supplicavano, aveva un infermabile istinto animale che le dava una voglia matta di fotterle violentemente.
"Echo." la chiamò, e senza preoccuparsene portò una mano al suo volto obbligandola a voltarsi verso di lei.
Echo inizió a fremere e gemere mentre la lingua di Chara si muoveva vorace nella sua bocca. Respirava affannosamente sulla lingua della grande, sentendo il suo corpo dare di matto per tutta la voglia con cui Chara pretendeva di assaggiarla.
La più grande prepotente lasciò scivolare una mano tra i capelli candidi dell'albina spingendola a sé come se fosse sempre stata sua
Appena Echo sentì la presa tra i suoi capelli una scarica di eccitazione la travolse togliendole il fiato. Senza aver tempo per resistere o realizzare quel turbine di emozioni.
Chara non ci poteva credere, quella ragazzina aveva una sensibilità inaudita, continuava a gemere ed ansimare sulla sua lingua, iniziò a chiedersi se le avesse messo una mano nelle mutande senza accorgersene, se gemeva disperata per un bacio quanto avrebbe urlato a novanta?
Sicuramente non vedeva l'ora di scoprirlo.
Continuó a spassarsela, divertendosi a ruotare la propria lingua contro la sua e a succhiarla, donandole forti scariche d'eccitazione, approvate dalle mani tremanti di Echo che le stringevano i vestiti.
Toccarla sarebbe stato troppo. Conosceva le ragazzine come lei. L'avrebbe spaventata, magari non sul momento. Oh no, sul momento presa com'era a godere non si sarebbe proprio fermata, ma ripensarci l'avrebbe fatta dubitare di quanto seria potesse essere la loro "relazione". Una creaturina innocente come lei si sarebbe sicuramente sentita in colpa se si fosse data così al primo appuntamento. E lei non voleva spaventarla, non ancora, non ora che aveva ancora l'opportunità di scappare.
Chara osservava con piacere la ragazzina ansimare ad occhi chiusi. Si divertiva a far durare i baci il più possibile, rendendole impossibile avere tregua tra i gemiti. Scontrando le labbra sulle sue ogni qualvolta le dava giusto un secondo per recuperare.
Quando Chara riuscì a calmare i propri istinti decise fosse abbastanza e tenendo il volto di Echo ancora bloccato di fronte al suo la osservò riprendere fiato, ad occhi lucidi e sguardo basso.
Sorrise estremamente soddisfatta da quel primo appuntamento.
"Felice di sapere che apprezzi tanto." sorrise stronza baciandole una guancia.
Echo si morse il labbro rimanendo zitta, sorrise spontanea. Provò ad alzare lo sguardo in quello della ragazza, ma i suoi occhi grigi ed affilati che la desideravano le misero paura e per l'ennesima volta abbassò lo sguardo mortificata.
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Echo fece un respiro profondo appoggiando la testa sul banco. Continuava ad avere in testa quella scena; il bacio tra lei e Chara non le dava tregua.
Era completamente cotta.
Nonostante ci provasse non riusciva a seguire una sola lezione, tutti i suoi pensieri tornavano a quella ragazza troppo bella che per miracolo aveva deciso di calcolarla, di calcolare lei!
'Devo raccontarlo a Lil!' pensò appena la campanella suonó.
Lilithy era la sua migliore amica.
Certo, Daisy la divertiva e ci passava un sacco di tempo insieme, ma solo Lilithy la capiva davvero.
Al contrario Daisy a volte sembrava mancare di empatia, era brava a tirarla su di morale, ma per lei le cose erano sempre semplici e non riusciva a non prendere le cose con ironia.
Un sacco di volte aveva offeso Lil cosi.
A volte aveva offeso anche lei, quando non capiva le sue emozioni per Taylor e tendeva a cambiare discorso e scherzarci sopra.
Echo sgambettó veloce tra i corridoi, camminava vicino al muro a testa bassa.
Le metteva sempre ansia andare in giro per i corridoi da sola. Di solito quando girava con Daisy o con gi altri si sentiva più coraggiosa, abbastanza da alzare la testa e farsi travolgere dai discorsi o dal disagio della sua amica viola. Ma da sola… si sentiva sempre osservata da tutti, ed era così bassa che tutti sembravano enormi in confronto a lei.
Arrivata alla classe di Lil si affacció.
Di solito Lil rimaneva sempre in classe durante l'intervallo, ma il suo posto era vuoto. Soltanto una ragazza se ne stava con le gambe appoggiate al banco, intenta a girarsi una sigaretta.
La ragazza alzò lo sguardo.
Echo arrossí brutalmente riconoscendo vagamente Sheila, mentre l'altra con fare annoiato le dedicò comunque un sorriso strafottente.
"Vuoi qualcosa fiocco di neve?" fece uscire l'aria dal naso in una risata trattenuta, spezzata nel proprio sorriso.
Continuava a girare la cartina con sopra il tabacco tra le dita, infastidita dal freddo di
quei giorni che le intorpidiva le dita.
Echo arrossí di più sentendosi presa di mira.
"Emh... hai visto Lil?" borbottó.
Sheila a quella domanda sorrise, "Mh, I'ultima volta che l'ho vista è stata mentre le venivo sulle dita sul pavimento di camera sua, quindi non saprei..." il divertimento nel proprio tono la mise di buono umore quasi quanto vantarsi di quella scopata.
Echo rimase spiazzata a quella risposta.
Non voleva sapere così tanti dettagli.
'BASTAVA DIRE DI NO.' pensò arrossendo di più.
"Ah okay..." rispose senza voce.
Non se lo aspettava.
Non solo perché Sheila non era da Lilithy, ma anche perché non capiva come Sheila e Lil fossero finite amiche senza che lei ne sapesse nulla.
Si sentì vagamente gelosa del fatto di non saperne nulla, anche perché Sheila non le piaceva troppo, anzi la metteva a disagio e i suoi modi di fare le incutevano timore.
Perché Lil non gliene aveva parlato?
Aveva forse paura la giudicasse per quello?
'Sicuramente me lo avrebbe detto oggi, se non fosse stata assente.' si covinse pensandoci meglio.
'Magari è una cosa bella se lei inizia ad uscire con Sheila e io con Chara, potremmo uscire in quattro...anche se Sheila non mi sta simpatica…' pensò entusiasta scrutando Sheila da lontano.
"Sei ancora qui?"
"Emh, ti piace Lil? È la mia migliore amica, sai?" provò ad essere amichevole senza però avere il coraggio di entrare in classe.
Sheila a quella domanda sorrise.
"Mh sì, sì può dire che la tua amica del cuore mi piaccia. Sicuramente mi farei un altro giro sulle sue dita se me lo chiedesse, ah giusto... Non potrebbe dire nulla." una smorfia bastarda, Sheila stava cercando di innervosire la ragazzina. "Immagino mi farò un altro giro sulle sue dita." aggiunse guardando negli occhi l'altra che la guardava allibita.
Sperava Echo si arrabbiasse, o che si ingelosisse, invece nulla. Semplicemente spostò lo sguardo in imbarazzo.
"Va bene..." borbottó soltanto prima di andarsene velocemente.
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