CAPITOLO 8

Arrivata in cima alle scale Aeryn si fermò un istante prima di entrare e si sistemò i capelli dietro alle orecchie.
Si guardò intorno e vide Diana e Daigo che uscivano dalle scuderie portando i loro cavalli alla corda.

Li osservò chiacchierare fino a quando lui la vide e la salutò mimando un "in bocca al lupo".
Diana dal canto suo le fece un saluto con il capo e poi proseguirono per la loro strada.

Si fece coraggio e dopo un sospiro entrò aprendo i grandi portoni del palazzo.
La Regina era seduta sul trono e guardava diritta verso di lei come se avesse intuito in anticipo che sarebbe arrivata in quel momento.

Aeryn avanzò piano verso di lei e abbozzò un inchino.

"Alzati Aeryn, odio le formalità" le disse lei con un sorriso. "Spero che tu abbia passato un buon sonno"

"Si, grazie mille per la casa, è veramente graziosa"

"Ne sono contenta. Ma veniamo a noi. Immagino che tu ti stia domandando perché volessi parlarti"

Aeryn annuì in silenzio cercando di non mostrare la sua agitazione.
Si asciugò le mani sul vestito.

"Dunque da dove cominciare... Sai perché sei qui? Abbiamo nuovamente bisogno del tuo aiuto Aeryn"

Lei corrugò la fronte. "In che senso nuovamente?"

"Ogni cosa a tempo debito, Aeryn. Ti basti sapere che abbiamo bisogno di te per sconfiggere una persona molto cattiva. Una Stregona. Tempo fa ha ucciso i miei genitori con la speranza di poter governare su questo regno, ma io sono diventata la nuova regina e da allora la sua minaccia incombe come un'ombra su di noi "

"Perché io? Non ho nulla di speciale"

"Ti sbagli, sei molto più speciale di quello che tu creda. Lo capirai molto presto Aeryn, il tuo posto è qua con noi adesso"

"Ma io non posso, devo tornare a casa"

"Aeryn, questa è casa tua. So che può essere incredibile per te, ma le tue origini provengono da questo mondo. Tu sei una di noi. E noi abbiamo bisogno di te"

"Mi state confondendo con qualcun'altra, i miei genitori sono umani. Io, sono umana. Non sono come voi e non appartengo a questo posto" disse lei d'un fiato tenendo i pugni stretti sui fianchi.

"Ve lo posso garantire Vostra Maestà, i miei genitori e la mia vita sono altrove. Probabilmente somiglio a qualcuno di vostra conoscenza"

La giovane regina le sorrise e le porse una mano.

"Prendi la mia mano, ti mostro una cosa"

Esitante Aeryn poggiò la mano in quella soffice della regina e dopo pochi istanti nella sua mente apparvero dei ricordi.

Chiuse gli occhi e vide una bambina identica a lei giocare nel prato con un uomo e una donna.

"Non sono io quella bambina"pensò lei.

Non erano i suoi genitori.
Un dettaglio catturò la sua attenzione. La bambina stringeva in mano un giocattolo di legno intagliato con disegnati sopra dei fiori proprio come quello che aveva a casa lei.

Continuò ad osservare e la scena cambiò.
La bambina era diventata ragazza e teneva in mano qualcosa.
Un momento, quella era una sfera di fuoco.
La teneva in mano come se niente fosse e senza scottarsi.

Alle sue spalle arrivò un ragazzo che la prese tra le sue braccia.
Non riusciva a vedere il volto del ragazzo ma gli sembrava familiare, come se lo avesse già visto da qualche parte.
Cercò di farsi largo in quell'immagine per vederlo meglio ma una voce la riportò alla realtà.

"Basta così, hai visto abbastanza" le disse la Regina ricomponendosi il vestito.

"Com'è possibile?" Chiese confusa.

"Avremo modo di riparlarne. Ora dimmi, ci aiuterai?"

Aeryn non rispose, poi fece un cenno di sì con la testa.

"Ottimo, allora per il momento sei libera di andare Aeryn. Torna da me quando avrai trovato tutte le risposte. Solo allora sarai pronta ad iniziare"

"Quali risposte?"

"Quelle alle tue domande"

Fece per andarsene ma poi si bloccò.
"Chi era il ragazzo?" Chiese curiosa.

"Dimmelo tu" le sorrise e se ne andò.

Aeryn rimase sola nella stanza nel silenzio più assoluto.
Quando uscì aveva più domande di quando era entrata.
Sperava che la Regina potesse aiutarla a comprendere, ma in realtà le aveva insinuato più dubbi di quanto immaginasse.

Veniva veramente da questo strano mondo?
Chi erano i suoi genitori? E il ragazzo? Chi era e soprattutto, che ruolo aveva nella sua vita?

Si appoggiò al parapetto del piccolo ponte che collegava alle scale e guardò l'orizzonte.
Dei passi risuonarono alle sue spalle ma lei non si voltò.

"Buongiorno Aeryn, bellissima giornata vero?"

Era Elias che si fermò di fianco a lei sorridendole dolcemente.

"Buongiorno Elias, così parrebbe" gli sorrise.

"Sei pensierosa, qualcosa non va?"

"Oh, no nulla. Ho parlato con la Regina poco fa e sono solo molto confusa" disse tornando a fissare i confini del bosco. "Ho mille domande e nessuna risposta"

"Vediamo se ne ho una io allora" le appoggiò una mano sulla spalla esortandola a parlare.

"Mi ha fatto vedere qualcosa... Dei ricordi, penso. C'era una bambina con i suoi genitori che giocava nel prato. Una bambina che decisamente mi assomigliava e che in mano aveva lo stesso gioco in legno che avevo io a casa"

Fece una pausa. Elias la guardava attento.
Le era parso fin da subito un buon ascoltatore. Una di quelle persone che ti stanno a sentire e poi ti danno qualche consiglio su come affrontare il problema. Una persona saggia, insomma.

"Poi la scena è cambiata e questa bambina era una ragazza che teneva una specie di sfera di fuoco in mano" continuò lei. "E poi è arrivato un ragazzo che però non sono riuscita a vedere"

Elias sgranò gli occhi serrando la mascella all'improvviso come se avesse ricevuto una secchiata d'acqua ma si ricompose subito quando notò l'occhiata stranita di Aeryn.

"E la domanda quale sarebbe?"

"Sono veramente parte di questo mondo? I miei genitori... Chi sono? Ho sempre vissuto con i miei genitori nel mio mondo, ma a questo punto..."

Elias sospirò leggermente e si rivolse con il corpo verso di lei appoggiandosi al parapetto con un gomito.

"Proprio così. La bambina in questione eri tu e loro erano i tuoi genitori"

"In che senso erano? E poi cosa avevo in mano?"

"Ci eravamo detti una sola domanda Aeryn" sorrise lui. "Parla anche agli altri e vedi se sanno dirti qualcosa"

"Tu... Lo conosci vero? Il ragazzo che ho visto... Dimmi chi è"

"Mi spiace ma non posso Aeryn, dovrai capirlo tu. Oppure sarà lui stesso a dirtelo. Ci scommetto" finita la frase la salutò ed entrò nella sala della biblioteca.

Davvero lei era nata e cresciuta in questo posto?
E i suoi genitori? Da come me parlava Elias doveva essere successo qualcosa di brutto.
Avrebbe chiesto a Cassandra, lei non si sarebbe rifiutata di risponderle.

Con un po' più di fiducia scese le scale e torno al villaggio con la speranza di trovarla lì da qualche parte.

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