CAPITOLO 3
Aeryn indietreggiò di qualche passo dal ragazzo col ciuffo rosso corrucciando la fronte e mettendosi sulla difensiva.
Anche se a dirlo era stata la ragazza elfo che era stata gentile con lei, ad Aeryn non stava bene questa cosa.
Non aveva la minima intenzione di seguirli da nessunissima parte.
Doveva tornare indietro nel suo bosco, nel suo mondo.
"Io non vengo proprio da nessuna parte" disse serrando la mascella.
"Ma è una cosa importante... Tu ci puoi aiutare" la pregò lei
"Mi dispiace ma io me ne torno indietro. Non so chi stiate cercando ma non sono certamente io. Sono solo una stupida ragazzina umana venuta da uno stupido mondo" disse con uno sguardo velenoso rivolto al ragazzo ancora vicino a lei.
Lui sostenne il suo sguardo ricambiando l'occhiataccia.
"Benissimo, libera di andare" disse stringendo gli occhi.
Aeryn si morse un labbro e si voltò per andarsene quando una mano la trattenne.
Per poco il cuore non le balzò in gola.
"Un momento" era ancora lui. "Come farai nel bosco?" Le braccia incrociate al petto, la guardava con gli occhi d'ambra.
"Me la caverò" disse lei tirando via la mano.
Guardò il gruppo di strane persone e se ne andò ripercorrendo il sentiero fatto con Cassandra.
Nessuno la fermò più, tutti la guardavano senza sapere cosa dire e cosa fare.
La consapevolezza nel profondo di aver trovato chi cercavano.
Il sentiero nel bosco sembrava tutto uguale ad Aeryn che però riusciva ad orientarsi piuttosto bene.
Riusciva ad intravedere il sole alto nel cielo in mezzo alla fitta vegetazione.
La boscaglia in fin dei conti non era in realtà troppo diversa dalla vegetazione a cui era abituata nel suo mondo.
Felci e muschi dominavano il sottobosco punteggiato di tanto in tanto da piccole campanelle bianche e profumate molto simili a dei mughetti.
Una grossa pietra nella boscaglia attirò la sua attenzione. Era una specie di stele antica che ormai non ospitava altro che uno strano muschio.
Al tatto era morbido e leggermente umido e sembrava quasi che riflettesse la luce del sole quando veniva colpito dai raggi.
"Che posto strano" pensò riportandosi sul sentiero principale.
Camminò ancora per un tempo indefinito fino quando ritrovò il cerchio di pietre e funghi della scorsa notte.
Un misto di ansia e trepidazione la assalì. Avrebbe soltanto dovuto entrare nel cerchio e sarebbe tornata nel suo mondo stando a quanto aveva capito.
Ancora un po' di pazienza e poi sarebbe tornata alla sua solita routine.
Si fece coraggio ed entrò nel cerchio chiudendo gli occhi preparandosi alla sensazione di giramento.
Attese qualche istante ma non successe niente, com'era possibile?
Uscì dal cerchio e rientrò per vedere se stavolta avrebbe funzionato ma niente.
Provò anche a rifare gli stessi movimenti della volta scorsa ma tutti i suoi tentativi sembravano non andare a buon fine.
"Oh andiamo..." Disse lei sedendosi pesantemente a terra in mezzo al cerchio.
Una sensazione di sconforto la avvolse e si appoggiò tristemente con i gomiti sulle ginocchia.
Pensò al suo viaggio in nord America e alle esperienze che non avrebbe mai potuto fare restando li.
Pensò ai suoi genitori, ai suoi amici, alla sua vita e le lacrime iniziarono a scendere lente sulle sue guance.
Non si accorse di lui fino a quando non si sedette al suo fianco in mezzo al cerchio.
Aveva le gambe piegate e le cingeva con le braccia.
Non le disse nulla mentre guardava davanti a sé un punto indefinito del bosco.
Non la rimproverò ne le rinfacciò nulla, semplicemente se ne stava lì quieto al suo fianco.
Aeryn si asciugò gli occhi senza guardarlo a sua volta.
"Mi chiamo Daryl" disse ad un certo punto voltandosi leggermente verso di lei.
Lo guardò e rimase come incantata dal suo sguardo. Così sicuro ma anche calmo al tempo stesso. Uno di quegli sguardi che quasi sempre nascondevano un grosso segreto nel profondo del loro animo.
Gli occhi ambrati profondi la guardavano fissi nei suoi color ghiaccio.
Le labbra sottili leggermente schiuse e i ciuffi di capelli che ricadevano sul viso.
Sembrava così umano che quasi, per un istante, le sembrò di non essere in un mondo di creature soprannaturali.
"Ti chiami Aeryn vero?" Chiese lui continuando a guardarla aspettando una sua risposta.
"Si" rispose in automatico senza staccare gli occhi da lui.
"E dimmi Aeryn, fissi tutti in questo modo o soltanto me?" Chiese lui alzando un sopracciglio divertito e infastidito al tempo stesso.
Quando se ne rese conto Aeryn sgranò gli occhi e distolse subito lo sguardo imbarazzata.
Improvvisamente il terreno sembrava così interessante...
"Scusami, ho la brutta abitudine di analizzare tutto" disse, lo sguardo ancora a terra "e tutti"
"Interessante, e hai scoperto qualcosa guardandomi?" Le resse il gioco credendo che fosse solo una scusa.
"Forse... I tuoi occhi. Hai un grande segreto nascosto, non è così? Qualcosa che probabilmente ti fa soffrire" si voltò per guardarlo, il rossore era sparito e si era fatta un po' di coraggio.
Si stupì di vederlo sorpreso.
Improvvisamente saltò in piedi con uno sguardo severo e le tese una mano per aiutarla ad alzarsi.
"Non riuscirai a tornare indietro. Almeno non fino a quando avrai svolto il tuo compito qui. Devi venire con noi dalla Regina"
"O con noi o con i briganti, non sei al sicuro da sola" Aggiunse dopo una breve pausa
Aeryn prese la sua mano e si alzò.
Si spolverò i vestiti pensando. Che alternative aveva in fin dei conti?
Seguì Daryl in silenzio lungo il sentiero. Non aveva più biascicato mezza parola, aveva forse detto qualcosa di sbagliato?
Magari era vero, aveva qualcosa nel suo passato che lo faceva soffrire. O forse il suo presente.
Lo avrebbe scoperto, si disse.
Quando arrivarono all'accampamento Cassandra si alzò e andò incontro a lei con un sorriso.
Non disse niente, nemmeno un rimprovero. Solo un sorriso delicato.
Guardò anche Daryl che se ne andò serio nella sua tenda senza dire parola.
"Vieni, ti presento gli altri e poi ti mostrerò la tua tenda"
La seguì senza troppo entusiasmo verso un gruppetto di tre persone.
Riconobbe il ragazzino biondo che era a cavallo.
"Ciao ragazzi" li salutò "il bel biondino è Daigo, il cavaliere del gruppo"
"Piacere Aeryn, sono sicuro che ci divertiremo un mondo" disse facendo l'occhiolino.
"Loro invece sono Diana, la nostra valorosa spadaccina e Vania, la stregona"
"Ciao" disse Diana porgendole la mano.
Aveva una stretta molto decisa, così come il suo sguardo e il suo intero portamento.
"Devi sapere che anche Diana è umana. È arrivata da noi più o meno come te"
Si sorprese di sentire che tra loro c'era anche un'altra persona umana e immediatamente tutto le sembrò meno strano e più accettabile.
"La stramba ha deciso di tornare tra noi? Siamo sicuri che sia lei e non una brutta copia di chi cerchiamo?"
Vania. Ora capiva perché a pelle non le aveva fatto una bella impressione.
Mai nome fu più azzeccato del suo, pensò Aeryn inspirando a fondo.
L'aspetto estremamente curato, i gioielli e lo sguardo altezzoso si confermavano nel suo atteggiamento. Snob.
"Vania!" La ammonirono Daigo e Cassandra all'unisono.
Lei fece spallucce e se ne andò
"Scusala, è una tipa particolare... Elias non è qua?" Chiese rivolta a Daigo
"Credo che dovesse parlare con Daryl, non ne sono sicuro"
"D'accordo grazie mille" gli diede un bacio sulla guancia e gli spettinò i capelli affettuosa.
"Andiamo nella mia tenda nel frattempo"
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top