CAPITOLO 1

Aeryn amava da sempre passeggiare nel bosco.
Il silenzio che la circondava e la forza possente degli alti alberi la inebriavano ogni volta che inspirava a pieni polmoni.

Immersa nel silenzioso rumore del bosco dove l'unico suono era quello dei suoi passi regolari si sentiva a casa.
Era divertente come spesso si sentisse più compresa da un muschio o da un albero piuttosto che dai suoi familiari e amici!

Nonostante i suoi ventisei anni lottava ancora per la sua completa emancipazione dalla morsa opprimente dei genitori fin troppo ottusi.
Erano anni che sognava di fare quel viaggio in nord America ma i suoi genitori si erano sempre opposti.

Prima per i soldi, poi per l'età ed infine, ora che aveva avuto un opportunità di lavoro-studio nella facoltà di biologia, per un altro stupido motivo.
E certamente i suoi "amici" non aiutavano a far pendere l'ago della bilancia dalla sua parte.

"È lontano"
"Non è un lavoro sicuro"
"Non conosci nessuno"

Sembrava che tutti sapessero perfettamente cosa fosse giusto per lei e questo la opprimeva.

Arrivò alla radura e si lasciò cadere pesantemente sull'erba morbida e fresca di umidità.
Chiuse gli occhi.

Quello era il suo posto segreto. Il suo posto per pensare e sfuggire ai giudizi e al volere della gente.
Forse non era un comportamento molto maturo, ma la faceva stare meglio e a lei importava questo, stare bene.

Floride felci circondavano la fonte d'acqua sorgiva e alti alberi incorniciavano la vista di Aeryn.

Faggi, noccioli e qualche quercia erano i protagonisti indiscussi dei boschi in quella zona e il sottobosco vantava una notevole varietà di arbusti e piante.
More, lamponi, felci, piante mortalmente belle come la belladonna e la digitalis e una quantità indefinita di fiori selvatici.

Tutte piante che Aeryn aveva osservato e studiato per molto tempo ormai.

Socchiuse gli occhi guardando la luce soffusa che filtrava tra le fronde degli alberi.
Si alzò lentamente e decise di togliersi maglia e pantaloncini per entrare in acqua.

Camminò a piedi scalzi sull'erba muschiosa fino ad arrivare vicino al piccolo laghetto.
Entrò con un piede e subito un brivido le percorse la schiena.
L'acqua fredda lì a riva le arrivava alle caviglie ma sapeva che andando verso il centro saliva fino alla vita.

Senza pensarci troppo si tuffò di colpo e riemerse senza fiato per via dell'acqua gelida.
Quel gesto riusciva sempre a scacciarle i pensieri negativi e a darle una sensazione di leggerezza.

Rimase ancora qualche istante in acqua, a pancia in su, con i lunghi capelli color dell'ebano che fluttuavano intorno a lei.
Li aveva presi da sua madre, una bellissima donna che faceva spesso invidia alle altre signore della sua età.

Un pensiero le balenò per la mente.
Quando era stata l'ultima volta in cui aveva preso in mano la sua vita?
Probabilmente quando si era opposta al volere dei suoi genitori per frequentare la facoltà di biologia.

Loro erano fatti così, ambiziosi e avidi di successo.
Sua madre veniva da una lunga serie di avvocati e suo padre da una famiglia di figli maschi, tutti dottori.
La scelta più ovvia per loro era che lei seguisse le loro orme laureandosi in giurisprudenza o medicina.
Ma no, lei si era opposta e aveva scelto quella dannata facoltà di biologia.

Era stata l'ultima volta che aveva veramente fatto qualcosa per lei e questo non le stava più bene. Era ora di cambiare atteggiamento e di decidere per la sua vita.

Aveva deciso: avrebbe fatto quel viaggio in nord America, soldi o meno.

Sarebbe andata dai suoi genitori e avrebbe detto qualcosa del tipo: "papà, mamma, ho deciso di fare quel viaggio. E non provate a fermarmi dicendo qualcosa sui soldi o sugli amici perché non mi convincerete anche questa volta ".

Forse ci sarebbe riuscita, doveva solo trovarne il coraggio.
E il momento giusto...
Il momento in cui ci sarebbero stati entrambi visto che facevano sempre orari da pazzi.

"È buffo pensare a come si siano sempre attaccati alla questione dei soldi quando non ci dovremmo minimamente preoccupare di questo problema" pensò Aeryn tirandosi su per uscire dall'acqua.

Il freddo le aveva intirizzito tutti i muscoli così si mise un po' al sole per asciugarsi e scaldarsi prima di vestirsi e avviarsi sulla strada del ritorno.
Da lì a casa ci sarebbe voluta circa mezz'ora quindi non sarebbe stato un grosso problema, aveva ancora parecchio tempo prima che sarebbe calato il sole.

Si accucciò a terra fantasticando sul suo viaggio nella natura selvaggia del nord America e su come avrebbe fatto per mantenersi quando lentamente gli occhi le si chiusero e senza rendersene conto si appisolò con un sorriso sul viso.

Quando Aeryn si svegliò per poco non le prese un colpo.
Era buio pesto, si era addormentata senza accorgersene ed ora era in mezzo al bosco da sola e per giunta di notte.

Non aveva paura del buio, quello lo aveva superato molti anni fa.
Aveva paura di perdersi o di incontrare qualche animale in cerca di cibo.

"Conosci la strada Aeryn, ce la puoi fare" pensò infilandosi di fretta i vestiti.
Prese il telefono per controllare l'orario.

3.17

Come diavolo aveva fatto ad addormentarsi per così tanto tempo senza svegliarsi minimamente?
Si passò una mano tra i capelli nervosa e poi accese la torcia del telefono.

Nemmeno un messaggio dei suoi...
Probabilmente non si erano nemmeno accorti della sua mancanza. Forse non erano a casa.

Scosse la testa e si incamminò cauta alla luce della torcia.
Pur conoscendo il percorso a memoria il buio e l'umidità della notte rendevano il tutto più complicato.

Inciampò in una radice e per poco non cadde di faccia sul terreno brullo.
Strizzò gli occhi per cercare di ambientarsi alla poca luce ma per sua sfortuna non ci vedeva bene come il suo gatto Martino.
Si guardò intorno per sicurezza e il suo sguardo venne rapito da una luce fioca non troppo lontana da lei.

Sapeva di non doversi allontanare dal percorso e di dover tornare a casa, ma la curiosità la stava divorando.
C'era qualcuno in quel bosco? Alle 3 di notte?

Strinse i pugni e tagliò verso sinistra inoltrandosi nel bosco.
Uno schiocco di legno spezzato la fece trasalire.
Si immobilizzò con il cuore che batteva forte come un tamburo nel petto.
Talmente forte che le sembrava facesse rumore.

Continuò a camminare, stavolta con più cautela e finalmente giunse alla luce.

"Fantastico, tutta questa strada per dei funghi luminosi" disse voltandosi per tornare.

Prima di incamminarsi però si fermò pensando a quello che aveva appena detto.

Funghi luminosi?
Li osservò da vicino chinandosi in avanti.
Erano strani e affascinanti, avrebbe dovuto analizzarli al microscopio per capire come facessero ad emanare quella specie di bioluminescenza.

Quando si alzò notò che i funghi erano disposti a cerchio lungo una fila di pietre coperte di muschio.
Si accucciò distrattamente al suo interno per osservare la strana disposizione quando tutto intorno iniziò a girare come se stesse avendo un fortissimo capogiro.

I contorni sfumarono molto velocemente e tutto intorno fu buio.

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