Passo del Pellegrino? No, grazie

Era da qualche giorno che Marcus e Fein stavano attraversando le pianure di Aila in groppa ai loro kiklo.

Il kiklo di Marcus era di colore rosso con qualche piuma arancione in testa. Dopo aver scoperto che era una femmina l'aveva chiamata Fragolina e durante tutto il viaggio l'ha riempita di coccole e attenzioni.

In contrasto il kiklo di Fein era di un giallo pallido e l'aveva caricato con quattro grosse valigie. Il pennuto, affaticato correva lentamente dietro Fragolina stando appena al passo.

- Fein dovremmo fermarci a riposare -

- Eh? Ma se ci siamo fermati due ore fa! -

- Se tu avessi portato meno bagagli non avremmo bisogno di fermarci così spesso -

Fein brontolò tra sé e sé qualcosa poi tirando le redini intimò al kiklo di fermarsi. Appena posò a terra le valigie, il suo pennuto si accasciò a terra e iniziò a russare per la stanchezza.

- Lo sapevo che dovevo prendere quello più robusto, sei bravo solo a russare Bardotto -

- Smettila di infastidire quel poveretto e dammi una mano -

Marcus stava disponendo delle pietre grandi quanto una mano in cerchio, in preparazione per accendere un falò.

Fein lo fissava con incredulità.

- Si può sapere perchè lo stai accendendo alla vecchia maniera? -

Il biondo lo guardò e fece una smorfia.

- Non voglio sprecare cristalli per accendere un fuoco. Sai quanto costa un cristallo del fuoco qui ad Aila? -

Il castano roteò gli occhi e poi decise di aiutare il suo amico senza fare troppe storie.

Dopo vari tentativi finalmente riuscirono ad accendere il fuoco e Marcus tirò fuori dalla sua sacca della carne e si mise ad arrostirla sul fuoco. Per un po' ci fu silenzio tra i due, poi il biondo decise di parlare.

- Che strada vuoi prendere? -

- Pensavo di passare per il Passo dei Pellegrini – disse Fein mentre disegnava il percorso con un bastoncino.

- Hai davvero intenzione di passare per quella trappola mortale? - Marcus fece quasi cadere la carne nel fuoco.

- È la strada più breve – rispose l'altro tranquillamente.

- No, no, e poi no! Come ti salta in mente di passare per di lì, è un suicidio! Piuttosto facciamo il giro -

- Ci metteremo qualche settimana se facciamo il giro, non volevi ritornare in tempo per il tuo esame? -

- Sono lusingato che pensi così tanto a me, ma preferisco non morire -

I due si scambiarono dei lunghi sguardi e Fein fu il primo a distoglierlo.

- Va bene come vuoi, faremo il giro -

♦♦♦♦

Il rettore era senza parole per ciò che era appena successo.

Estus era rimasto in piedi sopra la sua sedia per l'agitazione e quando si riprese dal suo stato di shock e si mise a scuoterlo.

- La barriera, tolga la barriera! -

Il rettore si riprese grazie ai dolci modi del Dolus di Firea.

- La prego, un po' di contegno – gli disse guardandolo in malo modo.

- Umm... Va bene, ma si sbrighi – Estus smise di scuoterlo al riprovero.

Il rettore cominciò a sciogliere la barriera, usando la bacchetta e una formula magica molto complicata. Estus continuava a lanciargli qualche occhiata per il nervosismo, pregando nel mentre che facesse in fretta.

Intanto Zenodeth era rimasto impassibile di fronte alla scena, solo un piccolo sorriso si fece largo nel suo viso, quasi impercettibile.

Oh, oh! Non credevo che qualcuno avesse un'abilità simile in questa scuola.

Il suo sguardo passò in rassegna chiunque fosse all'interno della barriera e alla fine si fermò sulla pietra nera. Poi chiuse gli occhi, immergendosi nei suoi pensieri.

Mi farebbe comodo qualcuno con la sua abilità.

Riaprì gli occhi per guardare Estus, non faceva altro che comportarsi come un bambino. Chiuse nuovamente gli occhi per ignorare il trambusto che si era creato.

♦♦♦♦

Una ragazza avvolta in un semplice mantello grigio si era appoggiata con la schiena a una delle travi della stalla. Accanto a sé un drago verde stava fecondo un sonnellino.

Era Mya, che aveva aspettato inutilmente la sua amica per una buona oretta. Aveva perso la pazienza a stare lì ad aspettare e si decise ad avviarsi verso il sito della sua prova imbronciata.

Umpf, spero che non si sia dimenticata del nostro incontro. Dopo devo dirgliene quattro, non può lasciarmi così ad aspettare.

Era così presa dal lamentarsi che non notò la strana atmosfera dietro di sé nel campo dei Riders.

Senza altre preoccupazioni trascinò l'Antema nel campo dei Breeders; c'erano molte più persone rispetto all'altro campo, almeno il doppio e la corvina fece fatica a farsi strada tra la folla.

Nella piazza c'erano varie piattaforme in cui i Breeders si esibivano con i loro draghi, per facilitare la cosa ogni partecipante è stato diviso per elemento e Mya avrebbe partecipato nella categoria della Terra.

Mentre si faceva strada vedeva altri studenti che stavano facendo l'esame; alcuni stavano facendo passare i draghi per dei cerchi sospesi in aria, altri creavano delle sculture con il ghiaccio ed altri ancora li facevano mimetizzare tra gli alberi.

La ragazza raggiunse la sua sezione e osservò con cura la piattaforma: era piuttosto larga e in qualche punto del campo erano presenti delle montagnette di terra di varie dimensioni.

Lo studente che si stava esibendo stava ordinando al suo drago di creare delle sculture con la terra. Mya osservò silenziosamente mentre la sua mente elaborava un piano per sfruttare la scultura che stava pian piano prendendo forma.







Angolo dell'autrice

*guarda i due maghi allontanarsi* Ma come? Volete lasciarmi così? E io che vi avevo preparato anche una bella sorpresina al Passo dei Pellegrini! Umphf, ingrati!

Grrrrrr.... *dalle profondità del passo si sente il ringhio di una belva*

Mi spiace piccolino, dovrai aspettare un'altro po' prima poter mangiare il tuo snack. Vedrò di inventarmi qualcosa.

*altro ringhio*

Mmmm... strano, che abbiano intuito qualcosa? Sono più furbi di quanto pensassi...

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