Il cavaliere nero

Il ragazzo creò una grande torre e due persone poste di fronte ad essa.

Grazie ai dettagli delle sculture, lo studente riuscì a ottenere un buon punteggio e tutto felice scese dalla piattaforma con il suo drago.

Mya stava rigirando tra le mani un paio di sfere rosse del diametro di due centimetri e mezzo, quando finalmente chiamarono il suo nome.

Seguita dal drago salì sulla piattaforma e raggiunse il centro. Si mise seduta tra due sculture: una raffigurava una fanciulla dai capelli lunghi con un lungo vestito che allungava la mno sinistra verso l'altra statua, mentre l'altra era un cavaliere con una cotta di ferro e un'armatura in cui lo stendardo dell'impero era raffigurato nell'addome, anche questa stava tendendo la mano destra verso l'altra statua.

L'Antema si mise dietro di lei a qualche metro di distanza.

Quando le diedero il via, la mora sollevò le braccia, incrociandole sopra la testa e con un gesto del polso lanciò le due sfere verso le statue.

Il dragone con un ruggito sollevò un polverone che coprì il centro della piattaforma, tanto che non si riusciva a vedere nulla.

Ci fu il suono di qualcosa che andò in frantumi e cadde a terra. Nonostante sia passato un minuto, il polverone era ancora presente e non voleva saperne di sparire; in un attimo la polvere formò delle figure che sembravano avere vita propria.

Si vedeva una giovane donna che guardava l'orizzonte dal balcone di un palazzo. Dopo qualche secondo una seconda figura appartenente a un giovane uomo arrivò e abbracciò la donna da dietro e questa sorrise dolcemente.

La scena cambiò e si vedè la donna che guardava ansiosa l'uomo mettere l'armatura. Sembrarono scambiarsi delle parole silenziose, poi i due si abbracciarono e lei rimare ferma dov'era triste mentre l'altro si allontanava con la spada alla cinghia.

La polvere si avvolse su sé stessa e ora mostrava il cavaliere avvanzare su una zona montuosa e avvicinarsi a una torre. All'improvviso si vide l'Antema comparire nella scena, ma la polvere si raccoglieva attorno a lui per formare delle corna e delle ali illusorie. Con un ruggito spaventò il cavaliere e si diedero battaglia. Con un fendente cercò di colpire il drago, ma questo lo schivò e con un'artigliata colpì il cavaliere.

Questo non si diede pervinto e si rialzò e aspettò con la spada alzata la mossa del drago. La creatura caricò l'uomo ma questo schivò e gli trafisse la spalla, ma con un ruggito di dolore lo colpì con la zampa che lo lanciò verso la torre. Il cavaliere si rialzò e con la spada come sostegno stette a malapena in piedi.

Il drago si avvicinava lentamente, torturando con il suo ghigno il cavaliere che respirava a boccate d'aria per il dolore. Infine la creatura prese un profondo respiro e soffiò un mare di polvere, rendendo la scena un nuvolone di polvere indefinito.

Nella nuova immagine che si formò la donna avanzava con un fioretto in mano verso la torre, protetta dalla sua armatura. Quando arrivò il drago che prima stava dormendo alzò la testa e la guardò fissa negli occhi.

La donna alzò la spada, puntandola verso il dragone e in quell'istante la polvere svanì in una folata di vento. Per ogni strato di polvere che si allontanava, la donna prese sempre più le sembianze di Mya, mentre una scultura a forma di torre dominava lo sfondo.

Il mantello che indossava era sparito e al suo posto c'era una maglia bianca a collo largo e dei pantaloni larghi beige. Quel poco di sabbia che rimase diede forma allo stiletto che aveva in mano, a una semplice corona in testa, ed infine all'armatura sulle braccia, spalle e a mo' di gonna sulle gambe.

L'Antema spiegò le sue ali di sabbia, ruggì e si lanciò alla carica; i due lottarono tra artigli e fendenti, schivando e parando i colpi dell'altro.

Il drago cercò di azzannare la ragazza, ma questa rotolò verso di lui e con un colpo di spada ferì la sua zampa.

La creatura gridò di dolore e spalancando le fauci verso il cielo, creò una spirale di polvere sopra la sua testa con un altro ruggito.

Nel mentre Mya avvicinò l'impugnatura della spada alla sua spalla sinistra, tenedo la lama parallela al suolo. La polvere si muoveva verso la lama, come se fosse risucchiata da una forza misteriosa, rendendola sempre più spessa.

Il drago rimpicciolì la spirale fino a farla diventare grande quanto una palla da bowling e tenendola davanti alle sue fauci la lanciò verso la ragazza.

Quando lei vide ciò che stava accadendo con uno scatto avanzò mentre lo stiletto continuava ad accumulare sempre più polvere.

La spada e la spirale si scontrarono, con un boato seguito da una grande folata di vento, tutta la polvere venne spazzata via. La spada, l'armatura e la corona di Mya vennero portate via dal vento, così come le corna e le ali del drago.

La platea era in silenzio e per chiudere quella rappresentazione teatrale i due fecero un inchino, accolti da un crescendo di applausi.

♦♦♦♦

I due maghi dopo mezza giornata di viaggio arrivarono alla Foresta dei tre Re, cavalcando i kiklo avanzavano per il sentiero che si inoltrava nel cuore della foresta.

La foresta si faceva sempre più fitta e una grande roccia divideva il sentiero in due, uno verso destra e l'altro verso sinistra.

Seduto davanti alla roccia vi era un uomo in armatura nera che ricopriva interamente il suo corpo, nemmeno gli occhi si vedevano.

Il suo elmo aveva solo due piccole fessure per gli occhi, con due ali da pipistrello ai lati per decorazione. Delle linee d'oro coloravano di poco quell'armatura nera come la pece ed un mantello, logorato e diventato scuro dal tempo copriva la parte destra dell'armatura.

Uno spadone bianco, in netto contrasto con l'armatura, era conficcato a terra e superava di qualche centimetro il guerriero che teneva l'impugnatura con entrambe le mani.

L'uomo notò i due maghi avvicinarsi e avvicinando il viso allo spazio tra la lama e il braccio sinistro, parlò con una voce roca e distorta dall'armatura.

- Avventurieri? Eh, non importa. Questo non è il posto per voi – disse sogghignando, come se volesse prendere in giro i due ragazzi. Poi riprese – Prego, avvicinatevi come tutti gli altri. Non vi fermerò affatto se volete proseguire -

La temperatura sembrò abbassarsi di colpo nonostante il tono allegro del cavaliere in nero.

Marcus ebbe come un brivido lungo la schiena, forse per le parole o forse per quello sguardo che il guerrero dall'armatura nera gli stava dando.

Guardò con la coda dell'occhio il suo amico e notò che anche lui sembrava nervoso.

Fein si fece coraggio e cercò di parlare con una voce più chiara possibile.

- Cosa c'è nella foresta? -

L'uomo sogghignò alla sua domanda, sbeffeggiandoli ancora una volta.

- Ci sono un sacco di cose là dentro: piante rare, gemme preziose e tesori stupefacenti – il suo tono cambiò in uno severo – Eppure voi troverete solo la morte là dentro. I tre re stanno aspettando da tanto, troppo tempo... -

I due maghi si guardarono e con uno sguardo capirono di pensare la stessa cosa: pericolo!

L'aria in quel posto era pesante, forse creata dalle parole dell'uomo, forse creata dall'uomo stesso che in quel momento sembrava emanare un'aura oscura opprimente che non lasciava respirare.

Il guerriero si mise poi a ridere, una risata che non poteva dare altro che brividi.

- Come sciocchi proteggono la tomba, ma la loro fine è vicina, devo solo aspettare – rise ancora una volta più rumorosamente.

Senza dire un'altra parola i due maghi fecero dietrofront, prima cautamente per non attirare l'attenzione del cavaliere nero poi velocemente per allontanarsi il più in fretta possibile da lì. Mentre fuggivano sentivano rieccheggiare la sua voce.

- Hahahaha! Ancora sette, ancora sette! Hahahahaha! Finalmente sarò libero dopo tutto questo tempo! -

La voce dell'uomo li accompagnò finchè non ritornarono alle pianure, solo nella loro mente continuavano a rimbombare le sue parole e quella risata che faceva venire i brividi.







Angolo dell'autrice

* si avvicina al tipo con l'armatura nera e gli da una pacca sulla spalla * Ottimo lavoro!

- Hahahahaha! Sette, sette, sette! Hahahahaha! -

...

Ooook, tu sei proprio schizzato male, uh? * si allontana piano piano dal tizio *

Fortuna che ci sono i Lamberty, loro si che faranno un ottimo lavoro  nel prossimo capitolo!
>:D

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