Addestramento sul campo (parte 2)

Marcus guardava preoccupato la buca in cui Fein e l'altra ragazza erano caduti. Cercava in tutti i modi una soluzione: aveva già provato con incantesimi di vario genere ma stranamente non aveva funzionato nulla. Aveva anche preso in considerazione l'idea di calarsi giù, ma l'aveva scartata dopo essersi reso conto di non sapere quanto fonda fosse.

Sentiva inoltre dei deboli rumori, ma non era in grado di capire se fossero reali o se la sua immaginazione gli stesse giocando un brutto scherzo.

Intanto le due ragazze si erano allontanate con la scusa di controllare che non ci siano mostri nelle vicinanze.

- Anna, non credevo che il terreno avrebbe ceduto -

La corvina, presa dal nervosismo, continuava a strofinarsi le mani.

- Potremmo essere nei guai se ritorniamo senza alcuni membri – la rossa posò lo sguardo sulla sua amica – Però se i mostri ci avessero sopraffatti e noi non avevamo avuto altra scelta se non abbandonarli... -

Le due si guardarono e come se fossero sincronizzate avevano in mente la scusa perfetta.

- Dovremmo creare la situazione però, giusto per essere sicuri -

Detto ciò Anna prese dalla sua tasca una fiala con una sostanza dalla colorazione trasparente.

- Nonostante tu non sia riuscita ad usarla perchè sei così goffa, almeno potremmo utilizzare questi ferormoni per il nostro piano di copertura -

Una volta finito di discutere del piano, le due ritornarono da Marcus.

- Non ci sono mostri nelle vicinanze, ma se rimaniamo qui a lungo sentiranno la nostra presenza -

- Cosa pensate che...? -

Prima che il mago potesse finire la frase ci fu una piccola scossa, accompagnata da un grido inumano, che fece raggelare il sangue ai tre.

- Sono sicura che riusciranno a cavarsela da soli -

- Già, già! Sono due persone perfettamente capaci -

E così le due si avviarono verso la continuazione della galleria con passo spedito. Marcus guardò prima la buca, poi le due ragazze e nuovamente la buca. Non era contento di lasciare indietro gli altri due compagni, ma decise comunque di proseguire con le ragazze.

♦♦♦♦

Fein e Sheila erano appena scappati da un abitante di queste grotte; Fein però era sovrappensiero. Prima di partire si era assicurato di controllare quale fosse la fauna locale, eppure quell'enorme serpente non l'aveva visto.

Forse si trovavano in una zona sconosciuta delle Gallerie di cristallo. Ma se così stavano le cose dovevano assolutamente ricercare le caratteristiche di questa zona. E anche uscire da lì. Non prima di aver preso dei campioni però.

Con un pugnale che teneva per casi come questi, grattò la superficie delle roccie e prelevò una manciata di funghi. Raccolse qualsiasi oggetto d'interesse o meglio, qualsiasi cosa gli capitasse a tiro.

Con la coda dell'occhio vide che la sua compagna di sventure stava raccogliendo i funghi luminescenti, mettendoli con cura dentro una delle sue borse.

Mentre Fein raccoglieva sassi come se fossero pepite d'oro pensava tra sé e sé che sarebbe più semplice uscire da lì se l'atmosfera tra loro due non fosse così imbarazzante.

Cercava qualcosa per rompere il ghiaccio e la sua mente ripensò alla creatura di poco prima e di come Sheila fosse stata capace di reagire prontamente alla situazione. Decise che quello sarebbe stato il suo argomento di conversazione e cercò di porre la sua domanda nel modo più naturale e casuale possibile.

- Umm... Quella creatura, cos'era? Sembrava un serpente gigante -

- Quello era un drago – lei vide che Fein la guardava in modo strano e decise di spiegarsi meglio – I draghi sono una razza di mostri che sono in grado di usare una magia particolare, che solo loro sono in grado di usare. Il loro aspetto può variare molto da specie a specie; ce ne sono alcuni che assomigliano più a grossi mastini che a dei rettili -

- Una magia particolare? Sono così diversi dagli incantesimi? -

- Si, come sai gli incantesimi possono essere usati solo con l'utilizzo di un catalizzatore magico, come i cristalli in queste caverne. Ma una volta esaurita l'energia magica nei cristalli questi diventano semplici pietre trasparenti. Le magie dei draghi, che vengono definiti come canti, fanno utilizzo dell'energia magica presente nell'ambiente usando il loro stesso corpo come catalizzatore magico. Il loro corpo assorbe energia magica dall'esterno, poi loro usano i loro canti e il loro corpo riassorbe nuovamente l'energia magica in un ciclo continuo -

- Capisco, ma quel serp... drago non ha fatto nessun canto -

- Questo perchè era ancora un cucciolo. Una volta diventato adulto sarebbe stato in grado di usare canti dell'elemento terra, che ci avrebbero impedito qualsiasi possibilità di fuga -

- Quello era un cucciolo!? Un'adulto come dovrebbe essere allora? -

- Lungo almeno una cinquantina di metri -

Fein si sedette vicino a Sheila dato che aveva raccolto un campione di ogni cosa.

- Ehi, c'è solo un'altra cosa che non capisco: ho notato come stavi combattendo prima, all'accademia del Cielo vi fanno forse combattere molto? -

- Più o meno. Sono perlopiù combattimenti simulati. Io... ehmm... ho fatto un po' di pratica da sola -

- Cioè l'hai fatto di nascosto? -

Fein notò che la bionda diventò rossa in viso per l'imbarazzo. Non voleva far ritornare l'atmosfera imbarazzante, quindi cercò in fretta un modo per calmarla.

- Emm... Non intendevo che... Cioè, non volevo accusarti. Io, emm... Pensavo che sei stata molto prevvidente. Si, ecco -

A Sheila scappò una piccola risata a guardare il mago agitarsi; non si accorse nemmeno che la sua sciarpa si era allentata e che ora il suo sorriso si vedeva chiaramente sotto la luce azzurra dei funghi. Lui quando se ne accorse fece un piccolo sorriso. Adesso i due si trovavano a proprio agio.

- Riesci a farci uscire con qualche incanto? - chiese la ragazza.

- No, ci ho provato prima mentre stavo cercando la zona. Stranamente tutti gli incanti di terra non funzionano e gli altri che conosco non sono molto utili in questa situazione -

- Allora dovremmo uscire da qui alla vecchia maniera -

I due si alzarono e si incamminarono nell'unica direzione possibile.

♦♦♦♦

Il piano di Anna era semplice: mentre il gruppo camminava allegramente e senza pensieri, si sarebbe imbattuto in alcuni mostri. Li avrebbero affrontati e Anna, perchè non si fidava della goffaggine di Leila, avrebbe versato i ferormoni su uno di questi e lo avrebbe trattenuto fin quando non fossero arrivati i rinforzi. Poi con i suoi canti di fuoco avrebbe aperto una via di fuga e sarebbero fuggiti sani e salvi.

Sfortunatamente non andò tutto secondo i piani.

La battaglia fu contro tre Termiti Giganti, mostri simili a termiti di colore rosso sangue e alti tanto quanto un essere umano.

Durante la battaglia la fiala nella borsa di Anna si ruppe e lei se ne accorse solo nel momento in cui avrebbe dovuto versarla sul mostro. Cercò di ragionare in fretta, ma andò in panico quando arrivarono molte altre termiti, e loro non avevano ancora abbattuto le tre iniziali.

La situazione degenerò quando le termiti facevano a gara a chi prima arrivava alla rossa. Anna non fece altro che correre da una parte all'altra per sfuggire ai suoi spasimanti, che con le loro mandibole eseguivano una canzone d'amore piena di rumori striduli.

Per Marcus e Leila questa si rivelò una situazione favorevole: procedettero quindi ad eliminare con calma le termiti che li stavano completamente ignorando.

Quando ne ebbero fatto pulizia si rimisero in sesto bevendo qualche pozione curativa e proseguirono verso la fine del tunnel, che sembrava essere stato scavato artificialmente per assumere la forma di un piccolo altarino. Lì sopra era posata una targhetta di legno su cui era incisa un fiore a cinque petali all'interno di un cerchio.

Quella era la "prova" che dovevano portare indietro per provare che erano stati effettivamente all'interno delle Gallerie di cristallo, invece di rimanere per tutto il tempo a riposarsi all'entrata.

Mentre il biondo lo andava a prendere Leila sussurrò alla sua amica con voce sorpresa.

- Certo che quella fiala era molto potente! -

Leila ricevette come risposta solo uno sguardo torvo dalla rossa.

Ottenuta la prova, i tre ripercorsero a ritroso la strada per tornare al campo dove gli insegnanti aspettavano.

♦♦♦♦

Era da una ventina di metri che il passaggio si faceva sempre più stretto, poi all'improvviso si aprì su una stanza molto grande. La loro posizione era rialzata rispetto al terreno della stanza e dopo un'accurata ispezione notarono una piccola stradina che scendeva, accostando la parete; era possibile attraversarlo solo accostandosi alla parete e facendo attenzione a non scivolare.

Il soffitto era molto alto ed era costellato di pietre azzurre che riflettevano la luce dei funghi luminescenti che popolavano l'intera zona. La stanza era molto larga e non erano in grado di scorgere la parete opposta.

Osservarono con più attenzione la stanza e videro due tipi di mostri: uno umanoide e l'altro sembrava più una belva.

L'umanoide era più basso di un umano di una manciata di centimetri, aveva la pelle grigio pallido e al posto del braccio destro aveva una protuberanza a forma di lama mettallica che trascinava a peso comminando. Aveva le orecchie a punta, una testa pelata e una mandibola inferiore più lunga di quella superiore, che mostrava dei denti irregolari.

La belva era di colore grigio scuro e sembrava che fosse un misto tra un grosso pitbull e un facocero. Il muso era schiacciato e due zanne uscivano dalle sue fauci. Non sembrava avesse degli occhi, oppure erano troppo piccoli per essere visti. Secondo Fein queste creature si baserebbero sull'olfatto per scovare eventuali prede.

Continuarono a guardarsi attorno; scovarono infine un'entrata di un'altro tunnel sul lato destro della stanza. L'unico problema era che si trovava in una posizione elevata e irraggiungibile da terra, l'unico modo sarebbe stato, forse, il volo.

- Forse se usassi un incanto di levitazione... -

- Ce la facciamo da qui? -

- Dovremmo avvicinarci ed eseguire l'incanto direttamente da sotto. Umm... forse con un doppio cerchio può funzionare -

Si avviarono dunque verso la via d'uscita, evitando come meglio potevano l'attenzione della fauna locale. Piano piano raggiunsero una grande roccia proprio sotto al tunnel, abbastanza grande per nasconderli alla vista dei mostri.

Mentre Fein si preparava ad eseguire l'incanto, una musica si levò nell'aria; era dolce come quella di un carillon, ma che portava in sé anche una debole nota di tristezza.

[Da ascoltare: "Bravely Default: Towards That Player"]

- Ehi, la senti anche tu questa musica? -

- Si, ma chi sta suonando? -

I due si guardarono attorno per scovarne la fonte.

All'improvviso ci fu una scossa e la musica cambiò ritmo, diventando più veloce. I mostri lì attorno gridavano e correvano in giro senza alcuna meta apparente, agitando le proprie armi ed artigli verso un nemico inesistente.

Uno di quei mostri stava fendendo l'aria davanti a sé emettendo suoni simili a gridi di guerra, ma poi all'improvviso questo scoppiò e non ne rimase alcuna traccia.

- Fein muoviti, dobbiamo andarcene da qui! Subito! -

Il mago cominciò ad eseguire l'incanto e fu circondato da un doppio cerchio magico azzurro, che ruotava secondo l'asse verticale.

Intanto lì attorno mostri scomparivano senza un suono e le scosse continavano ad intermittenza.

Depressioni si creavano nel terreno e le roccie venivano tagliate nettamente senza che nessuno fosse presente. Era come un'enorme campo di battaglia senza soldati. Sheila si concentrò sui mostri, sperando di poter capire cosa stesse succedendo.

Una depressione apparve a pochi metri da lei, facendola sobbalzare. Vide per un'istante una deformazione dello spazio, come se ci fosse qualcosa che lei non era in grado di vedere.

Sentì il vento sul proprio volto e sulla parete alla sua sinistra una fenditura, come quella lasciata da una lama apparve. Un brivido le percorse la schiena e un'orribile presentimento l'assalse; pregò che l'incantesimo fosse pronto.

- Fein! -

Il mago finì di recitare la formula e il cerchio magico li avvolse entrambi, facendoli levitare verso la via d'uscita, trasportati da una corrente d'aria come se fossero in una bolla.

Mentre entravano nel tunnel le roccie attorno venivano danneggiate e distrutte.

Ci fu un'altra scossa, questa volta più forte delle altre e il tunnel dietro di loro crollò, bloccando il passaggio.

Non riuscirono più a sentire quella musica e si augurarono che qualsiasi cosa fosse laggiù sarebbe rimasta laggiù.

I ragazzi rallentarono e alla fine si fermarono, sospesi a pochi centimetri da terra e il cerchio magico si dissolse in mille frammenti di luce.

- Ora non ci resta altro che camminare fino all'uscita -

Sheila annuì e camminò fianco a fianco con il mago.

- Umm... Quella magia era molto bella -

- Ah, si? Se vuoi posso mostrartene una migliore quando usciamo da qui, non c'è abbastanza spazio qui -

- Ma non so se... -

- Se proprio i professori non ci lasciano allora verrò a cercarti io e te la mostrerò, ok? -

- Promesso? -

- Promesso -

Sheila cercò per un po' qualcosa nelle sue borse, poi tirò fuori due ciottoli bianchi e lisci su cui erano incisi da un lato un sole e dall'altro tre "V" messe a cerchio con la punta al centro divise da tre punti. Ne diede una a Fein.

- Questa è una pietra delle promesse; se facciamo una promessa con questa pietra si avvererà sicuramente – guardò il mago e notando che fece un cenno con la testa, continuò – Allora ripeti dopo di me: Questa pietra è il simbolo della nostra promessa... -

- Questa pietra è il simbolo della nostra promessa... -

- ...Di un contratto sacro ed eterno... -

- ...Di un contratto sacro ed eterno... -

- ...Progenitore delle Tribù Lucenti... -

- ...Progenitore delle Tribù Lucenti... -

- ...Benedici il nostro patto legando le nostre anime... -

- ...Benedici il nostro patto legando le nostre anime... -

- ...Cosicchè un giorno la nostra promessa sarà compiuta -

- ...Cosicchè un giorno la nostra promessa sarà compiuta -

Le pietre brillarono di una debole luce e diventarono nere come la pece e i simboli sulle faccie diventarono dorati.

- Wow, un cambiamento radicale -

- Ne sono rimasta sorpresa anch'io la prima volta che le ho viste cambiare -

Sheila mise via con cura la pietra e mentre camminavano lei continuava a guardare verso il basso e a stringersi le mani sotto il cappotto. Si morse il labbro e decise di parlare.

- Ehmm... possiamo essere amici? -

Il mago arruffò i capelli della ragazza che stava camminando al suo fianco con la mano destra.

- Lo siamo già – disse lui, con un tono più caldo del solito.

Lei si fermò sorpresa, fissandolo mentre continuava a camminare. Fece un grande sorriso e strinse le mani a pugni per esprimere la propria felicità in segreto, poi con una piccola corsetta raggiunse di nuovo il fianco di Fein.

Era passata una mezz'ora, e nelle pareti i funghi stavano diventando sempre più rari, per far posto a pietre e cristalli luminosi come il sole, da quello dedussero che si stavano avvicinando sempre più alla superfice.

I due uscirono finalmente dalle Gallerie di cristallo e la prima cosa che videro furono i professori che stavano discutendo animatamente tra di loro ed erano circondati dagli studenti.

Quando i professori li notarono, i due rappresentanti delle scuole si fecero avanti verso di loro. Era ben evidenziata la differenza di espressione nei due volti: quello dell'accademia del Cielo aveva una fronte corrugata e teneva i denti serrati, mentre quello della Torre del Mago aveva un'espressione di sollievo.

- Oh, signor Morphs Drake! Lei sta... sta bene! - il professore dalla toga nera si avvicinò a Fein e si assicurò che non avesse nemmeno un graffio.

- Si, non si preoccupi professor Lentis -

Nel frattempo il professore dell'accademia del Cielo prese per il braccio Sheila e se la trascinò dietro fino al loro campo.

Fein non era in grado di sentire cosa stessero dicendo a causa dei continui vaneggiamenti del professor Lentis sulla sicurezza e di come la casata dei Morphs l'avrebbe trasformato in una decorazione per il giardino se avesse perso il suo studente. Intuiva però dal comportamento del professore come stavano le cose.

'Una mezzana... è per questo che la stanno trattando male?'

Vide che il professore era agitato e la sua faccia cominciava a diventare paonazza dalla rabbia, mentre davanti a lui Sheila teneva la testa china, quasi a volerla nascondere nella sciarpa. Lì accanto Anna e Leila dicevano qualcosa al professore.

'Dunque le cose stanno così?'

Si imprinse nella memoria quelle figure che se la stavano prendendo con la povera ragazza. La differenza di trattamento che avevano per loro due era enorme.

Fece una promessa a se stesso: per quella sua amica che ammirava per la sua forza di spirito, lui avrebbe cambiato le cose.

I mezzani non saranno più disprezzati; lei non sarà più disprezzata per un pregiudizio.




Angolo dell'autrice:

Bene, bene; piaciuta la sorpresina? Volevo creare una certa atmosfera con la musica, ho cercato di adattare la lettura alla musica, ditemi se ha funzionato per voi.

Siccome ho in programma in futuro di aggiungere altre canzoni ditemi se preferite ascoltarle solo sul pezzo specifico (quindi cercherò di fare come ho fatto qui), o se non vi importa e allora posso usarla solo come sottofondo e sbizzarrirmi con le descrizioni.

Oh, e ora che ci faccio caso la settimana prossima c'è il ponte per la festa dei morti, quindi aspettatevi un doppio capitolo, triplo se ci riesco ;)

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