19.2
ᴅɪᴀʀɪᴏ ᴅᴇʟ ᴅᴏᴛᴛᴏʀ ꜱᴇᴡᴀʀᴅ
Primo ottobre - Doveva essere mezzogiorno quando il professore mi ha svegliato entrando in camera mia. Appariva più vivace e allegro del solito, ed era evidente che l'opera compiuta la notte precedente aveva contribuito a scacciare in parte almeno i suoi assilli.
Dopo aver discusso l'avventura notturna, se n'è uscito a dire:
"II vostro paziente interessa me molto. Può essere che con voi io visito lui questa mattina? Oppure, se voi siete troppo occupato, io posso andare solo se così è possibile. È una nuova esperienza per me di trovare un lunatico che parla di filosofia e ragiona tanto bene". Poiché avevo del lavoro urgente da portare a termine, gli ho detto che, se fosse andato da solo, ne sarei stato lieto, così non avrei dovuto farlo aspettare. Ho chiamato dunque l'infermiere e gli ho impartito le necessarie istruzioni.
Prima che il professore uscisse, gli ho raccomandato di non lasciarsi suggestionare dal paziente. "Ma no" ha replicato "io voglio lui che parli di se stesso e di sua mania di mangiare cose viventi. Lui ha detto a Madame Mina, come che vedo in vostro diario di ieri, che un tempo lui ha avuto simile falsa credenza. Perché voi sorridete, amico John?"
"Scusatemi" ho detto "ma la risposta è già contenuta qui."
E ho posato la mano sul dattiloscritto. "Quando il nostro pazzo savio e sapiente ha fatto quell'affermazione circa la sua "trascorsa" abitudine di mangiare esseri viventi, la sua bocca era ancora fetida delle mosche e dei ragni che aveva inghiottito un momento prima che la signora Harker entrasse da lui."
Van Helsing ha sorriso a sua volta. "Bene" ha detto. "Vostra memoria è fedele, amico John. Dovevo ricordare. Eppure, è proprio quest'obliquità di pensiero e di memoria che fa di malattie mentali così affascinante oggetto per studio. Forse posso ricavare maggiori conoscenze dalla follia di questo pazzo che io posso dagli insegnamenti del più saggio. Chi può dire?"
Ho continuato con il mio lavoro, e ben presto ne sono stato completamente preso.
Mi è parso che il tempo volasse, perché ecco ben presto Van Helsing di ritorno nel mio studio. "Disturbo?" ha chiesto cortese dall'uscio.
"Nient'affatto" ho risposto.
"Avanti, avanti. Ho finito il mio lavoro e sono libero. Posso venire con voi, se volete."
"Inutile. Ho già visto lui!"
"Ebbene?"
"Temo che lui non apprezzi me molto. Nostra conversazione è stata breve. Quando sono entrato in sua stanza, era seduto al centro di essa su una seggiola, con i gomiti sopra ginocchi, e sua faccia era immagine stessa di imbronciata scontentezza. Ho rivolto a lui parola più cordiale che ho potuto, e con tutto rispetto che ho potuto. Nessuna sua risposta. "Non mi conoscete?" ho chiesto. Sua risposta non è stata per niente incoraggiante: "Vi conosco benissimo. Siete quel vecchio scemo di Van Helsing. Perché non andate a quel paese voi e le vostre stupide teorie su cervello? All'inferno tutti gli olandesi testoni!". Non più una parola ha voluto aggiungere, ma è rimasto seduto in suo implacabile broncio, così indifferente a me come se non ho stato in sua stanza. Così, svanita questa volta mia prospettiva di molto apprendere da questo così intelligente lunatico; per rifarmi, vedo se possibile fare quattro chiacchiere con Madame Mina, quella così dolce anima. Amico John, mi rallegra indicibilmente che essa non sia più così affannata, non più deve sé preoccupare per nostre terribili imprese. Per quanto molto poi sentiremo mancanza di suo aiuto, così è meglio."
"Sono pienamente d'accordo con voi" ho risposto con calore, perché non volevo certo che cedesse a questo proposito. "È meglio che la signora Harker ne resti fuori. La situazione è già abbastanza ardua per noi, che siamo tutti uomini di mondo e che durante la nostra vita ci siamo trovati più volte in difficili frangenti; ma questi non si addicono a una donna e, se la signora Harker avesse continuato a occuparsene, a lungo andare inevitabilmente ne sarebbe stata schiacciata."
E così Van Helsing è andato a conversare con la signora e il signor Harker; Quincey e Art sono fuori, sulle tracce delle casse di terra. Finirò il mio lavoro e questa sera ci riuniremo tutti.
Curiosidracula#1: Il Cloralio idrato o Idrato di Cloralio è stato uno dei primi sedativi ipnotici usati per trattare i disturbi del sonno. La sua azione, come quella di molte altre sostanze simili, è quella di ridurre l'attività del sistema nervoso per indurre la sonnolenza.
Oggi ovviamente esisto sostanze più efficaci dal punto di vista terapeutico, ma questo tipo di "droga ipnotizzante" è stata parecchio utilizzata in passato.
Il poeta Gabriel Dante Rossetti, tra le persone citate nel Curiosidracula speciale di Halloween "Il Vampiro di Highgate", ad esempio ne fu dipendente. Oppure l'attrice Marylin Monroe, che -secondo le note ufficiali- morì per un'overdose di Cloralio Idrato e altri barbiturici.
Lo troviamo inoltre in molte opere letterarie, come Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie, o in film come 007, dalla Russia con amore.
Leggende di Vlad il Simpaticone, Episodio #6: ritornano le leggende sul nostro amato buontempone: Vlad l'Impalatore, il Dracula storico che ha ispirato la figura del celebre Conte passato alla storia per la spiccata crudeltà e l'utilizzo dell'impalamento come strumento di tortura preferito.
Nell'ultimo episodio abbiamo analizzato le teorie sulla morte di Vlad III Tepes, ora ci addentreremo nelle leggende sul destino delle sue spoglie, ancora oggi mai ritrovate.
Secondo la teoria più accreditata, dopo essere stato ucciso durante una battaglia, la sua testa sarebbe stata tagliata e inviata dal sultano a Costantinopoli insieme alla sua spada come trofeo, mentre il suo corpo sepolto senza cerimonie dal suo rivale presso il Monastero di Comana (nell'attuale Romania), fondato anni addietro da Vlad stesso.
Secondo una leggenda, il sultano Maometto II avrebbe richiesto esplicitamente la spada e la testa del principe Vlad per impedirgli di tornare in vita e combattere ancora contro il suo popolo.
Più di cinquecento anni dopo, nel 1933 più precisamente, si diffuse la notizia che in realtà Vlad III sarebbe stato sepolto presso il Monastero di Snagov, su un'isola del lago di Snagov, a nord di Bucarest. Degli scavi infatti portarono alla luce una tomba che secondo alcuni studiosi sarebbe proprio quella del celebre principe (tutt'oggi se ci andate, troverete sulla lapide un suo ritratto e un lumino sempre acceso, ma ovviamente dovrete pagare il biglietto): il corpo lì ritrovato infatti aveva un vestito di seta color porpora, con eleganti cuciture dorate e un anello con il simbolo di un drago.
Misteriosamente, a parte qualche bottone, i vestiti e gli oggetti ritrovati nella tomba sparirono senza lasciar traccia dal museo poco tempo dopo e nessuna indagine fu più possibile.
Restano tuttavia tante storie contraddittorie sui resti, sulla testa e sulle circostanze del ritrovamento.
Secondo alcune dicerie, la scelta di seppellirlo su un'isola nel lago di Snagov fu dovuta alla volontà di circondare la tomba con l'acqua, per impedirgli di raggiungere la terra qualora fosse tornato in vita. Pare inoltre che ogni mattina i monaci del monastero si rechino a pregare sulla sua tomba per "farlo stare buono".
Recentissimamente invece è ritornata prepotentemente alla ribalta la teoria che vedeva Dracula essere giunto in Italia, più precisamente alla corte di Ferdinando di Aragona a Napoli, dalla principessa Maria Balsa (che si dice fosse sua figlia). Vi è infatti una tomba del 1500 circa nel complesso monumentale di Santa Maria la Nova a Napoli, appartenente alla famiglia del marito di tale Maria Balsa, recante il simbolo di un dragone e affiancata da una misteriosa iscrizione nella pietra in una lingua sconosciuta, più probabilmente un codice ancora da decifrare.
Secondo alcuni esperti ci sono possibilità che quella sia proprio la tomba dell'Impalatore, ma -come al solito- rimarrà il mistero.
Se qualcuno di voi dovesse passare a Napoli potrebbe andare a dargli un'occhiata, magari dall'interno del sepolcro potrebbe sentirvi 😈
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