14.3

Lettera di Van Helsing alla Signora Harker
(Consegnata a mano)

25 settembre, ore 18

Cara Madame Mina,
ho letto di vostro marito così meraviglioso diario. Voi potete dormire tranquilla senza dubbi. Per strano e terribile che appare, esso è VERO! Sono pronto a mettere mia mano su fuoco. 

Può essere peggio per altri, ma per lui e per voi non è pericolo. Vostro marito è nobile persona; mi sia concesso di dire voi, in base di mia esperienza di uomini, che chiunque è stato capace di scendere da quel muro e di entrare in quella stanza - e di farlo una seconda volta - non è persona da subire danni permanenti a causa di trauma. Suo cervello e suo cuore sono perfettamente a posto; questo io giuro, prima ancora di averlo visto, per cui voi state tranquilla. 

Avrò molto da chiedere a lui di altre cose. Sono ben contento di venire a vedere voi domani, perché ho saputo tante cose in una volta sola che sono intontito, più intontito che mai, e io devo raccapezzare me stesso. Vostro fedelissimo,

Abraham Van Helsing


Lettera della Signora Harker a Van Helsing

25 settembre, ore 18,30

Caro dottor Van Helsing,
grazie infinite per la vostra gentile lettera, che mi ha tolto un gran peso dal cuore. Ma se le cose stanno così, quali terribili eventi si verificano nel mondo, e com'è atroce che quell'uomo, quel mostro, si trovi davvero a Londra! Tremo all'idea. 

In questo momento, mentre vi scrivo, ho ricevuto un telegramma da Jonathan che mi annuncia la sua partenza alle diciotto e venticinque di oggi da Launceston; arriverà qui alle ventidue e diciotto, per cui questa notte dormirò senza paura. 

Non potreste dunque, anziché a pranzo, venire da noi a colazione alle otto, se per voi non è troppo presto? Potreste partire, se avete fretta, con il treno delle dieci e trenta, che vi porterà a Paddington alle quattordici e trentacinque. 

Qualora non avessi altre notizie da parte vostra, è inteso che verrete a colazione. La vostra fedele e riconoscente amica, 

Mina Harker


ᴅɪᴀʀɪᴏ ᴅɪ ᴊᴏɴᴀᴛʜᴀɴ ʜᴀʀᴋᴇʀ

26 settembre - Credevo che non avrei mai riaperto questo diario, ma il momento di farlo è venuto. 

Ieri sera, quando sono rincasato, Mina mi aveva preparato la cena, e quando ci siamo alzati da tavola mi ha riferito la visita di Van Helsing, soggiungendo che gli ha dato i due diari ricopiati e dicendomi quanto ansioso il dottore si sia mostrato per me. 

Mi ha fatto vedere anche la lettera da lui inviatale, che conferma come tutto quanto ho scritto nel mio diario sia vero. Mi sento un altro. Era il dubbio circa la realtà di quell'esperienza che mi aveva tanto abbattuto. Mi sentivo impotente, brancolavo nel buio, ero sfiduciato. Ma adesso che SO, non ho paura neppure del Conte. 

Dunque, questi è riuscito, dopo tutto, nel suo intento di raggiungere Londra, ed era proprio lui l'uomo che ho visto. È ringiovanito, ma come ha fatto? Van Helsing è la persona adatta a smascherarlo e a stanarlo, se è davvero come dice Mina. Siamo rimasti alzati fino a tardi, esaminando attentamente il problema. Mina adesso si sta vestendo, e tra pochi minuti andrò all'albergo a prendere Van Helsing. 

Penso che sia rimasto sorpreso di vedermi. Quando sono entrato nella sua stanza e mi sono presentato, mi ha preso per le spalle e, volgendo il mio viso verso la luce, dopo avermi ben bene scrutato ha detto:
"Ma Madame Mina mi ha detto che voi eravate malato, che voi avete subito un trauma". 

Era così divertente sentire chiamare mia moglie "Madame Mina" da quel vecchio garbato, ma dall'espressione così decisa, che non ho potuto trattenere un sorriso e ho replicato:
"Sono stato malato, ed effettivamente ho avuto un trauma; ma voi mi avete già curato".
"E come?"
"Con la vostra lettera di ieri sera a Mina. Ero in dubbio, tutto aveva un alone di irrealtà, non sapevo se potevo fidarmi neppure dell'evidenza dei miei sensi. E, non sapendo a che cosa prestar fede, non sapevo neppure che fare, ragion per cui non mi restava che continuare a procedere lungo quello che è divenuto il solco della mia vita. Ma si tratta di un solco che aveva cessato di essermi di giovamento, perché diffidavo di me stesso: Dottore, voi non sapete che cosa significhi dubitare di tutto, persino di noi stessi. No, non lo sapete: sarebbe impossibile per uno che ha sopracciglia come le vostre." 

È parso compiaciuto, ha fatto udire una risatina e ha detto:
"Dunque, voi siete esperto di fisiognomica(*). Io qui imparo di più ogni ora che passa. Io vengo con tanta, tanta gioia a vostra colazione; e, signore, vi prego di perdonare complimenti di un vecchio uomo, ma voi in vostra moglie avete vera benedizione." 

Sarei rimasto per un giorno intero ad ascoltarlo tessere le lodi di Mina, per cui mi sono limitato ad annuire in silenzio.
"Essa è una delle donne di Dio, plasmato da Sua propria mano per mostrare a noi uomini e ad altre donne che è un cielo in cui noi possiamo entrare e che luce di esso può essere qui su terra. Così sincera, così dolce, così nobile, così poco egoista - e questo, lasciate me dire a voi, è molto in questa nostra epoca così scettica ed egoista. E voi, signore... Io letto tutte le lettere di povera signorina Lucy, e alcune di esse parlano di voi, così io conosco voi da qualche giorno tramite conoscenza di altri; ma io ho visto vostro vero animo ieri sera. Voi volete darmi vostra mano? E volete che restiamo amici per tutta nostra vita?" 

Ci siamo stretti la mano, e il dottore era così compreso e sincero che mi son sentito un nodo alla gola.
"E ora" ha proseguito "posso voi chiedere ancora qualche aiuto? Io ho grande compito davanti a me, e prima cosa è di sapere. In questo voi potete aiutare me. Potete voi dire a me cosa è accaduto prima che voi andate in Transilvania? Più tardi può darsi io chieda voi altro aiuto e di diversa natura, ma per adesso questo basta." 

"Ditemi, signore" ho chiesto a mia volta "ciò che dovete fare ha attinenza con il Conte?"
"Proprio così" ha risposto con tono grave.
"E allora, sono con voi anima e corpo. Siccome dovete partire con il treno delle dieci e trenta, non avrete il tempo di leggere quelle carte, ma io ve le darò e potrete farlo durante il viaggio." Dopo colazione l'ho accompagnato alla stazione. Sul punto di salutarci, ha detto:
"Se dovrei mandare a chiamare voi, voi forse venite in città portando con voi anche Madame Mina, vero?"
"Pronti a venire entrambi quando vorrete" gli ho assicurato.

Gli avevo procurato i giornali del mattino e quelli londinesi della sera prima, e mentre stavamo chiacchierando, io sul marciapiede, lui al finestrino della carrozza, in attesa che il convoglio partisse, li sfogliava distrattamente. 

All'improvviso, il suo sguardo è stato evidentemente attratto da uno dei fogli, la "Westminster Gazette" - l'ho riconosciuta dal colore della carta -, ed è divenuto pallido come un morto. Ha letto non so cosa attentamente, gemendo tra sé: "Mein Gott, mein Gott! Così presto, così presto!". 

Credo che in quel momento si fosse dimenticato della mia presenza. Proprio in quel momento, il fischio della partenza e il treno che si metteva in moto. Questo lo ha riportato alla realtà e, sporgendosi dal finestrino e agitando la mano, ha gridato: "Miei rispetti a Madame Mina. Io scriverò appena posso". 

Curiosidracula#1: La fisiognomica è una disciplina pseudoscientifica che si propone di capire le caratteristiche psicologiche di una persona partendo dall'aspetto fisico e in particolare dai lineamenti e dalle espressioni del viso. In passato era tenuta in grande considerazione, tanto da essere anche insegnata all'università, oggi però ha perso gran parte del suo seguito non essendoci modo di dimostrarne scientificamente la correttezza.

Nota: Ricordate la Westminster Gazette? Avete letto gli stessi articoli nel Capitolo 13.5
Si parlava della "Bella Signora" e del "Mistero di Hampstead". Van Helsing ha capito qualcosa di molto importante!
Molto presto arriveranno capitoli succulenti ed interessanti!

PS: È tornato il diario di Jonathan!!!

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