12.2

(Continua dal Diario di Seward)

Abbiamo portato Lucy in un'altra stanza nel frattempo preparata, l'abbiamo messa a letto, le abbiamo versata in gola qualche goccia di brandy. Ho notato Van Helsing annodarle un morbido fazzoletto di seta al collo. Lucy era ancora incosciente e stava peggio di quanto mai fosse stata.

Van Helsing ha chiamato una delle domestiche ordinandole di restare con lei e di non staccarle gli occhi di dosso finché non fossimo tornati, quindi mi ha fatto cenno di seguirlo fuori dalla stanza. 

"Dobbiamo consultare noi sul da fare" ha detto mentre scendevamo le scale. Giunti nell'atrio, ha aperto la porta della sala da pranzo, siamo entrati e ce la siamo chiusa con cura alle spalle. Le persiane erano state aperte, ma le tende già abbassate in obbedienza all'etichetta della morte che le donne inglesi di bassa estrazione continuano rigidamente a osservare. Di conseguenza, la stanza era in penombra, anche se la luce era sufficiente per i nostri scopi. 

Nell'espressione grave di Van Helsing si notava una sfumatura di perplessità. Con ogni evidenza, si stava lambiccando il cervello, per cui ho preferito aspettare in silenzio, finché si è deciso a dirmi: "Che cosa dobbiamo fare? A chi rivolgerci per aiuto? Dobbiamo avere un'altra trasfusione di sangue, e questa subito, oppure vita di quella povera ragazza durerà nessuna ora. Voi siete già esausto; anch'io sono esausto. Io temo di fidarmi di quelle donne, anche se avessero il coraggio di prestarsi. Che cosa fare per trovare qualcuno che voglia aprire sue vene per lei?" 

"E io, allora, non servo a niente?".
La voce si era levata dal divano dall'altra parte della stanza, e il suo tono è bastato a ridarmi gioia e sollievo, perché si trattava di quella di Quincey Morris.

Van Helsing, che aveva avuto un sobbalzo di irritazione all'udirne il suono, si è raddolcito e un'espressione di contentezza gli si è dipinta in volto quando ho gridato: "Quincey Morris!" precipitandomi verso di lui a braccia aperte.
"Qual buon vento ti porta?" gli ho chiesto mentre gli stringevo la mano.
"Vengo da parte di Art."
E mi ha porto un telegramma così concepito: 

"Manco_notizie_Seward_da_tre_giorni_e_sono_terribile_ansia_Stop_Impossibile_partire_Stop_Padre_sempre_stesse_condizioni_Stop_Fatemi_sapere_notizie_Lucy_presto_Stop_Holmwood"

"Credo di essere arrivato proprio al momento giusto" ha soggiunto Quincey. "Avete da dirmi soltanto quel che devo fare."
Van Helsing si è fatto avanti, gli ha preso la mano guardandolo fisso negli occhi, e ha replicato: "Sangue di uomo coraggioso è cosa migliore in questa terra quando donna è in pericolo. Voi siete uomo, non errore su questo. Bene! Il diavolo può lavorare contro di noi con tutte sue forze, ma Dio manda a noi uomini quando noi occorriamo di loro". 

Una volta ancora, abbiamo eseguito la cruenta operazione, e non ho cuore di riferirne i particolari. Lucy aveva subìto un trauma terribile, quasi insuperabile, tant'è che, sebbene nelle sue vene sia fluita una gran quantità di sangue nuovo, il suo organismo non reagiva come nelle occasioni precedenti. 

La lotta che ha sostenuto per tornare in vita è stata straziante a vedersi e a udirsi. Tuttavia, l'attività sia del cuore che dei polmoni è andata migliorando, e Van Helsing le ha praticato un'iniezione subcutanea di morfina, come già aveva fatto, e con effetti positivi, in precedenza. Lo stato di collasso si è tramutato in sonno profondo. 

Il professore è rimasto a sorvegliarla mentre io scendevo dabbasso con Quincey Morris e spedivo una delle domestiche a pagare uno dei cocchieri in attesa davanti a casa. Ho lasciato Quincey disteso dopo avergli somministrato un bicchiere di vino, dicendo alla cuoca di preparare un'abbondante colazione. Poi, mi sono sovvenuto di qualcosa e sono tornato nella stanza dove si trovava adesso Lucy. 

Vi sono entrato in punta di piedi, e ho trovato Van Helsing con un foglietto di taccuino in mano. Evidentemente, l'aveva letto e ora era intento a meditare, seduto con una mano alla fronte, un'espressione di amara soddisfazione in volto quasi avesse trovato la risposta a un dubbio. Mi ha porto il foglietto dicendo soltanto: "È caduto di seno di Lucy mentre noi portiamo essa in bagno". 

Dopo averlo letto, sono rimasto a guardare il professore e finalmente gli ho chiesto: "Ma in nome di Dio, che cosa significa tutto questo? Era o è impazzita? O di quale specie di orrendo pericolo si tratta?". Ero talmente sbalordito, da non sapere che altro aggiungere. 

Van Helsing ha ripreso il foglietto e ha replicato:"Per il momento non arrovellatevi. Dimenticate esso, ora. Voi verrete conoscere e capire tutto quanto in buon tempo; ma questo sarà più tardi. E ora, che cosa voi siete venuto a me dire?" 

Questo mi ha riportato alla realtà, e ho recuperato tutte le mie facoltà. "Sono venuto a parlarvi del certificato di morte. Se non agiamo con prudenza e saggezza, potrebbe esserci un'inchiesta e saremmo costretti a presentare quel foglietto. Spero che potremo evitare l'inchiesta, perché ucciderebbe senz'altro la povera Lucy, se null'altro finora ci è riuscito. Io so, e voi sapete, e lo sa l'altro medico che l'aveva in cura, che la signora Westenra era malata di cuore, e possiamo dichiarare senz'altro che ne è morta. Compiliamo dunque immediatamente il certificato che io stesso porterò all'anagrafe e all'impresa di pompe funebri." 

"Buono, amico mio John! Ben pensato! Davvero signorina Lucy, se è triste per nemici che la perseguitano, è per lo meno felice negli amici che amano lei. Uno, due, tre, tutti aprono vene per lei, senza contare un vecchio uomo. Ah, sì, io so, amico John, io non sono cieco! Io amo voi ancora di più per questo! Ora andate, andate."

Nell'atrio ho trovato Quincey Morris con un telegramma per Arthur in cui gli si comunicava che la signora Westenra era morta; che anche Lucy era stata molto male, ma che adesso le sue condizioni miglioravano, e che Van Helsing e io le eravamo accanto. Gli ho riferito dove stavo andando, e Quincey Morris mi ha esortato a far presto, ma mentre uscivo mi ha trattenuto per dirmi: "Quando ritorno, Jack, posso parlarti a quattr'occhi?" Ho annuito e sono corso fuori. 

Non ho avuto difficoltà con l'anagrafe, e ho preso accordi con l'impresa perché venissero in serata a prendere le misure per la bara e a preparare tutto l'occorrente. Al ritorno, ho trovato Quincey che mi aspettava. Gli ho detto che sarei stato da lui non appena avessi visto Lucy, e sono andato di sopra. 

Stava ancora dormendo, e sembrava che il professore non si fosse mosso dal suo capezzale. Si è portato il dito alle labbra, e ne ho arguito che si aspettava che si svegliasse al più presto e che non voleva intralciare l'opera della natura. Sicché sono tornato da Quincey e l'ho portato nella saletta da colazione, dove le tende non erano abbassate e l'atmosfera era un po' più allegra o, per meglio dire, meno cupa che nelle altre stanze. 

Rimasti soli, mi ha detto: "Jack Seward, non vorrei impicciarmi di faccende che non mi riguardano, ma questo è un caso eccezionale. Sai bene che ho amato quella ragazza e che avrei voluto sposarla. Ma, sebbene si tratti di cosa passata, non posso non sentirmi in ansia per la sua salute. Perché diavolo sta tanto male? L'olandese - e si tratta di una persona straordinaria, questo si vede subito - ha detto, quando siete entrati in sala da pranzo, che dovevate procedere a un'altra trasfusione di sangue, e che sia tu che lui siete esausti. Ora, so benissimo che voialtri medici parlate tra voi in "camera", e che nessun altro deve essere messo al corrente delle vostre consultazioni segrete. Ma questo, ripeto, è un caso eccezionale. E, comunque sia, io la mia parte l'ho fatta. Dico bene?"

"Dici bene" ho convenuto, e lui ha ripreso: "Devo dedurne che sia tu che Van Helsing avete già fatto la stessa cosa. È così?".
"È così." 

"E immagino che questo valga anche per Art. Quando, quattro giorni fa, sono stato a casa sua, mi è sembrato strano. Non ho mai visto nessuno deperire così rapidamente da quando ero nelle pampas e una giumenta, alla quale ero molto affezionato, è stata liquidata nel giro di una notte. Uno di quei grossi pipistrelli che chiamano vampiri l'aveva assalita nell'oscurità, e tra il sangue succhiato e la vena rimasta aperta, non gliene era rimasto tanto da reggersi in piedi, e ho dovuto spararle il colpo di grazia mentre giaceva a terra. Jack, se puoi dirmelo senza tradire un segreto, Arthur è stato il primo, vero?" 

Il poveretto aveva un'aria terribilmente ansiosa mentre così parlava. Lo tormentava il pensiero della sorte della donna che amava, e il fatto di essere completamente all'oscuro del tremendo mistero che sembrava circondarla, non faceva che intensificare la sua pena. Il suo cuore sanguinava, e doveva far appello al suo animo virile - e ne aveva in abbondanza - per non crollare. 

Sono rimasto qualche istante in silenzio, convinto com'ero di non dover rivelare nulla di ciò che il professore riteneva dovesse restar segreto; e d'altra parte, Quincey ormai ne sapeva tanto, e altrettanto arguiva, che non c'era motivo di non rispondergli, per cui ho ripetuto: "È così". 

"E da quanto tempo dura?"
"Da una decina di giorni."
"Dieci giorni! Dunque, devo arguirne, caro Jack, che quella povera, deliziosa creatura che noi tutti amiamo, ha accolto nelle proprie vene, in questo breve periodo, il sangue di quattro uomini robusti! Ma santo cielo, il suo organismo non potrebbe contenerne tanto!" 

E a questo punto, fattomisi più vicino, e parlando in un mezzo sussurro febbrile: "Che cosa gliel'ha sottratto?". Ho scosso il capo. "È appunto questo il problema" ho risposto. "Van Helsing è addirittura fuori di sé, e per quanto mi riguarda sono disperato. Non oso neppure formulare un'ipotesi. C'è stata una serie di minuscole circostanze che hanno mandato all'aria tutti i nostri programmi e impedito che Lucy fosse sorvegliata come bisognava. Ma non accadrà più. Resteremo qui finché tutto non vada per il meglio - o per il peggio." 

Quincey mi ha porto la mano. "Conta su di me" ha detto. "Tu e l'olandese avete solo da dirmi quel che devo fare, e lo eseguirò." 

Quando, a pomeriggio inoltrato, Lucy si è svegliata, il suo primo impulso è stato di frugarsi in seno e, con mia sorpresa, di esibire il foglietto che Van Helsing mi aveva fatto leggere. Il prudente professore l'aveva rimesso al suo posto per tema che, al risveglio, Lucy si allarmasse. Poi Lucy ha fissato Van Helsing e me e gli occhi le si sono illuminati. Ma subito dopo s'è guardata attorno e, avvedutasi di dov'era, è stata percorsa da un brivido. Ha emesso un acuto grido, e s'è presa il volto pallido tra le povere mani esangui. 

Entrambi abbiamo capito che cos'era accaduto: si era resa conto in pieno della morte della madre, e abbiamo fatto del nostro meglio per confortarla. Indubbiamente, la nostra simpatia l'ha sollevata un pochino, anche se continuava a essere molto abbattuta mentalmente e psichicamente, e a lungo è rimasta a piangere in silenzio, debolmente. Le abbiamo detto che uno di noi o tutti e due saremmo rimasti di continuo con lei, e questo è parso rianimarla. 

Verso il tramonto si è assopita, e a questo punto è accaduto qualcosa di assai strano. Mentre dormiva, si è tolto il foglietto dal seno e l'ha strappato. Van Helsing si è chinato a prenderle dalle mani i frammenti, ma Lucy ha continuato a compiere il gesto di strapparli, come se avesse ancora la carta tra le mani; quindi le ha aperte come se spargesse i pezzetti. Van Helsing pareva sorpreso e aggrottava le sopracciglia pensieroso, ma nulla ha detto.(*)

Ricordidracula: Avevamo lasciato Quincey Morris nel capitolo 5, quando, avendo subito il rifiuto alla sua proposta di matrimonio per Lucy, era andato via promettendo la sua eterna amicizia. 

Curiosidracula#1: "Lucy [dormendo] ha continuato a compiere il gesto di strapparli, come se avesse ancora la carta tra le mani; quindi le ha aperte come se spargesse i pezzetti. Van Helsing pareva sorpreso e aggrottava le sopracciglia pensieroso, ma nulla ha detto."
Ricordate che il nostro simpatico Dracula ha poteri molto ampi. In passato abbiamo già avuto modo di vedere come potesse controllare il sonnambulismo di Lucy, tanto da farla uscire di casa a Whitby per farle raggiungere il cimitero. In questo caso lo scaltro Conte voleva probabilmente evitare che i presenti leggessero il Promemoria di Lucy del capitolo 11.4
Troppo tardi però :)

Commento: Io adoro questo capitolo, lo amo davvero. L'entrata in scena di Quincey Morris (l'americano grande amico di Seward e Arthur) che ritorna dopo una lunga assenza mi ha fatto esultare alla grande!
Gli scambi di battute tra i vari personaggi sono molto sentiti ed è bellissimo come ognuno faccia del suo meglio. Senza l'amore che lega questi personaggi a Lucy, non avremmo scene del genere. 
Come faranno i Nostri a cavarsela? Ci riusciranno? La situazione è estremamente critica! 😰


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