11.2

IL LUPO FUGGITO
Perigliosa avventura del nostro corrispondente 

Intervista con un guardiano dei Giardini Zoologici.

Dopo molte richieste e quasi altrettanti rifiuti, e servendomi di continuo delle parole "Pall Mall Gazette" come di una sorta di talismano, sono riuscito a mettermi in contatto col guardiano della sezione dei Giardini Zoologici che ospita il reparto lupi. 

Si chiama Thomas Bilder e abita in una delle villette costruite nel recinto dietro la Casa dell'elefante; quando mi sono recato da lui, l'ho trovato che prendeva il tè serale. 

Thomas e sua moglie sono persone ospitali, anziane, senza figli e, se l'assaggio della loro ospitalità che ho avuto costituisce la norma, devo dire che sono davvero persone amabili. Il guardiano non ha voluto parlare di quelli che definiva "affari" finché il pasto non è terminato, e tutti siamo stati sazi.

 Quindi, sparecchiata la tavola, ha acceso la pipa e ha esordito: "Dunque, caro signore, avanti, sparate! chiedetemi quel che volete. Chiedo scusa per il mio rifiuto di parlare di roba professionale prima dei pasti. Ma sapete com'è, ai lupi, agli sciacalli e alle iene della nostra sezione, anch'io ci do il tè, prima di cominciare a fargli domande". 

"Come sarebbe a dire, far domande?" ho chiesto, desideroso com'ero di dare esca alla sua loquacità. "Pestarli sulla zucca con un bastone, questo è un modo; poi c'è quello di grattargli le orecchie, soprattutto quando personaggi come sono loro ci tengono a far bella figura con le loro pupe. Pronto a servirmi anche del primo sistema, sia chiaro: bastonate prima della pappa; ma di solito aspetto che abbiano avuto lo sherry e il caffè, per così dire, prima di passare alla grattatina." 

"Vedete" ha soggiunto col tono di chi la sa lunga "dentro quelle bestie c'è parecchio della nostra natura. Qui ci siete voi che venite a farmi domande sul mio lavoro, e io sono così rustico che, se non sarebbe per quella mezza sterlina che mi è parso di vedere, io vi spedisco a quel paese senza neanche lasciarvi aprir bocca, soprattutto quando che m'avete chiesto sarcasticamente se volevo che domandate al sovrintendente se potete farmi domande. Senza offesa, per caso vi ho detto di andare all'inferno?" 

"L'avete fatto."
"E voi allora avete detto che mi farete rapporto per linguaggio osceno, e questo equivaleva a pestarmi sulla testa con un bastone, dico bene? Ma la mezza sterlina ha sistemato tutto. Mica volevo litigare con voi, io, e così ho aspettato di riempirmi la pancia, e così succede con i leoni, i lupi e le tigri. Ma a Dio piacendo, adesso che la vecchia mi ha messo in corpo un tocco della sua torta e me l'ha spedita giù con quel suo tè della malora, e ho acceso la pipa, adesso potete grattarmi le orecchie quanto che volete senza che da parte mia neanche un ringhio. Sotto con le domande! Tanto, so dove volete andare a parare, la faccenda del lupo che ha tagliato la corda."

"Proprio così. Desidero sentire la vostra opinione in merito. Ditemi semplicemente com'è andata. E quando avrò saputo i fatti, vi chiederò di dirmi a quale causa secondo voi vanno fatti risalire e come credete che andrà a finire la faccenda." 

"Bene, capo, adesso ve la conto su tutta. Dunque, c'era quel lupo che noi chiamavamo Bersicker ed era uno di quei tre grandi grigi che erano arrivati a Jamrach's(*), venivano dalla Norvegia, venivano, e li abbiamo comperato quattro anni fa. Era un gran bravo lupo, non ha mai dato grane che valga la pena di parlarne. Sono rimasto di sasso che ha telato come qualsiasi altra bestia al suo posto. D'altra parte, si sa che dei lupi uno si può fidare come delle donne." 

"Non dategli retta, signore" è intervenuta a dire mamma Bilder, con una cordiale risata. "È da tanto che se la fa con le bestie che è diventato anche lui una specie di vecchio lupo! Ma non è mica pericoloso, sapete?" 

"Dunque, signore, è successo ieri, due ore dopo che avevo mandato giù un boccone, quando mi sono accorto che qualcosa non va. Ero lì che preparavo una cuccia nella casa delle scimmie per un cucciolo di puma che non sta niente bene; ma quando ti sento strilli e urli, arrivo di corsa. E ti vedo Bersicker che si buttava come un matto contro le sbarre, come se voleva sfondarle. Non c'era molta gente, ieri, e vicino c'era solo un tipo alto e magro, con un naso a becco e una barba a punta con qualche filo bianco. Un tale con lo sguardo duro e freddo e gli occhi rossi, e devo dire che mi è stato subito sullo stomaco, perché sembrava proprio che era lui a far infuriare il lupo, lui con i suoi guanti bianchi di capretto, e mi mostra le bestie e mi dice: -Guardiano-, mi fa -quei lupi sembrano agitati per qualcosa.-"

"-Eh, sarà mica per colpa vostra?- gli faccio io, perché non mi andavano le arie che si dava. Ma lui mica se la prende, come invece speravo che facesse, e invece mi fa sorriso insolente, con una boccaccia piena di denti bianchi, aguzzi. -Eh, no, si vede che non gli piaccio-, mi dice. -Eh, sì, che gli piacete- faccio io canzonandolo. -Gli piacciono sempre un paio di ossa per pulirsi i denti dopo il tè, e voi ne avete un sacco, di ossa.-"

"Be', strano a dirsi, ma come gli animali ci vedono che parliamo assieme, si mettono giù cucci, e quando vado da Bersicker, lui si lascia grattare le orecchie come al solito. Poi quel tale si avvicina anche lui, e mi venga un colpo se non infila nella gabbia la mano e non accarezza anche lui il lupo sulla testa!"

"-Ehi- gli dico -state attento perché Bersicker è uno svelto.- -Non preoccupatevi- mi fa lui -che io con i lupi ci ho la mano.- -Siete anche voi del ramo?- gli chiedo io, e gli faccio tanto di cappello perché uno che è nel ramo lupi, tanto per cominciare non può che essere uno che capisce noi guardiani." 

"-No- dice lui -non sono proprio del ramo, ma ne ho addomesticati parecchi.- E così dicendo si toglie il cappello, che sembra un lord sputato, e se ne va. Il vecchio Bersicker sta lì a seguirlo con lo sguardo finché non scompare, e poi va a mettersi a cuccia in un angolo e si rifiuta di venirne fuori per tutta la serata. Be', ieri sera, appena che viene su la luna, ecco che i lupi cominciano tutti a ululare. Non c'era motivo che si mettono a farlo, perché non c'era nessuno in giro, a parte qualcuno che evidentemente stava chiamando un cane da qualche parte nei giardini di Park Road. Un paio di volte sono andato fuori a vedere se tutto filava liscio: tutto a posto. E poi quelli l'hanno piantata di urlare. Giusto prima di mezzanotte, ho fatto un giro di ispezione prima di andare in branda e, mi venga un colpo, quando arrivo davanti alla gabbia del vecchio Bersicker, ti vedo le sbarre rotte e contorte e la gabbia che è vuota. E questo è tutto quello che so per certo." 

"E nessuno ha visto altro?"
"Uno dei nostri giardinieri stava tornando a casa circa a quell'ora, da una riunione tra amici, quando ti vede un grosso cane grigio che sbuca fuori dalla cinta del giardino. Almeno così dice lui, ma io non ci metterei la mano sopra, perché non ne ha fatto parola con la sua signora quando che è arrivato a casa, ed è stato solo dopo che si è saputo della fuga del lupo e che tutta la notte l'abbiamo passata nel parco a dar la caccia al vecchio Bersicker, che si è ricordato di aver visto qualcosa. La mia opinione è che i fumi della riunione tra amici gli sono andati un poco alla testa." 

"E adesso, signor Bilder, come si spiega a vostro giudizio la fuga del lupo?"
"Be', signore" ha risposto lui, con un'aria di modestia poco convincente "una spiega credo di avercela. Non so però se la mia teoria sarà di vostro gradimento." 

"Certo che lo sarà. Se un uomo come voi, che conosce gli animali per esperienza diretta, non fosse in grado per lo meno di tirare a indovinare, chi potrebbe provarcisi?"

"Benone, allora, signore, io me la spiego così. Secondo me, è successo che quel lupo è scappato semplicemente perché aveva voglia di andarsene." Dalla risata divertita di Thomas e sua moglie che ha fatto seguito alla battuta, mi sono reso conto che era uno scherzo già collaudato e che la spiegazione era null'altro che una spiritosaggine. 

Siccome in questo campo non mi sentivo all'altezza del bravo Thomas, e d'altra parte conoscevo una strada migliore per arrivare al suo cuore, gli ho detto: "A questo punto, caro signor Bilder, considerato consumata la prima mezza sovrana, e qua c'è la sua sorella che aspetta di andare a farle compagnia non appena mi avrete detto come credete che siano andate le cose". 

"Ben detto, signore" ha esclamato prontamente lui. "Mi scusate, no?, per avermi fatto un paio di risate, ma è che la vecchia mi ha fatto l'occhietto, che era come dire dacci dentro."
"Io? Ma quando mai!" è insorta la moglie. 

"Dunque, ecco come la vedo io: il lupo si nasconde qui in giro. Il giardiniere, quello che non se ne ricorda ma dice di ricordarsene, dice anche che galoppava in direzione nord più veloce di un cavallo; ma io non gli credo, in primis perché i lupi non vanno più svelti di un qualsiasi cane, non sono attrezzati per farlo. I lupi vanno benissimo in un libro di favole, e pronto a giurare che quando sono in branco e si mettono a dare addosso a qualcosa che è più spaventato di loro, certo è che possono fare un fracasso da matti e fare quel qualcosa a pezzettini, qualsiasi cosa sia. Ma, santo cielo, nella vita reale un lupo è soltanto una bestia, intelligente e coraggioso neanche la metà di un buon cane, e con neanche un quarto dell'aggressività che c'è in un buon cane."

"Ora, questo Bersicker non è abituato a lottare, e neanche a provvedere a se stesso, e la cosa più probabile è che è da qualche parte qui nel parco, nascosto e tremante e, posto che lui ci pensa, a chiedersi dove potrà procurarsi il suo pane e burro; o forse si è nascosto da qualche altra parte, magari in uno scantinato. Pronto a mettere la mano sul fuoco, che una serva si prenderà una bella strizza quando si vedrà quegli occhi verdi che brillano nel buio! Ora, se lui non riesce a procurarsi qualcosa da mettere sotto i denti, certo è che andrà a cercarselo, e può darsi che finisca prima o poi per fare la sua comparsa in una macelleria. Se non lo fa e capita che una bambinaia va a infrattarsi con un militare, lasciando la carrozzina incustodita, be', non sarei sorpreso se la popolazione calasse di un marmocchio. E questo è tutto." 

Stavo per porgere la mezza sovrana, quando qualcosa è venuto a battere contro il vetro della finestra, e la faccia del signor Bilder si è raddoppiata di lunghezza per la sorpresa. "Santo cielo!" ha esclamato. "Sarà mica il vecchio Bersicker che è tornato a casa da solo?" 

È corso alla porta e l'ha aperta: iniziativa del tutto superflua, a mio giudizio, perché ho sempre pensato che un animale selvatico non è mai tanto bello come quando tra noi e lui si interpone un solido ostacolo, e devo dire che quell'esperienza personale è valsa a radicare più che a cancellare in me questa convinzione.

D'altro canto, niente è più forte dell'abitudine, perché né Bilder né la moglie sembravano preoccuparsi del lupo più di quanto io mi sarei preoccupato di un cane. E poi, la bestia aveva l'aria pacifica e tranquilla del padre di tutti i lupi delle illustrazioni, il vecchio amico, per intenderci, di Cappuccetto Rosso, sebbene in questo caso facesse finta per accaparrarsi la fiducia della piccola. 

La scena era un'ineffabile mescolanza di commedia e pathos. Il lupo cattivo che per mezza giornata aveva paralizzato Londra e fatto tremare verga a verga tutti i marmocchi della città, era lì, con un'aria che si sarebbe detta contrita, e veniva accolto e coccolato come una sorta di figliuol prodigo in veste canina. 

Il vecchio Bilder l'ha esaminato da capo a piedi con la più tenera sollecitudine, e finita la ricognizione del pentito ha detto: "Ecco, l'avevo ben detto io che il povero cuccioletto si saria cacciato in qualche pasticcio, l'ho mica detto? Guardate qua, ha la testa che è tutta un taglio e piena di schegge di vetro. Deve aver cercato di scavalcare chissà che maledetto muro. È proprio una vergogna che alla gente gli permettono di piantare vetri rotti in cima ai muri. Ecco che cosa succede poi. Vieni, vieni, Bersicker". 

S'è tirato dietro il lupo ed è andato a chiuderlo in una gabbia insieme a un pezzo di carne che, almeno per quanto riguarda la quantità, corrispondeva in pieno al vitello grasso dopodiché è andato a far rapporto. E anch'io sono andato a far lo stesso, riferendo questo, che sono le sole informazioni in esclusiva sulla strana fuga di un lupo dallo zoo. 

Commento: un capitolo diverso dal solito questo, con questo articolo di giornale contenente l'intervista ad un tipo alquanto pittoresco! 

Curiosidracula#1: Il guardiano dice che Bersicker, il lupo grigio fuggito di cui si parla nell'intervista, era stato acquistato da Jamarch's.
Charles Jamarch era il più famoso e importante operatore nel campo della compravendita di animali selvaggi ed esotici della Londra del 19esimo secolo. Egli possedeva un negozio di animali selvatici nella parte est di Londra, al tempo il più grande e famoso negozio di quel tipo al mondo. Tutti i più ricchi e facoltosi andavano da lui per procurarsi qualunque tipo di creatura esotica. 
Per noi può sembrare un dettaglio inutile e difficile da afferrare, ma al tempo per i lettori era un nume molto famoso!

Curiosidracula#2: Bram Stoker citerà brevemente Jamarch anche in un altra sua storia, "La tana del Verme Bianco".

Curiosidracula#3: Particolarmente famoso è un aneddoto legato a Charles Jamarch. Nel 1857, una tigre del Bengala fuggì dal suo negozio, causando molta confusione. Il grande animale aggredì un bambino di otto o nove anni che gli si era avvicinato incautamente, ma venne salvato dall'intervento dello stesso Jamarch che, infilando le mani tra le fauci della belva, riuscì a sventare la tragedia. La fuga della tigre e il grande salvataggio furono commemorati con una statua di bronzo di due metri posta nei pressi del luogo dell'incidente, all'ingresso del Tobacco Dock (oggi non più un porto, ma un'area congressi).
Nel presente capitolo si parla di un animale fuggito, si cita Jamarch e il guardiano scherza su un possibile "incidente" dovuto a qualche bambinaia disattenta. Solo io vedo un vago collegamento? Magari Stoker (che all'epoca della fuga della tigre era un bambino) si ispirò anche a questo, non trovate?

Immagine capitolo: Nell'immagine di questo capitolo potete ammirare la foto della statua di cui vi ho parlato nel curiosidracula precedente.

Nota: Il prossimo capitolo, che uscirà domani, non sarà l'11.3 ma un piccolo recap per fare il punto con i luoghi che stiamo nominati, visto che non ci sono molti londinesi doc tra noi :D
Vi posterò una semplice mappa che spero vi risulterà utile per collocare meglio gli avvenimenti spazialmente. Potete ignorarla, ovviamente, ma spero che le darete un'occhiata^^

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