10.2
ᴅɪᴀʀɪᴏ ᴅᴇʟ ᴅᴏᴛᴛᴏʀ ꜱᴇᴡᴀʀᴅ
(Continuazione)
8 settembre - Sono rimasto tutta notte sveglio accanto a Lucy. Il narcotico ha cessato l'effetto verso il tramonto, e Lucy si è svegliata spontaneamente; sembrava una persona diversa da quella che era prima dell'intervento.
Appariva di ottimo umore, piena di briosa vivacità, anche se risultavano ancora evidenti i residui dello stato di totale prostrazione da cui era uscita.
Ho detto alla signora Westenra che il dottor Van Helsing aveva ordinato che vegliassi la malata, e lei ha trovato l'idea quasi ridicola, mi ha fatto notare le rinate energie e l'eccellente umore della figlia. Ma io non ho ceduto e mi sono predisposto alla lunga veglia.
Non appena la cameriera ha preparato Lucy per la notte, sono rientrato nella camera - nel frattempo avevo cenato - e mi sono seduto accanto al letto. Lucy non ha sollevato obiezioni di sorta, ma ogni qualvolta i nostri sguardi si incrociavano, nel suo leggevo gratitudine.
A lungo andare, è sembrata sul punto di cedere al sonno, ma con uno sforzo si è riscossa. Lo stesso è accaduto a più riprese, ogni volta con maggior fatica da parte sua e a intervalli via via brevi. Era chiaro che non voleva dormire, e ne ho approfittato per abbordare senz'altro l'argomento.
"Non volete dormire?"
"No, ho paura."
"Paura di dormire! E perché mai? Il sonno è un bene al quale tutti agognamo."
"Ah, non quando si è nella mia situazione, quando il sonno è foriero di orrori."
"Foriero di orrori! Ma che cosa state dicendo?"
"Non lo so, non lo so! Ed è proprio questo lo spaventoso! Questa debolezza sopravviene durante il sonno, e al solo pensiero inorridisco."
"Ma mia cara, questa notte potete dormire. Sono qui a vegliare su di voi, e vi giuro che nulla accadrà."
"Oh, lo so che di voi posso fidarmi!" ha replicato Lucy e io, colta la palla al balzo, ho soggiunto: "vi prometto che, se dovessi notare il minimo segno di brutti sogni, vi sveglierò seduta stante". "Davvero? Oh, lo farete davvero? Come siete buono con me! E allora dormirò!" E, pronunciata appena la parola, eccola far udire un gran sospiro di sollievo e sprofondare nel sonno.
Tutta la notte sono rimasto a vegliare. Non si è mossa neppure un istante, ma ha continuato a dormire e a dormire di un sonno profondo, tranquillo, foriero di vita e di salute. Le labbra erano semiaperte, il seno si alzava e si abbassava con la regolarità di un pendolo. E un sorriso le aleggiava sul volto, rendendo manifesto che nessun brutto sogno era venuto a turbare la pace del suo spirito.
Di prima mattina è entrata la cameriera, alle cui cure ho affidato Lucy, mentre io sono tornato a casa, ansioso per molte ragioni. Ho spedito un conciso telegramma a Van Helsing e uno ad Arthur, per informarli dell'ottimo esito dell'intervento.
Il mio lavoro, con i suoi molti arretrati, mi ha occupato per tutta la giornata, e solo verso sera ho avuto modo di informarmi del mio paziente zoofago. Rapporto positivo: è rimasto tranquillo tutta la notte e la giornata trascorsa.
Mentre cenavo è arrivato un telegramma di Van Helsing da Amsterdam, in cui mi consiglia di recarmi questa sera a Hillingham, poiché sarebbe opportuno che mi trovassi a portata di mano; quanto a lui, parte con il postale della notte e mi raggiungerà nelle prime ore di domattina.
♦♦♦
9 settembre - Ero piuttosto stanco e spossato quando sono arrivato a Hillingham. Erano due notti che non chiudevo occhio e cominciavo ad avvertire in me quell'ottusità che è sintomo di esaurimento cerebrale.
Lucy era in piedi e di ottimo umore. Stringendomi la mano, mi ha guardato bene in viso e ha detto: "Niente veglia per voi stanotte. Siete troppo stanco. Io sono tornata in perfetta salute; ma sì, proprio così. E se si deve vegliare seduti, lo farò con voi".
Ho preferito non discuterne e andare a cena. Lucy mi ha fatto compagnia, rallegrandomi con la sua affascinante presenza; il pasto è stato eccellente, e ho bevuto un paio di bicchieri di quel porto più che ottimo.
Poi Lucy mi ha accompagnato di sopra e, indicandomi una stanza vicina alla sua, nel cui caminetto scoppiettava un bel fuocherello, mi ha detto: "Ecco, voi starete qui. Lascerò aperto l'uscio e anche la porta della mia stanza. Potete stendervi sul divano, perché so benissimo che nulla potrebbe indurre uno di voi medici a mettersi a letto se c'è un paziente all'orizzonte. Se avrò bisogno di qualcosa, chiamerò, e voi potrete accorrere subito da me".
Non mi è restato che far buon viso a cattivo gioco, perché ero davvero stanco morto, e non ce l'avrei fatta a passare una notte su una seggiola. E così, dopo che Lucy mi ha rinnovato la promessa di darmi una voce se avesse avuto bisogno di qualcosa, mi sono adagiato sul sofà e mi sono dimenticato di tutto e di tutti.
ᴅɪᴀʀɪᴏ ᴅɪ ʟᴜᴄy ᴡᴇꜱᴛᴇɴʀᴀ
9 settembre - Mi sento così felice, questa sera. Sono stata così disperantemente debole, che essere in grado di pensare e di muovermi è come rivedere il sole dopo un lungo periodo di tramontana e di cielo plumbeo.
Sento Arthur molto, molto vicino a me. È come se la sua calda presenza mi circondasse. Ritengo che malattie e debolezza siano cose egoistiche, che hanno per effetto di concentrare il nostro sguardo interiore e l'interesse su noi stessi, mentre salute ed energia lasciano briglia sciolta ad Amore che può scorrazzare in lungo e in largo nei pensieri e nei sentimenti.
I miei pensieri, so dove sono. Se Arthur sapesse! Mio caro, mio caro, devono fischiarti le orecchie, mentre dormi, come fanno le mie da sveglia. Oh, il benedetto riposo della notte scorsa!
Come ho dormito, con quel caro, buon dottor Seward accanto a me a vegliarmi. E questa notte, non avrò paura di dormire, perché il dottor Seward è a portata di voce, a due passi. Grazie a tutti per essere così buoni con me. Grazie a Dio! Buonanotte, Arthur.
Leggende di Vlad il Simpaticone, Episodio #3: ritornano le leggende sul nostro buontempone preferito: Vlad l'Impalatore, il Dracula storico che ha ispirato la figura del celebre Conte passato alla storia per la spiccata crudeltà e l'utilizzo dell'impalamento come strumento di tortura preferito.
Secondo una leggenda, a due monaci cattolici ospiti di Vlad vennero mostrati i corpi dei nemici impalati. Uno di essi, disgustato da quell'orribile vista, definì il principe come crudele, mentre l'altro lo acclamò come un eroe. Secondo la leggenda Vlad premiò uno dei due monaci e fece impalare l'altro. A quale dei monaci toccò la triste sorte non è certo saperlo in quanto il finale della storia cambia a seconda di regione e regione.
La particolarità sta proprio nel fatto che il personaggio era talmente particolare che entrambe le versioni avrebbero senso!
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