Capitolo 8: Entrata ad effetto

Draco e Astoria: "Una stella può salvarti!" -SECONDA PARTE-

CAP. 8: Entrata ad effetto

Erano passati molti anni da quando Astoria e Draco si erano visti l'ultima volta: cinque per la precisione.

Entrambi si erano convinti di non essere nei pensieri dell'altro e, complice la lontananza, i loro rapporti si erano interrotti.

Non per questo però i due ragazzi si erano buttati giù, Astoria infatti era diventata insegnante di Incantesimi a Beauxbatons e Draco aveva aperto un negozio di Scope Volanti ad Hogsmeade.

Una sera d'autunno, appena staccato da lavoro, Draco si diresse verso la sua abitazione: una casa in legno a due piani, poco distante dal villaggio. Una volta aperto il negozio, infatti, aveva deciso di trasferirsi lì ed aveva portato con sé anche la madre, Narcissa, per farla evadere dalla solitudine di Malfoy Manor.

La nuova abitazione non era di certo sfarzosa come la precedente, ma tutto sommato era ben curata ed accogliente.

Ad un certo punto, mentre stava camminando per il villaggio, la bacchetta del ragazzo iniziò ad assumere uno strano comportamento. Essa infatti iniziò ad emettere delle scintille colorate, le quali puntavano verso i Tre Manici di Scopa.

Draco non volle assecondare la bacchetta visto che, dopo il disarmo di cinque anni prima da parte di Astoria, l'oggetto ogni tanto faceva degli strani giochetti.

In realtà, dopo la partenza della ragazza da Hogwarts, la bacchetta sembrava essere tornata alla normalità, ma nel corso degli anni un paio di eventi bizzarri si erano verificati, anche se niente di pericoloso.

La bacchetta però insistette, emettendo scintille ancora più luminose, e, quando vide che Draco non aveva intenzione di seguire le sue indicazioni, gli balzò via dalla mano e atterrò pochi metri più in là, proprio davanti al pub.

Draco si guardò attorno insospettito, quando vide che non c'era nessuno corse a raccogliere l'oggetto e si trovò di fronte al portone dei Tre Manici di Scopa, fece per girarsi ed andarsene, ma la bacchetta fece saltare la porta del locale di Madama Rosmerta con una "Bombarda" di lieve intensità.

Draco si preparò al peggio, temeva di trovare di fronte a sé qualche losco ceffo. Gli occhi di tutto il locale erano puntati su di lui e anche qualche bacchetta; tra coloro che lo stavano osservando c'erano anche due vispi occhi verdi. Draco li riconobbe subito: erano quelli di Astoria, la quale appena incrociò il suo sguardo abbassò la bacchetta.

Prima ancora che potesse rendersi conto di quello che stava accadendo, Madama Rosmerta gli si parò davanti con la bacchetta puntata:" Ragazzo, che intenzioni hai?! Se cerchi rogne sei nel posto sbagliato!"

Draco abbassò subito la bacchetta:" Mi scusi, Rosmerta, questa bacchetta mi dà dei problemi!"

"E che aspetti a cambiarla?" domandò lei infastidita.

"Ha ragione... dovrei provvedere, ma ci sono affezionato, adesso però le sistemo la porta!" rispose il biondo.

"Per carità, ragazzo, ci penso io, riponi quell'arnese impazzito!" replicò Rosmerta ed eseguì l'incantesimo "Reparo" che fece tornare la porta come nuova. Draco mise via la bacchetta, poi, in evidente imbarazzo, salutò con un cenno Astoria e si recò al bancone per ordinare qualcosa da bere, per riprendersi da quella figura barbina.

D'improvviso, vicino a lui, sentì una voce che ricordava molto bene:" Ciao, straniero, che bella entrata ad effetto!" gli disse Astoria sorridendo.

"Ciao, ragazzina!" rispose lui, anche se ormai quel nomignolo non le si addiceva molto. La ragazza, infatti, con gli anni aveva acquisito dei tratti più adulti, ma rimaneva comunque bellissima, forse anche più di un tempo.

Poi Draco prese coraggio e continuò: "È colpa di questa bacchetta! Dopo il tuo disarmo di anni fa, ogni tanto mi gioca qualche scherzo, non ai livelli di questa sera però!"

"Ha ragione Rosmerta, dovresti cambiarla!" esclamò Astoria pacifica;  Draco le sorrise e rispose:" Avete ragione entrambe, a volte sono troppo sentimentale, non riesco a separarmi dalle cose a cui tengo!"

Astoria si fece più seria:" Ah, non l'avrei mai detto sai?!", il ragazzo sembrò non capire e le chiese di spiegarsi meglio. "Dico solamente che, con le persone, non ho notato questo grande attaccamento ecco. O forse il problema sono io, visto che in tutti questi anni non ti sei mai fatto sentire, neanche un biglietto di auguri per il compleanno!"

Draco assunse un'espressione stupita, non capiva se lo stesse prendendo in giro o cosa e rispose:" E come avrei dovuto contattarti, Astoria? Non avevo nemmeno idea di dove tu fossi!"

La ragazza lo guardò delusa:" Ah, quindi non hai usato l'incantesimo Aparecio per leggere il messaggio nascosto nella mia lettera?"

"Lettera? Quale lettera? Io ho trovato solo un biglietto sotto il cuscino, il giorno in cui te ne sei andata. Ed io ti ho inviato Baxter con una lettera, nella quale ti avevo scritto che non ero affatto arrabbiato e che ti aspettavo ad Hogwarts!" rispose Draco.

"Ah, è tutto chiaro allora! I miei genitori, come immaginavo, hanno intercettato Baxter e hanno modificato il messaggio, e Daphne ad Hogwarts deve aver scoperto Merlin con la mia lettera e probabilmente l'avrà fatta sparire!" disse la ragazza amareggiata.

Draco, una volta compreso l'accaduto, incrociò le mani dietro la testa e iniziò a camminare avanti e indietro:" Se non fosse tua sorella, andrei a parlare adesso con Daphne, per dirgliene quattro!"

"Lascia stare, Draco, ormai è andata e comunque entrambi avremmo dovuto fare qualche altro tentativo! Ci siamo rassegnati troppo in fretta!"

"Già!" rispose lui, ma non accennò al fatto di aver avuto una conversazione con Jeremia Greengrass, dopo la quale dentro di sè si era aggiunto anche il timore di poter essere un pericolo per lei.

La ragazza cercò di stemperare la situazione:" Allora, hai ordinato qualcosa? Vuoi unirti a noi? Sono con delle amiche che ho conosciuto a Beauxbatons!"

"Beauxbatons?" ripeté lui perplesso:" Non mi dire che..."

"Esatto!" rispose Astoria:" è lì che sono stata in questi ultimi anni. Nella lettera, che non hai mai ricevuto, lo avevo scritto. La buona notizia, però, è che sono diventata Insegnante di Incantesimi proprio in quella Scuola e che ho conosciuto molte nuove amiche, tra cui le mie due colleghe...quelle che ti stanno fissando,sedute a quel tavolo!" l'ultima frase la pronunciò volutamente a voce più alta e fece uno sguardo giocoso di finto rimprovero alle amiche.

Draco provò di nuovo l'imbarazzo di pochi attimi prima:" E perché mi fissano? Hai una relazione e pensano che io ci stia provando con te? Se è così smetto di disturbarti, non voglio che si facciano strane idee!"

"Ma no, ti guardano perché ho parlato spesso di te, soprattutto i primi mesi che sono arrivata a Beauxbatons ed evidentemente ti hanno riconosciuto! Vieni te le presento!" rispose Astoria garbatamente.

Draco si avvicinò titubante al tavolo delle amiche di Astoria, temeva di fare un'altra brutta figura e quella serata era già stata particolarmente densa di emozioni per lui.

Astoria li presentò e disse:" Draco, queste sono le mie colleghe Marin e Lucia. Attualmente c'è il mese di stop accademico a Beauxbatons e così sono volute venire con me nel Regno Unito, per fare una sorta di tour, e io sto facendo loro da Cicerone, portandole nei miei posti del cuore! E ragazze...questo è Draco!"

Draco strinse loro la mano e disse:" Spero che Astoria vi abbia parlato bene di me!" le due si guardarono accigliate e Marin rispose:" Il più delle volte sì...anche se, devo dirtelo, avrei apprezzato di più se ogni tanto ti fossi fatto vivo con lei!"

"Marin!", Astoria tirò una gomitata all'amica. Poi intervenne Lucia:" Su, Draco, siediti! Sono molto curiosa, sono sicura che avrai un sacco di cose da raccontare!"

Draco si sedette al tavolo con le ragazze e iniziarono a parlare del più e del meno: del suo negozio di scope volanti, del trasferimento ad Hogsmeade e argomenti simili.

Poi, ad un certo punto, Astoria ordinò un giro di Burrobirra per tutti. "Ah, niente più Acqua Viola? Hai cambiato gusti?!" le chiese Draco ridendo. Astoria divenne rossa e rispose:" Su alcune cose, ma non su quelle importanti!"

D'improvviso si creò un'aura di tensione emotiva tra i due, così Marin disse a Lucia:" Ragazza, per noi si è fatto tardi, sarà meglio rientrare all' Ostello per maghi e streghe qua vicino!" Lucia capì l'antifona e le resse il gioco. Astoria si assicurò che non fosse un problema per loro tornare senza di lei e, quando vide che era tutto a posto, si spostò e si sedette vicino a Draco.

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