Capitolo 7: Tentar non nuoce

CAP. 7: Tentar non nuoce

"Prendiamo la Metropolvere?" domandò Draco a Minerva. "Oh basta con questa Metropolvere, questo camino è diventato una pattumiera! Prendiamo le scope!" rispose lei.

Draco rimase al quanto stupito da quella proposta, ma accettò di buon grado: sarebbe stata una bella storia da raccontare ai nipoti, un giorno, aver volato con Minerva McGranitt.

La Preside disse a Draco di aspettarla giù nel cortile, ella doveva avvertire il professor Vitious che si sarebbe assentata e affidargli il compito di badare temporaneamente alla Scuola.

Pochi minuti dopo, Draco, seduto sugli scalini vicino alla sua Nimbus 2001, vide arrivare Minerva con in mano una Scopalinda Cinque. Lei gli fece segno di montare sulla Nimbus e un attimo dopo si trovarono a sfrecciare nel cielo, verso la Tenuta Greengrass.

Arrivarono abbastanza velocemente alla meta: Minerva doveva essere stata un'ottima giocatrice di Quidditch al tempo, perché era molto agile e scattante.

Una volta giunti al grande cancello in ferro battuto, la McGranitt disse a Draco:" Non vorrei sembrarti invadente, ma preferisco entrare anche io, così posso...tenere sotto controllo la situazione." Draco provò un po' di fastidio per quella poca fiducia, ma in fondo capiva Minerva, lei si stava assumendo un bel rischio per lui e poi forse, con il suo aiuto, sarebbe riuscito a convincere i Greengrass a far tornare Astoria ad Hogwarts.

"Guarda, Draco, un campanello! Proprio come quello dei Babbani... sembra divertente, usiamo questo?" il ragazzo guardò Minerva di sottecchi e si domandò se non fosse vittima di un incantesimo Confundus o se dietro al suo aspetto non ci fosse qualcun altro, con un bel po' di Pozione Polisucco nel sangue. Poi fece un cenno di approvazione a Minerva e lei suonò felice il campanello.

Jeremia uscì dal portone, convinto di trovarsi dei Babbani di fronte e, invece, quando vide Draco storse la bocca, poi fece un gesto di saluto in segno di rispetto alla McGranitt e disse: "Accomodatevi!" in tono ben poco convinto.

Eyrin quando vide Draco lo salutò dolcemente: Daphne aveva portato spesso Draco ed altri amici a casa, per studiare, e lei in quegli anni lo aveva visto crescere. In fondo al cuore, sapeva per quale motivo lui fosse lì e questo la commosse molto. Draco ricambiò il saluto allo stesso modo.

I padroni di casa fecero accomodare gli ospiti nel salone, Eyrin servì un tè con dei biscotti appena fatti. Dopo di che, Jeremia domandò a cosa fosse dovuta quella visita e Minerva lanciò uno sguardo a Draco, invitandolo a parlare.

Lui cercò di sembrare deciso, ma allo stesso tempo educato e disse:" Signori Greengrass, sono qua per chiedervi di far tornare Astoria ad Hogwarts, non ha fatto niente di male, non so che cosa vi abbiano raccontato. Se la causa di tutto ciò sono io, vi assicuro che mi farò da parte!"

Jeremia si schiarì la voce:" Molto nobile da parte tua, Draco, capirai però che non è semplice, allo stato attuale delle cose, fidarsi delle tue parole. E comunque sarai sorpreso di sapere che Astoria si trova bene alla nuova scuola di Magia e non desidera tornare ad Hogwarts; quindi, per quanto mi riguarda, la conversazione può finire qua!"

Draco si sentì preso in giro da quelle parole e rispose:" Jeremia, non mi prenda per uno stupido, dubito fortemente che Astoria fosse contenta di cambiare scuola e tantomeno che lo sia divenuta in pochi giorni di assenza da Hogwarts. Se non le dispiace, vorrei sapere dove si trova, in modo da chiederglielo personalmente."

"Temo che questo non sia possibile, Draco, mi dispiace!" ribatté lui.

Al che Draco si rivolse alla signora Greengrass:" Eyrin, lei è d'accordo con tutto questo? Non pensa che tutto ciò ricada sulle spalle di Astoria?", lei in evidente imbarazzo provò a rispondere, ma Jeremia si intromise:" Non mettere in mezzo mia moglie, lei lo sa che facciamo tutto questo per il bene di Astoria. E lo sai anche tu ragazzo, hai ancora molti nemici là fuori, cerca di non dimenticarlo, soprattutto prima di mettere nei guai mia figlia!"

Draco fu duramente colpito da quelle parole, non aveva mai pensato ad Astoria in pericolo per causa sua, forse perché fino ad allora si erano trovati tra le mura di Hogwarts, ma, a pensarci bene, fuori dalla Scuola il rischio c'era e lui lo sapeva.

Minerva provò ad intervenire, ma con esito più che vano. Quando capì che non c'era molto da fare, fece cenno a Draco di andare e lui ormai preso dal dubbio e dallo sconfortò non obiettò e la seguì.

Proprio mentre stavano per salire sulle loro scope,però, Eyrin uscì in cortile e disse a Draco ad alta voce, non curante che il marito potesse sentirla:" Draco, apprezzo quello che hai fatto per mia figlia, non ti arrendere, verranno tempi migliori!" e gli fece un sorriso, lui le sorrise malinconicamente a sua volta e poi montò sulla scopa e si librò in cielo insieme a Minerva.

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