Capitolo 4:"Guai in vista!"

Capitolo 4: "Guai in vista!"

Draco e Astoria finirono a terra; lui ancora lucido si avvicinò a tentoni per capire se la ragazza stesse bene, la prese per le spalle e la scosse tentando di svegliarla. Anche lei si ridestò subito; fortunatamente, a parte qualche piccola escoriazione, non si erano fatti niente di grave.

Proprio in quel momento però sbucarono alcuni Serpeverde, i quali al momento del boato si trovavano nei pressi della Sala Comune e quindi si erano subito precipitati a vedere cosa fosse accaduto, tra loro c'era anche Daphne.

La quale appena vide Draco con le mani sulle spalle di Astoria, a terra e ferita, estrasse la bacchetta ed urlò:" Allontanati subito da mia sorella, Malfoy, o te ne pentirai!"

Astoria si sollevò, ancora un po' scossa, e Draco si allontanò da lei, continuando però a seguirla con gli occhi per capire se stesse bene, incurante della bacchetta di Daphne puntata su di lui. Astoria si rivolse alla sorella e agli altri Serpeverde lì presenti:" Ragazzi, non è come pensate, la bacchetta di Draco si è ribellata, questo disastro è stato causato da un incantesimo finito male!"

"E voi che ci facevate insieme? Non ero stata chiara forse? Lo vedi cosa succede a fidarsi di lui? Ora vai al dormitorio, dopo parleremo per bene!" rispose Daphne furibonda.

Draco fece per dire qualcosa in difesa di Astoria, ma anche Pansy a fianco di Daphne sfoderò la bacchetta e la puntò verso di lui:" Ora basta, Draco, sistema questo disastro e questa storia rimarrà qui, se non vuoi che lo venga a sapere la Preside e ti sbatta fuori una volta per tutte!"

"E stai alla larga da mia sorella, Malfoy!" ribadì Daphne, poi girò i tacchi e si diresse al dormitorio.

Nel frattempo, i ragazzi sistemarono la Sala Comune, Draco però non poté fare granché, visto che la bacchetta sembrava non rispondergli più.

Quella notte Astoria non chiuse occhio: la sorella le aveva fatto una bella strigliata e lei le aveva urlato di farsi gli affari propri e sapeva già che la questione non sarebbe finita lì. Come se non bastasse, per colpa sua, Draco avrebbe avuto ancora di più gli occhi addosso e questa era l'ultima cosa di cui aveva bisogno quel ragazzo, in quel momento.

La serata non era andata certo come sperava, ma all'orizzonte vedeva la possibilità di rimediare e quindi, nonostante qualche lacrima amara le rigasse il volto, si addormentò presto.

L'indomani mattina, però, il risveglio non fu per niente dolce.

Sul comodino vicino al suo letto trovò una lettera, con sopra lo stemma della sua famiglia: due rami di Olivello Spinoso intrecciati con dell'Edera . "Guai in vista!", pensò, possibile che Daphne avesse mandato un gufo in piena notte ai genitori per avvisarli dell'accaduto? Sarebbe stato un bel colpo basso, ma sua sorella era così arrabbiata la sera prima che non poteva escluderlo.

Astoria, dopo un momento di impasse iniziale, prese la pergamena e iniziò a srotolarla con una certa ansia. Si aspettava un fiume di parole in piena e invece, con suo grande stupore, trovò solo due righe in mezzo al foglio, ma che la fecero trasalire più di un romanzo Thriller:" Vieni a casa, ti aspettiamo per pranzo. Abbiamo già avvertito la Preside, la quale ti permetterà di utilizzare la Metropolvere dal proprio ufficio!"

Astoria non aveva ben chiaro cosa aspettarsi dopo quel messaggio, qualcosa i suoi dovevano averla saputa di certo. L'unica cosa sicura è che avrebbe dovuto preparare velocemente uno zaino e recarsi nell'ufficio della McGranitt.

Mentre saliva le scale pensò a Draco: non sapeva se l'avrebbe rivisto quella sera e voleva fargli sapere che era molto dispiaciuta per ciò che era accaduto la sera precedente e voleva sapere come lui si sentisse.

Quindi tornò nella sua stanza di corsa, scrisse un messaggio al volo e fece un'azione un po' azzardata, ma era l'unica soluzione che le era venuta in mente. Si intrufolò nel dormitorio maschile e cercò il letto di Draco; fortunatamente non fu difficile trovarlo, perché vicino al suo letto si trovava un baule con incise le sue iniziali, quindi prese il biglietto e lo mise sotto al cuscino.

Una volta preso coraggio, Astoria si recò nell'ufficio di Minerva, la quale la stava aspettando già con la Polvere Volante a portata di mano. "Buongiorno, Greengrass, mi hanno avvertita i tuoi genitori che hai bisogno di tornare a casa per qualche giorno, spero che sia tutto a posto, qui comunque c'è della Polvere Volante per te!"

La ragazza annuì con gentilezza alla Preside, prese un po' di Polvere, si recò al centro del camino, pronunciò a gran voce:" Tenuta Greengrass!" e gettò la polvere ai propri piedi, dopo di che scomparve in un attimo.

Nel frattempo, su nella Sala Grande, Draco aveva toccato a mala pena la sua colazione, la sera precedente aveva combinato un bel disastro.

E adesso anche Astoria sarebbe finita nei guai per colpa sua, se lo sentiva. Lei voleva solo aiutarlo e lui l'aveva trattata malissimo, il resto poi era accaduto per caso.

Si guardò intorno in cerca del suo viso, ma vide soltanto Daphne e Pansy fare colazione insieme, della ragazza non c'era traccia e dopo la sfuriata della sera prima non se la sentiva di chiedere loro qualcosa, anzi proprio in quell'attimo Daphne si era accorta che stava guardando nella sua direzione e lo stava fulminando con gli occhi.

Una volta tirato giù a forza il caffè amaro, tornò al proprio dormitorio; anche nella Sala Comune dei Serpeverde non c'era traccia di Astoria, poi una volta giunto al proprio letto si sdraiò qualche attimo per pensare, ma da sotto il cuscino sbucò un lembo di carta pergamena, era un biglietto da parte di Astoria, lo prese ed iniziò a leggere.

"Ciao, Draco, i miei hanno chiesto di vedermi, non so se sarò di ritorno prima di domani. Sono dovuta andare per forza, avevano già avvertito la Preside che li avrei raggiunti. La McGranitt non sa niente tranquillo, tu tutto a posto? Mi dispiace moltissimo per ieri sera, è stata colpa mia, Scusami! A. G ".

Draco batté un pugno sul comodino di legno a fianco al letto; quella visita a casa Greengrass non prometteva niente di buono. Infatti, dopo gli eventi della Battaglia di Hogwarts, anche la famiglia di Astoria considerava i Malfoy come dei traditori della causa, ad eccezione della figlia minore a quanto pareva.

Draco scrisse un biglietto molto conciso, nel tentativo disperato di farlo recapitare ad Astoria, sperando che i genitori non lo intercettassero prima e non capissero che fosse lui l'autore:" Ragazzina, nessuno è arrabbiato con te! Torna ad Hogwarts, ti aspettiamo!"

Poi si recò alla Guferia, lo affidò al suo gufo, Baxter, e lo fece volare verso la Tenuta Greengrass.

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