Capitolo 13:"Tu non mi conosci!"

CAP. 13:"Tu non mi conosci!"

Draco bussò nuovamente alla porta e disse:" Ragazze, Astoria è andata qua vicino a prendere qualcosa da mangiare, tra pochi attimi sarà di ritorno. Io intanto la aspetto qua fuori, non voglio disturbarvi!"

Dopo un attimo di esitazione, Marin rispose:"No, Draco, vieni pure. Nessun disturbo!"
Il ragazzo provò a tergiversare ancora un po' finché, finalmente, Astoria lo raggiunse trafelata e disse a bassa voce: "Forza, entriamo!"

Astoria aprì la porta e di colpo lei e Draco furono scaraventati sul pavimento della stanza e la porta venne chiusa alle loro spalle. Di fronte a loro, si trovavano Gregory Goyle, Theodore Nott, Millicent Bulstrode e due ceffi, un ragazzo e una ragazza, che non promettevano niente di buono.

Astoria tentò di alzarsi ed eseguire un Levicorpus su Millicent, ma Theodore la bloccò e le tolse la bacchetta. Draco invece riuscì, da terra, ad eseguire un Expelliarmus che disarmò Goyle, ma Theodore puntò la bacchetta verso Astoria e disse a Draco:" Getta le armi, se vuoi che Astoria rimanga incolume!"
Astoria disse a Draco di non farlo, aveva il terrore che una volta disarmato gli facessero del male, ma lui buttò immediatamente la propria bacchetta e quella di Goyle a terra e Theodore se ne impossessò.

Poi la ragazza sconosciuta chiese ad Astoria: "Allora questo cibo che dovevi portare dov'è? Non è che ci avete giocato qualche scherzo, vero?"

Astoria capì che Draco doveva aver inventato qualche scusa per temporeggiare e, per fortuna, si ricordò di avere ancora molte Cioccorane in tasca: in questo modo, Goyle e i suoi non avrebbero sospettato che fosse andata a chiamare aiuto.

"Ecco, ho trovato solo queste in giro a quest'ora!" rispose Astoria prontamente, mostrando le Cioccorane.

"Bene!" rispose la tizia, poi esclamò:" Brachiabindo!" e Astoria venne legata. Dopo di che la fece sedere accanto a Marin e Lucia, le quali erano anch'esse sedute a terra, legate e sotto incantesimo Silencio.

"Loro non c'entrano niente, Draco, questa è una questione tra noi!" disse ad un certo punto Goyle.

"Goyle, che diamine stai combinando? Quale questione?" rispose Draco schivo, ma Gregory si infervorò:" Lo sai, Draco, stiamo parlando di Tiger! Lo hai lasciato morire, per una causa in cui in fondo nemmeno credevi! E adesso la devi pagare!"

Astoria, presa dal panico, provò a liberarsi, ma non c'era modo. Nel frattempo, Draco rispose a Goyle:" Questa è una follia, Tiger è stato ucciso dall'incantesimo che lui stesso ha creato, pur non essendo certo di saperlo controllare. Ho sofferto tanto anche io per lui, ma non sono stato io a chiedergli di eseguire quell'incantesimo, voi volevate far fuori Potter ad ogni costo".

"È proprio questo il problema...", disse Goyle furente, "Potter doveva morire, ma tu non volevi e guarda cosa è capitato!"

A quel punto Draco adirato rispose:" Goyle, io potevo lasciarti alle fiamme e andarmene sulla scopa di Harry, invece sono rimasto con te, finché non ci hanno salvati entrambi!"

Theodore si intromise:" Sentitelo, ora lo chiama addirittura Harry, ti ha fatto comodo la sua testimonianza, vero, Draco? A quest'ora saresti a marcire ad Azkaban o ricercato come tutti gli altri Mangiamorte!"

Draco si irrigidì; al che Goyle riprese:" Lascia che ti presenti Wilma e Jhon Tiger, cugini di Vincent, anche loro hanno voglia di fare due chiacchiere con te!"

Wilma si fece strada verso Draco, con la bacchetta spianata:" Come potrei fartela pagare, Malfoy? Che ne so? Un Crucio? Oppure..."

Draco era ormai pronto al peggio, quando ad un certo punto sentì un rumore dietro di sé e, d'improvviso, un urlo: "Bombarda!"; la porta cadde a terra, sbalzando anche Draco qualche metro più in là.

Appena riuscì a riaprire gli occhi, Draco vide Harry sulla soglia della stanza, insieme ad altri Auror e nella stanza esplose una battaglia.

Theodore finì a terra privo di sensi, a causa di uno Stupeficium, e atterrò poco distante da Draco, il quale riuscì a riprendere la propria bacchetta e quella di Astoria.

Draco liberò Astoria con un Emancipare e le lanciò la sua bacchetta; d'un tratto Draco vide che Wilma stava per scagliare un incantesimo su Astoria.

Astoria e Draco esclamarono contemporaneamente: "Expelliarmus!", e un potente fascio di luce rossa colpì Wilma, la quale venne disarmata e sbalzata contro una parete della stanza.

Draco si precipitò verso Wilma e la legò con Fulgari, poi le puntò contro la bacchetta e disse:" Cos'è che volevi usare su di me? Rinfrescami la memoria..."

Wilma iniziò a ridere:" Coraggio, Malfoy, fai quello che devi, dimostra a tutti chi sei veramente!"
Draco la guardò furibondo, poi volse gli occhi verso Astoria, la quale lo osservava immobile; a quel punto si girò di nuovo verso Wilma e disse:" Tu non mi conosci!" Poi si voltò e se ne andò da Astoria, per aiutarla a liberare Marin e Lucia.

Nel frattempo, gli Auror avevano sistemato gli altri quattro ed Harry si avvicinò al biondo:" Hai fatto la cosa giusta, Draco!" Quest'ultimo, una volta ricompostosi, rispose:" Potter, ormai per te è diventata un'abitudine salvarmi la vita!"

Harry sorrise e dette una pacca sulla spalla a Draco:" Dovere! Almeno finché non la smetterai di metterti nei guai! Adesso portiamo questi ceffi al Ministero, devono essere processati. Voi intanto andate ad Hogwarts e fatevi medicare!"

Draco annuì e salutò l'ex compagno di scuola, nonché ex rivale; poi si sincerò che le ragazze stessero bene e si diresse con loro verso Hogwarts.

Ad un certo punto, Draco si voltò verso Marin e Lucia, le quali non avevano ancora detto una parola e fece loro una battuta per allentare la tensione:" Beh, ragazze... sicuramente una volta tornate a Beauxbatons, non potrete raccontare di esservi annoiate, in questo viaggio!"

Marin guardò Lucia e le domandò:" Quanti sono gli anni di prigionia ad Azkaban se scagli una Senza Perdono?"
"Non mi ricordo, Marin, ma mi stavo proprio chiedendo la stessa cosa!" rispose Lucia e finalmente accennarono un sorriso.

Al che, Astoria si intromise ed esclamò:" Ragazze...fate le brave! Ci siamo ritrovati solo adesso, dopo cinque lunghi anni, e già me lo volete arrostire?"

"Va bene, Astoria, solo perché sei tu, te lo lasciamo integro il tuo bel biondino!" e finalmente riuscirono a fare una bella risata tutti insieme, per esorcizzare la paura appena vissuta.

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