Capitolo 1: Una seconda possibilità

Era il 1999, era passato all'incirca un anno dalla Battaglia di Hogwarts. La situazione era tornata quasi alla normalità, anche se l'atmosfera non fu più la stessa di allora: un po' per la mancanza degli studenti caduti, un po' per i rancori tra alcuni studenti dell'ultimo anno.

La nuova Preside di Hogwarts, Minerva McGranitt, una volta ristabilito completamente l'ordine nel mondo magico e ristrutturata la Scuola di Magia e Stregoneria, aveva permesso agli studenti di tornare ad Hogwarts per completare il loro ciclo di studi.

Molti degli studenti che avevano parteggiato per Lord Voldemort erano stati perdonati dalla comunità magica, per via della loro giovane età, ma non senza riserve. Tali studenti, una volta tornati ad Hogwarts, furono posti sotto l'occhio vigile della Preside stessa, con l'ausilio della Mappa del Malandrino da lei recuperata.

Uno di quelli, la cui vita cambiò completamente,fu Draco Malfoy. Infatti se molti anni prima quel cognome era capace di incutere timore e rispetto, adesso provocava solamente sdegno o commiserazione.

Draco e la sua famiglia infatti vennero considerati tra i principali responsabili del ritorno di Voldemort, ma allo stesso tempo erano giudicati dall'altra fazione come dei traditori e la causa della disfatta del Lord Oscuro stesso.

Grazie all'influenza di alcuni professori ed esponenti importanti della società magica, tra i quali lo stesso Harry Potter, la cui testimonianza risultò fondamentale, Draco e Narcissa riuscirono ad evitare Azkaban, parzialmente scagionati da alcune azioni in contrasto col volere di Voldemort, sorte che non toccò invece a Lucius.

Ciò non toglie che la loro immagine non venne mai ripulita del tutto e dovettero imparare a convivere con i pregiudizi e con le maldicenze, anche da parte di chi un tempo era loro amico.

E questo fu proprio ciò che traspariva agli occhi di Astoria Greengrass, una Serpeverde del sesto anno, dagli occhi vispi e una cascata di capelli castano chiaro, la quale continuava a sorseggiare il suo succo di zucca distrattamente, mentre osservava Draco all'altro capo del tavolo intento a fare colazione.

Lui se ne accorse e le fece un segno svogliato con la mano, poi tornò a concentrarsi sul suo piatto. Daphne, la sorella di Astoria, anch'essa al suo ottavo anno come Draco, le assestò una gomitata:" Astoria, pensa a fare colazione. Lascialo perdere o penserà che lo abbiamo perdonato!"

Pansy, seduta vicino a Daphne, rincarò la dose:" Esatto, ascolta tua sorella! Lui ormai non ha più niente da spartire con i Serpeverde, prima ha messo molti di noi nei guai, convincendoci a stare dalla parte di Voldemort e poi ci ha traditi, trascinandoci sul fondo con lui. È già molto che ci permettano di sostenere i M.A.G.O quest'anno, poi finalmente potremo levare le tende da questa scuola!"

Astoria era sinceramente stufa di tutte quelle chiacchiere, non era dalla parte di Draco, ma non per i motivi esposti dalla sorella e dalla sua amica, ma perché lei non aveva mai sostenuto la causa di Voldemort e quindi per lei lo sbaglio di Draco era stato quello di schierarsi al suo fianco, non quello di "rinnegarlo" in seguito. E per quello sbaglio aveva pagato, vedendo cadere i propri amici e continuava a pagare anche allora, sapendo suo padre rinchiuso nella prigione di Azkaban e la reputazione della famiglia ormai disastrosamente macchiata.

Pansy e Daphne si alzarono, per andare a prepararsi per la prima lezione di quel giorno.  Quest'ultima provò a prendere Astoria per un braccio, invitandola a seguirla, ma lei rispose bruscamente:" Piantala, Daphne, non sono una bambina e devo ancora finire di fare colazione!"

La sorella le lanciò un'occhiata torva e rispose:" Sentila che ragazzina ribelle..." ma, prima che potesse finire la frase, intervenne Pansy:" Dai, Daphne, finiremo per fare tardi, lascia in pace tua sorella che è in gamba!"

"Se lo dici tu", rispose Daphne scettica," allora a dopo, Story, vedi di comportarti bene, sei sotto la mia ala lo sai!" e si avviò fuori dalla Sala Grande con l'amica.

Astoria non sopportava la sorella quando si comportava in quel modo e a dirla tutta non amava particolarmente nemmeno quel diminutivo del proprio nome, ma fece finta di niente e continuò la colazione sovrappensiero; quando, d'improvviso, sentì una voce provenire di fronte a lei, alzò lo sguardo e vide il volto di Draco che le si era appena seduto di fronte:" Cosa ti ha fatto quello Zuccotto per tormentarlo in quella maniera?"

"Ciao, Draco!" rispose lei stupita," niente stavo pensando!"

"A quello che ti ha detto Daphne?" domandò lui in modo allusivo, "sì ho sentito tutto, ma non ti preoccupare ci sono abituato, mi sono avvicinato appunto per dirti questo... ascolta quello che dice tua sorella, non ha senso che discutiate per me, io sto bene da solo!"

Astoria fece per replicare, ma a quel punto lui si alzò ed assunse un tono più freddo:" Non c'è altro da aggiungere, ha ragione Daphne, sei una ragazzina, non puoi capire queste cose. Buona giornata, Astoria!"

La ragazza rimase per un attimo immobile di fronte a quell'ultima affermazione. Come poteva essere stato così arrogante e così saccente con lei che non gli aveva arrecato alcun male; in quel momento pensò che quello che gli altri dicevano su di lui fosse vero e che da quel giorno ne sarebbe stata alla larga anche lei.

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