𝕐𝕠𝕦'𝕣𝕖 𝕟𝕖𝕩𝕥.
Nella puntata precedente c'è stato l'ennesimo scherzo a danno di alcuni partecipanti, ma durante ció sono successe altre cose che hanno fatto preoccupare le persone sveglie in quel momento.
Cosa succederà dopo?
Buona lettura e buona Pasquetta :D
La notte non trascorse per niente tranquilla, anzi fu un disastro.
Delle persone rimaste sveglie a quell'ora tutte provavano ormai un misto tra confusione e paura per tutto quello che stava succedendo.
Ma finirono tutte per addormentarsi, ognuno in posti diversi.
La mattina dopo, Lilia non sapeva che ora era quando si svegliò.
Fatto che volle provare a spostare i mobili che aveva messo davanti alla porta del salotto, per poter uscire.
Aprendo la porta e affacciandosi da essa, sembrava essere tutto tranquillo in corridoio.
Cosí decise di andarsene in cucina per la colazione.
Appena arrivata lí, erano giá presenti quasi tutti, anche se mancava qualcuno.
«Ciao, Lilia.» la salutò Pandora, inespressiva come al suo solito.
«Buongiorno. È una mia impressione, o manca qualcuno?» rispose lei.
«Oh, sí, esatto! Manca Natsuko, cosí abbiamo mandato Hibiki a cercarla, ma non è ancora tornata.» rispose tranquillanente Yukari.
«Se volete posso andare a controllare io dove sono.» disse allora la cantante d'opera.
«Sí, apprezzeremmo molto se ci andassi, m'lady.» rispose Silas.
«Cosí noi intanto continuiamo a fare colazione!» aggiunse sorridendo Hayami.
«Secondo me Natsuko è rimasta a dormire e Hibiki sta cercando di svegliarla, e magari non la svegliano neanche le cannonate.» ipotizzò Chisato.
Fu cosí che la castana se ne andó nuovamente nei corridoi alla ricerca delle due.
Passó davanti alle camere, e mentre camminava accanto ad esse notó che ce n'era una con la porta aperta, e davanti ad essa vide qualcosa di strano.
...
Perchè c'era Hibiki a terra?
Allarmata, corse da lei, e appena fu davanti a lei le controllò il polso, potendosi cosí accertare del fatto che respirava ancora.
A giudicare dall'espressione sul viso, sembrava che avesse visto qualcosa che le avesse fatto talmente tanta paura da svenire.
Cosí decise di girarsi a guardare all'interno della stanza dalla porta aperta nel tentativo di capire che aveva visto.
Forse era meglio non guardare, visto che c'era tanto, molto sangue.
La scrivania in quella stanza era quasi del tutto macchiata di sangue, e sulla sedia davanti ad essa c'era Natsuko Kobayashi.
. . .
Dopo il ritrovamente e dopo che tutti erano stati avvertiti, erano ormai iniziate le investigazioni giá da un po'.
Quando poi arrivó l'ora del trial tutti si riunirono nella stanza apposita e, come al solito, N.1, N.2 e N.3 erano già lí.
Ma entrando nella stanza, le persone rimanenti poterono sentire che xlx tre stavano parlando tra loro.
«Anche tu rischiavi di farti male, ed è tutta colpa sua!» disse N.3.
«Ma se lei mi ha letteralmente salvato la vita.» rispose N.2.
Nel mentre N.1 lx guardava senza fiatare.
Quando poi la ragazzina si accorse della presenza degli altri, si girò verso di loro.
«Oh, eccovi. Iniziate il trial, su.»
Successivamente tutti presero posto.
«... Mi dispiace, o forse no, ma io non ho analizzato bene la scena del crimine. Qualcuno mi dice com'è?» domandò Hibiki.
«Penso che almeno quello lo abbia notato, purtroppo, ma... c'è leggermente tanto sangue.» le spiegò Lilia, ancora un po' scossa da quella scena.
«Natsuko è la vittima.» aggiunse Au a bassa voce.
«AWWWWW, CHE PECCATO...» disse Hayami alzando la voce, mentre sembrava tutto tranne che dispiaciuta.
Notando la leggera confusione negli occhi di chi la guardava, sorrise e chiese tranquillamente:
«Ma dai, chi voleva bene a Natsuko, non la odiavate anche voi, ragazzi?»
Successivamente si mise a ridere al punto tale che dovette tenersi la pancia dal troppo ridere, mentre gli altri continuavano a guardarla senza dire niente.
Quando poi dopo un paio di minuti ebbe finito, dopo un momento di shock iniziale, qualcuno pensó di continuare il trial.
«... Sulla scrivania c'era anche un foglio, e credo sia stata Natsuko stessa a scriverlo.» spiegò Pandora, mostrando il foglio, anch'esso un po' sporco di sangue.
«Ma davvero? E c'è qualche indizio lí?» domandò Yukari.
«No.»
«Ah.»
«Però penso lo stesso ci siano scritte cose importanti.» aggiunse la giocattolaia.
❛Dopo attente osservazioni sono ormai giunta alla conclusione di aver trovato chi penso sia molto probabilmente la persona che ha organizzato tutto questo.
Non ci tengo ancora a finire al cimitero, ma onestamente penso che la mia incolumità sia a rischio dopo le ricerche che ho fatto, quindi ve le scrivo qui nella speranza che possiate leggere le mie considerazioni nel caso in cui non faccia in tempo a dirvele a voce.
Anche perchè continuo a dubitare che siate abbastanza intelligenti da capirlo da soli, quindi avrete per forza bisogno del mio aiuto.
Anzi, penso sia che se siamo riusciti a sopravvivere fin'ora risolvendo i casi è quasi un miracolo.
Certo, sempre se credete in un Dio.
Io no, per esempio.
Ma sto divagando.
Ma prima che vi spieghi tutto, ho un'ultima richiesta nel caso in cui moriró.
Tra le mie cose c'è un costume giallo.
Vorrei che chi sopravviverá lo riportasse a casa mia, all'orfanotrofio Kobayashi.
Spero che non sia troppo da chiedere.
So che pensate di me che sia una stronza.
Ma ve lo chiedo per favore: è una cosa importante.
Detto questo, sono ormai abbastanza sicura che la persona che ha organizzato tutto questo è❜
«Finisce qui. Credo che sia morta prima di finire di scrivere.» terminò la lettura la ragazza dai capelli rosa.
Ci fu una pausa di silenzio.
«... Cioè questa ha divagato peggio di me ogni volta che racconto qualcosa e non è manco arrivata al dunque?» commentó Chisato.
«Io invece ho analizzato per bene le ferite della vittima. Aveva ricevuto varie pugnalate all'addome. Nonostante non sembrasse avere nessuna ferita sulla fronte, perdeva sangue anche da lí. Sul muro davanti a lei c'era anche lí una macchia di sangue, quindi ho come l'impressione che sia stata sbattuta lí.» spiegò Silas, per poi aggiungere subito dopo:
«Ah, e aveva un dito amputato, ma non sono riuscito a ritrovarlo.»
Dopo quell'affermazione, qualcuno notò che Hibiki era completamente cambiata, e sembrava letteralmente terrorizzata.
«Hibiki, non hai una bella cera, stai bene?» le chiese Yukari.
Tutti continuavano a guardarla non capendo il perchè di quel terrore sul suo viso, ma lei non sembrava avere il coraggio di rispondere.
«... Ah ma tu sei quella che c'aveva il dito amputato in mano.» disse poi N.1 che la guardava con la sua solita apatia.
Sentendolo la creatrice di aquiloni ora sembrava essere contrariata, e guardava l'altro arrabbiata, mentre la confusione degli altri aumentava.
«Ohhhh, beh! In effetti, a giudicare dalle condizioni del corpo di Natsuko, sembra che l'assassino fosse davvero arrabbiato con lei! E abbiamo qui davanti una che l'altro giorno stava litigando con lei, eheh!» fece notare Hayami ridacchiando.
La ragazza dai capelli neri gonfiò una guancia e incroció le braccia.
«Dovevo aspettarmelo da voi- aHEM- normocervello dotati, ma ogni volta finite per soprendermi, davvero. Ricordatemi di rinfacciarvelo fino alla fine dei vostri giorni, quando usciremo da questo trial. Idioti.» disse poi scocciata.
«Perchè avevi un dito...?» domandó Au.
«Questo me lo chiedo anche io, Nana da Giardino! Appena ho aperto la porta della mia stanza, me lo sono ritrovata davanti, era giá lí!» si lamentò l'altra.
«Ma poi scusa, Hayami, ma non stavi litigando pure tu con Natsuko ieri?» domandò Lilia.
«Ma infatti, pure lei mi sembrava incazzata con Natsuko!» aggiunse Chisato.
«Mh...? Io?» domandò Hayami mostrandosi all'improvviso piú agitata.
Sbattè poi un piede a terra.
«IO? IO NON POTREI UCCIDERE NEMMENO UNA MOSCA! PERCHÈ? PERCHÈ! PERCHÈ DOVREI ESSERE IO?!» esclamò poi.
Quando sentí l'altra accusata, Au si alzò e si avvicinò a lei e le stette vicino, non erano chiare le sue intenzioni, ma sembrava volesse difenderla anche se non diceva niente.
Dopo quella scenata iniziale, la suonatrice di kalimba cercò di calmarsi prendendo dei profondi respiri.
Strinse poi i pugni e abbassó lo sguardo.
«Ugh... Tanto, distruggerò voi e tutte le prove che mostrano che io sia la colpevole se non la smettete...»
Alzò poi lo sguardo mentre aveva un ghigno sul viso.
«Capito?»
«Ma non può essere stata lei. Era con noi...» disse Pandora.
Yukari sorrise.
«Giusto, hai ragione! Durante la notte io, Chisato, lei e Pandora eravamo insieme, c'era anche Lilia ma poi se n'è andata. Ad un certo punto abbiamo sentito da un'altra stanza qualcosa che sembrava essere stato sbattuto al muro, e penso sia stato l'assassino. Quindi non può essere Hayami!» spiegò poi.
«Ahahahah! Lo dicevo io che non era stata io!» ribattè Hayami ridacchiando soddisfatta.
«Scusa se te lo chiedo, Hayami, peró in tutto ciò c'è ancora qualcosa che non mi torna.»
Sentendo la burlona, la ragazza dai capelli bianchi sembrava di nuovo agitata.
«Ieri quando ti ho incontrata sembravi spaventata. Che è successo?»
«I... Io? N... Niente, non...» provò a dire.
«Ah ma ho notato ora che c'è qualcosa che spunta dalla tua tasca. Che hai?» chiese Chisato incuriosita.
A quel punto la suonatrice di kalimba cercò di prendere i fogli che aveva in tasca e nasconderli dietro la schiena, ma per sbaglio le caddero di mano.
«nO-»
Cercò di abbassarsi per prenderli, ma Hibiki fu piú veloce e li prese prima di lei.
Cos'erano quei biglietti?
Su di essi c'erano scritte varie frasi.
❛Hayami, perchè te ne sei andata?❜
❛Smettila di ignorarmi.❜
❛Sei di cattivo umore?❜
❛Vuoi che uccida quelle che ti hanno fatto arrabbiare?❜
«... Chi ti ha mandato questi?» domandò Lilia, continuando a mostrarsi seria ma leggermente turbata.
«No... non lo so...»
Dopo essere rimasto un attimo a osservare i biglietti, Silas rialzò lo sguardo verso gli altri.
«A me questi sembrano scritti da qualche stalker. E mi sembra anche che qualche tempo fa ci sia stato detto che qualcuno qui una volta era una stalker.»
A quel punto, gli sguardi di tutti erano rivolti verso Au, la quale ora sembrava agitata anche lei, e iniziò a sentirsi gli occhi lucidi.
Infatti poco dopo scoppiò a piangere mentre abbassava lo sguardo e si copriva la faccia con entrambe le mani.
Hayami sembrava ancora piú turbata di prima e, passato un istante in cui non sembrava sapere che fare, provò a mettere una mano sulla spalla dell'altra, come in un tentativo di tranquillizzarla.
Ma prima che potesse anche solo sfiorarla, la scassinatrice smise all'improvviso di piangere, si asciugó le lacrime e rialzò la testa verso gli altri, guardandoli con sguardo spento.
«... L'ho fatto per Hayami-chan...» mormorò.
Si abbassó poi la mascherina, mostrando che stava sorridendo.
«Non mi dispiace.»
Successivamente scoppiò a ridere.
A quel punto quasi tutti sembravano abbastanza sconvolti.
Soprattutto Hayami stessa.
«Io... io... mi fidavo di te!» disse spalancando gli occhi.
«... Scusa.
Scusa se interrompo.
Ma mia sorella ti ha letteralmente detto che faceva la stalker.
E tu ora dici che ti fidavi?» intervenne N.2.
La ragazza dai capelli bianchi non rispose minimamente, iniziando invece anche lei a piangere mentre aveva le mani tra i capelli.
«Non... non... non voglio... che tu muoia...?» aggiunse tra i singhiozzi, anche se con tono un po' incerto.
«Non... voglio...» continuò, senza smettere di piangere.
Silas in quel momento riteneva la scassinatrice abbastanza pericolosa e non si fidava di lei.
Cosí provò ad avvicinarsi per essere pronto a fermarla in caso avesse provato a fare qualcos'altro che potesse recare danno a qualcun altro.
«... Ahhhh, quindi sei stata pure tu a lasciare quel dito davanti alla mia porta! E dimmi, a che ti serviva, volevi per caso lanciarmi un messaggio? E che messaggio? "È morta prima Natsuko, ma tu sei la prossima", mh?» chiese Hibiki guardandola male e incrociando le braccia.
«Esatto.» rispose tranquillamente la ragazza dai capelli azzurri, per poi tirare fuori il coltello ancora sporco del sangue della tecnica.
«a.»
«oH FERMATI-» esclamò poi la creatrice di aquilone nel panico quando la scassinatrice cercò di lanciarsi contro di lei, anche se Hayami cercò di trattenerla.
«QUEL COLTELLO È ANCORA SPORCO DI SANGUE, CHISSÀ QUANTI BATTERI CI SONO LÍ- FERM-»
Quando Au riuscí a liberarsi dalla presa della suonatrice di kalimba, Hibiki giró la testa da un'altra parte e chiuse gli occhi.
Era la fine per lei?
... Però negli attimi a seguire non sentí alcun dolore.
Sentí solo delle voci tutte insieme.
«... Oh, cazzo-» disse Chisato.
«No, no, no-» disse invece Pandora, mentre persino lei dalla voce sembrava turbata.
«aHIA-» esclamò Yukari.
«Ti prego, fermati...!» supplicò invece Hayami ancora piú disperata prima.
Confusa e anche abbastanza preoccupata, riaprí gli occhi e si girò, e subito se ne pentí: nella scena che si ritrovò davanti c'era Lilia che teneva ferma Au, la quale mostrava di nuovo uno sguardo spento sul viso e non opponeva piú resistenza, mentre Silas, il quale ora era davanti ad Hibiki, e aveva una mano poggiata su una delle sedie come se stesse cercando di reggersi, mentre tentava di mostrarsi ancora calmo nonostante il coltello che aveva conficcato nell'addome.
«oDDIO-» esclamò a quel punto la ragazza dai capelli neri, per poi indietreggiare subito di qualche metro.
«Ahiahiahiahia- fa male- ah-» si lamentò Yukari mentre stava quasi per piegarsi in due dal dolore, visto che grazie ai bracciali anche lei stava sentendo il dolore.
Hayami intanto, vedendo il coltello, anche se incerta provò ad allungare una mano verso di esso.
«Per favore non lo togliere.» le disse subito il wedding planner.
«Ma come no-»
«Se lo togli fai piú danno.»
«O... k...?» rispose lei, anche se insicura su ciò.
«... Uhm. Forse è il caso che ci sbrighiamo per lasciarvi andare in infermeria. Cercheremo di fare in fretta con l'esecuzione.» disse N.2.
«Ma anche no, deve essere lenta e dolorosa.» rispose N.3.
Successivamente si alzarono, si avvicinarono alla scassinatrice, e a quel punto Lilia dovette lasciarla andare perchè xlx altrx due la presero e la trascinarono via.
. . .
Au si ritrovò nella stanza delle esecuzioni.
Prima di lasciarla andare, N.3 le aveva messo un aggeggio strano al collo.
Inoltre, guardandosi intorno nella stanza, notó che lí erano presente varie cose, tra cui un cartello sul muro che recitava:
"Se non troverai la chiave per aprire quell'aggeggio e togliertelo dal collo entro 2 minuti, morirai.
Divertiti a trovarla! :)"
In quella stanza c'era anche un tavolo con sopra una scatola, la quale era però chiusa da un lucchetto: subito corse davanti ad essa, si tolse una forcina dai capelli, la infilò nella serratura del lucchetto e iniziò a girarla nel tentativo di aprire.
Poco dopo riuscí ad aprire il lucchetto, subito lo tolse e aprí la scatola: in essa c'erano varie chiavi.
Iniziò a provarle tutte per aprire quell'aggeggio, una alla volta.
All'improvviso sentí che l'aggeggio si era stretto intorno al suo collo, e cominciava a risultare piú difficile respirare: iniziò a tossire nel mentre che continuava la disperata ricerca della chiave.
Arrivó presto al punto in cui non riusciva piú a respirare, ma tanto mancavano poche chiavi!
Poco dopo, rimase solo una chiave: mentre un sorriso si allargò sul suo volto, la prese e la avvicinò all'aggeggio.
Ma prima che riuscisse ad usarla, la lasciò cadere a terra, e successivamente si lasciò cadere anche lei, senza muoversi piú.
. . .
CONTINUA.
NELLA PROSSIMA PUNTATA:
-«È chiusa nella sua stanza a piangere.»
-«È colpa mia...»
-«Ci penso io!»
-«La situazione è critica.»
-«Ho un po' di mal di testa.»
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