𝕋𝕖𝕝𝕝 𝕞𝕖 𝕒 𝕤𝕥𝕠𝕣𝕪!

Nella puntata precedente abbiamo assistito alla maggior parte dei partecipanti che investigavano per trovare un modo per uscire.
Non proprio tutti, perchè alcuni invece erano intenti a conversare tranquillamente con altre persone e/o cazzeggiare.
Poi però il tentativo di aprire la porta principale del posto in cui erano chiusi è risultato nella prima vittima.
Che cosa succederá dopo?
Buona lettura :D

Era ormai passato un giorno.

Tra tutti i partecipanti c'era ancora qualcuno che era incredulo su quel che era successo un giorno prima.

Certo, c'era anche chi era abbastanza tranquillo, ma la maggior parte era rimasta abbastanza sconvolta da quell'avvenimento.

Quella mattina era ancora presto, e nessuno era sveglio.
... Cioè, quasi nessuno.

Infatti, c'era Rose che si era svegliata a quell'ora e stava dirigendo verso la cucina.
Mentre si incamminava verso la stanza, notò che non sembrava esserci nessuno nei paraggi.
Ma era normale, probabilmente stavano ancora tutti dormendo.
La giornata prima era stata abbastanza intensa per tutti, meritavano di riposarsi.

Arrivando peró finalmente in cucina, notò che qualcun altro era giá sveglio, ovvero N.2.
Solo che non aveva un'ottima cera, visto che aveva due profonde occhiaie e i capelli spettinati.
Ah, e indossava ancora il pigiama con le pantofole.
Ah, e aveva in mano una tazza di caffè fumante.

Nonostante quellx tizix fosse unx di quelli che le avevano dato l'annuncio di essere stata chiusa in un killing game insieme agli altri, la ragazza dai capelli rossi non potè non preoccuparsi per lxi vedendolx in quello stato.
«N.2? come stai?»
«Non credo di potercela fare.» disse lxi in tutta risposta.

«Adesso ci sediamo e mi spieghi con calma perchè. Va bene?» xlx disse lei accennando un lieve sorriso.
Lxi annuí, e si avvicinò al tavolo, ma prima che lo raggiungesse cedette al troppo sonno, e si lasciò cadere a terra, addormentatx.
Solo che cosí cadde anche la tazza di caffè, e il contenuto di essa si rovesció a terra.

Subito la figura materna accorse da lxi, solo che nello stesso momento in cui si era chinata vicino a lxi, sentí aprirsi la porta.
Voltandosi verso la porta potè vedere chi era che aveva aperto la porta, ovvero N.1.
«Buongiorno!» esclamò il ragazzo con un sorriso.
Solo che presto quel sorriso sparí accorgendosi della scena che gli si parava davanti agli occhi.

Ecco, diciamo che vedendo xlx ragazzx dai capelli blu riversx a terra con la ragazza con gli occhiali accanto, fraintese la situazione.
«... Scusa, Rose... Che cosa è successo...?» le domandò con gli occhi sgranati.
«N.2 si è addormentatx-» rispose lei.
«Siamo sicuri che si è solo addormentatx?» insistette il ragazzo, avvicinandosi.

«Sí, certo.» rispose lei cercando di mostrarsi tranquilla, anche se stava iniziando a preoccuparsi per la reazione del biondo.
Quest'ultimo non rispose piú per qualche istante.

Poi tornò a sorridere con aria serena come al suo solito.
«Ah, okay! Ho frainteso e mi sembrava che tu xlx avessi fatto qualcosa. Scusa.»
Aggiunse subito dopo, indicando la porta aperta:
«Ah, comunque, potresti farmi un favore? Vorrei che tu andassi a svegliare gli altri, ho bisogno di parlarvi di una cosa di massima importanza.

Vedendo che l'altro era tornato normale, la figura materna si calmò e tornò anch'essa a sorridere.
«Va bene. Ora vado.»
«Ti ringrazio, carissima!»

. . .

Non molto tempo dopo, tutti si erano finalmente svegliati ed erano giunti in cucina, dove c'era N.1 ad aspettarli.
Nel mentre che li aspettava, quest'ultimo era intento a svegliare N.2.
E dopo esserci riuscito, aveva iniziato a parlare con lxi.

«Carissimx, come hai fatto ad addormentarti qui? Per caso non hai dormito bene?»
«Beh sai, qualcuno è rimasto in piedi tutta la notte a rompermi con N.3 mentre io stavo solo cercando di dormire.» rispose lxi con la stessa espressione facciale di sempre.

Il ragazzo sorrise.
«Mi dispiace, ma tua sorella si stava annoiando e voleva parlare di qualcosa, e io volevo accontarla.»
«Ma non potevate semplicemente andarvene a dormire come tutte le persone normali.»
«Te l'ho detto, lei voleva raccontarmi delle cose!»
«Okay, va bene che lei proprio voleva a tutti costi parlarti dei moventi che potreste usare per mandare nel panico tutti quegli altri tizi. Ma almeno parlarne da qualche parte in cui non c'ero io che volevo solo dormire.»
«Hai ragione, scusa. La prossima volta me ne ricorderò.»
Non se ne sarebbe ricordato.

Poco dopo, finalmente arrivarono tutti, uno dopo l'altro.
Vedendoli tutti, N.1 sorrise.
«Oh, eccovi! Vi stavo aspettando! Vi ho riuniti tutti qui per una cosa molto importante!»

Subito dopo aver detto ciò si buttò a terra in ginocchio, come per implorare i partecipanti.
«Ho bisogno del vostro aiuto!»
«In che cosa hai bisogno di aiuto?» domandò Pandora guardandolo.
Lui alzó lo sguardo con aria preoccupata.
«Ho bisogno che voi mi scriviate una storia!»

Qualcuno assunse un'aria confusa a quell'affermazione.
«Non chiedo tanto, solo che voi mi scriviate tutti insieme una storia, ognuno scrive una parte...»
Silenzio assoluto.
Il biondo sembrava incerto su come fare per convincerli.

Poi ad un certo punto sembrò avere un'idea, e sorrise.
«Daró un premio alla persona che scrive la parte migliore!»
A quel punto qualcuno sembrava piú entusiasta all'idea, altri invece rimasero ancora impassibili.

«Vi daró io lo spunto per iniziare, poi deciderete insieme come continuare!» spiegò N.1, per poi tirare fuori un foglio e poggiarlo sul tavolo della cucina.
Dopodichè se ne andò, seguito da N.2 ancora mezzo assonnatx.
Prima di lasciare la stanza, si ri-girò verso i partecipanti con il suo solito sorriso.
«Ci rivediamo quando avete finito! Buon divertimento!»

Una cosa che gli altri non sapevano, peró, era che mentre N.2 si allontanó, N.1 rimase nascosto vicino alla porta della stanza.
Incuriosito da ció che sarebbe successo dopo, rimase ad ascoltare i dialoghi che provenivano dalla cucina.

Inizialmente si poteva sentire che stavano cercando di conversare pacificamente, ma la situazione degeneró presto e prima iniziarono a discutere, poi si potè sentire che qualcuno stava litigando, poi dagli altri rumori che si sentivano sembrava quasi che qualcuno stesse anche per menarsi.

Non volendo rischiare di rimanere coinvolto nel casino che stava succedendo a pochi metri da lui, preferí andarsene.

. . .

Nelle ore successive, ora il ragazzo si trovava a parlare con la propria sorella.

«Bene, allora arrivati a questo punto dovremmo decidere-» fece per dirle ad un certo punto, ma si interruppe sentendo in lontananza la voce di alcuni dei partecipanti che lo chiamavano.
«N.1!»

Appena li vide avvicinarsi a lui, sorrise.
«Carissimi! Come sta andando?»
«Abbiamo finito.» gli rispose Lilia, mentre Samir gli porse un foglio.

Subito N.3 fece per avvicinarsi per poter vedere il foglio che aveva appena preso tra le mani il fratello.
«Cos'hai, fratellone?» domandó incuriosita.
Lui subito stropicció il foglio e lo nascose nella tasca dei suoi abiti.
«Niente, assolutamente niente!»
Vedendo come era stato ridotto il foglio, Valentina alzò la mano chiusa in un pugno come se volesse usarlo contro il biondo, ma Lilia gliela prese e gliela riabbassò lentamente e con delicatezza.

Il ragazzo si girò a guardare la ragazzina.
«Ascolta, è da tanto tempo ormai che N.2 è rimastx da solx, dovresti proprio andare a infastidirlx, non trovi?»
«Ma certo! Vado subito!» rispose lei con un sorriso, entusiasta dall'idea, per poi girarsi e andarsene.

Appena la bionda si fu allontanata abbastanza, il fratello si ri-giró a guardare il gruppetto.
«Vi ringrazio! Adesso la leggo!»
E cosí fece, iniziando a leggerla.

Ecco, nel corso della lettura provó varie emozioni contrastanti.
All'inizio la sua faccia tranquilla si tramutó in una che esprimeva un misto tra confusione e preoccupazione, e non sembrava si stava divertendo a leggere quella roba.
Verso la fine, però, tornò a sorridere.
Appena ebbe finito, tornó a guardare gli altri.
«È una storia bellissima! Mi piace!»

Aggiunse subito dopo:
«Chi è che ha scritto la parte finale? Ovviamente mi sono piaciute tutte le parti, ma quella soprattutto perció-»
«l'hO SCRITTA IO!» esclamarono un paio di persone.
«È stata Pandora.» rispose Lilia, dopo aver sospirato.
Samir e Yato annuirono, come per confermare ciò che aveva appena detto la castana.

Il biondo prese le mani della giocattolaia, entusiasta.
«Quella è la parte che mi è piaciuta! Complimenti, Pandora! Meriti un premio!»
Subito si staccó, e spiegò:
«Domani dovresti controllare il tuo telefono per vedere il tuo premio!»

Pandora annuí, apatica come al suo solito, mentre qualcun altro intanto non sembrava per niente contento con la decisione di N.1.
«Scusa, il premio solo a lei e a noi niente?» si lamentó Hibiki, gonfiando una guancia.
«Ora non fare lo stronzo.» gli disse invece Chisato.
«Lo voglio anche io, il premio! Me lo merito per 'sta cosa!» protestó Glynn.
Quasi tutti gli altri invece si limitarono a guardarlo male.
Gli unici rimasti tranquilli erano Silas, Yukari e Liese.

Davanti a tutte quelle persone contrariate, il biondo impallidí, ma provò a sforzare un sorriso.
«Voglio dire, siete stati tutti bravi, quindi in effetti meritate anche voi qualcosa. Stavo pensando, per esempio, ad una maglietta con su' scritto "Sono statx bravx nel gioco di N.1". Lo scegliete voi il colore-»
«NON È ABBASTANZA.» ribattè Hayami, pestando un piede per terra.

Il ragazzo non sapeva cone fare per placare l'ira di quei ragazzi.
«... Ne riparliamo piú tardi, ora devo sbrigare cose molto importanti!»
Disse, per poi andarsene di corsa.

. . .

Cosa successe dopo?
Pandora non sapeva dirlo con certezza, visto che in quel momento era molto confusa.
Stava andando tutto bene, stava solo parlando in tranquillitá con Lilia, e all'improvviso si era sentita svenire.
Ora si ritrovava nel buio totale, e perciò non sapeva dire con che certezza dove si trovava.

All'improvviso, peró, sentí una voce che sembrava provenire da un'altoparlante.
«È N.3 che vi parla! Vi presento il mio nuovo movente, e vi assicuro che questo non sará un fallimento come il primo, ahah!»

Ecco, questa cosa fece preoccupare la giocattolaia, che sinceramente aveva paura a sapere che era venuto in mente a quella ragazzina stavolta.

«Siete stati chiusi in delle stanze insieme ad un'altra persona. Non avete nè cibo nè acqua, e lo riceverete solo quando uscirete da lí. Potrete uscire tutti solo quando qualcuno di voi avrá commesso un omicidio, potete usare qualsiasi arma, ve ne abbiamo lasciate un paio nelle vostre stanze! Buona fortuna, ahahah!»
«Però in compenso abbiamo lasciato nelle vostre stanze delle foto dei vostri cari, in caso sentiate la loro mancanza!» disse invece la voce di N.1.
«Comunque mi dispiace per quelli claustrofobici.» disse poi N.2.

E poi cadde di nuovo il silenzio.
Oh, questa cosa a Pandora non piaceva per niente.
E si chiedeva chi c'era nella sua stessa stanza.
Provò a pensare positivo: magari era stata messa in stanza con Lilia, con la quale aveva ormai fatto amicizia!

Se fosse stata in stanza con qualcun altro, la cosa non la avrebbe rassicurata granchè.
Ricordava ancora di tante volte che aveva letto sui giornali cosa succedeva spesso a tante ragazze quando rimanevano da sole con degli sconosciuti, e...
Il solo pensiero la fece rabbrividire.

Si apprestó a mettersi alla ricerca di qualche interruttore della luce sul muro della stanza, ma presto fu qualcun altro dall'altra parte della stanza a premerlo, riuscendo cosí ad accendere le luci.
La ragazza dai capelli rosa si girò, potendo cosí vedere chi c'era in quella stessa stanza.

«Come sta, m'lady?» le chiese Silas.
«Oh, no.»

Pandora spostó lo sguardo altrove, vedendo cosí che sul pavimento, oltre alle foto di cui parlava N.1, c'erano anche varie armi.
Poi si rigirò di nuovo verso il ragazzo, notando, che aveva fatto un passo verso di lei.
«Non ti preoccupare, non-»
Senza pensarci due volte la ragazza prese da terra un coltello e lo puntò in direzione dell'altro, il quale rimase fermo dov'era.
Normalmente la giocattolaia non si sarebbe comportata in quel modo, ma in quel momento non si fidava per niente.

Ci fu qualche istante di silenzio.
Poi lei indicò un angolino della stanza, come per dire all'altro "Rimani lí, in quarantena".
«Va bene.» disse tranquillamente il wedding planner, spostandosi nell'angolino.

. . .

Intanto, quella sera, xlx tre dell'Ave Maria era riunitx nella loro stanza.
N.3 si era subito messa a letto, ma N.2 era sicurx che presto si sarebbe rialzata solo per romperxlx i maroni.

N.1 aveva in mano un foglio leggermente stropicciato.
«Carissima, ho scritto una storia da leggerti prima che tu ti addormenta!»
«Ma non è vero che l'hai scri-»
Prima che xlx ragazzx dai capelli blu finisse la frase, il biondo xlx tappó la bocca con una mano, continuando a sorridere tranquillamente.
«Ohhhh! Una storia!» esclamò la bionda, entusiasta.

Dopodichè, il ragazzo si sedette accanto al letto della sorella, e si mise a leggere la storia.
Solo che non si accorse che l'altra si era addormentata giá alla prima frase, quindi lesse la storia fino alla fine senza accorgersi di niente.

"C'era una volta una ragazza.

Questa ragazza era bellissima, ma non quanto Chisato Hoshino! La grande Chisato Hoshino! Colei che fa magie col fuoco! Colei che può leggere nel presente, nel passato e anche nel congiuntivo! Colei che era, colei che è, colei che sempre sará!

Nè tantomeno era perfetta e meravigliosa come Glynn Evans!

Però era molto intelligente a differenza delle due persone sopra citate.

Aveva un sogno, ovvero... prendere un pezzetto di nuvole e metterlo in un barattolo da portare sempre con se'.

Però allo stesso tempo pensava che se ci avesse provato avrebbe finito per cadere e spiaccicarsi al suolo, morendo tra le piú atroci sofferenze.

Come Iker.

Però non è detto che è morto, non abbiamo visto il cadavere, eh.

Però questa ragazza voleva tanto avverare il suo sogno.

Solo che c'era un tipo cattivo che non voleva.

Un giorno finalmente riuscí a prendere un pezzo di nuvole e metterselo in tasca.

Ma come?

Ah boh.

Ma comunque mentre cercava un barattolo dove metterlo, il tizio la prese e la inizió a scuotere manco fosse una bottiglia di bevanda gasata, urlandole contro.
"TIZIA! SEI STATA TU A PRENDERE UN PEZZO DI NUVOLE?!"

"Mi hai spaventata, per favore calmati e chiedimelo piú gentilmente." disse lei.

"Scusa, c'hai ragione. Tizia, sei stata tu a prendere un pezzo di nuvole?" le chiese di nuovo con calma, mentre le premeva gentilmente un fucile contro.

Una cosa che peró il tizio cattivo non sapeva era che la ragazza prima di quel momento si era allenata molto in caso fosse arrivato il momento, potendo cosí attripparlo di mazzate.

Senza piú nessuno a ostacolare il suo sogno, riuscí finalmente a mettere il pezzo di nuvole nel barattolo.
E si sentiva felice ad aver finalmente realizzato il suo sogno.
E portò sempre con se' quel barattolo dovunque andò.

Fine."

Appena finita la storia il ragazzo sbadigliò, e fece per avviarsi verso il suo letto, ma prima di raggiungerlo finí per addormentarsi a terra.

Xlx ragazzx, vedendolo, sospirò per un attimo.
Poi prese una coperta, e gliela mise addosso.

«Stasera posso riposarmi.»
Dopodichè si avvicinò al proprio letto.
Appena fu davanti ad esso si buttò a peso morto su di esso, per poi addormentarsi anche lxi.

. . .

Era passata qualche ora.
E miracolosamente Pandora e Silas ora stavano conversando pacificamente.

In quel momento la ragazza si era avvicinata per poter vedere la foto della figlia del ragazzo.
Però aveva ancora il coltello vicino perchè ancora non si fidava del tutto.

«È davvero carina.» commentò guardando la foto, non potendo non accennare un sorriso.
Lui si limitò ad annuire, con aria fiera.

«Sai, io faccio spesso molti giocattoli. Appena usciremo da questo posto, sarei felice di regalarli tutti i giocattoli che vuole.»
«Con piacere.» rispose il wedding planner, sorridendo.

All'improvviso, la giocattolaia smise di sorridere e spostò lo sguardo altrove verso una delle pareti.
«Qualcosa che non va?» le domandò il ragazzo.

Presto la ragazza dai capelli rosa si avvicinò di corsa al muro, essendo riuscita a sentire delle voci dalla stanza accanto.
«Lilia, mi senti?» la chiamò alzando leggermente la voce, sperando che la sentisse.

«Pandora? Sei tu?» si sentí dalla stanza accanto.
«Sí, sono io, sono con Silas, tu?»
«Sono con Flo. Stai bene?»
«Sí, sto bene. Da te tutto bene?»
«Sí, stai tranquilla, sto ben-»
La voce della castana si interruppe all'improvviso.

«... Lilia?» la richiamò di nuovo Pandora, mentre anche Silas si avvicinò alla parete, incuriosito.
Non ebbe piú alcuna risposta però.

CONTINUA.
NELLA PROSSIMA PUNTATA:

-«Faceva male.»

-«E anche oggi dormo domani.»

-«Questo è il vostro primo trial!»

-«Uccidetemi.»

-«Se succede qualcosa, sappi che ti voglio bene.»

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