𝕀 𝕗𝕚𝕟𝕒𝕝𝕝𝕪 𝕙𝕒𝕧𝕖 𝕗𝕣𝕚𝕖𝕟𝕕𝕤.
3 aprile 2022.
Ore 09:00.
Fu a quel punto che Pandora aprí gli occhi.
E già confusa.
... Dov'era?
Che era successo?
Un attimo fa era con tutti gli altri rimasti.
Ma ora era completamente da solo.
Poi si guardò intorno e si accorse di essere in un luogo completamente diverso da quello in cui si trovava prima: ora era in quel che sembrava essere una stanza d'ospedale.
La sua confusione aumentava ogni secondo che passava.
Com'era finita lí?
Quanto tempo era passato da quando era lí.
Lentamente riuscí ad alzarsi dal lettino e si avvicinó alla finestra della stanza per guardare fuori.
Fuori era una bellissima giornata di sole e sembrava tutto tranquillo.
Si girò all'improvviso sentendo un rumore alle sue spalle, vedendo cosí che Lilia era davanti alla porta aperta della stanza.
«... Ben svegliata. Come stai?» domandò con la sua solita aria seria.
Pandora sgranó gli occhi.
«... Lilia...»
Di corsa si avvicinò a lei e le mise le mani sulle braccia, guardandola.
«Che è successo? Dove sono gli altri sopravvissuti?» le domandó poi.
L'altra inarcò un sopracciglio, confusa.
«A... a cosa ti riferisci...?»
«Cos'è successo, come sono finita qui?»
«Oh, ho capito, sei un po' confusa e non ricordi bene, può succedere. È il caso che ti riposi per ora, io andró ad avvertire qualcuno cosí che possano informare la tua famiglia.»
Aggiunse subito dopo:
«Ma prima, ti spiego, in caso non te lo ricordi: eri stata colpita da un camion ieri, e ti sei svegliata ora. È un bene che tu ti sia svegliata, erano tutti preoccupati.»
Nella testa di Pandora in quel momento si poteva sentire una sola cosa.
Questa cosa.
... Sí, se lo ricordava che era stata investita.
Ma tutto il resto?
Il killing game??
I moventi???
Xlx bambinx satanicx????
«Ripeto, è meglio se ti riposi un altro po' per ora. Ci riparleremo piú tardi.» continuò la castana, per poi girarsi e andarsene.
Ma Pandora non poteva riposarsi, lei aveva tante cose da chiarire.
Cosí una volta rimasta sola uscí dalla sua stanza, successivamente si incamminò nei corridoi, e dopo un po' riuscí ad uscire dall'ospedale.
All'aria aperta c'era di tutto.
Edifici di qualsiasi tipo, automobili, persone.
Quindi in teoria era ormai fuori da quel posto.
Ma un dubbio rimaneva.
... Come?
Mentre era lí fuori sentí una voce poco lontana da lí e si giró.
Appena vide chi c'era lí vicino rischiò l'arresto cardiaco.
«Si è svegliata? Davvero?» domandó Hibiki parlando al telefono, con aria incredula.
Vedendola, la giocattolaia rimase un attimo ferma.
Dopo quell'attimo, si girò e fece per ri-andarsene all'interno dell'ospedale, ma si arrestò risentendo quella voce.
«... Ma tu sei quella che era finita in coma-» continuò la voce di Hibiki.
Si rigirò lentamente, e vide che l'altra sembrava quasi... preoccupata.
«Uhm... Hey!» provò poi a salutarla la ragazza dai capelli neri, sforzando un sorriso.
Ma non ricevette alcuna risposta.
Esitò un attimo, ma poi si decise finalmente ad avvicinarsi.
«Sono... la persona che ha organizzato l'inaugurazione alla galleria d'arte! Mi chiamo Hibiki Bartsch, eheh- sai, l'inaugurazione ci sarebbe dovuta essere ieri ma poi tu hai avuto un imprevisto. Però stai tranquilla, ancora tutti gli altri non hanno visto tutte le cose in galleria, quindi potresti vedere il resto con loro oggi! Noi ti aspettiamo!»
La giocattolaia non era per niente convinta dalle sue parole, e si vedeva.
La creatrice di aquiloni rimase un attimo senza dire niente.
«... OVVIAMENTE poi non ti posso mica costringere, quindi fai come ti pare, eheh! Ma sappi poi che non verrai rimborsata dai soldi che hai versato per partecipare a questa cosa! Ci vediamo, foooorse!»
Detto ciò se ne andó.
. . .
Era passato un po' di tempo da quel "risveglio" improvviso.
E Pandora ancora stava cercando di elaborare ció che era successo.
Poteva andarsene dall'ospedale, ma casa sua era abbastanza lontana da lí.
Una cosa era certa, prima di allontanarsi da lí non aveva alcuna intenzione di andare alla galleria d'arte neanche se la pagavano.
Quindi in quel momento era seduta su una panchina, intenta a riflettere su tutto ció che era successo fino a quel momento.
Venne però distratta dai suoi pensieri quando sentí delle voci poco lontane da lí.
Delle voci che le sembravano familiari, tra l'altro.
«Hey!»
«Oh, eccoti qui. A quanto pare ora stai bene, meglio cosí.»
Si girò e si ritrovò davanti due ragazzi: il primo sembrava allegro, l'altro invece pareva piú distaccato.
«... Samir e Iker?»
«Oh? Come conosci il mio nome?» domandò Iker, leggermente confuso.
«Lo avrá sentito il giorno dell'inaugurazione, all'inizio c'era anche lei.»
«Comunque sí, sono io! Piacere!» detto ciò, le porse la mano come per chiedere una stretta di mano, per la precisione la mano ingessata.
La ragazza rimase a guardare la mano per un attimo, incredula.
Poi alzò lo sguardo verso i due.
«... Ma quindi siete vivi...?»
«Perchè non dovremmo esserlo?» chiese Samir.
«... Niente...»
La giocattolaia non era piú cosí sicura di essere sveglia.
Magari dopo la morte di tutta quella gente aveva perso quel briciolo di sanitá mentale che le rimaneva e aveva iniziato ad immaginarsi in cui mondo in cui erano ancora vivi, perciò aveva quei due davanti.
«Oh, tu forse non lo sai, ma ho visto che ci sono tante cose belle qui in giro in questo posto! Vieni, ti facciamo vedere qualcosa!» disse poi lo stuntman aiutandola ad alzarsi dalla panchina, dopodichè iniziarono a passeggiare.
O meglio, lui e il ragazzo dai capelli neri passeggiavano, mentre la ragazza dai capelli rosa li seguiva non sapendo neanche dove volevano andare.
Poi il ragazzo dai capelli grigi lo disse.
«Oh, andiamo a prendere il gelato?»
L'incantatore di serpenti sospiró.
«Dopo che siamo tornati dalla galleria d'arte.»
«Ah, giusto, la galleria d'arte!»
Iker si girò a guardare la giocattolaia mentre camminavano.
«Devi assolutamente vedere la galleria d'arte!»
«Non penso ci andrò, ma grazie...»
«Uh? Perchè no?»
«Non ci voglio andare e basta...»
«Ah, okay! Voglio dire, se non ne hai voglia non-»
Il ragazzo non fece in tempo a finire la frase che sbattè contro un palo non vedendo dove andava.
Gli altri due si fermarono a guardarlo per capire se si era fatto male, ma lui subito si rialzò.
«Non vi preoccupate, ci sono abituato!»
E cosí continuarono il loro cammino.
Dopo un po' che continuavano a camminare, Iker continuò:
«Ah, e poi mentre sei qui devi provare anche il gelato! Io l'ho provato giá ieri e non vedo l'ora di prenderlo anche oggi!»
Ad un certo punto smisero di camminare fermandosi davanti ad un edificio.
«Ohhhh, eccoci arrivati alla galleria d'arte!»
A quel punto Pandora avrebbe voluto andarsene, ma pensò di rimanere almeno un po' perchè aveva visto che c'erano altre persone lí che stavano entrando nell'edificio.
E aveva riconosciuto anche quelle altre persone.
C'era anche Lilia che stava per entrare, ma prima si giró e vide Pandora, cosí si avvicinó a lei
«Rieccoti. Come stai?»
«... Bene...»
«Ottimo, direi. Vuoi che ti accompagni io dentro? Ho già visto alcune cose e te le potrei mostrare.»
La giocattolaia esitó un bel po'.
Ma proprio un paio di istanti.
Poi annuí.
«Va bene. Allora seguimi.» detto ciò la castana si incamminò dentro al posto, mentre l'altra la seguiva anche se non si fidava neanche un po'.
Giá all'interno si vedevano un paio di quadri attaccati ai muri: c'erano due persone davanti ad uno di essi, intenti a guardarlo.
«Che ne pensi di questo quadro?» domandò Yato.
«Oh, uhm- è carino, sí, ahah!» rispose Liese, che sembrava essere stata presa alla sprovvista da quella domanda.
«Sí, ma intendo- secondo te è stato fatto da qualche professionista? E guardalo bene, che materiali ha usato secondo te?»
A tutte quelle domande, Liese semplicemente rimase in silenzio col sorriso sul viso.
E non sembrava proprio sapere come rispondere.
Da un'altra parte c'era anche un tavolo con sopra poggiati vari utensili, e molti di essi si potevano usare per disegnare e/o dipingere.
Rose era intenta a osservare gli utensili senza dire niente.
«Certo però che chiunque ha fatto tutto questo non sará mai bravx come me, xlx magnificx Glynn Evans!» disse Glynn fieramente, con le mani sui fianchi.
C'era anche Valentina lí vicino ai due, e sentendo Glynn sospirò, seccata.
Xlx ragazzx continuava a dire quelle cose giá da molto prima che arrivasse Pandora.
«Dopo questa mostra siete tutti di pregati di andare a vedere una mia esibizione, che sicuramente sará molto meglio di questa!»
Fu a quel punto che Valentina perse finalmente la pazienza con lxi e si avvicinò, e dalla faccia sembrava abbastanza arrabbiata.
«Aspetta! Non farxlx del male!» le disse Rose, avvicinandosi.
«C'è un'altra cosa che puoi fare senza ricorrere alla violenza!»
«E cosa?» chiese lei girandosi a guardarla, ancora infastidita.
La ragazza dai capelli rossi le passó un rotolo di nastro adesivo che c'era sul tavolo.
La bionda rimase a guardarlo un attimo, poi lo prese.
«Grazie.»
Detto ciò, subito ne strappó un pezzo e lo attaccò sulla bocca dellx ragazzx dai capelli rosa, finalmente zittendolx.
Peccato che lxi non sembrava per niente contentx e fece per protestare, arrabbiatx, ma non potè.
Mentre osservava queste scene, all'improvviso qualcuno si avvicinó a Pandora e Lilia.
«G'day, m'lady.» le salutó Silas con la sua solita calma e accennando un lieve sorriso.
«Buongiorno.» rispose Lilia, seria come al suo solito.
«... Ciao, Silas.» rispose invece Pandora.
Silas inizialmente non capiva come faceva quella ragazza a sapere il suo nome, non avendole ancora parlato prima di quel momento.
Ma poi pensò che semplicemente lo aveva sentito qualche giorno prima e se lo era ricordato.
«Ho saputo di quello ti è successo pochi giorni fa. Spero che ora tu stia meglio.»
«Sí, sí, sto... benissimo...»
Non era vero, ma tanto la ragazza dai capelli rosa continuava a mostrare quello sguardo apatico quindi non si capiva.
Hayami passeggiava in giro guardando i quadri, affascinata, mentre aveva Au appiccicata a se' che la seguiva dovunque andava, senza dire niente.
All'improvviso si avvicinò a loro Yukari.
«Hey, hey!» salutò sorridendo.
«Oh, ma tu sei quella che fa gli scherzi!» salutò a sua volta Hayami ricambiando il sorriso, mentre Au non disse niente, limitandosi a guardarle.
La castana si avvicinò alla ragazza dai capelli bianchi e le sussurrò qualcosa all'orecchio, mentre la ragazza dai capelli azzurri le guardava e sembrava incuriosita.
La suonatrice di kalimba sembró entusiasta sentendo ciò che le venne detto.
«Oh, sí! Devi farlo, assolutamente!»
Poco lontano da lí c'era un duo che sprizzava allegria da tutti i pori, ovvero Natsuko e Flo.
«Che ne pensi di questo quadro?» domandò Flo.
«Mentirei se dicessi che non è fatto bene, ma non è neanche niente di che.» rispose Natsuko.
«A me piace. È incredibile quanto siano brave certe persone. Un essere inutile come me non riuscirebbe mai a fare certe cose.»
«Mh.»
A quel punto si avvicinò Yukari.
«Hey! Lo vedi questi quadro?» domandò guardando Flo, la quale annuí.
«Sai, questo è uno stile pittorico molto particolare, che va visto da lontano!» spiegò poi sorridendo.
Sentendola, l'alimentatrice di farfalle indietreggiò di qualche passo per guardare meglio il quadro.
«No no, ma piú lontano!»
E indietreggiò ancora.
«Ma davvero, MOLTO lontano!»
E si allontanò ancora.
Intanto Hayami guardando la scena si stava ammazzando dalle risate, mentre Au e Natsuko non dicevano niente.
«Giusto un'imbecille guarderebbe un quadro cosí lontano.» commentò poi la tecnica.
Intanto, Chisato aveva appena notato una cosa, ovvero che in fondo al corridoio era presente una cosa particolare, ovvero un palco.
Questa cosa le piaceva molto, perchè le sarebbe tornato utile nel caso in cui avesse voluto fare qualche suo spettacolo proprio lí!
Fece per salire, ma venne fermata da qualcuno che le mise una mano sulla spalla.
Si girò e vide Glynn che provò a dire qualcosa non riuscendoci perchè non era ancora riuscitx a togliersi il nastro adesivo dalla bocca.
Si avvicinò poi qualcun altro a loro due.
«Che avete intenzione di fare?» domandó Hibiki guardandoli mentre anche lei sembrava arrabbiata e aveva le mani sui fianchi.
«... Volevo salire per-» fece per dire Chisato.
«Non puoi!»
Glynn provò a dire qualcosa che però risultò incomprensibile, ma Hibiki sembrava aver capito lo stesso perchè rispose:
«Neanche tu puoi!»
Dopodichè si avvicinó, salí sul palco e prese un microfono poggiato lí.
«Prova? Prova, prova?» provò poi a dire al microfono, il quale però fece un suono leggermente forte e fastidioso.
Ci fu un momento in cui la maggior parte delle persone presenti lí dovette tapparsi le orecchie, ma dopo, curiosi di vedere che cosa volesse fare la ragazza, si avvicinarono, uno ad uno.
Quando poi furono tutti lí davanti, la creatrice di aquiloni continuò a parlare.
«Come ho giá detto ad un paio di persone, sono io la persona che ha organizzato l'inaugurazione per questa galleria d'arte! Sono stata molto brava ed è tutto molto bello, lo so, non c'è bisogno che me lo diciate! Ma non è questo il punto di ciò che voglio dirvi! C'è un motivo per cui ho deciso di fare tutto questo, ovvero che volevo guadagnarmi qualcosa in questo modo, oltre ai soldi, eheheh! Ecco... Volevo farmi conoscere da voi! Speravo che con questa cosa avrei potuto, uhm... attrarvi, e in questo modo avremmo potuto conoscere, e forse anche diventare tutti amici! Oooo forse no, eheh.»
Stava andando tutto bene fino a quell'ultima frase, per cui non tutti sembravano convinti.
«... Oh, andiamo, era una battuta! Non sembra che abbiate tutta questa voglia di risate e burle. Che noia.»
C'era una cosa però che non avrebbe detto loro.
Lei, sí, voleva degli amici...
... Ma allo stesso tempo non li voleva.
Avrebbe potuto, ma la bloccava il pensiero di dover "sostituire" la sua migliore amica di qualche anno prima, Anne.
Rimase un attimo in silenzio.
«... Che c'è, che avete da guardare? Ho finito il mio discorso! Continuate pure a guardare in giro, su!»
Cosí tutti poterono tornare a fare ciò che stavano facendo prima, ovvero guardare i quadri che c'erano lí.
Ce n'erano un paio, ma tre in particolare attirarono l'attenzione di molti: il primo raffigurava un giovane dai capelli biondi, il secondo unx ragazzx dai capelli blu, e il terzo una ragazzina dai capelli biondi.
Intanto che erano lí avevano anche la possibilitá di interagire tra di loro, e molti stavano giá iniziando a fare amicizia!
Ma alcuni di loro sembravano andare davvero MOLTO d'accordo tra loro, e, chi lo sa...
Magari dopo un po' di tempo che si erano conosciuti sarebbero potuti andare oltre la semplice amicizia?
Come per esempio, Pandora si stava trovando ad andare MOLTO d'accordo con Silas, che si stava mostrando molto gentile, cosa che lei apprezzava molto.
Lilia invece era ormai da un po' di tempo che si era allontanata dall'amica perchè stava parlando MOLTO con Flo, apprezzando molto la sua compagnia, nonostante la depressione contenuta in tutto ciò che diceva.
Au era da MOLTO tempo che rimaneva appiccicata ad Hayami, e non sembrava volerla lasciare andare, cosa che a quest'ultima non dispiaceva poi cosí tanto.
Chisato e Yukari si ritrovavano MOLTO bene insieme, in fondo loro a differenza degli altri si conoscevano giá da un bel po' di anni.
Insomma, se ve lo state chiedendo, sí, nei capitoli precedenti praticamente Lilia, Hayami e Yukari sarebbero state i poveri gabbiani che avevano perduto la compagna.
Dopo un bel po' di tempo che erano tutti lí, Hibiki tornò nuovamente sul palco.
«Prova, prova? Funziona ancora?» provò nuovamente al microfono, che questa volta funzionó bene.
Gli altri si riunirono nuovamente lí davanti, ma appena ci furono tutti, Hibiki notò una cosa e sgranò gli occhi.
«... Oh. Oh. oH, CHE STAI FACENDO TU?» chiese guardando Iker.
«Ero andato un attimo a prendere il gelato, vuoi assaggiare?» domandò lui sorridendo.
«nO! VALLO A MANGIARE FUORI, CHE RISCHI DI SPORCARE I QUADRI!»
«Va bene!»
Successivamente il ragazzo se ne andò fuori.
«... Quindi! Volevo solo dirvi ancora che spero abbiate apprezzato tutto questo! E, beh, volendo dopo questa giornata potremmo continuare a sentirci ogni tanto, tutti quanti, eheh!» spiegò, ridacchiando per nascondere il nervosismo.
Pandora ancora non era del tutto convinta.
Però non poteva negare che quel giorno era stata bene.
Quindi annuí, anche se un po' incerta.
«È stato un piacere essere qui. Possiamo riincontrarci tutti quando volete.» disse Lilia.
«Per me sarebbe veramente un piacere continuare a vedervi.» disse Silas.
«Ma sí, mi piacerebbe tantissimo continuare a vedervi tutti!» disse Yukari sorridendo.
«Ma ovviamente! Ma non per forza solo qui! Ci sono tante altre cose che possiamo fare! Tipo potete andare a trovarmi ai miei spettacoli! Non potete mancare agli spettacoli di Chisato Hoshino!» disse Chisato.
«Neanche a quelli di Glynn Evans, assolutamente!» disse Glynn che si era finalmente tolto il nastro adesivo dalla bocca dopo che Liese lo aveva aiutato, la quale annuí sorridendo tranquillamente.
«Sí ma rimettexlx il nastro adesivo sulla bocca.» disse Valentina indicando Glynn, xlx quale le lanciò un'occhiataccia.
«Non litigate, in fondo dobbiamo diventare tutti amici, no?» domandó Rose, sorridendo.
«Hai fatto davvero un bel lavoro. Complimenti.» disse invece Yato.
«Perchè no? Mi va bene conoscervi piú a fondo passando altro tempo con voi.» disse Samir.
«Se proprio devo continuare a incontrarvi.» disse Natsuko.
«Ma sí, dai! Mi sono divertita!» disse Hayami sorridendo.
Anche Au si limitò ad annuire.
«Oh, beh. Ti sei impegnata davvero tanto per preparare tutto quello che abbiamo visto oggi. Complimenti. Ti ammiro. Io non ne sarei mai capace.» disse Flo.
Hibiki sembrava molto fiera, ma si poteva anche intravedere un po' di nervosismo sul suo viso.
«O-Oh, b-beh, se è cosí...»
Il suo tono di voce era tremante, come se stesse cercando di non piangere.
«... Ne sono davvero contenta!»
Indicò poi una macchina fotografica poggiata sempre sul palco.
«Oh! Ma prima che ve ne andiate per oggi, facciamoci una foto ricordo!»
«Eccomi, giusto in tempo!» disse Iker ritornando dentro.
Cosí si misero tutti vicini, in attesa di fare la foto.
«Ma alcuni di voi hanno ancora quella brutta faccia! Su, sfoggiate il vostro miglior sorriso!» disse la ragazza dai capelli neri sistemando la macchina fotografica.
Quando ebbe finito, subito corse vicino agli altri.
Qualche secondo dopo, venne scattata la foto.
. . .
Poco tempo dopo, tutti erano pronti a tornarsene ognuno a casa, avendo finito di vedere tutto ciò che c'era lí.
Pandora forse aveva capito ció che era successo.
Dopo che quel giorno era stata investita e aveva perso i sensi, fino a che non si era svegliata aveva immaginato tutto quanto, che si era rivelato solo un incubo.
Quindi...
Nessuno era morto, Hibiki non era davvero cattiva, N.1, N.2 e N.3 erano solo dei quadri, e...
E lei doveva capire che cosa aveva preso per immaginarsi tutta quella roba.
Mentre camminava fuori da quel posto, vide poco lontano di lí Hibiki.
Quest'ultima era in piedi, davanti ad un fiume lí vicino.
Aveva in mano la foto scattata precedentemente.
Lei si era messo al centro, con un largo sorriso sul viso.
Dietro si vedeva Pandora che sforzava un sorrisetto, mentre Lilia aveva una mano sulla sua spalla e anche lei aveva fatto un piccolo sorriso.
Samir sorrideva lievemente ma era in parte coperto da Glynn che sorrideva fieramente mentre faceva uno dei suoi trucchi di contorsionismo, avendo un piede sulla spalla e rimanendo in piedi reggendosi su un solo piede.
Anche Flo aveva fatto un piccolo sorriso.
Hayami sorrideva e forzava anche Natsuko a sorridere mettendogli le dita su entrambi i lati della bocca, mentre lei sembrava parecchio infastidita da ció.
Au sorrideva, ma da sotto la mascherina non si vedeva.
Yukari aveva un ampio sorriso.
Chisato pure sorrideva ma da sotto il foglio che aveva in faccia neanche si vedeva.
Almeno sul foglio era disegnata una faccina sorridente.
Rose sorrideva ma non guardava l'obiettivo della fotocamera, perchè impegnata a passare un fazzoletto a Iker il quale aveva il viso ancora leggermente sporco di gelato, ma anche lui aveva un sorriso in faccia.
Valentina sorrideva lievemente, ma aveva lo sguardo rivolto altrove.
Anche Silas aveva fatto un lieve sorriso, cosí anche come Yato.
Guardando la foto, Hibiki pensò che finalmente aveva degli amici.
Successivamente iniziò a tremare, mentre le lacrime iniziavano a scorrere dai suoi occhi.
«Ce l'ho fatta, Anne... ce l'ho fatta...»
Non poteva negare di essere davvero felice in quel momento.
Anzi, era proprio al settimo cielo.
Si sentiva...
Come se potesse arrivare fino al cielo.
E magari toccare le nuvole.
Poi tirò fuori una cosa che aveva in tasca, un foglio, e lo guardò.
Come se l'era procurato?
... Ah, sí.
Da quei due pazzi che volevano convincerla ad aiutarli.
FLASHBACK.
Dopodichè mise una mano sulla schiena dell'altra mentre la accompagnava alla porta della stanza, nel mentre che con l'altra mano le passava un foglio con sopra scritto un numero.
«Allora chiama questo numero e torna da noi quando avrai deciso!»
FINE FLASHBACK.
La creatrice di aquiloni sorrise lievemente.
Poi accartocciò il foglio e lo lanció nel fiume davanti a lei.
«Che fai?» domandò Pandora a quel punto, avvicinandosi.
«Niente, mi stavo solo liberando di una cosa che non mi serve, eheh.» rispose lei tranquillamente, mentre cercava di asciugarsi le lacrime.
Entrambe vennero distratte sentendo lontane da lí qualcuno.
Quando si girarono a vedere chi era, Pandora rischiò di morire sul colpo per lo shock, e invece rimase a fissare la scena mentre era impallidita.
Una bambina dai capelli biondi lunghi piangeva, mentre era seduta a terra con un ginocchio ferito.
«Fratellone, mi sono fatta male!» piagnucolò.
«Oh, no, povera la mia sorellina!» disse un ragazzino che sembrava poco piú grande, che aveva i capelli biondi corti.
«Un minuto... Ti avevo lasciata sola per un minuto... Mi spieghi come hai fatto...?» disse invece unx ragazzinx dai capelli blu lunghi che li guardava mentre sembrava delusx, ma non sorpresx.
«... Ma quelli...» disse Pandora con un filo di voce.
«Ahhhh, quei tre vivono vicino a casa mia! Nella galleria ci sono anche i loro ritratti, li hai visti?»
La ragazza dai capelli rosa annuí.
La ragazza dai capelli neri rimase a guardarla storto un attimo.
«... Uff, ma che hai? Sembra quasi che hai paura di loro! Vedi che sono bravissimi!»
«No, no, non ho niente...»
La giocattolaia stette in silenzio per qualche istante.
«... È che prima di svegliarmi avevo avuto un... uhm... incubo...»
«Ah beh, qualunque cosa sia non puó essere cosí brutto, no? In fondo era solo un brutto sogno!»
«... Prima o poi magari te lo racconterò...»
FINE.
Grazie a tutti per aver letto questa storia :D
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